Capitolo 5

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Undici anni. Erano passati undici anni da quando Maurizio Cristaldi aveva messo piede alle Seterie.
Era un ragazzino di quattordici anni; ormai ne aveva venticinque, era istruito e capace di affiancare suo padre nella direzione dell'attività.
Il giovane si guardò intorno: tutto era come si ricordava; il suo pensiero volse ad Elena... Era cambiata molto? Lo amava ancora, come lui amava lei? Oppure lo aveva dimenticato?
Mentre si rivolgeva queste domande bussò all'ufficio di suo padre.

                                    ***

《Avanti!》disse la voce di Lorenzo.
《Papà...》fece il ragazzo, entrando.
《Maurizio! Finalmente sei arrivato!》si alzò l'uomo, andando ad abbracciarlo.
《Come è andato il viaggio?》aggiunse poi.
《Discreto, grazie. Non sembra cambiato molto, qui...》osservò Maurizio.
《È tutto come al solito. Io sono sempre dietro la scrivania e Chiara e Irene sono a casa a fare le signore. Ma vieni, ti faccio vedere il tuo studio...》rispose Lorenzo, accompagnandolo nella stanza di fronte alla sua.

                                 ***

《Allora, ti piace?》gli chiese poi.
《Certo, mi piace molto, ma volevo chiederti se c'era un altro studio libero 》rispose il giovane.
《Certo, quanti ne vuoi. Ma per quale motivo ti serve?》chiese suo padre.
《Ho deciso di avvalermi della collaborazione di Valerio Mercalli, il mio amico del collegio 》rispose Maurizio.
《Valerio Mercalli?》chiese stupito Lorenzo.
《Lo so che non ti è mai piaciuto, che lo hai sempre ritenuto un superficiale, ma adesso è cambiato e maturato, sarà un braccio destro perfetto, vedrai che non ci deluderà!》assicurò il giovane Cristaldi.
《Lo metteremo alla prova, ma se ci delude chiamiamo subito qualcun altro》pattuì suo padre.
Mentre parlavano scesero al piano di sotto, nell'atrio, e Lorenzo spiegava al figlio le migliorie avvenute negli anni alla Silkway.
《Il benessere che ha investito l'Italia ha portato beni di consumo in tutte le case, tra cui gli elettrodomestici e la televisione, tre anni fa. Noi ci rivolgiamo ad un pubblico elevato, ma anch'esso voglioso più che mai di partecipare a questa ondata di benessere con lo stesso entusiasmo del ceto medio. Qui in Lombardia abbiamo una solida tradizione tessile, ma sono convinto che potremmo anche estenderci in futuro...》spiegò Cristaldi.
《Per estenderci non dovremmo rendere l'alta moda alla portata di tutti?》chiese giustamente Maurizio.
《Di tutti, dici?》fece Lorenzo perplesso.
《Già. Noi ci rivolgiamo ad un pubblico selezionato, se invece rendessimo la nostra produzione accessibile a tutti saremmo molto più conosciuti 》affermò il ragazzo.
《Maurizio, dimentichi che la nostra moda è alta proprio per questo. Perché rivolta a gente ricca e potente. Se ci mettessimo a produrre abiti per tutti quanti, non riusciremmo più a distinguere una vera signora dalla sua cameriera. Sarebbe l'anarchia, lo sconvolgimento sociale...》cominciò Lorenzo.
《Ma in Germania è già così. E anche in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti, che danno a tutti l'esempio》insistette Maurizio.
《Sì, ma noi siamo in Italia. Ed è necessario che ognuno stia al suo posto》rispose l'uno.
《Certo che tutto cambia tranne te...》sbuffò l'altro.
L'uomo stava per ribattere, quando una voce attirò la loro attenzione.
《Maurizio!》esclamò una giovane donna dagli occhi azzurri e corti capelli biondi.
《Irene!》la salutò lui, e si baciarono sulle guance.
《Sono felice di rivederti. Sei ufficialmente tornato?》domandò la ragazza. Il ritorno del fratellastro le suonava quasi come una minaccia al suo potere.
《Ufficialmente 》sorrise Maurizio, sicuro di sé.
《Tuo fratello è appena tornato e già vuole cambiare il mondo!》scherzò Lorenzo.
《Ah sì? E quali grandi cambiamenti ha in mente il nostro visionario?》fece Irene con un tono di velato sfottò.
《Di rendere la moda alla portata di tutti. Ma non preoccuparti, mi ha già stroncato nostro padre》rispose lui con aria di sfida.
Per evitare il peggio, Lorenzo indicò al figlio Vittorio Bassi, che come al solito supervisionava la situazione.
《Signor Vittorio!》esclamò, andandogli incontro.
Quando vide Maurizio, Bassi divenne grigio: se Elena avesse saputo che il ragazzo era tornato, sarebbe successo l'irreparabile.
《Signor Bassi》lo salutò Maurizio, ricordando ancora quando aveva sventato la sua fuga a New York con Elena.
《Signor Maurizio...》rispose Vittorio, imperturbabile. Dentro di sé pregò che la notizia non arrivasse subito alle orecchie di sua nipote.

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