Goccia

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Oggi la storia

Vi andrò a raccontare

Di un qualcosa

Che il Re non può controllare

Poiché la forza

Non solo dalla carne è data

E questa lezione

Verrà presto imparata

Sorridi dunque

misterioso viandante

Ed osserva l'omega

Fiero ed elegante

Al Re si presenta

Senza arma oscura

Ed attende la fine

Senza paura

Poiché nel suo cuore

Lascerà guardare

Così che il sovrano

Di lui si possa fidare

~°~

Il vassoio era ancora lì...fermo vicino ad un muro scrostato da anni...

Eppure nessuno dei due mosse nemmeno un muscolo...nemmeno un dito verso quel cibo che tanto stuzzicava il loro stomaco...

Erano entrambi terrorizzati dalla presenza dell'altro e soprattutto Izuku, che aveva ancora la testa ferita, non azzardava quasi un respiro...

Era in quelle stanze da poche ore..un giorno forse...eppure il sovrano che avrebbe dovuto irretire, non sapendo nemmeno lui come, continuava ad ignorarlo o al massimo a fargli del male...

Aveva sonno

Aveva fame

Aveva paura...

Si..fino a quel momento la sua vita non era stata idilliaca...

Non conosceva il sapore della carne ed a malapena ne conosceva il profumo..

Ogni volta che Eijirou si spingeva verso la foresta, e riusciva a catturare qualcosa, i razziatori venivano a prendersela ...

E la scelta, per suo fratello, era sempre una...

O la carne...o Izuku...

Mai...mai una volta il suo sguardo aveva vacillato...

Aveva sempre consegnato il bottino, pur deglutendo a vuoto, ma aveva nascosto dietro di sé il suo giovane fratellino...

Ed Izuku si chiedeva a volte cosa ci fosse di così prezioso da proteggere...

Se quei razziatori lo avessero preso...

Se anche lo avessero ammazzato...almeno la sua famiglia il giorno dopo, o quando Eiji ci sarebbe riuscito di nuovo, avrebbe potuto mangiare un pasto decente...

Ma i suoi fratelli e suo cognato, un Alpha dolcissimo di nome Shinsou, erano sempre stati inamovibili...

La carne andava via da quella casa...ed Izuku veniva stretto dalle loro braccia...

Ed ora era lì...

Ora, finalmente, aveva fatto anche lui qualcosa per la sua famiglia...

Ora, magari, Eijirou avrebbe finalmente cotto quella carne e Katsuki sarebbe riuscito a mangiarla...

Avrebbe fatto bene al suo bambino no?

Ma quel bambino non sarebbe mai nato...

Perché Izuku, ancora una volta, non riusciva a muovere un passo per aiutare la sua famiglia...

La carne era lì, in quel vassoio, e gli dava quasi il voltastomaco...

Perché non era giusto che lui potesse mangiarla...

Non se l'era guadagnata...

Era solo un modo per riempirsi lo stomaco prima di morire...o tornare a casa con la consapevolezza di non aver nemmeno provato, con tutte le sue forze, a salvare la sua famiglia...

Gli occhi verdi si rialzarono che l'alba tingeva il cielo di rosso...

Izuku amava quel colore...

Il rosso era il colore degli occhi dei suoi fratelli...

Il rosso era il colore dei capelli del suo fantastico fratellone...

Il rosso era il colore del nastro colorato che Shinsou, non avendo altre possibilità, regalò a Katsuki come anello nuziale...

I suoi occhi si sollevarono e guardarono il fagotto che era il suo Re...rannicchiato nell'angolo... impaurito quanto lui...

Chiuse gli occhi un solo secondo e cercò di rilassare i muscoli...

Non era semplice ma era necessario...

Una piccola goccia di feromoni fu rilasciata, dal collo dell'omega, e si sprigionò nella stanza

Quella singola goccia parlava di paura...

Quella goccia parlava di un dolore accumulato per anni...

Quella goccia era Izuku, in tutto se stesso, che voleva arrivare al cuore della Bestia...

Il cioccolato avvolse la stanza...ne ammorbidì le pareti ... coprì il puzzo di paglia che tanto era sgradito al reale... accompagnato da un leggerissimo sentore di menta...troppo leggero per sovrastare il cioccolato ma abbastanza presente da farsi percepire...

La menta parlava di orgoglio...parlava di forza...

La menta voleva comunicare che lui era lì...e che non si sarebbe mosso...

Gli occhi del sovrano si alzarono, a questi odori così nuovi, ed il suo corpo sembrò riempirsi di nuovo sangue...di nuova linfa...

In vita sua non aveva mai sentito degli odori così....eppure, scavando nella sua memoria, aveva come l'impressione di riconoscere quello più tenue...

Tenko cercò la fonte di quel profumo ed i suoi occhi si fermarono sulla figura del ragazzo vicino alla porta...

L'omega era di fronte a lui, a testa alta, ed i suoi occhi risplendevano nella luce dell'alba...

T:"...v-voi... c-che cosa...che cosa state facendo?"

Izuku deglutì a vuoto, cercando di scacciare la paura che sentiva stritolargli il cuore, e mantenne lo sguardo fisso su quel volto nascosto dall'ombra

I:" mi sto presentando a voi mio Sire... voglio che capiate che non sono qui per farvi del male...i-io.... m-mio fratello mi ha insegnato c-che... c-che nell'odore c'è tutto... c-che...che si riesce a capire le intenzioni delle persone...e voglio... v-voglio che capiate che non sono qui per ferirvi..."

Tenko annusò di nuovo l'aria, riempiendosi i polmoni di quel profumo così buono, e guardò alla destra dell'altro ragazzo

T:" non avete mangiato..."

Anche Izuku spostò lo sguardo, di sfuggita, verso il vassoio ancora pieno

I:" nemmeno voi mio Sire..."

I loro occhi tornarono ad incatenarsi, nonostante quelli di Tenko fossero ancora celati, ed Izuku rilasciò un'altra goccia

I:" i-io....i-io vorrei vedervi mio Re..."

Tenko scosse il capo, nascondendo la faccia sulle ginocchia, ma la voce di Izuku lo riscosse di nuovo

I:" non ... n-non parlo del vostro aspetto mio signore... I-io...io voglio vedervi attraverso l'odore..."

Il maggiore si guardò le mani, per quanto riuscisse, e sollevò di nuovo lo sguardo

T:" io...i-io non saprei come fare..."

Izuku sospirò, massacrandosi il tessuto della casacca, e mosse una mano in avanti

I:" v-ve...v-ve ne prego... n-non... n-non abbiate paura..."

Il corpo del verdino scivolò in avanti, quasi gattonando, ed ogni minimo passo sulle ginocchia era accompagnato da una goccia del suo odore

I:" non abbiate paura...."

La figura del Re era sempre più vicina, accucciata nel suo angolo, ed Izuku si fermò solo quando vide che era abbastanza vicino per allungare una mano

I:" non....non abbiate paura..."

I loro occhi erano ancora uniti quando la mano di Izuku si sollevò un'ultima volta...

I polpastrelli sfiorarono la pelle fredda del suo volto per meno di un secondo...

Prima che Tenko scattasse indietro con gli occhi sbarrati

Ma il verdino sorrise quando riabbassò la sua mano...

Perché un dolce profumo arrivò al suo naso...

E quel profumo diceva

..."non ti farò del male..."


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