Capitolo 1

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Faceva freddo, sentivo dolore ovunque ma cercai di farmi forza e provare a capire cosa fosse successo.

Mi ricordo che stavamo percorrendo la solita strada per tornare a casa dopo scuola, avevo appena finito gli allenamenti per il gruppo di teatro della mia scuola, non avevo voglia di aspettare Jason fino alle 20:00, quindi avevo chiesto alla mamma di venire a prendermi prima, era una strada dove non passava mai nessuno, abitavo in una zona persa dal mondo, dove ci trovavamo in mezzo ai campi più sperduti di Northbrook, tuttavia continuavo a non capire cosa stesse succedendo, sentivo freddo un freddo glaciale, ero stata sbalzata fuori dal finestrino da qualcosa, nonostante tutto il dolore che provavo, anche se avevo solamente 12 anni, Allison Bay non avrebbe ceduto, ero testarda la mamma me lo diceva sempre.
"Devo trovare la mamma" dissi a denti stretti.
Facendo una smorfia per il dolore che provavo alla schiena, mi convinsi ad alzarmi, con la poca stabilità che mi rimaneva, cercai di stare in equilibrio e vedere la scena che mi trovavo davanti.

Non ero pronta, non lo ero, vidi la macchina schiantata contro un albero, con i vetri rotti, barcollai nel tentativo di arrivare alla macchina, dove speravo di trovare la mamma da qualche parte, mi feci forza e avanzai contro ormai quella cosa, che non si poteva più definire auto.
Arrivata lì cercai di guardare dentro, ma non la vidi quindi decisi di chiamarla, magari era lì vicino.
"Ma-mamma? Dove sei?" Provai a dire, mi convinsi ancora una volta a farmi avanti, nonostante avessi le gambe sbucciate piene di sangue e qualche taglio per via della collisione con il terreno, setacciai intorno all'auto, un po' goffamente, fino a quando non guardai davanti a me.
C'erano della macchioline di sangue, le seguii, una piccola luce di speranza si accese.
"Mamma mi senti? Sono Allison" dissi camminando, forse ormai correvo nel boschetto che si apriva nella notte fonda, non mi piaceva il buio, non mi piaceva stare nel bosco da sola, a papà lo dicevo sempre, nonostante lui fosse amante del campeggio, io lo odiavo, il mio patrigno Jason Wilson era un ufficiale generale, per quello amava il suo dannato campeggio.
Camminai seguendo le macchioline di sangue che man mano diventavano sempre più grandi, come se la mamma si fosse trascinata da qualche parte, forse per riprendere fiato, finché non la vidi dietro ad un cespuglio, riversa sul terreno.
"Mamma? Mamma! SVEGLIATI!" le corsi accanto, e cercai di smuoverla, era piena di sangue ovunque, non ricordavo nemmeno più il colore dei suoi vestiti.
"Mamma ti prego sono qui, svegliati, sono Allison!" Non si muoveva, era gelida..e piena di sangue.

Iniziai a piangere, volevo la mia mamma, la volevo disperatamente, così provai un'altra volta a svegliarla, facendo forza, per quello che potevo e finalmente senti un lamento uscire da lei, un lamento di agonia e angoscia, come se gli avessi rotto qualcosa in quel momento mi fermai perdendo un battito.

"Alli-son?" Disse in un sussurro appena udibile.
"Finalmente sei sveglia, finalmente..." mi interruppe, facendo segno di fare silenzio
Non capivo, lei era viva ed io ero felice che lei fosse con me.
"Sca..scappa" riuscì a dire lievemente.
"Ma-mamma, cosa c'è?" dissi quasi in un sussurro.
"Ti voglio bene figlia mia, non ti dimenticherò mai...Jason ti proteggerà sempre" disse in lacrime, spingendomi con la poca forza che aveva per mandarmi via il prima possibile.
Uno scricchiolio poco distante distolse la mia vista da lei, che fosse un animale? In quella strada era impossibile ci fosse qualcuno, le case erano distanti almeno tre chilometri, cercai di stare calma, non potevo sapere cosa fosse, però la preoccupazione nel mio volto era evidente, mia madre in quel momento cercò di spostarmi, di mandarmi via, per quel poco che poteva fare.

Iniziavo a capire che qualcosa non andava.

La mia attenzione tornò su di lei, mi disse con un filo di voce, ancora una volta di scappare.
Disse di non guardare indietro, delle lacrime iniziarono a solcargli il viso ed io non volevo lasciarla, qualsiasi cosa fosse, non avrebbe preso Meredith Allen.
Un altro scricchiolio più forte mi fece ritornare in me, quello che vidi fu qualcosa che non mi aspettavo minimamente di vedere, un grosso lupo, dalla pelliccia grigia, malridotta e due occhi rossi, da far gelare il sangue stava davanti a me ringhiando.

Mi ripresi dai miei pensieri oscuri, un lupo? Non esistono dei lupi così, quando sentì il lupo avvicinarsi e ostinarsi a ringhiare, con la bava alla bocca come per dire che mi avrebbe mangiato di lì a poco, iniziai davvero a preoccuparmi.
"Vattene! Lasciaci in pace" la mia voce mi tradì era insicura e piena di paura, un basso ringhio gli uscì dal petto e giuro su dio che se un lupo avesse potuto ridere, penso che stesse ridendo di me, come per decantare il fatto che, una piccola creatura come me non potesse niente in confronto a lui.
Mi misi davanti alla mia mamma come per dimostrare a quel lupo che avrebbe dovuto passare sopra il mio corpo prima di portarla via, un altro ringhio riempi l'aria, volevo urlare, dio se volevo, volevo che quella cosa ci lasciasse in pace.

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