Lezione

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Lentamente, mi lavai, indossai l'abito che mi era stato detto di mettere, anche se non ne ero molto convinta perché in sostanza più che un abito sembrava essere una punta spilli, era cortissimo, trasparente e scollatissimo. Camminavo a mala pena e dalla mia schiena arrivavano fortissime fitte.
Appena scesi le scale lo vidi intento a fare colazione "vieni qua, subito!". Lentamente mi avvicinai a lui "questa e l'area del palazzo in cui vivremo tu ed io. Ci sono venti stanze in totale, più tre biblioteche, un giardino e la sala hobby per le feste, tu ti dovrai occupare di tutto questo, più ovviamente di tutte le mie necessità. Per cucinare e per il giardino invece ci sono i domestici, a te spetta solo la cura della casa e di me, chiaro?" non risposi, così ricevetti un forte schiaffo "rispondi, e quando lo fai usa sempre si, padrone, ripeto chiaro?" "Si" a quel punto mi prese per il collare e mi guardò dritto negli occhi "ti sei guadagnata una settimana senza cibo, e una punizione più tardi, per quanto tu sia dura so che cederai" mi lanciò a terra ed io caddi di schiena, questo mi provocò un grande dolore ed io non potei non emettere un gridolino, difronte a lui e al suo sorriso beffardo, quando vidi i domestici, notai che loro stessi mi guardavano con superiorità "ah piccola, ricordati difronte a me sempre in ginocchio, non avere paura piano piano imparerai ogni cosa".
Dette queste parole mi obbligò ad andare sotto il tavolo e a fargli un bocchino, mi tenne la mano sulla testa per far sì che io non potessi ribellarmi, mi venne in bocca e fui costretta a ingoiare tutto, anche se questo mi provocò un forte senso di nausea, "ora vai Maicol t'indicherà cosa devi fare per oggi, non disubbidirgli altrimenti le prendi anche da lui". Alla fine se ne andò ed io rimasi sola con il domestico Maicol "muoviti, vieni con me!" Mi condusse in uno sgabuzzino "lì c'è tutto il necessario per pulire, oggi devi fare tutto il piano sotto, sbrigati" presi tutto il necessario, ma quando stavo per uscire mi ritrovai le sue mani addosso, "sai sei proprio bella, un angelo" "sì e voi siete tutti demoni! Ora lasciami!" "Che insolenza" a quelle parole mi girò di scattò obbligandomi poi a distendere le mie mani fino alla mensola bassa, lo sentii alzarmi la gonna, che non indossando l'intimo era la mia unica protezione, poi sentii arrivare dei forti schiaffi sul mio sedere, e di nuovo un uomo mi prese con cattiveria, sentivo i suoi gemiti di piacere, mentre entrava ed usciva da me, mentre lacrime salate scendevano sul mio viso, quando ebbe finito uscì da me tutto soddisfatto "vedi piccola, finché non sei sua moglie, io posso anche questo, ubbidisci, comportati bene e succederà meno frequentemente, prima capisci che sei solo una schiava e non vali nulla meglio è per te, prendila come una lezione un suggerimento, o un consiglio". Se ne andò assestandomi altri due forti schiaffi ed io scoppiai in un pianto liberatorio, mezz'ora dopo decisi di mettermi al lavoro almeno non avrei pensato. Ci volle l'intera giornata per pulire solo il piano terra.

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