Punizione

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Sono distesa in giardino, in casa non c'è nessuno, sono tutti andati ad una festa giù in città, a me come al solito queste cose sono proibite, ma almeno posso stare serena per conto mio.
Decido di andare verso le gabbie dei cani e di stare con loro, mi incammino tra fiori e piante meravigliose, fino ad arrivare a dei box, libero i cani e comincio a giocare con loro, so che tutto questo mi è proibito, ma tanto oggi non c'è nessuno, ed un po' di felicità la merito anche io. Gioco tutta la mattina e poi alla fine esausta mi stendo sull'erba. Quando apro gli occhi davanti a me trovo solo due iridi nere come la notte ed un sole che se ne sta andando, vedo il suo volto colmo di ira, "tu, cagna maledetta! Non hai il permesso di essere qui!" Mi tira un forte calcio nello stomaco e poi mi trascina prendendomi per i capelli, io urlo dal dolore, quando siamo dentro mi tira verso il mobile, facendomi sbattere la testa, del sangue comincia ad uscire dalla ferita. "Sei una puttana, in grata" si avvicina e inizia a tirare schiaffi ovunque "dillo, dillo!!" Io piango, ha smesso di colpirmi, ne approfitto per raggomitolarmi in un angoletto dove credo, spero di essere al sicuro, è tornato di nuovo difronte a me, stringe la cinta tra le sue mani, alzo le mie per proteggermi mi arrivano diverse sferzavate ovunque, poi mi tira su e mi trascina verso il tavolo, lega le mie mani ai piedi di esso e comincia a colpire il mio sedere, ogni sferzata è un dolore atroce "dillo, di che sei solo una puttana ingrata, io posso andare avanti così per sempre" lui continua a colpirmi ed io a piangere, alla fine cedo "so-n-o u-na p-puttana in grata" le mie parole lente e pieni di dolore non gli bastano "ancora" e mi colpisce di nuovo " sono una puttana in grata" così va avanti per una mezz'ora, poi sento la sua cinta finire a terra e lui che mi penetra, ma non dietro davanti, mi fa male tanto, all'improvviso esce da me e comincia a sculacciare la mia intimità, sempre più forte "voglio che tu lo dica ancora cosa sei?" "Sono una puttana in grada" piango e lui lo vede, il mio viso è completamente bagnato di lacrime "questo è solo colpa tua! Non dovevi uscire senza il permesso" "si, padrone" sono sfinita, voglio solo che tutto questo dolore finisca, vedo comparire un sorriso soddisfatto sul suo volto, mi gira continua a prendermi finché non viene e poi dolcemente mi slega, per condurmi nella nostra camera "ora riposa" mi dà un bacio sulla fronte ed esce, io piango fino a quando sfinita, dolorante e sporca mi addormento.

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Ehi ciao a tutti, ho visto che siamo arrivati a 926 letture e 37 stelline!! Wow, vi ringrazio! Se la storia vi piace mettete altre stelline, se avete suggerimenti scrivete pure!!!!
Grazie ragazzi😍😍

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