A palle di neve -Olivia Romano

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Stavo passeggiando con Giada dentro il campo, senza alcuno scopo, solo per stare con lei e per tenerle la mano.

Poi, ad un certo punto, mi resi conto che effettivamente aveva nevicato, e anche tanto.

Nascosi il mio ghigno perfido, con una scusa mi abbassai e velocemente raccolsi un po' di neve e la modellai a forma di palla.

Poi mi alzai e la tirai in faccia alla mia ragazza.

-La metti così Romano?- chiese, togliendosi la neve residua dalla faccia.

-Si Price.-

-Perfetto.-

Inutile dire che tutto ciò si tramutò in guerra.

Mai, e dico mai, mettere contro una figlia di Atena e una figlia di Ares.

Perché il risultato è disastroso, perfino se le due interpellate si amano.

In questo caso, soprattutto se si amano.

In qualche modo una delle nostre palle colpì uno dei nostri amici, e con un sistema a catena ci ritrovammo schierati in due gruppi, a lanciarci palle di neve sempre più grandi.

Sembravamo tornati bambini.

Nel mio gruppo c'erano Luca, Axel, Cassie, Auri e Angi.

Agata invece, che non perdeva occasione per mettersi in competizione contro di me (e vincere, secondo il suo ragionamento) era con Giada, Antonio, Arianna, Eric e Sol.

Alla fine, ci ritrovammo fradici, stanchi e con le mani congelate, perché da bravi ragazzi intelligenti non avevamo pensato ad usare i guanti.

Alcuni erano ridotti male: io e Eric avevamo il naso sanguinante, per colpa di due palle troppo dure lanciate reciprocamente, Sol si era beccata una palla modificata di Luca, e adesso il suo giubbotto era mezzo corroso e fucsia.

Luca, dal canto suo, era stato spedito a terra da un bolide di Antonio, che ho come l'impressione fosse diretto alla mia faccia, perché all'ultimo mi ero abbassata, salvandomi da quella e le ramanzine che avrei ricevuto, insieme al mittente, da Aurora.

E ci eravamo fermati esclusivamente perché una palla anonima (o forse di Angi, l'avevo vista lanciarla con la coda dell'occhio) aveva colpito il signor D, che ci aveva minacciato di trasformarci tutti in delfini travestiti da elfi di babbo Natale se non ci fossimo fermati.

Mi sembra che la scelta sia ovvia.

E dopo un giro d'obbligo in infermeria, andammo nella casa sull'albero a berci una cioccolata calda.

-Quindi? Chi ha vinto?- chiese Sol, con ancora i residui del suo giubbotto fucsia addosso.

-Io proporrei lo spareggio, il signor D non ci ha lasciato finire.- disse Agata.

Concordammo tutti.

-Allora quando lo facciamo?- domandai.

-Non lo facciamo proprio! Guardate come vi siete ridotti!- dissero in comune accordo le figlie di Apollo, indicando chiunque di noi si fosse fatto anche solo un piccolo graffio durante la guerra di neve.

-Sono d'accordo con loro questa volta.- disse Giada, stringendosi vicino a me e guardando preoccupata la mia narice, come se potesse uscire un fiotto di sangue da un momento all'altro.

-E allora come dovremmo fare, sentiamo?- Eric diede voce ai miei pensieri.

Stavo per proporre un duello di spada all'ultimo sangue, ma Aurora mi precedette, lanciandomi un'occhiata di avvertimento che diceva "proponi qualcosa di pericoloso e ti ritroverai magicamente legata in un letto in infermeria".

-Serata giochi?-

Sbuffai, ma poi, visto che tutti avevano accettato, chi entusiasta e chi meno, mi unii.

Continuammo a giocare per tutta la notte, e fu una delle serate più divertenti della mia vita.

Mi sento un botto in colpa, non aggiornavo da tantissimissimissimissimo.
Beh, non credo che saprete mai chi vincerà, o almeno non da me.
Cassie_Wayland

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