Pensieri di uno scrittore

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Scriviamo perché ci fa sentire vivi.

Perché non possiamo fare altrimenti.

E in fondo perché sì, perché amiamo vivere così.

Con la testa piena di storie che non ci fanno dormire la notte.

Con paesaggi e città che si materializzano davanti ai nostri occhi.

Con i personaggi che si presentano alla nostra porta, prepotenti.

Anche loro si sono persi nei nostri mondi e vogliono essere raccontati.

E, finché non lo facciamo, non ci lasciano in pace.

E a volte sono così forti da vivere da soli.

Così tanto che li amiamo come fossero figli nostri.

Così tanto che vorremmo fossero tutti eroi.

Perché farli soffrire ci fa soffrire, anche quando sappiamo che è giusto che accada.

Viviamo con i quaderni di appunti, di idee e mezze frasi che bravo chi capisce. Sempre pronti vicino al letto perché non si sa mai.

Dove disegniamo mappe e ci inventiamo culture e religioni.

E perdiamo giorni a scegliere un nome, a studiarne il significato ed analizzarne il suono.

Ma in fondo ci piace così.

Perché abbiamo un caos dentro che in qualche modo dobbiamo far uscire.

E si porta dietro una marea di vite che altrimenti resterebbero nel buio, assopite.

E si porta le domande che ci svegliano dal sonno quando la trama che abbiamo tessuto si strappa o non regge.

Amiamo persino quelle falle che ci fanno imprecare e desiderare di mandare tutto all'aria.

E l'intuizione che riesce a sciogliere tutto e rimettere i pezzi al loro posto. Perché prima o poi arriva, certo che arriva.

E le nottate di rilettura e gli aggiustamenti e gli errori da sistemare e c'è sempre quell'imprecisione che ci sfugge.

Noi siamo i creativi.

E amiamo quelle storie che nascono da un'idea che ci mette anni per germogliare.

Perché non era ancora il momento, perché non erano pronte. Che poi vuol dire sempre che non eravamo pronti noi.

E amiamo l'attimo in cui la storia diventa così solida da continuare a scriversi da sola e noi non serviamo più.

E ancora di più quando un lettore ne diventa parte.

Quando le storie vivono e a noi tocca metterle al mondo.

Che non c'è niente di più triste che il silenzio nella testa.

Perché questa vita è così grande che una sola non basta.

(ottobre 2016)

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