Gli ultimi giorni di Novembre

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Salve, la storia non è finita e io penso a come impostare questo sequel da mesi ormai. Ho pensato però che mi mancavate e che volevo farvi partecipi almeno della piccola bozza dell'inizio della mia storia. Buona lettura

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Milano, 28 Novembre 2000

La televisione è accesa e il volume troppo alto. Il calore emanato dai termosifoni si è accumulato per l’intera giornata contro le finestre chiuse, rendendo l’aria della stanza viziata e irrespirabile. O almeno questa è l’impressione che ha chi, come Luca, sia entrato da pochi secondi nel monolocale. Ma Luca non fa nemmeno in tempo a notarlo, perché davanti a lui una figura emerge dall’ombra che il televisore proietta sul divano. Due occhi spalancati lo fissano dall’oscurità.
Eddie sobbalza, ma dopo pochi secondi realizza che si tratta di Luca. Emerge dalle coperte mentre l’uomo accende la luce.

“Mi hai spaventato”, sussurra il ragazzo. Non c’è rimprovero nella sua voce, solo frustrazione.


“Chi pensavi che fosse?” Luca sembra sconsolato quando getta le chiavi nella ciotola all’ingresso.

Eddie non risponde, ma getta uno sguardo verso le chiavi. Luca con un sospiro le riprende e chiude con diverse mandate la porta. Eddie si sposta per far posto al fidanzato sul divano.

“Com’è andata la giornata?”, chiede poi il ragazzo mentre Luca si accomoda e abbassa il volume del televisore.

“Non così male.” Sorride. Gli ci vorrà ancora un po’ ad adattarsi al nuovo ambiente di lavoro, ma il suo carattere solitario non gli permette di preoccuparsene più di troppo. Gli interessa più di avere un buon contratto, ma Eddie vorrebbe che facesse amicizia e questa premura a Luca fa piacere. Prende il ragazzo tra le braccia e gli stampa un bacio sulla testa.

“A te come è andata?”, chiede tenero l’uomo.

Eddie sembra rasserenato. “Molto bene. Era una giornata tranquilla, non c’erano molti clienti. Io e Carla abbiamo parlato un po’ delle nostre vite. Beh, in realtà ha parlato soprattutto lei del suo bambino.” Carla è la cameriera che lavora con Eddie in sala.

“Ah, ho comprato una cosa, mi stavo dimenticando.” Eddie appare quasi eccitato e non è una cosa che capita spesso. Si alza in fretta dal divano ma la gamba ferita non regge il suo peso e cede. Luca lo riacchiappa al volo e lo sostiene.

“Capisco che al lavoro ti trovi bene, ma non credi che dovresti trovare qualcosa che ti fa stancare di meno?”

“Ne abbiamo già parlato, dove lo trovo un altro lavoro?”

“Ci sarà qualcosa che potrai fare, so che nei concorsi statali i… le persone come te sono agevolate.”

Luca non sa ancora come comportarsi riguardo alla zoppia di Eddie, che i medici stanno ancora cercando di curare.

Ma Eddie non pensa a questo. “Non credi che con un lavoro del genere sarebbe facile trovarmi?”, chiede, mentre prova a rialzarsi sotto gli occhi preoccupati di Luca.

“Devi smetterla di preoccuparti di questo, lo ha detto anche il Commissario, non sono sulle nostre tracce. E devi spegnere questo televisore.” Così dicendo Luca preme il tasto rosso e il silenzio cala nella stanza. Sa che Eddie tiene la televisione accesa perché rimanere nella loro casa da solo lo inquieta.

Il ragazzo sbuffa e si dirige barcollando verso un misterioso pacco appoggiato contro il mobile all’ingresso che Luca nota solo ora. Ne estrae un oggetto che l’uomo fatica ad identificare fino a quando Eddie non si volta con un meraviglioso sorriso stampato in faccia.

Luca ridacchia. “Beh, dovevo immaginarlo. Sono anni che non ne faccio uno.”

Eddie piazza sul mobile il piccolo albero di Natale e, mentre apre i rami, aggiunge: “Non ho ancora preso le decorazioni, ma non vedevo l’ora di farlo. Ormai siamo qui da un po’. Questo posto sta diventando casa nostra.”

Quella frase emoziona Luca e provoca un brivido lungo la schiena dorsale di Eddie. È vero, quella è proprio casa sua e, suo malgrado, gli procura uno strano senso di sicurezza a cui non è abituato.
Non può però fare a meno di trasalire quando Luca lo abbraccia da dietro.

“Che succede?”, chiede l’uomo, confuso.

“Nulla, è solo che devo andare in bagno”, aggiunge Eddie, allontanandosi da Luca, che ritorna sul divano.

Eddie si chiude a chiave in bagno. Si guarda allo specchio. La sua felicità sembra scomparsa. Con un sospiro si sciacqua la faccia. Poi si inginocchia e cerca qualcosa sul retro del bidet. Tira fuori un contenitore.

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