CAPITOLO 11

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Il giorno dopo mi svegliai che non sapevo né che ore fossero, perché non avevo il cellulare,dato che il vestito non aveva tasche e io,per essere più libera nel muovermi,non avevo utilizzato nessuna borsa;né dove fossi.Aprii gli occhi lentamente,per cercare di abituarli alla luce del mattino che entrava nella stanza, illuminandola di una luce chiara.
Mi misi a sedere e osservai dove fossi.Ero su un letto avvolta in un lenzuolo blu e una coperta del medesimo colore,forse di una tonalità più scura.Le pareti che sorreggevano la stanza erano di legno lucido,e gli altri oggetti presenti erano un armadio fiancheggiato da un cassettone,su cui sopra c'erano varie foto e oggetti personali,come macchinine da collezione.
La camera era molto familiare, sapevo dov'ero,e la conferma entrò dalla porta proprio in quell'istante.
Avvolto in un paio di pantaloni della tuta grigia e una maglia maniche lunghe blu,a piedi scalzi,c'era Logan.Era sulla porta con una mano sulla maniglia e una sullo spigolo.Mi guardava con aria interrogativa e un po' divertita. "Ti sei svegliata, finalmente." Disse piano,e io gliene fui grata,perché assonnata com'ero,non so come avrei reagito a un suono forte. "Cos'è successo ieri sera?" Rivolsi a Logan l'unica domanda che davvero volevo sapere. "Dopo che ti sei addormentata,..." Cominciò lui. "...ti ho presa in braccio,per poterti portare meglio.Durante il viaggio io..." Esitò a parlare,come se quello che dovesse dire fosse una notizia importante che io dovessi sapere,ma troppo dura da sopportare. "Cosa tu,Logan? Forza parla,ti ascolto." Lui fece un respiro profondo,prima di dire: "...io non sapevo se portarti a casa tua o mia..." Sapevo che stava mentendo lo capivo dalla sua espressione,dal tono di voce forzato con cui me l'aveva detto e il suo picchiettare nervoso delle dita sul muro.Decisi però di lasciar correre. "Dato che il giorno dopo,cioè oggi,non ci sarebbe stata scuola,..." Proseguì con il suo racconto,ritornando con il tono solido nella sua voce. "...ho optato per la seconda,spero non ti dispiaccia." Scossi la testa, mentre portavo una mano nella direzione della treccia,o meglio, dove si sarebbe dovuta trovare la treccia,perché al suo posto trovai un groviglio di capelli ammassati su una spalla.Logan si avvicinò a me sedendosi sul letto,e prendendomi una ciocca dei miei capelli scuri, morbidi e setosi al tocco,rispose al mio sguardo scioccato: "Ti ho sciolto io i capelli ieri sera, per evitare che la treccia ti desse fastidio durante il sonno.Eri così dolce e bella mentre dormivi,un angelo caduto dal cielo." Disse quest'ultima frase sopra pensiero e lo sguardo rivolto verso la ciocca dei miei capelli attorno le sue dita.Arrossii leggermente a quel complimento,di solito le uniche persone che me li facevano erano Jason,Abby o i miei familiari, sentirselo dire da Logan però mi fece provare una sensazione straordinaria, indescrivibile.
'Un secondo,ma se io ho dormito nel suo letto,dove ha dormito Logan?' Pensai,quando mi ricordai che ero ancora seduta sul suo letto,avvolta dalla vita in giù dalle lenzuona e la coperta di lui,e non avendo notato nessun sacco a pelo per terra.
Quando glielo chiesi,lui fece prima una risata di sollievo,a quanto pare era contento di aver cambiato argomento,e poi mi rispose: "Ho dormito sul divano in salotto,per farti stare comoda."
"Logan,non dovevi farlo,avrei dormito volentieri io sul divano, non vo..." Non riuscii a completare quello che stavo per dire,perché luo si sporse e mi stampò un bacio sulla guancia,zittendomi per la sorpresa.Appena si fu allontanato,vidi un dolce sorriso sulle sue labbra. "Perché l'hai fatto?" Chiesi in un sussurro a Logan,cercando spiegazioni.Lui mi rispose semplicemente:
"Forse ho trovato un modo per zittirti."
Gli diedi un colpo sulla spalla e ridemmo insieme.

Prima di andare a fare una passeggiata al parco,mi fermai a casa mia per cambiarmi.Indossai una maglia maniche lunghe grigia con una farfalla nera al centro,un paio di leggins neri e,infine mi diedi una pettinata veloce,per poi tornare da Logan.
Arrivati all'entrata principale del parco,notai l'edificio giallo ocra dalla parte opposta della strada. Sapevo che cosa si racchiudeva al suo interno:la piscina coperta comunale.
Un lampo di genio mi attraversò la mente.Ma certo,come ho fatto a non pensarci prima!
"Logan!" Lo chiamai tirandolo per una manica e girandolo nella direzione opposta rispetto a dove stavamo andando. "Cosa fai Vanessa?Il parco è dall'altra parte." Disse stizzito,per poi indirizzarmi verso la nostra destinazione originaria.
Ma io non mi arresi.
Guardai dai due lati della strada, per accertarmi che non giungessero macchine,lo presi per il polso e lo trascinai di fronte l'edificio. "Cosa vuoi fare?"
"Ti ricordi quando mi hai detto che adoravi il nuoto?" Cercai di ricordargli io. "Sì,ma cosa centra?" Domandò titubante, quasi avesse paura della mia risposta. "Beh,a proposito di questo,vorrei presentarti una persona." Ed entrammo insieme.

Quano arrivammo dove si trovava la piscina,un uomo basso e grassoccio stava utilizzando la maggior parte del fiato per fischiare e impartire ordine a dei ragazzi che stavano nuotando. Appena si accorse di noi,mi fece un segno di saluto e si diresse verso di noi,gridando a quelli che,a quanto pare erano dei suoi allievi,di fare una pausa.
"Allora signorina Smith,che cosa la porta qui?" Mi chiese l'uomo,poggiando una mano sulla mia spalla e stringendomela.La sua voce sembrava essere quella di uno che fumava sigari da tutta la vita:roca,gutturale. "Beh,signor Cole,il mio amico qui presente vorrebbe partecipare alla sua squadra di nuoto." Risposi indicando Logan alla mia destra. "Beh,ragazzino,che ne dici di provare?" Il diretto interessato, che stava cercando di elaborare il tutto,se ne uscì con: "Non ho il costume." Il signor Cole lo soppesò con lo sguardo,come a capire se fosse all'altezza.Il suo intuito era infallibile,quindi quando annuì e sorrise,io lanciai un gridolino di esultanza. "Aspettate un secondo qui,io vado a vedere se i miei squali hanno un costume in più." E detto questo si allontanò. "I suoi...squali?" Chiese Logan titubante e alzando un sopracciglio. "Sarebbero i suoi allievi.Visto che la squadra si chiama 'NY's Sharks' chiama i nuotatori squali."
Lui mi strinse il braccio e mi girò nella sua direzione,afferrandomi anche l'altro in modo che non potessi scappare.Puntai i miei occhi nei suoi e gli rivolsi uno sguardo interrogativo,ma spaventato allo stesso tempo dalla sua reazione. "Perché non me l'hai detto?" Chiese lui, facendomi scappare un sospiro di sollievo.Nonostante il suo sguardo mostrava che era un po' arrabbiato,non voleva farmi del male. "Sò che ti piace il nuoto, quindi ho pensato di portarti qui." Gli misi le mani sul petto e mi sporsi di più a parlargli,i miei occhi incollati sui suoi,i nostri visi a pochi centimetri. "Hai visto come ti guardava il signor Cole? Il suo fiuto non sbaglia un colpo, se ha visto che hai delle potenzialità,vuol dire che è così." Lui sembrò rilassarsi,i muscoli e i nervi tesi di poco fa,stendersi sempre di più a ogni parola che pronunciavo.
Quando il signor Cole tornò con al suo fianco un ragazzo in costume avvolto in un asciugamano interamente verde, i capelli scuri bagnati e aggrovigliati,io e Logan ci staccammo l'uno dall'altra.
"Segui il signorino Schweiz nello spogliatoio,ti presterà il costume per la dimostrazione." Disse l'allenatore,indicando la persona al suo fianco. "Ciao,io sono Julian Schweiz." Si presentò porgendo una mano. "Piacere,Logan Lerman." Rispose stringendogliela,e poi indirizzandosi verso lo spogliatoio.

Quando tornarono,Logan indossava un costume interamente nero,una cuffia argento e un paio di occhialini posati sul capo.
Io ero seduta sul bordo della piscina,i jeans arrotolati per fare in modo di immergere la pelle nuda nell'acqua fresca.Avevo portato i capelli su un lato.
Appena mi girai per vederlo, sentii le guance avampare,in bella mostra c'erano varie parti del suo corpo che credevo non avrei mai visto.
I bicipiti,i tricipiti,le cosce e i polpacci pompati testimoniavano le ore passate in palestra negli anni.Il petto e l'addome scolpiti come il marmo modellato dal miglior scultore del mondo.
Il respiro si fece un po' affannoso e il cuore cominciò a palpitare più velocemente.
Ancora quella sensazione.
Riportai lo sguardo sui miei piedi immersi nell'acqua che,quando quest'ultima veniva mossa, distorceva l'immagine.
Quando sentii il suo calore dietro di me,dissi a Logan,guardandolo di sottecchi: "Buona fortuna." Lui mi sorrise,prima di andare all'inizio della corsia dove si sarebbe dovuto tuffare e provare il suo talento.

Una volta usciti all'aperto,Logan aveva ancora i capelli bagnati sferzati dal leggero venticello che si era alzato. "Allora?Sei contento?" Chiesi a Logan, allacciando le mani davanti a me. "Certo,credo che mi piacerà." Rispose lui affaticato,di sicuro l'aveva stancato molto la dimostrazione di nuoto. "Te lo detto io che sarebbe andata bene. hai fatto anche un nuovo record!" Replicai,con un'aria da te l'avevo detto.Lui si limitò a darmi una spinta sulla spalla,per poi chiedere: "Come fai a conoscere il signor Cole?" Mi morsi il labbro inferiore.Dopo un po' di tempo passato in silenzio, decisi di rispondere: "È un vecchio amico di famiglia.Ho imparato da lui a nuotare."
"An,okay." E detto questo,ci dirigemmo verso casa sua.

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