Capitolo 14

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Guardai l'orologio affisso alla parete: erano esattamente le nove di sera ed avevo ufficialmente perso ben due ore seduta sul divano a osservare quel cartellino.

Io stessa provavo compassione di me e della mia poca risolutezza, ma l'idea di ripiombare nella via di Taehyung mi turbava enormemente, e i dubbi che mi affliggevano sembravano essere problemi di una portata così grande da sovrastarmi e sopprimermi. Mi sentivo come una preda pronta ad essere divorata dal suo predatore; ero completamente in trappola, capace solo di correre.

Forse avrei semplicemente dovuto far quello: correre dritto verso la meta, scappare dai miei timori, affrontare di petto il mio predatore e vedere chi avrebbe sbranato chi. 

Oppure avrei dovuto solo smettere di pensare, strappare quel cartellino e lasciare che la mia vita e quella di Taehyung continuassero immutate.

Poggiai la testa contro lo schienale del divano  e sospirai pesantemente, poi mi alzai e lasciai il pezzo di cartoncino sul tavolo da caffè di fronte a me: non avrebbe avuto senso continuare quel dialogo interiore senza conclusione. 

Volevo prendere un bicchier d'acqua e concentrarmi su altro, quando un corpicino esile mi si presentò davanti; egli si stropicciava gli occhi semichiusi e mugolava delle parole incomprensibili. 

«Ti sei svegliato?» chiesi abbassandomi di fronte a lui, che in risposta annuì piano. 

«Non sei venuta a leggermi la storia oggi» disse con la voce ancora un po' impastata dal sonno. 

«Hai ragione ometto...» constatai guardandolo dispiaciuta, avevo perso tempo con i miei futili pensieri e lo avevo dimenticato. «E se leggessimo adesso? Ci sistemiamo insieme sul divano?»

Gli occhi di Wonjae si illuminarono e subito iniziò a saltellare acconsentendo più che volentieri alla mia proposta. Lo presi in braccio e ci sistemammo insieme sul comodo sofà del soggiorno, le preoccupazioni di prima si alleviarono mentre guardavo le sue guance paffute e le sue iridi nere.  

«Posso vedere altra ti-vi?» 

Sembrava impossibile dire di no a quella flebile e dolce vocina, ma andava contro i miei principi lasciargli vedere altra televisione. «Ma come? Non volevi la storia?»

«Volevo stare con te, maaamma.»

Una frase intelligente, molto furba che però non mi avrebbe intenerito: conoscevo chi avevo di fronte e sapevo quanto fosse macchinoso. 

«Se dici le bugie ti cresce il naso come Pinocchio» dissi con tono duro guardandolo con gli occhi chiusi, ridotti quasi a due fessure. Posai la mano sul suo nasino e la spostai più avanti, per fargli credere che stesse davvero crescendo «Oh guarda, guarda, sta diventando lunghissimo!»

«No, no! Mamma, fallo fermare, non voglio il naso come Pinocchio!»

Affondò la testa contro la mia spalla e biascicò delle parole disconnesse vagamente collegate al leggere una favola: era stato facile fargli cambiare idea.

Sorrisi e lo strinsi con le mie braccia, lasciando che si lamentasse ancora del suo naso e delle "brutte bugie". Sfregavo la sua tutina blu con le mani e sentivo il suo cuore battere sotto le dita: ormai era cresciuto, ma ogni volta che lo tenevo così mi sembrava di rivedere la me di anni prima che accarezzava il pancione spaventata e ignara del suo futuro. 

Nel tempo la paura non era mai svanita e mi aveva tenuto compagnia come una fedele compagna, facendomi temere anche le cose più piccole, però non mi aveva mai frenato; perché avrei dovuto lasciare che lo facesse adesso? 

Angolo me

Oh yes! Sono di nuovo qui, in carne e schermo digitale. Vi ero forse mancata? In realtà credo vi siate persino dimenticati di me, ma ehy, se non l'aveste fatto sono di nuovo qui. Pensavo di aver perso la voglia di scrivere, invece,  davanti a questo schermo bianco che attendeva solo di essere macchiato dalle mie parole, le immagini e le idee sono arrivate velocemente ed ecco la prima vera apparizione del nostro piccolo Wonjae! Un batuffolo di zucchero filato, che si spaventa di diventare come Pinocchio. Anche questo è un capitolo soft, ma i bambini e le scene che li concernono mi rendono irrimediabilmente carina e melensa. Che se po fa'?

A parte questo soliloquio è stato un piacere scrivere di nuovo questa storia e conto di mettermi al lavoro sul continuo al più presto. Stay tuned

GAIA 

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