Siamo Uguali

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In cerchio, eravamo in sei.

C'era la perfettina dispiaciuta Emily, la conoscevo dalle medie.
Il suo smalto per le unghie giallo canarino si vedeva sin dal lato opposto dell'aula.
La gonna era rosa, come quella che portava mentre girava con le amiche nel centro commerciale.
I capelli lunghi lisci, biondo ossigenato, si tradivano alle radici, più scure e marcate.
Ma era comunque perfetta e con il cestino del pranzo di HelloKitty sulle ginocchia.

Poco distante, con la sua divisa stirata, i pantaloni in piega e tremolante, Jackson.
Si continuava a contare le dita, per lui era la prima volta in quell'aula.
Ogni tanto, si passava le mani tra i capelli castani cortissimi e guardava l'orologio dal cinturino scuro, impaziente, di cosa, poi non lo sapevo.

Beau, stava più esterno, faceva su una sigaretta e con la coda dell'occhio mi guardava ammiccando...
Ciò che c'era stato tra noi, solo venti minuti prima nel parcheggio mi faceva ancora arrossire.
Aveva quella sua aria da cattivo ragazzo, che veniva però tradita dai capelli biondi e dagli occhi blu.
Ma l'aspetto era abbastanza coerente, jeans strappati a vita bassa, polo nera e giacca di pelle, erano il suo marchio.

Aiden, stava tra me ed Emily, si stringeva nella giacca da capitano di football, i capelli neri legati in un codino, gli occhi grigi puntati sul pavimento e l'atteggiamento di chi ha paura di perdere tutto.

Tra me e Beau, Hollie, con i suoi occhiali alla moda, leggeva Jane Austen, i capelli ricci erano in ordine sono grazie al cerchietto spesso beige che le deformava la testa e i suoi abiti comodi le stavano come sempre, male.
O non si rendeva conto che poteva fare di meglio o non le importava.

Poi io, sempre io, con una penna tra le dita e le chiavi della macchina nell'altra. Non era la prima volta per me e non sarebbe stata l'ultima.
Io e Beau facevamo avanti e indietro come al supermercato, in quel genere di sedute, quindi non ci davo peso.

Sospirai, già stanca, quel silenzio era snervante.

-quando pensate arriverà?- chiese Jackson. -e cosa pensate farà?-

-zitto coglione, questa tua ansia mi da i nervi- disse tra i denti Beau.

-solo perché tu non sei nuovo delle punizioni non vuol dire che devi criticare chi non ci è mai stato- gli rispose Aiden innervosito.

-buoni ragazzi, non scaldiamoci- intervenne Emily, scostando una ciocca di capelli.

-principessa, io non mi faccio dire cosa non posso fare... Mi hai capito?- disse Beau continuando a girare la cartina della sigaretta.

-signori...- e finalmente il professor Dalthon entrò nell'aula.

Aveva una camicia blu stirata e una cravatta più scura, che faceva a pugni col completo grigio gessato. Gli occhiali riquadrati erano sulla punta come quando era in ritardo.

-non penserai di fumarla, James...- disse il professore a Beau.

-no pensavo di berla...- fece sarcastico appena prima che il professor Dalthon entrasse nel cerchio.

-ecco, mettila via... O puoi berla ora se preferisci- Beau mise la sigaretta in tasca e incroció le braccia.

-sapete tutti perché siete qui, avete fatto qualcosa di sbagliato e siete stati puniti... Adesso è il momento di pentirsi, voglio un tema di mille parole sulla mia scrivania entro la fine della giornata, ossia alle 14... Se non lo avete finito resterete fino alle 16 e così via via, finché il tema non sarà finito- disse mettendo le mani in tasca.

-per me voi siete tutti uguali, piccoli criminali in erba, però spero che i 4 ragazzi che non sono in questa aula abitualmente, siano ancora recuperabili... Non prendete esempio dal signor James e dalla signorina Dragon- continuó squadrando me e Beau.

-il tema non può essere, ripetere il vostro nome, mille volte, o riportare i vostri pensieri. Nemmeno un disegno. Un tema serio sul vostro pentimento... Non si può andare in bagno fino alle 10, non si può mangiare fino alle 12 e non si può uscire finché non finirete il tema... E fino alle 14- poi guardò Emily.

-nemmeno fingendo di stare male, uscirete da qui, perciò arrendetevi all'idea... Shay, Beau, vi tengo d'occhio...- disse guardandoci.

-buon lavoro- e dopo il bel discorsetto uscì dall'aula e la chiuse a chiave.

-pervertito di merda...- affermai alzandomi.

Girai un po' per l'aula, era piccola, oltre alle nostre 6 sedie, la cattedra e un paio di banchi rotti.
Eravamo nella parte vecchia dell'istituto, quella spaventosa che si vede nei film horror, con i vetri rotti, appunti, il soffitto che cadeva a pezzi e l'unica lampadina sul soffitto, che ogni tanto tremava e sembrava sul punto di spegnersi.

-siete tutti uguali, gna-gna... Figlio di puttana- borbotta Beau accendendo la sigaretta.

-devi proprio fumare?!- gli chiede, stizzita Emily.

-e tu devi proprio parlare?!- gli risponde feroce Beau.

-calmo Beau... Fammi fare un tiro, piuttosto...- dissi sedendomi sulle sue ginocchia e prendendo la sigaretta. 

I 4 ci squadrano con l'aria superiore.

-che sfigati di merda... Siete in punizione come noi, vi credete tanto superiori o diversi, ma siete uguali a noi, non importa cosa indossate o quanti soldi abbiate, siamo tutti e sei uguali qui- dissi dopo aver aspirato dalla sigaretta.

L'odore di tabacco iniziava a riempire la stanza.

-di certo non siamo come voi- comincia Aiden. -ma avete idea di quanto siamo diversi?-

Strinsi le spalle. -so che me lo dirai anche se non voglio saperlo- dissi, specchiandomi nel tentativo di rimettere il rossetto.

Beau rise e si avvicinò al tremante Jackson. -hai 5 dollari?-

Jackson, si affrettò a tirare fuori dalle tasche della divisa ciò che Beau gli aveva chiesto.

-contributo involontario e obbligatorio se volete da mangiare- continuó Beau, poi si avvicinò ad Emily. -forza principessina, non farti pregare-

Emily storse il naso ma gli passó i soldi. Appena ebbe tutti i soldi, schioccó la lingua. -Shay il pass...-

Sbuffai e dai capelli estrassi la forcina che teneva stretta la pinzetta con la chiave della porta.

La stessa Hollie alzò lo sguardo dal libro.

-che c'è? Dovevo farla la copia... Io voglio le schiacciatine-

Lui mi lascia un bacio. -quello che vuoi tesoro...- e mentre usciva tornò a chiudere la porta.

-se sento parlare di quella chiave in giro per la scuola ve ne farò pentire... E appena torna si gioca- dissi ridacchiando.

-a che si gioca?- mi chiese Jackson.

-Aiden lo sa a cosa si gioca...- dissi schioccando la lingua.

Aiden, che nel mentre aveva sciolto i capelli scuri dal codino, si passava le mani tra questi.

-non voglio giocare- dice subito Hollie.

-si può non giocare?- chiede Jackson.

-fa l'uomo Jackson, gioca... E Hollie, il gioco è obbligatorio o esci dalla finestra-

Hollie rimane a bocca aperta. -a che vuoi giocare?- mi chiede allora.

-a obbligo e verità...- dissi ridacchiando. -e penso partirei proprio con, che cosa avete fatto...-

Emily cambia direzione con lo sguardo. Aiden si fissa le scarpe, Jackson si alza e Hollie stringe ancora di più la giacca jeans che ha indosso.

Finalmente ho attirato la loro attenzione.

-bene chi comincia o dobbiamo tirare a sorte... Anzi...- presi i fogli che c'erano sulla cattedra mal ridotta e ne diedi uno a ciascuno.

-nome, dieci obblighi e dieci domande- dissi. -lasciamo che il destino faccia il proprio corso-

Poco convinti i 4 compagni di sventura eseguirono e mentre formulavo i miei obblighi, Beau tornò nella classe.

-giochiamo Beau, prendi un figlio, nome, dieci obblighi e dieci domande-

Beau sorrise e posò il carico nel suo zaino.

Qualche minuto più tardi tagliavamo i biglietti e dopo averli piegati, li inserivamo in tre contenitori.

-regole, non si possono fare più di due verità, se Aiden chiede verità e anche Emily, Hollie deve fare per forza obbligo. Non si può solo chiedere verità, dopo due verità devi per forza fare obbligo... Puoi passare una sola volta, se si vuole passare una seconda volta bisogna pagare pegno... Tutto chiaro?- chiede Beau.

I 4 non dissero nulla perciò tornammo tutti a sedere.

-comincio io...- dissi entusiasta.

Misi una mano nella ciotola dei nomi.

-Hollie- poi la guardai. -obbligo o verità?-

Hollie mi guarda paonazza. -verità...- sorrido e le faccio estrarre un biglietto. -sei vergine-

Beau ridacchia. -mi sembra che questa domanda sia assurda-

-shh..- lo rimprovero. -parla Hollie-

Hollie diventa rossa. -no non sono vergine-

-racconta- commenta Emily.

-un tizio... Non lo conoscete, al campeggio di letteratura un paio di anni fa... È stato brutto, lui aveva l'apparecchio e con la bocca faceva "gnic-gnic" poi con Todd di geometria, l'anno scorso-

Ora tocca a lei pescare il nome. -Aiden, obbligo o verità-

Aiden sorride. -obbligo-

-qui qualcuno si vuole tenere i suoi segreti, eh, Aiden-

Aiden stringe le spalle e prende il bigliettino. -urla dalla finestra una citazione da Rocky-

Aiden con nonchalance, si alza, apre la finestra che emette uno stridio acuto. -ADRIANAAAAA- urla con tutto il fiato che ha in gola.
Noi 5 ridiamo e sentiamo dalla finestra qualcuno che gli risponde: -ROCKYYYY-

Ed Aiden ridacchia. -ADRIANAAAA- ripete ancora e noi continuamo a ridere. Lui con un sorriso beffardo torna a sedersi e pesca un biglietto mentre noi applaudiamo.

-Beau- poi lo guarda. -obbligo o verità-

-obbligo- risponde Beau prima di prendere il bigliettino. -imita la persona più stupida che conosci-

Beau si alza e si toglie le scarpe e si siede sulla cattedra accavallando le gambe. -ragazzi, ragazzi zitti, non riesco a fare sesso telefonico se non tacete, zitti babbuini-

E noi ridiamo per la magnifica imitazione della supplente di filosofia di quell'anno, la signorina Patty.

-zuccherino perché non vieni a prendere delle lezioni... Sono tanto calda- e mentre parla gesticola proprio come la professoressa.

-Ave al maestro- commento ridacchiando, mentre lui, scendendo dalla cattedra fa l'inchino.

Torna al posto. -la mia piccola Shay... Obbligo o verità Dragon?-

Ci penso... -verità- estraggo un biglietto e leggo ad alta voce. -di che cos'hai più paura- rimango un po' lì, ferma a fissare il biglietto. -passo-

Sono cosciente che il gruppo mi sta guardando ma non importa. -passo, ne prendo un altro-

-tutti d'accordo?- chiede Beau. Loro sembrano incerti ma annuiscono.
Torno a piegare il foglietto e ne pesco un altro.

-la tua fantasia erotica- ridacchio. -farlo in tre, io e altri due maschi... Magari in una doccia-

"oh-oh" commentano i tre maschi ridacchiando.

A quel punto estraggo un nome: -Emily- poi guardo la bionda. -obbligo o verità-

-verità- poi estrae il foglietto. -con chi, tra le persone presenti, andresti a letto e perché- poi ci guarda. -con Aiden, penso o Jackson, perché non sarei una botta e via come per Beau-

-così mi offendi principessa... Non saresti una botta e via, magari più di una, ma per una tutta immagine e niente sostanza, come te, non ci sprecherei altri preservativi-

Emily si alza. -Shay ha detto che siamo tutti uguali questo vale per me, per te e per gli altri quattro, non puoi trattarmi da schifo solo perché sei Beau James, perché io con te non mi comporto così!- urla lei che viene tenuta ferma da Jackson, che per una volta ha deciso di intervenire.

Si torna a sedere ed estrae un altro biglietto: -Beau... Obbligo o verità?-

Beau ci pensa. -verità- poi estrae un biglietto. -il tuo peggior difetto- ci guarda e sorride. -fregarmene del giudizio degli altri e pensare con la mia testa, se sei bella ma cogliona, non ti dico che sei bella, sei cogliona... Emily-

Emily per poco non si alza per picchiarlo ma Beau ha già preso un nuovo biglietto. -Jackson-

-verità-

Beau scuote il capo. -sei obbligato a fare obbligo, Jackson, non imbrogliare...-

Jackson non sembra convinto ma prende il suo obbligo. -bacia Emily- il ragazzo si passa le mani tra i capelli e si avvicina ad Emily che storce il naso.

Jackson, la bacia piano, con delicatezza, come un vero gentiluomo. Poi torna a sedersi.
-Shay- dice in fretta paonazzo.

-obbligo- dico ferma ed estraggo un biglietto. -esci dall'aula e prendi l'erba di Beau dal suo armadietto-

Li guardo. -d'accordo lo faccio... Beau il mio pass...-

Prendo la chiave e apro la porta piano, poi appena fuori torno a richiudermela alle spalle. Lo studio di Dalthon è proprio davanti a me e mi abbasso prima di iniziare a correre per i corridoi deserti cercando di tenere i passi leggeri ma sul linoleum è quasi impossibile.

La serie di armadietti sembra infinita e non riesco a ricordare dov'è quello di Beau, poi sento dei passi e mi infilo nell'aula subito accanto.

Infatti dalle persiane sul vetro, vedo Dalthon che va alle macchinette. Ho il cuore in gola, ma lo sento martellare nelle orecchie. Spero non stia facendo la ronda. O sono fottuta. Lo osservo prendere il suo caffè e piegarsi nel tentativo di non rovesciarlo.

Voci dicevano che fosse gay, altre che fosse un serial killer. E con quella sua aria sembrava più un coglione pervertito. Non mi piaceva. Una volta aveva provato a toccarmi... Poi Beau gli aveva tirato un pugno.
Beau, era probabilmente il mio migliore amico, l'essere migliore che conoscessi.

Certo, non era molto normale, soprattutto quel suo, nascondere l'erba nell'armadietto ma...
Avrei portato a termine l'obbligo.

Appena Dalthon se ne andò, contai 30 secondi e uscì dall'aula cercando di fare meno rumore possibile ed in punta di piedi, restando vicino alle pareti, continuai.

Trovato l'armadietto, il problema era ricordare la combinazione. Il cellulare l'avevo lasciato in aula e dovevo andare a memoria o...

Nella tasca interna del mio bomber da uomo di Zara, color muschio, trovai il libretto.
Sfogliando le prime pagine, appunti e combinazioni, password di accesso per sistemi di allarme e computer vari. Sul fondo il passepartpout principale per metà delle classi dell'istituto e in un angolo la combinazione di Beau.

1-3-5-5.

Aperto, estraggo il sacchetto e chiudendolo corro in aula e mi sbatto la porta alle spalle col cuore in gola.

-ha fatto la ronda?- chiedo velocemente.

Loro scuotono il capo. Mi scappa un sospiro di sollievo. Meno male.

-raga stiamo attenti... Io non voglio che ci tenga qui- commenta Jackson.

-non ci terrà qui... Non può, siamo minorenni e siamo in sei- gli risponde Aiden.

Io e Beau ci lanciamo un'occhiata preoccupata.

-lui fa quello che vuole "raga"- dico virgolettando quell'abbreviazione.

Beau si alza, mi abbraccia poi mi guarda. -tranquilla... Ora ci si rilassa, chi vuole?-

-io si- commentano Hollie e Jackson.

-Mr Fantastic? Principessina?- domanda Beau guardando gli ultimi due.

-no, io no... Se il coach mi becca sono morto...- dice Aiden.

Guardiamo Emily. -sì okay...-

Ci rifugiamo infondo all'aula, seduti in cerchio. Beau si mette all'opera e prepara le cartine con l'erba.

-quindi... Che avete fatto?- chiedo seria.

Loro tengono lo sguardo basso.

-ho chiuso una ragazza in uno stanzino...- comincia Emily. -Keira... Lei pensava di poter entrare nelle cheerleader ma... L'abbiamo fatta pentire di quel suo desiderio-

-ho ignorato tutti i professori per tutto il giorno per fare una maratona di Harry Potter- dice Hollie. -mi hanno beccato a metà del sesto-

-ho fatto saltare la gara di matematica, ho tolto i pennarelli dalle aule e me li sono portati a casa- dice Jackson.

-ho fatto partire l'allarme antincendio, così a caso, ma poi non ho messo giù l'ascia e si sono spaventati. Hanno chiamato i miei dicendo che ho istinti violenti... Io stavo solo scherzando- dice Aiden.

Nella aula cala il silenzio.

-e voi... Voi che avete fatto?- ci chiede Emily.

Io e Beau ci guardiamo. -oggi come la scorsa settimana siamo in punizione per lo stesso motivo- inizio.

-non dirlo... Che si facciano gli affari loro- mi ferma Beau. -non sei costretta-

-Beau sono uguale a loro... Siamo tutti uguali indifferentemente da reddito o gruppo sociale, siamo uguali, teenager senza un idea chiara del futuro sempre sul punto di affogare in questo mondo-

Li guardo. -due settimane fa, Dalthon ha provato a toccarmi intimamente, mi stringeva i capelli e mi ha infilato le mani sotto la maglietta... Beau è intervenuto e gli ha tirato un pugno- comincio tenendo lo sguardo basso.

-il preside Waterbee non ci ha creduto quando gli abbiamo raccontato cosa era successo e ci ha messo in punizione... Due volte a settimana stiamo un intera giornata qui a scuola con lui e così fino alla fine dell'anno-

Prendo una delle canne che aveva preparato Beau e la accendo, poi mi alzo. Ogni tanto avevo ancora la sensazione che la colpa fosse mia, che tutto quello che era successo fosse una ripercussione per qualcosa che avevo fatto.

Di notte, sentivo ancora le sue mani addosso. Era lui la mia peggiore paura.

-sentite io me ne vado... Mi infilo in biblioteca e resto lì per un po'. Venite con me?-

Il gruppo annuì e salendo su un banco con una forcina allenai una delle viti del condotto di aerazione. Aprendo lo sportello indicai la via d'uscita.

-forza...- li incitai.

Ed uno dopo l'altro mi seguirono nel condotto stretto e afoso che percorreva la scuola. Conoscevo la piantina a memoria e nel momento in cui raggiungemmo la biblioteca, diedi un colpo all'imbocco e ne uscì.

Era buio ma sapevo dove cercare la luce. L'interruttore generale stava a poca distanza e lo alzai. E luce fu...

La biblioteca era grande e l'odore di stantio e carta era solo seconda all'odore dell'erba.

Mi infilai tra gli scaffali, cercando una corsia il più lontano possibile. Poi estraggo un libro a caso. Sento dei passi percorrere quella parte della biblioteca, mi accuccio per terra e aspetto.

È Aiden...

Non lo avrei mai detto.

-vuoi venire a burlarti di me? Non è il momento Wood- dico seria. -mi hai fatto prendere un colpo-

-scusa Shay- dice accucciandosi al mio fianco. -mi dispiace per quel che ho detto, prima, sul fatto che siamo diversi e hai ragione, non lo siamo...-

Sorrido. -wow... Aiden Wood che ammette i suoi errori, mi sorprende-

Sorride ed è carino. È alto ben piazzato ma giusto di corporatura. La sua pelle è quasi olivastra e gli occhi sono scurissimi.

-perché la biblioteca Shay?-

-perché è sicura, mi posso nascondere da tutto... E perché ho le chiavi-

Lui ride passandosi le mani tra la chioma. -tu hai le chiavi del mondo Shay... Di che cosa non hai le chiavi?-

Sorrido. -del mio cuore e degli altri...-

Poi ci guardiamo in faccia e iniziamo a ridere. È una gran minchiata...

Poi un botto e sentiamo Hollie e Beau litigare. C'entrano i libri se non sbaglio.

-non me ne faccio un accidente dei tuoi cavolo di libri!- sento urlare Beau.

-ma i libri sono cultura. Sono vita, impegno e amore, non puoi buttarli via così!- ribatte Hollie.

Faccio segno a Aiden di seguirmi sulla balconata del piano ammezzato e vediamo Beau, che sfoglia libri, strappa pagine poi li butta a terra e Hollie che lo segue, raccoglie le pagine, si prende la briga di rimetterle al loro posto e li posa di nuovo nei loro spazi.

È una scena epica da vedere.

Nell'altro angolo del primo piano, Emily e Jackson, limonavano a bestia, probabilmente troppo fatti e rilassati per avere un vero controllo - il giorno dopo avrebbero dimenticato ogni cosa, probabilmente -.

-Shay... Senti possiamo parlare?- annuì e torniamo a sederci nella corsia di avventura-fantasy dove eravamo prima.

-voglio dirti una cosa visto che il gioco era obbligo e verità... Non ho chiesto verità perché temevo uscisse una domanda tipo "un segreto" o "qualcosa che non hai mai detto a nessuno"-

Lo guardo, non capisco perché lo stia dicendo proprio a me.

-okay... Quindi?-

-mi piaci Shay... Mi sei sempre piaciuta dal primo anno quando ancora non frequentavi Beau. E volevo dirtelo, dirti...-

-cosa?!- chiedo stizzita. -non sarò la tua botta così tanto per, Aiden... Ma fammi il favore- mi alzo.

-Shay... Sono serio- mi dice stringendo il mio braccio.

-Anche io... Non vuoi uscire con me, vuoi vantarti che puoi farlo. Io non sono una che puoi scopare così a caso, non sono così facile... Ma vaffanculo-

Me ne vado e passando tra le varie corsie torno al primo piano.

Beau è seduto su un tavolo, con "Jane Eyre" di Charlotte Brontë in grembo.

-ma che stai facendo!?- gli chiedo stizzita.

-leggo...- dice semplicemente stringendo le spalle.

-ma va... Voglio dire, perché lo stai facendo?-

Lui guarda Hollie che gli è seduta a fianco. Chissà perché dopo tanti brontolii si erano ritrovati in un punto.

-ma prendetevi una stanza... Tutti e 4!- urlo sorprendendo anche i due che si baciavano e di nuovo avevo attirato la loro attenzione.

-riprendiamo il gioco... Ma ora niente più obblighi, solo verità- vidi scendere anche Aiden e mi innervosì la sua presenza.

-le bambinate mi hanno rotto, ora escono i fatti... Seduti!- con le lacrime che mi facevano bruciare gli occhi ci sedemmo tutti e sei intorno al tavolo.

-i fatti sono che, fuori da qui non saremo mai amici quindi, Jackson vedi di darti una svegliata se ti piace Emily mettetevi insieme e basta. Emily sei una stronza, vuoi essere trattata uguale agli altri, ma gli altri li tratti da schifo. Hollie sei carina ma smettila di vivere nei libri, il mondo reale esiste e non puoi evitarlo. Aiden... Sei un coglione. E Beau puoi essere intelligente comincia a usare la testa e non i pugni-

Guardo gli altri.

-hai ragione. Ma sono abituata a chi mi dice che sono brava in tutto, senza che veramente mi conoscano e io per ripicca giudico con apparenza e superficialità... Ma questo non toglie che siate tutti dei coglioni- conclude Emily.

Scappa una risata al gruppo.

-che siamo dei coglioni è verissimo. Io pensavo che una maglia rappresentasse chi eri, che a prescindere dalle tue azioni un capitano era una persona giusta ma è saltato fuori che un "Teddy boy*" è migliore di me... E Shay io voglio uscire con te, davvero, non ti prendo in giro, non è per gioco e non penso che tu sia facile, ma penso che tu sia fantastica-

Aiden ha gli occhi lucidi mentre lo dice ed io non so cosa rispondere. Ci sono così tante cose che possono andare storte. Insomma...

-okay- mi esce dalla bocca. -un uscita, se va male non ce ne sarà una seconda-

Annuisce e sorride. Guardiamo Jackson. Ma è Beau a parlare.

-Hollie... Penso che potresti essere la ragazza più carina della scuola, non solo per facciata, ma anche per la tua intelligenza, ma smettila di nasconderti... O non ti chiederò mai di uscire-

Hollie rimane a bocca aperta. Poi io ed Emily ci guardiamo.

-tesoro... Vieni- dice Emily alzandosi e offrendole una mano.

Hollie la segue ed io subito dopo, ci infiliamo nel bagno del personale della biblioteca e da quel che pensavo un cestino del pranzo, Emily estrae un 30 o 40 prodotti.

Io inizio togliendo il cerchietto, e districando i ricci ribelli. In soccorso Emily mi passa un olio e ce ne spruzzo quasi mezza boccetta. Ma alla fine i ricci, ora mossi e morbidi, superano i gomiti.

Emily le fa le unghie e io penso alle sopracciglia. Le sfoltisco e schiaccio qualche brufolino.

Le passiamo fondotinta e correttore, poi la trucchiamo in modo naturale ed elegante.

Le tolgo la giacca di jeans, e tolgo il grande maglione beige a coste.
Dalla mia di borsa estraggo una camicetta bianca a righine nere verticali sottili e lasciando Hollie in canottiera gliela infilo.

Così è molto meglio.

-poi ti daremo una mano con il guardaroba ma per ora tieni i capelli curati- comincia Emily. -questa è una crema per i brufoli, va due volte al giorno, usala-

-grazie...- balbetta Hollie.

Ridacchiando la tiriamo nell'altra stanza. È una brava ragazza sarei contenta se uscisse con Beau.

-woh...- Beau non riuscì a dire altro se non; -usciamo?-

Hollie sorride. -okay ma prima finisci il libro, così abbiamo qualcosa di cui parlare subito-

Noi ridiamo, nessuno aveva mai parlato così con Beau.

-sì lo leggerò...- rispose lui ammiccante e mettendo "Jane Eyre" nella borsa sorride. -fame, fame, fame-

Lancia la merenda, a me le schiacciatine, a Hollie i Ringo, a Jackson delle patatine, a Emily i grissini, a Aiden i cracker e per se stesso una tavoletta di cioccolato. Oltre 6 lattine di coca.

-davvero fuori da qui non saremo amici?- ci chiede Jackson.

Cala il silenzio. -tu hai il tuo gruppo no? Ognuno di noi ne ha uno, ci si può salutare nei corridoi ma non ci conosciamo veramente- afferma Emily.

-allora conosciamoci... Io sono Jackson Andrews, frequento il terzo anno, mi piace giocare a scacchi e andare a cavallo. La mia famiglia ha i soldi ma non mi piace sventolare la ricchezza. La mia famiglia si aspetta che esca con il massimo dei voti ai test ma io non sono sicuro di volerlo-

Silenzio ma alla fine mi butto.

-è ridicolo ma... Io sono Shay Dragon, frequento il terzo anno, vorrei diventare tecnico informatico alla NASA, ho le chiavi di tutta la scuola, di ogni sistema di sicurezza e di ogni porta. Ho i capelli rossi naturali... So che ve lo state chiedendo. Ho una sorella più piccola, si chiama Autumn che ha 5 anni ed è anche lei rossa. Ho perso mio padre quando avevo la sua età e mia madre ha sposato il mio patrigno l'anno scorso... Ed è il padre di Beau-

Beau sorride. -sono Beau James, frequento il terzo anno. Vorrei diventare un restauratore di opere d'arte, e mi piace la storia. Mio padre ha sposato la madre di Shay l'anno scorso e abbiamo in comune Autumn, nostra sorella. Ma i primi anni non ci sopportavamo io e Shay ma poi siamo diventati amici... Ora siamo fratelli-

Guardiamo i restanti. -sono Aiden Wood, frequento il terzo anno, ho una borsa di studio per il football ma vorrei diventare avvocato. La mia famiglia non ha molti soldi, io sono l'unico figlio ma fanno affidamento su di me. Con mio padre ho sempre la sensazione di non avere nulla in comune, lui mi vorrebbe atletico e famoso e a me non piace più e ho paura di ribellarmi-

Gli sorrisi e lo abbracciai. -ce la farai... Sei forte e grande, fai prevalere ciò che vuoi-

E mentre lo guardavo in quei suoi occhi fondenti, ci scappò un bacio. Le sue labbra erano lisce e morbide. Il suo profumo mi piaceva da morire, sapeva di maschio. Mi piaceva Aiden.

-ognuno di noi può fare quello che vuole se ci crede...- dissi convinta.

-io... Io sono Emily Danes, frequento il terzo anno. E so che cosa volete che dica, volete che dimostri di voler fare affidamento sui soldi dei miei genitori ma non è così, da grande vorrei arruolarmi nella marina millitare e combattere sul fronte afganistano. Non voglio essere la principessa che vuole essere salvata, voglio essere il soldato che lotta per un ideale-

La guardiamo increduli; assurdo.

-io sono Hollie Mars, frequento il quarto anno. Da grande vorrei scrivere i discorsi per qualche deputato al senato o alla presidenza. La mia famiglia è semplice, ho due mamme e un fratello maggiore. Da tutta la vita devo passare sopra a commenti omofobi e vigliaccate. Mi definisco di mente aperta ma non è sempre così, a volte odio la scelta che hanno fatto le mie mamme, a volte vorrei essere parte di una famiglia normale. Ma altre sono felice di quella che sono. E vorrei essere vostra amica fuori da qui-

Per un po' il silenzio cala sul gruppo e il fumo dell'erba è il nostro sfondo.

Beau si alza. -okay abbiamo capito che siamo tutti diversi ma anche tutti uguali con sogni e passioni, indifferentemente da cosa abbiamo dentro. Siamo uguali non importa se sei ricco o povero, importa ciò che abbiamo dentro... E a questo proposito dobbiamo fare un tema-

Dalla sua borsa estrasse un foglio e un plico a protocollo. Ne consegnò uno ciascuno e una penna.

-io detto, voi scrivete...- comiciò schiarendosi la voce...

***

Uscendo dall'istituto, tenevo Aiden per mano, e con la coda dell'occhio controllavo Beau che si lasciò scappare un bacio con Hollie. Tra Jackson ed Emily c'era imbarazzo, ma poteva funzionare.

Nel parcheggio la Nissan Qashqai grigia di mamma, con Robert James e Autumn nei loro sedili. Ero felici di vederli. Loro un po' meno.

Poco distante una Jaguar XF bianca sulla quale montò dopo un breve saluto Emily con un uomo dall'aspetto severo al volante.

Poi ancora una Subaru XV arancio su cui montò Jackson con quella che doveva essere sua madre e sua sorella nei sedili anteriori.

In un lato del parcheggio una Ford Fiesta blu con due donne nei sedili anteriori. Doveva essere la macchina di Hollie.

Poi una Toyota Rav4 nera, con un un uomo stempiato che guardava Aiden.

-spero non perderai i capelli anche tu...- dissi sarcastica.

-oh lo spero, mi piacciono i miei capelli- mi sorride e quasi fosse naturale, tolsi dai capelli una forcina più piccola con una chiave argentata e gliela consegnai.

-che cosa apre?- mi chiede e mi allontano poi mi volto.

-scoprilo...- tirai Beau alla macchina e ammiccante sapevo che la storia non sarebbe finita lì.

-gli hai dato la chiave?- mi chiede Beau mentre saltiamo in auto.

-sì... Chissà se la userà bene- poi chiusi la portiera.

Non avrei mai detto a nessuno che cosa c'era scritto in quel tema e così nessuno degli altri, era una porta che non avremmo aperto a nessuno.

(4863) parole

Scrittore: BelMa-Pattinson

Disegnatore: NykePacilio

Giudice: Artemys00000

Concorso: "Siamo uguali" matyfantasy125

Dedica a MononokeForever
killian44peeta

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