Capitolo 37

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"Beh no non credo proprio" sorrise

"Ma centra Hayden no?"

"Si, purtroppo" un lieve ringhio gli uscì dal petto

"beh...comunque se n'è riparlerà" chiuse il discorso girandosi verso la finestra, ed io mi concentrai di nuovo sul mio lupo di pietra, dopo minuti che sembravano un'eternità ripresi a parlare, dovevo fare voce ai miei pensieri.

"Stolen?"

"Mhh? Si...dimmi"

"Io ti piaccio?" Chiesi con noncuranza

"Cosa??" Aveva una voce incredula

"Lo devo ripetere?" Chiesi

"No! Ho sentito quello che hai detto..." e per l'ennesima volta si passò la mano sul volto, qualcuno però in quel momento bussò alla porta.

"Si?" Chiesi evitando di guardare Stolen che forse mi stava per dare una spiegazione, dalla porta fece capolino con la testa Rion, sembrava sorpreso che Stolen fosse lì con me.

"Ehm, disturbo?" Chiese incerto se entrare o meno.

"No" dissi

"Si..." sbuffò il biondino, lo guardai male, tirandogli una gomitata.

"Ehm... cosa c'è?" Ripresi a guardare il mio amico

"Alissa ti cercava..."

"Allora se la cercava lei, perché sei venuto tu?" Sussurrò ed io mi misi a tossire, erte volte non sapeva proprio stare zitto

"Scusa, ho un pò di tosse penso di aver preso aria in montagna" mentii, mentre Rion mi guardava curioso, fece spallucce così continuai "le dico di passare a trovarmi" conclusi

"Beh ti abbiamo scritto ma visto che non rispondevi sono venuto io." Cercò di spiegare, presi il telefono al volo he era finito in giro per il letto con tutte le volte che mi ero alzata mi ero dimenticata di dove fosse.
Scrollai tutti i messaggi e ne avevo 10 da parte di Alissa e 6 dai ragazzi, dovevo ricordarmi di mettere la suoneria a quell'affare.

"Ehm, si scusa a quanto pare era in silenzioso..." dissi arrossendo, mentre i ragazzi si misero a ridere, decisi che avrei letto dopo i messaggi, alzandomi guardai male Stolen, facendogli la linguaccia

"Io vado da Alissa e gli altri, tu cosa farai?" Chiesi

"Mah, penso che andrò a vedere come sta il mio compagno di avventure" riferendosi a Row, sorrisi

"Fammi sapere come sta..." dissi preoccupata

"Si ti scrivo, metti quel dannato affare con la suoneria" mi ammonì, feci scattare il pulsante della suoneria, che era impostato su silenzioso.

"Già fatto" gli feci ancora una faccia buffa, prendendomi gioco di lui e uscimmo tutti dalla mia stanza, era bello avere amici in caserma, ormai sapevo ogni luogo a memoria o quasi.

Anche se quei corridoi sembravano infiniti sapevo bene dove portavano, passammo davanti agli uffici di Jason e Lewis, mi ricordo di non aver più avuto modo di parlare con quell'uomo dal giorno dell'incidente, mentre con Jason avevo finito di urlargli addosso solo poche ore prima, mi sentivo triste e sapevo che esageravo spesso, la mamma diceva sempre che ero insopportabile a volte.

Forse aveva ragione.

La testa tornò a frami male, quindi di rilesso mi massaggiai le tempie, nel tentativo di colmare il dolore lancinante.

"Stai bene?" Chiese Rion, quel ragazzo era diventato più alto degli altri ragazzi dopo solo due anni, era quello con gli occhi più particolari tra tutti noi, aveva una sfumatura particolare, erano azzurri come il mare ma con del verde che ricordava la foresta, sembrava un intreccio che non finiva mai, come a ricordare sempre che c'era una parte di lui nascosta sotto la pelle, c'era un lupo che aspettava di uscire.

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