Scarpette rosse

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Il compleanno era alle porte e si stava preparando il grande salone principale nei minimi dettagli. Kaila aveva pensato a tutto, e pretendeva quel che si era immaginato, coordinando i vari addetti ai lavori. Era appena terminata una riunione dove tutti gli incarichi erano stati assegnati e ora al lavoro c'erano solo gli addobbatori, mentre gli altri se ne stavano seduti ai tavoli ad osservare con curiosità.

"È proprio brava" si complimentò Azazel, incaricato di distribuire i badge e verificare l'identità all'ingresso "Molto organizzata e decisa".

"Suo padre dovrebbe esserne orgoglioso" rispose Bael, il demone addetto alle cucine.

Il padre in questione osservava in silenzio i movimenti della figlia. Come uno spettro silenzioso, con le mani dietro la schiena, fissava Kaila mentre forniva indicazioni su alcune decorazioni ad un gruppo di ragazzi. Astaroth, che in quel caso era diventato un party planner, le dava qualche consiglio. Al soffitto erano stati appesi dei nastri argento che rilucevano e tintinnavano, fiocchi e fiori bianchi abbellivano la sala.

"Come mai tutto bianco?" parlò dopo un po' Lucifero "Sembra un matrimonio...".

"Perché lei è la Rosa Bianca, non lo sapete?" gli rispose Azazel, invitandolo a sedersi allo stesso tavolo con lui e Bael.

"La Rosa Bianca?!".

"Sì, White Rose. L'ha chiamata così Astaroth prima dello spettacolo di magia".

"Capisco...".

"Sedetevi. Sta svolgendo davvero un ottimo lavoro, per l'età che ha. Ha le idee chiare e sa come farsi obbedire!".

"Anche troppo, direi...".

Lucifero sedette e fece segno ad Astaroth di raggiungerlo.

"Mi è stato detto che hai confezionato un abito per il compleanno di mia figlia..." esordì il Diavolo.

"Veramente saranno due. Uno per l'accoglienza degli ospiti e uno per il taglio della torta" sorrise Astaroth, sedendosi con soddisfazione e incrociando le gambe.

"Ve lo ricordate che compie tredici anni, vero? Non state esagerando, tutti quanti?".

"Nulla è mai troppo per la figlia del boss!".

"A me pare tutto troppo! Ma, tornando a noi, spero che gli abiti siano consoni alla sua età!".

"Che intendi?".

"Intendo che è una bambina!".

"Non diciamo cazzate. È un'adolescente. Un bocciolo pronto a sbocciare. E non ti preoccupare: non ho creato nulla di volgare. Sarà elengante e raffinato. Ne ho uno anche per te e consorte. E per il festeggiato. Lui non ci sarà?".

"Kairos non ama le feste, la gente e il casino. No, non ci sarà".

"Che peccato...".

Al tavolo arrivarono dei drink dallo strano colore. Kaila rideva assieme a un gruppo di giovani, mentre finivano di addobbare il palco su cui si sarebbe esibita una band infernale.

"Posso farti una domanda indiscreta?" mormorò Astaroth.

"Puoi. A me decidere se rispondere o meno" disse Lucifero, afferrando il drink e sorseggiandolo con la cannuccia.

"Che progetti hai per lei? Per il suo futuro".

"Che progetti dovrei avere?!".

"L'hai... promessa?".

"Promessa?! Ma scherzi?!".

"Perché? È una pratica piuttosto comune fra i nobili infernali. Ormai è quasi una donna, sei in ritardo!".

"Mia figlia non è una mia proprietà".

"E che c'entra?! Tutti noi abbiamo avuto figlie femmine a cui abbiamo combinato il matrimonio fin da piccole. Vero, ragazzi?".

Azazel e Bael annuirono e Lucifero alzò un sopracciglio, perplesso.

"Le sarà utile tra poco, sai?" continuò Astaroth "Quando sarà del tutto una donna e inizierà ad attrarre maschietti con i suoi feromoni".

"Non è mica una farfalla, cazzo!" sbottò Lucifero.

"No, non lo è. È una principessa estremamente potente e ambita e non passerà molto tempo prima che la stappino".

"La stappino?!" esclamò il Diavolo, quasi sputando il drink.

"Ci siamo capiti! Guardala! Molto presto farà sesso e le piacerà, vedrai. E tu non potrai farci proprio niente. Per questo ti parlo di promesse. Prometterla a una famiglia, oltre che a creare un'alleanza ponderata, le permetterebbe di avere chi la protegge da demoni inferiori e pervertiti".

"Mia figlia ha ME che la difendo dai pervertiti. Tra cui rientri anche tu! E sa difendersi anche da sola, tra l'altro!".

"Non lo metto in dubbio. Solo che una fanciulla del suo rango sarà molto ambita e tra poco sarà sommersa da pretendenti in cerca di notorietà. Per lei non sarà facile capire chi prova realmente dei sentimenti e chi vuole solo entrare nelle sue grazie. In tutti i sensi...".

"Sei un vecchio maiale!".

"Sii realista, Lucifero. Il tempo passa più in fretta di quanto tu creda. E tu hai ben quattro figlie femmine da sistemare".

"Ne ho cinque di figlie, Astaroth...".

"Sì ma una è la regina dell'Inferno e ha già il suo harem. Mentre le altre...".

"Ma pensa ai figli tuoi!".

"Ci penso! Di fatti nel gruppetto con cui ridacchia tua figlia c'è anche uno dei miei figli. Non mi dispiacerebbe se io e te trovassimo un accordo...".

"Tu sei un...".

"Meraviglioso demone la cui prole è potente e bellissima. Fossi in te, non rischierei di ritrovarmi una figlia accoppiata con qualche demone minore o con un angelo".

"Mia moglie è un angelo. Che problemi hai?!".

"Altro motivo per cui dovresti promettere la tua pupilla. Io sarei disposto ad accettare in famiglia una bastardella sanguemisto, non so quanti altri farebbero lo stesso con un piumato...".

"Vuoi forse non vedere l'alba di domani, Astaroth?".

"Non ti scaldare! Ma come sei permaloso...".

I ragazzi erano saliti sul palco e fingevano di sfilare in passerella, prendendosi in giro. Si passavano delle scarpe con il tacco troppo alte per chi non era abituato e barcollavano a ogni passo. Anche Kaila tentò qualche maldestro tentativo e finì con il sedere per terra.

"Lascia che ti mostri come si fa, principessa" si offrì un giovane con gli stessi occhi di Astaroth, porgendole la mano. Lucifero arricciò la coda, lievemente infastidito.

"Riprova, che ci riesci" incoraggiava il ragazzo e Kaila si rimise in piedi, ricominciando a camminare su quei tacchi vertiginosi.

"Brava" l'applaudì Astaroth "È tutta una questione di pratica!".

"E se cado e mi spacco una caviglia?!" si chiese Kaila, barcollando.

"Io spacco il culo a chi ti ha dato le scarpe" sibilò Lucifero.

"Che raffinatezza, fratello...".

"Non provocarmi. Sul serio. Non sono assolutamente in vena di discutere".

"Non lo sei mai ultimamente, Lucy! Perché non mostriamo a questi pivellini come si fa? Ho con me un paio di scarpe del tuo numero...".

"Che coincidenza...".

"Hai mica paura di cadere culo a terra davanti alla tua preziosa piccina?".

"Hai mica paura che ti apra un nuovo buco usando il tacco?".

"Guardatemi, sono Lucifero!" rise Astaroth, salendo sul palco e gesticolando "Odio tutto e tutti. Fanculo!".

"Papà!" rise Kaila "Non ti farai mica sfottere così?!".

Lucifero si alzò, intimando Astaroth di dargli quelle "cazzo di scarpe".

"Sono Astaroth" lo imitò, camminando senza alcun problema con il tacco di un paio di scarpe nere e rosse "Mi piacerebbe avere un culo come quello di Lucifero ma no, non ce l'ho!".

"Hai ragione, tesoro!" annuì il deriso, con una risatina "Lo vorrei proprio quel culo. In tutti i sensi possibili...".

Il Diavolo lo ignorò e camminò dalla figlia, che ne ammirava le capacità sui tacchi con un certo divertimento.

"Astaroth calca troppo la mano" mormorò Azazel.

"Già" annuì Bael "Un giorno di questi il capo gli fa il culo a strisce".

"Magari pure gli piace...".

"Allora, bambina mia, è tutto come desideri?" domandò il padre alla figlia, prendendola per mano.

"Sarà tutto perfetto" sorrise Kaila "Non vedo l'ora. Grazie per permettermi di avere tutto questo, papà".

"Ringrazia tua madre. È stata lei a convincermi".

"Non togliere queste scarpe. Ti stanno bene".

"Me le tengo, non ti preoccupare!".

"Un altro con un piedone come il tuo non lo trovo mica!" sfottè ancora Astaroth sottovoce "Sono tue per forza!".

"Ti ho sentito, coglioncello" ghignò Lucifero, girando la testa in modo innaturale.

"Pensavo fossi sordo, vecchietto!".

Il Diavolo non aprì bocca, mosse solo una mano ed Astaroth si ritrovò appeso contro il muro.

"Vedi di ricordarti con chi hai a che fare,
Duca. Non sono più il re, perciò concedo qualche libertà in più, ma sono comunque la creatura più potente qui presente. Tienilo bene a mente".

Con un altro gesto della mano, l'appeso tornò a terra.

"Lo dicevo che calca troppo la mano" sussurrò Azazel.

Mentre Lucifero e la figlia si erano allontanati con Bael verso le cucine, per assaggiare quel che sarebbe stato proposto alla festa, Azazel era rimasto da solo con Astaroth. Il receptionist non aprì bocca, si limitò a fissarlo con una certa irritazione. Astaroth lo ignorò per un po' e poi rispose a quello sguardo con altrettanto fastidio.

"Che vuoi, araldo?" sibilò il demone con i tacchi alti.

"Perché rompi il cazzo al capo con i tuoi giochini, coglione? Non lo vedi già da te che non è il caso?".

"E perché? E poi non sarebbero affari suoi!".

"Lascialo in pace! Già mi rompe doverci lavorare mentre è depresso, figurati se ha pure le palle girate!".

"Ha scelto lui di aprire il primo hotel, giusto? L'Amartìa e poi il Krisos e l'Avgerìnos. E ha aiutato suo figlio a costruire questo posto. Ha scelto dei rudeli e li ha trasformati in luoghi di lusso. Ricordi quanto eravamo perplessi, all'inizio?".

"Certo che mi ricordo. Ma che ha a che fare con quel che ti ho appena detto?!".

"Ricordi l'entusiasmo con cui ci ha coinvolti in questo progetto?".

"L'Amartìa è aperto ormai da quasi quarant'anni. Sono successe molte cose nel frattempo".

"Non lo metto in dubbio. Ma...".

"Ma piantala di fare lo stronzo e di farlo incazzare per niente!".

"Io cerco di aiutarlo! Lo stronzo qui sei tu che ti limiti a stare zitto! Tu sei l'araldo, sei un messaggero! Tu non devi stare zitto!".

"E che dovrei fare?! Razza di...".

"Si deve incazzare! Ha bisogno di sfogarsi, ha bisogno di reagire. E poi... se mi picchia a me piace, lo sai!".

"Masochista e sadico".

"Chiamami come vuoi, a me non cambia".

"Bene. Prossima volta spero allora che ti faccia molto male".

"Grazie, tesoro. E ora vediamo di organizzare al meglio una festa memorabile per la nostra piccola principessa".



Ultimamente aggiorno parecchio. Perché purtroppo per me il mio cervello ha immaginato scenari e capitoli per i prossimi mesi XD

Ho una domanda per chi segue questa storia (e vi ringrazio! Il primo capitolo del primo volume ha appena "compiuto" 4 anni!). Mi piacerebbe molto sapere quali sono i vostri personaggi preferiti e quale quelli che proprio non sopportate (anche se compaiono in un volume passato). Vorrei farvi un piccolo regalo in base alle risposte!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro