Era da molte ore che viaggiavano senza fermarci: per tutto il tempo avevo riso e scherzato con Derek ed il pomeriggio era volato.

Mi guardai intorno, il sole stava per tramontare e solo allora mi resi conto che quella giornata, il mio primo giorno con lui, era quasi giunto al termine.

All'improvviso mi sentii sulle spalle tutta la stanchezza di quella lunga giornata: la fuga e il viaggio mi avevano stremato.

"Sei stanca?" Mi domandò Derek come se mi avesse letto nel pensiero.
"Un po'" ammisi.
"Dobbiamo trovare un posto per passare la notte" propose.
"No, non possiamo fermarci! E se ci trovassero? No, dobbiamo continuare a viaggiare ed allontanarci ancora un po'".
"Non è prudente viaggiare di notte: nemmeno nostra madre manderà i suoi uomini a cercarci di notte, sarebbe troppo pericoloso, si aggirano troppi banditi e animali durante la notte. E vostro padre la penserebbe come mia madre, in più lui deve anche trovare degli uomini disposti a cercarvi quindi avrà bisogno di più tempo. Non dimentichiamoci anche che le temperature si abbassano drasticamente di notte e non possiamo dormire all'aperto!"
"Abbiamo assolutamente bisogno di dormire, oggi è stata una giornata davvero lunga" gli diede manforte Martha.
Vedendomi indecisa Derek si voltò e aggiunse "Vedrai che non ci troveranno, siamo già abbastanza lontani. Ti fidi di me?"
"Sì" risposi subito e provai a convincermi che quella sarebbe stata la giusta cosa da fare.
"Ci fermeremo al prossimo villaggio, tra poco sarà buio" disse Derek in tono autoritario e noi annuimmo.

Viaggiammo ancora per mezz'ora, forse un'ora prima di vedere un piccolo villaggio in lontananza.
Ci avviciniamo sempre di più, ma ad un certo punto mi accorsi che avevamo un problema.
"Aspetta!!" Urlai. Derek e Martha fermarono di colpo i cavalli e mi guardarono in modo strano, forse avevo un tantino esagerato con il tono di voce.
"Ehm... scusate", dissi arrossendo "mi sono accorta che abbiamo un problema". Derek sollevò un sopracciglio e quell'espressione buffa mi fece scoppiare a ridere.
"Che c'è?" Mi chiese tentando invano di nascondere un sorriso.
"Ei, basta con le smancerie. Che problema abbiamo?" Intervenne con un finto tono severo Martha e io mi sentii arrossire ancora di più.
"Ah, si giusto!" Ripresi cercando di dimenticare l'ultimo episodio "Non possiamo presentarci così, si capirebbe subito dai vostri vestiti chi siete. Dovreste scambiarvi!"
"Cavolo non ci avevo proprio pensato!"
"Il futuro duca che non prende in considerazione una cosa così fondamentale! Puff! Comunque Martha se per te non è un problema potresti indossare una delle nostre divise".
"No, assolutamente" mi sorrise incominciando a scendere da cavallo per cambiarsi.
"E tu... beh tu sei un uomo, vedi te come cavartela!" Risposi impacciata. Mica potevo dare anche a lui la mia divisa!
Scoppiò a ridere e scese anche lui da cavallo. Quando incominciò a togliersi la giacca e ad armeggiare con essa lo fermai.
"Aspetta, che stai facendo?"
"Beh pensavo di strapparla in modo da sembrare un mendicante!"
"No, non è necessario. Dammi questa" dissi prendendo la sua giacca dalle mani e cercando di piegarla. "Questa non puoi rovinarla, la metteremo in una degli nostri zaini. Potresti però rovinarti la camicia per farla sembrare sporca e vecchia".
"Si, hai ragione" disse e rimase in camicia mostrando tutto il suo bel fisico.
Per non farmi vedere accaldata in volto mi girai per mettere la giacca nello zaino e poi rimasi lì, facendo finta di metterci molto per non girarmi e trovarlo in camicia.
"Mi aiuti?" Mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio.
"Cosa?" Chiesi girandomi di scatto.
"Beh, ti ho chiesto se mi aiuteresti a rovinare questa camicia" disse con un sorrisino in volto.
"Ok"
Presi un po' di terra e la spalmai sulla camicia cercando di toccare solo quella e il meno possibile i suoi muscoli sotto. Derek mi aiutò e in poco tempo avevamo finito.
"Allora, come sto?" Chiese in quel momento Martha con indosso la divisa.
"Non pensavo, ma invece ti dona!" Le rispose mia sorella. In effetti aveva ragione, non le stava mica male. Certo, non era uno dei vestiti che era abituata ad indossare, ma in casi come quelli ci si doveva adattare.

Ripartiamo e ci avvicinammo ancora di più al villaggio e con mio grande sollievo vidi all'ingresso di esso una insegna con su scritto "Osteria".

"Salve signore, avete qualcosa da darci per cena e un luogo dove passare la notte?" Chiese Derek a nome di tutti.
"Salve, benvenuti nella mia Osteria. Per cena qualcosa troviamo, ma purtroppo non ho camere disponibili, le poche che ho sono tutte occupate"
"Non avete nemmeno un posto dove poter riposare? Non importa se non ha un letto, per stanotte ci adegueremo". Mi stupì ciò che Derek aveva appena detto, lui che era abituato a vivere nello sfarzo.
"Beh se volete posso mettervi nella stalla, gli animali non ci sono, però c'è tanta paglia con cui potete scaldarvi. Lasciatemi i cavalli, li porterò io nel recinto"
"Grazie signore, grazie!" Risponderemo tutti.
"Venite, mia moglie Rose sta servendo la cena" e così dicendo ci accompagnò in una stanza con dei tavoli dove altri viandanti solo stavano mangiando. Vidi Derek e Martha abbassare il capo: probabilmente non volevano farsi riconoscere. Ci sedemmo ad un tavolo un po' appartato. Derek al mio fianco mi versò un po' d'acqua dalla brocca e la bevvi tutta d'un sorso, ne avevo proprio bisogno.
Rose ci portò un po' di brodo caldo per scaldarci la pancia e qualche pezzo di pane. Mangiamo quasi senza parlare: eravamo troppo stanchi ed affamati per farlo.

Una volta finita la cena, Josuè ci accompagnò nella stalla in cui avremmo passato la notte. Faceva già freddo e sperai con tutto il cuore di non morire di freddo quella notte.

"È sicuro questo posto? Non ci troveranno vero?" Chiesi in preda alla paura a Derek.
"No, stai tranquilla, non ci troveranno"
"E se riconoscessero i cavalli? Si vede che sono dei bei cavalli di razza"
"Non li vedranno, è buio!"
"E se..."
"Stai tranquilla, ok? Se ti fa stare più tranquilla possiamo fare dei turni di guardia e al minimo rumore uno sveglierebbe gli altri, va bene?"
Annuii. Non mi piaceva l'idea che uno di noi dovesse sempre restare sveglio, ma avevo troppa paura in quel momento.

Preparammo un piccolo giaciglio il più comodo possibile su cui adagiarci.
"Se dormiremo vicini saremo più caldi" ci disse Derek.
Sophie è Martha si coricarono vicine, si stavano praticamente abbracciando ed io mi avvicinai il più possibile a Sophie, adagiando la mia testa sulla sua schiena. Derek ci aiutò a ricoprirci di paglia. Era ancora presto, probabilmente non erano nemmeno le dieci, ma eravamo troppo esauste per rimanere sveglie.
"Tu non vieni a coricarti?" Chiesi a Derek, per il buio non riuscivo a vederlo, intravedevo solo la sua sagoma.
"No, resto un po' qui a far la guardia, poi mi coricherò anch'io"
"Buonanotte Derek"
"Buonanotte Sarah"
Mi strinsi a Sophie e cercai di dormire.

Nel cuore della notte mi svegliai. Avevo freddo, tanto freddo. Sentii Sophie e Martha respirare tranquillamente e capii che stavano dormendo. Mi sedetti e cercai di coprirmi ancora di più con la paglia.
"Ei, che succede?" Chiese Derek sedendosi pure lui. In quel momento notai che si era coricato vicino a sua sorella, ma dalla voce sembrava sveglio.
"Ho freddo" dissi con un filo di voce per non svegliare nessuno.
"Aspetta" mi disse alzandosi e avvicinandosi a me.
Non capii cosa stava facendo finché non si caricò al mio fianco.
"Vieni qui" mi disse allargando le braccia ed io mia avvicinai a lui: il suo corpo era caldo e mi scaldai all'istante.
"Ma cosa fai ad essere così caldo?"
"Non lo so, sono sempre stato così fin da bambino. Adesso però dormi piccola" mi rispose appoggiando le sue mani sui miei fianchi.

Appoggiai la mia testa sul suo petto e mi addormentai così, ripensando a quel "piccola" sussurrato a bassa voce.

-----spazio autrice-----
So che devo revisionare i primi capitoli, ma non ce l'ho proprio fatta a non pubblicare questo capitolo: finora è il mio preferito!!!!
È più lungo del solito, ma mi dispiaceva troppo tagliarlo...

Fatemi sapere cosa ne pensate💫

Kiss❤