Verso un trimestre di interrogazioni -Agata Ward

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Wow, è già finito l'inverno.

Ricapitoliamo: una nuova profezia incombe, non abbiamo notizie di Angelica, le forze di Crono si stanno radunando, non sappiamo cosa fare e a breve ci sarà una guerra.

Oh e Thalia è diventata una cacciatrice, mentre il piccolo Nico è sparito, lasciando solo una crepa nel padiglione della mensa.

Quante note felici.

Passai l'ultimo giorno a pulire la cenere del falò con Jack e Axew, che in quel periodo era, oserei dire, il semidio più stressato del campo.

Cercava sempre qualcosa da fare, non si fermava mai, ed era eccessivamente preoccupato anche per le minime cose.

Immagino che vedere i tuoi fratelli, che hai sempre creduto mortali, riuscire ad entrare in un campo per semidei senza conseguenze sia abbastanza complicato.

Soprattutto perchè sai che se sono semidei, la stessa, dolorosa sorte, toccherà anche a loro.

O forse, per la storia di sua madre.

Mentre pulivamo, Axel borbottò -Se me l'avessero detto prima che fare il semidio era così difficile...- -Se te l'avessero detto prima non è che avresti potuto farci molto.- rispose Jack.

-Grazie per il solito ottimismo Jack.- -Ha ragione.- risposi. -Grazie anche a te Agata, è bello sapere che i tuoi fratelli ti supportano.- -ti supportano o ti sopportano?-

Mi arrivò della cenere in faccia.

In tutta risposta, mostrai il dito medio a mio fratello, e lo mandai a quel paese.
Ci rimettemmo a pulire, perché il lavoro era tanto e il tempo scarseggiava.

Dopo aver ripulito tutto (che bel regalo di fine inverno) decidemmo di prendere una pausa e bere qualcosa alla Casa Grande.

Mi appoggiai alla ringhiera, contemplando il panorama e intravidi una testa di capelli rossi che avrei riconosciuto ovunque.

Probabilmente mi incantai, perché Axel (accidenti a te fratellino) interruppe il momento chiedendomi -Cosa c'è di così bello là in fondo?-

Ci misi un po' a interpretare, perché avevo di meglio su cui concentrarmi, quindi risposi con un intelligentissimo -Eh?-

Tutti i figli di Atena saranno fieri di me adesso.

Axel rinunciò -Lascia stare. Parliamo di cose serie piuttosto. Abbiamo notizie di Angelica?-

Mio fratello (interpretate voi quale) scosse la testa sconsolato -Starà benone. E poi se qualcosa andasse storto, tornerebbe qui.-

-Mh... e che mi dici del ragazzino che hanno trovato Eric e Sol nel bosco?- -Ah, chi, Victor? Sì, sta bene, lo controllano
Aurora e Lee in infermeria! Quando l'hanno portato qui devo ammettere che aveva l'aria un pò spaventata, tutto pieno di graffi e ferite e cose del genere, ma i figli di Apollo dicono che si rimetterà in fretta, quindi starei tranquillo.-
-Ok. E... non lo so, l'altro giorno erano finiti i sacchi per la box e-

Quei due stavano avendo un "botta e risposta" che non mi piaceva affatto.

Jack guardò storto Ax, che sospirò. -Perchè mi fissi così?- ah, ha pure il coraggio di chiederlo?

-Non so Ax, ma sembra quasi che tu stia cercando un motivo per essere in ansia... ti servirebbe una vacanza- rispose. Axel iniziò a ridere istericamente. Quel ragazzo mi spaventava.

-Va-vacanza? Ahah. Ahahaha. No. No no no. Non posso. Non so cos'è successo a mia madre. June e Henry... e... e poi Cass, e Eric, e tutti , e la profezia e...- Smise di parlare mentre gli si incrinava la voce.

Mio fratello si prese la testa fra le mani, e iniziò a... piangere?

-Axel, è normale che tu adesso sia stressato e tutto il resto ma... June e Henry stanno benissimo, Cass ti ama, Eric è il tuo migliore amico... dovresti provare a vedere anche le parti belle della vita. Certo, sta andando tutto molto male, ma se ti concentri solo su quello non resisterai. Pensa che potrebbe andare peggio. E per quanto riguarda tua madre, stai tronando a New York con i signori Holland, no? Sono sicuro che ti aiuteranno. E se il loro aiuto non bastasse, noi al campo ci faremo in quattro per darti una mano- decisi di prendere in mano la situazione.

Anche se aveva gli occhi lucidi di pianto sorrise genuino. -lo... grazie ragazzi. Non potrei chiedere di meglio se non fratelli come voi.-

Ora era arrivato il momento di sdrammatizzare. Tutta questa sdolcinatezza... non fa per me.

-Inoltre Ax, se vuoi qualcosa per cui essere in ansia, ricordati che stai tornando a New York e quindi dovrai riprendere la scuola, con compiti, interrogazioni eccetera...- Lo dissi ridacchiando, ma a me sarebbero spettate le stesse cose.

Jack mi diede una pacca sulla schiena, ed io scoppiai a ridere.

-Ritiro tutto quello che ho detto prima. Siete i peggiori- anche i miei fratelli si unirono a me, e fui felice che Axel finalmente si fosse lasciato andare.

Tra l'altro, voci di corridoio, mi avevano detto che aveva consumato la sua prima volta con Cass (e sicuramente non l'ultima) qui al campo, precisamente nella nostra cabina, mentre noi lavoravamo.

Hai capito, il signorino fa sesso con la sua ragazza mentre noi ci spacchiamo la schiena giù alle fucine...

Visto che le mie valigie erano già pronte sotto al mio letto, passai a salutare tutti, e mi fermai alla Cabina 6, dove Olivia stava rifacendo il design. Il tema? Tutto a testa in giù.

-Cosa hai perso stavolta?- domandai, mettendomi seduta sulla sua scrivania.

-Non ho perso niente, ma devo dare una cosa a Cassie, e. Non. La. Trovo.- sottolineò le ultime parole sbattendo la mano sul tavolo.

Ridacchiai, e lei mi fulminò con lo sguardo. Se non fosse la mia migliore amica, sarei scappata a gambe levate, anche perché nella cintura teneva il pugnale in argento, un regalo delle cacciatrici da quello che aveva raccontato, generalizzando.

Dieci abbondanti minuti dopo trovò un pacchettino impolverato, e lo mise in tasca, trionfante.

In velocità zero, rimise tutto in ordine.

Io per fare una valigia ci avevo messo un pomeriggio intero.

-Svelami i tuoi segreti, ti prego.-

Lei rise. -Forse, un giorno...-

Le diedi un pugno sulla spalla, che servì solo a farla ridere di più.

Andammo a salutare i nostri amici.

Olivia abbracciò Cass e le diede (di nascosto) quel pacchetto polveroso. Poi strinse anche mio fratello, e batté il pugno a Eric.

Io salutai con abbracci e sorrisi un vortice di persone, e poi scesi dalla Collina Mezzosangue, dirigendomi verso la fermata dell'autobus.

Verso la parte più normale della mia vita. Verso quella più noiosa. Verso un trimestre di esami e interrogazioni.

MA BUONSALVE! Sono viva, è strano. Beh, finito un altro libro.
Cassie_Wayland Liv, è solo grazie a te se posso dire di aver finito delle storie.

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