Capitolo 50

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La mattina dopo, l'attenzione dei dipendenti fu attirata dal furto avvenuto durante la notte.
Un certo numero di oggetti di valore era sparito, e Vittorio Bassi aveva radunato tutti i dipendenti per avvertirli dell'accaduto e per scoprire eventualmente se il ladro fosse tra loro: la maggior parte di loro li conosceva da tanto tempo, ma c'erano state anche delle nuove assunzioni di gente di cui sapeva poco o niente.
《Chiunque abbia visto, sentito o anche solo immaginato qualcosa di sospetto, lo venga a riferire a me personalmente 》ordinò.
《Un ladro alla Silkway?》domandò Elena bisbigliando, rivolta a Gianfranco, con cui ultimamente passava molto tempo.
《Le sete che lavoriamo qui sono molto preziose, ci si possono fare parecchi soldi》commentò l'uomo.
《Attento, con questa frase potrebbe quasi sembrare che il ladro sia lei!》scherzò la filatrice.
《Sono un uomo dalle mille risorse, magari c'è anche quella di ladro!》ribattè sorridendo il chimico.

                                 ***

La faccenda stava suscitando molto scalpore anche tra gli altri.
《È impossibile, qui ci conosciamo quasi tutti, e anche le persone nuove hanno dimostrato di essere di fiducia, magari il ladro veniva da fuori...》commentò Agata.
《E secondo te un ladro esterno alla Silkway poteva fare tutto da solo, senza avere un palo, un complice?》replicò Maria.
《Sospetti di qualcuno di preciso?》chiese Ilaria.
《Ancora no, ma chiunque sia lo scoprirò...》rispose la giovane De Sanctis.
《Non sapevo avessi lo spirito di una detective!》osservò divertito Andrea.
《Molto simpatico... Dovresti averlo anche tu, visto che il furto è avvenuto anche sul tuo luogo di lavoro!》fece sarcastica Maria.
《Sono cresciuto per strada e conosco queste dinamiche... Pensi che se qualcuno conosca il ladro, faccia immediatamente il suo nome?》replicò Esposito.
Maria non seppe cosa rispondere.

                                  ***

In poche ore la notizia arrivò anche ai piani alti.
《Forse con tutte queste novità abbiamo allentato un po' la presa. Dobbiamo essere più vigili. Confido in lei, signor Bassi》decretò Maurizio.
《Come lei desidera, signor Cristaldi 》rispose Vittorio, tornando di sotto.
Sospirando, Maurizio si accasciò sulla poltrona: già le Seterie erano sottosopra con tutti i nuovi arrivi che c'erano stati, e adesso ci si mettevano anche i furti...
Se lo avesse saputo Chiara - e lo avrebbe saputo presto, la donna non veniva molto spesso ma aveva occhi e orecchie dappertutto in azienda - gli avrebbe fatto la morale, ricordandogli che con la buonanima di suo padre queste cose non sarebbero mai accadute.
La voce di Valerio che gli chiedeva di entrare lo distolse da quei pensieri.
《È successo un casino》esordì Mercalli.
《C'entra una donna?》domandò Maurizio, che conosceva bene l'amico e aveva notato il suo occhio nero.
《Credo di essermi innamorato 》ammise Valerio.
《Notiziona! Non accadeva dai tempi di Emma Rengoni... A proposito... È lei la fortunata?》chiese Crustaldi.
《Anche se potrà sembrarti strano, non è lei 》rispose l'uno.
《Aspetta, non dirmi che...》indovinò l'altro.
《È Cecilia Dondi》sospirò il primo.
《Non ci credo. Hai perso la testa per una ragazza con alle spalle un solido fidanzamento di sei anni?》si stupì il secondo.
《Cecilia e il fidanzato Antonio si sono lasciati ieri sera, quando lei è uscita con me e lui ci ha seguiti e mi ha fatto questo regalino...》raccontò Valerio, mostrandogli l'occhio nero.
《Però... Che gancio sinistro che ha il Grandi...》commentò Maurizio.
《E mi avrebbe sferrato anche il destro, se non fosse intervenuto l'ispettore Quaranta a dividerci...》continuò Mercalli.
《Che ci faceva lì Quaranta?》chiese Cristaldi insospettito. Aveva sempre pensato che lavorasse per Riccardo Lanciani di Vallefiorita e che fosse lì per spiarlo.
《Era lì con Agata, la sorella di Cecilia》rispose l'amico tranquillizzandolo, ma solo parzialmente.
《E lei? Ricambia?》domandò allora.
《Non so, credo di sì...》ipotizzò Valerio.
《E allora sei un uomo fortunato, Valerio Mercalli 》sorrise sinceramente Maurizio.
《Mi dispiace che per te non sia lo stesso》lo consolò l'uno.
《Non si può avere tutto dalla vita...》sospirò l'altro, pensando ad Elena.

                                  ***

Nel frattempo, Salvatore e Giulia si erano incontrati al solito punto e tra un'effusione e l'altra parlavano dei furti alla Silkway.
《Non credi che sia più eccitante incontrarci con un ladro nei paraggi?》lo stuzzicò lei.
《Già...》fece lui, ma era un po' assente.
《Ci sei oggi?》lo richiamò la donna.
《Stavo pensando al fatto che tuo marito potrebbe avere un'amante proprio qui alla Silkway...》rispose il giovane.
《Sai che novità... Non siamo mai fedeli l'uno all'altra 》commentò Giulia.
《Credo di conoscerla, la sua amante...》disse Salvatore.
《E per caso è una ragazza che ti piace tanto?》lo provocò la Carofiglio. Il silenzio imbarazzato di lui fu la risposta.
《Sei noioso quando fai il romantico, raggiungo Sofia al reparto dei telai...》aggiunse poi, cambiando atteggiamento e lasciandolo lì.
Giulia aveva capito tutto: Pietro e Beatrice erano amanti.
Il giovane Grandi doveva assolutamente intervenire.

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