Capitolo 24.

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

"Ottimo... Io stavo cercando... Trovati. I compiti che vi ho assegnato sono a pagina 347, i numeri 82 e 83 e a 348 i numeri 94 e 92, giusto?" 

"Sì..." Guardo il quaderno, tutto pasticciato.

"Clau..." 

Alzo lo sguardo.

"Va tutto bene. Con calma, piano piano, adesso facciamo tutto. Però... Un passo alla volta. E' chiaro che la radice di x alla seconda più tre x più quattro fratto a sei x alla terza meno sette x alla seconda più uno non si possa fare in un passaggio!" Esclama. "Non ne sono in grado nemmeno io!" 

"Stai mentendo..." Borbotto.

"Rilassati. E pensa a fare una cosa alla volta." Ribatte, mentre io continuo a fissare il quaderno e il libro, pieni di segni, simboli, e le lacrime iniziano ad uscire.

Scuoto il capo.

"Non ce la faccio... Non sono capace, io l'esame non lo passerò mai se ci sarà matematica!"

"Tu la maturità la passerai con o senza quella materia, e anche con la lode, perché te lo meriti e sei bravissima. Guarda che lo vedo l'impegno che ci stai mettendo! Cosa credi?"

"Non serve a niente l'impegno se poi non ottengo risultati!" Sbotto. 

"Ma non li ottieni adesso! Per di più, sai perché non riesci? Te lo posso dire?" Resta a guardarmi mentre mi asciugo le lacrime. "Eh già... Siamo sempre lì, Manni: non ci credi! Pensi di non essere capace perché siccome - a detta tua - non ci sei mai riuscita, allora continuerà ad essere così. Ti fai condizionare dall'esperienza, ed è questo che ti fa sbagliare!

E non è la prima volta che te lo dico. <<Sei capace , intelligente>>. Non mi credi mai... Mai mi dai retta, ci fosse stata una volta! Dico una, in cui ti abbia sentita dire Forse ce la posso fare  in questi sette mesi. Non c'è"

"Mi viene in mente quando ti vedo" Gli confido. Il suo sguardo cambia improvvisamente, da sconfortato a incuriosito. Io vado avanti: " <<C'è lui>> Penso. E allora mi tranquillizzo e mi faccio guidare. Perché so che sarà giusto per forza, lo dici tu! 

Non lo dico, ma lo penso"

Dopo aver ascoltato ogni cosa, prende la parola: "Non voglio sia legato a me quel pensiero, tu ce la fai a prescindere da me. Poi che mi usi come motivazione okay, questo è un altro discorso. Va benissimo, come insegnante mi basta che tu capisca i concetti e che li sappia applicare correttamente...

Però non sono solo un insegnante come tu sai, ma sono anche una persona. E ieri ci siamo detti ti amo, ricordi?"

Annuisco.

"Io ci credevo. E tutt'ora continuo a farlo. Anche per questo motivo, non posso arrendermi. E non mi arrenderò, puoi starne certa"

Nel constatare la sua determinazione, quanto tiene a me, a quello che fa, mi viene da sorridere. Solo questo si può fare di fronte a quest'uomo così speciale! 

"Ecco..." Abbassa la testa.

"Che cosa?" Faccio curiosa.

"Sei bellissima, soprattutto quando sorridi. Stavo per aggiungere qualcos'altro, poi hai sorriso, e già sei bellissima... Adesso proprio non capisco più niente!" Esclama in imbarazzo portandosi una mano sul volto. Ride.

"Amore!" Esclamo scoppiando a ridere.  "Ti amo. Grazie"

"Per cosa?" Torna a guardarmi.

Mi stringo nelle spalle  e sussurro un: "Mi fai sentire speciale"

"Come scusa?" Si avvicina al pc con aria interrogativa . "Non ho sentito, perdonami. Puoi ripetere?" 

Mi imbarazzo ancor di più.

"Non ho sentito veramente! Ma se non vuoi..." 

"Mi fai sentire speciale!" Strillo, interrompendolo. Lui smette di parlare e mi guarda. Resta in silenzio sorridente qualche minuto, che pare interminabile.

"Lo sei!" Esclama, riempendomi il cuore.

"Grazie! Anche tu. Tanto" Gli mando un bacio. "Tantissimo anzi"

Sorride.

"Non esageriamo..."

"No, non sto affatto esagerando. Mi stai facendo ricredere nelle persone, nell'amore... In me! Mi  stai facendo capire che vale la pena soffermarsi quando le cose sembrano impossibili, perché è con la costanza che si migliora.

Che valgo anche in un ambito a me completamente estraneo prima di quest'anno.

Mi hai fatto capire cosa vuol dire tornare a fidarsi di qualcuno, e farmelo fare come se fosse la prima volta... Wow!" Sorrido. "Non mi sembra poco"

"Tu con me stai facendo lo stesso, te lo assicuro" Mi sorride. 

Sorrido anch'io.

"Sotto? Per l'ultima volta oggi?" Propone dopo un piccolo silenzio.

"Sotto" Rispondo prontamente, quindi ripatiamo.

Concludo la lezione alle sette e venti di sera.

"Ciao, buona serata! E grazie!" Sorrido.

"Non dirlo nemmeno per scherzo. Grazie a te, buona serata Principessa"

Il mio cuore fa tre capriole.

"Ciao... Ci sentiamo dopo!"

"Come e quando vuoi!" Attacca.

Mi volto, e trovo papà appoggiato allo stipite.

"Ah!" Grido. "Mio dio, sei tu..." Mi porto una mano al petto. "Mi hai fatto prendere un colpo... Che fai qui? Mi spii?" Faccio ridendo con aria offesa. "Da quando?" Continuo.

"No, non ti spio. Volevo soltanto capire tutto questo tuo interesse improvviso per la matematica, ma posso dire di averlo compreso" Sbianco.

Oh mio dio... Luca! Luca rischia il posto, io non posso...

"Guarda che..."

"Ti sei innamorata di un tuo compagno di classe, di un tuo amico!" Esclama.

Dio mio...

Arrossisco.

"Brava... Però andateci piano. Che non c'è fretta, e lo sai"

"Sì" Sorrido. 

"Sembra una bella persona..." Continua a punzecchiare.

"Una bellissima persona" Sorrido io stringendomi nelle spalle.

"Se sorridi così vuol dire che lo deve proprio essere! Tuttavia..."

Rido andando ad abbracciarlo.

"Tranquillo!" 

Mi stringe tra le sue braccia e mi dà un bacio sulla fronte.

"Papà, io ce la faccio" Dico guardandolo negli occhi. "Uscirò bene dal liceo, te lo prometto. Non avete sprecato né tempo, né soldi"

"Non è una questione di soldi e lo sai benissimo. Sono orgoglioso di te e di tua sorella, e né io né tua madre abbiamo mai pensato qualcosa di diverso da ciò che hai appena detto." Mi rassicura.

"Grazie" Sorrido.

Andiamo su. Io vado in camera a mettere via, lui va di là.

Mia sorella sta studiando.

"Oh scusa..." Mi blocco sulla soglia. "Posso restare?"

Mi guarda e annuisce. Vedendo i libri che ho in mano sorride.

"Continua" La ammonisco. "Prima c'è quello, poi tutto il resto"

"Va bene mamma" Mi prende in giro.

"Scema!" Le tiro una cuscinata. "Vale anche per me, che ti credi?"

Sistemo, poi mi sdraio sul letto. Sto al cellulare, scorro la home di Instagram, quella di Fb, poi vado su Twitter e Tellonym, per poi tornare su Insta a cercarlo, mentre lei continua a studiare.

"Che è successo?" Domanda.

"Eh?" La guardo non capendo. 

"Terra chiama Claudia!!" Mi prende in giro. "Che è successo ancora?"

Rido.

"È ... È bellissimo! Nanerottola, tu non puoi capire perché non lo conosci, però... Mamma mia!" 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro