La Biblioteca (500 parole)

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Il bagliore ormai fioco di taluni roghi ancora si distingueva, in lontananza. Dalla terrazza Senmut  scrutava cupo la sua città, devastata dai disordini scoppiati, giorni prima,  nell'area portuale dove erano acquartierati i soldati romani del console Cesare.

Scuotendo il capo, alzò il braccio affondando il naso nella leggera mantellina di lino, filtrando l'aria ammorbata dal fumo e dal puzzo di animali e cadaveri bruciati;   infine rientrò, meditando amaro  sulla sua  responsabilità  di alto dignitario incaricato della ricostruzione. L'incendio si era propagato, vorace,  a diversi quartieri di Alessandria fino a lambire lo splendido Museo e l'annessa Biblioteca reale, polo culturale del mondo contemporaneo.

Alla luce delle torce, dopo aver rapidamente riletto l'intestazione della relazione  richiesta dalla regina Cleopatra, riprese l'elencazione dei danni e dei lavori necessari per il recupero,  in particolare,  della Biblioteca.

"Io Senmut, Architetto reale, ho constatato che l'incendio divampato inizialmente nell'ala Ovest dell'edificio ha trovato alimento nei rotoli e nelle scaffalature lignee, e negli innumerevoli arredi, contagiando ogni ambiente livello strada; l'intervento dei servitori e del personale impegnato nella trascrizione e nel commento delle opere custodite ha consentito di salvare le strutture portanti, anche se non si è potuto impedire la distruzione della maggior parte dei rotoli.

Visitando le sostruzioni, ho verificato che tutti gli ambienti sotterranei adibiti a magazzini, dotati di solide volte a botte parallele che fungono da piano pavimentale dell'intero complesso sono intatti: le sacre pietre verdi sepolte ai vertici del perimetro quadrangolare hanno esercitato la loro efficace magia di protezione.

Le mura perimetrali in pietra arenaria, esternamente scalpellate con ondulazioni verticali concave e convesse, a simulazione dei tronchi della vegetazione del bosco sacro, sono solo da ripulire e da ripristinare dove occasionalmente intaccate dalla caduta di materiale infuocato dal tetto.

Sono interamente da ricostruire, invece, i muri interni in mattoni crudi.

Salve le paraste, pilastri in unico blocco di pietra granitica inglobati nella cinta esterna, che hanno ben resistito come gli architravi, pure in granito, da queste  sostenuti.

Da ripristinare, viceversa, tutto  il tetto a falde spioventi in legno di cedro e tegole di argilla."

L'uomo smise di incidere con lo stilo la tavoletta incerata, posando stancamente  lo sguardo su numerosi rotoli di papiro;   gli artisti reali avevano già disegnato una serie di splendidi abbozzi di affreschi da sottoporre alla regina.

"Persa ogni preziosa opera di decorazione, riprese adagio ricordando dolorosamente la magnificenza passata, ogni superficie interna nuova o vecchia andrà intonacata con gesso, livellata e abrasa per accogliere le pitture che la regina vorrà approvare, con particolare riguardo per quelle riservate agli ambienti di rappresentanza che richiederanno un ingente uso di foglie d'oro e d'argento.

Dubbio il recupero della parte di pavimentazione in pietra pregiata, che si tenterà di lucidare per restituire alle lastre la lucentezza originaria. Persa quella in materiali più ordinari.

Concludo confermando che il sacro toro di basalto guardiano dell'edificio, simulacro del dio Api tanto caro alla nostra sovrana, è intatto.

Potenti sono gli dei dell'Egitto."

Lo fossero veramente, pensò amaro riponendo lo stilo, avrebbero tenuto lontani quei maledetti romani!


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