21.

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La casa dell'amico di Andrew è immensa e stracolma di persone. Fantastico. Entriamo e subito l'aria si fa soffocante. L'odore di sudore che emanano le persone che ballano nel grande salotto è insopportabile. Passiamo davanti a una vetrata che dà su una piscina dentro il quale molti ragazzi parlano e bevono. Continuiamo a seguire Andrew, che ci porta nel giardino sul retro. «Andrew, amico ce l'hai fatta!» Un ragazzo moro e molto alto ci viene incontro e dà una pacca sulla spalla ad Andrew. Ci scruta e beve un sorso dal suo bicchiere rosso. «Non mi presenti la tua amica?» Bryce lo guarda male e resta vicino a me. «Aaron lei è Stella e lui Bryce. Ragazzi lui è Aaron... L'anno scorso era il ricevitore della squadra.» Aaron mi prende la mano e la bacia leggermente lasciandomi sconvolta a guardarlo. Andrew ridacchia. «Puoi smettere la recita.» L'altro ride e Aaron lancia un'occhiata a Bryce. «Tranquillo non ci proverò con la tua ragazza-» Bryce lo ferma «Lei è la mia migliore amica. Sto con sua sorella.» Aaron fa spallucce e continua il suo discorso «Ci proverò con te.» Gli fa l'occhiolino prima di andare a salutare due ragazze che sono appena uscite con indosso una un bikini arancione e l'altra uno azzurro. Scoppio a ridere così come Andrew. «Rimorchi più di me» prendo in giro il mio amico mentre rientriamo in casa e andiamo in cucina a prendere da bere. Andrew ci porge due birre, ma rifiutiamo. «Devo guidare» dico io «Non mi piace bere» afferma Bryce. Gli do un colpetto sul braccio e con un cenno della testa gli indico la lattina. «Non sei tuo padre.» Sospira e prende la birra. Io invece afferro una Redbull posata sopra il bancone di marmo nero. Torniamo fuori e ci sediamo su due sdraio a bordo piscina. Andrew vicino a me. Dieci minuti dopo Aaron è accanto a Bryce e ridiamo tranquillamente, Bryce non fa nemmeno più caso a Aaron che ci prova anche un po' prendendolo in giro. Mi guardo intorno. Guardo le ragazze che stanno sedute sul bordo con i piedi immersi. Quelli che si tuffano e schizzano agli altri. Quelli che si baciano o che semplicemente parlano bevendo dal bicchiere rosso. Vorrei che Georgia fosse qui. Le sarebbe piaciuta Los Angeles, credo che ora sarebbe qui con me a parlarmi di quanto le manchi Nick. Perché io della storia non avrei voluto cambiare nulla se non quello schifoso finale. La morte della mia migliore amica. Della parte migliore di me. Non è vero che vorrei tornare a prima del cancro di Georgia, perché ora Andrew non sarebbe nella mia vita e nemmeno Bryce. Vorrei tornare a quel giorno. Baciare Andrew nella cucina di casa mia. Non essere interrotta da Kathrine che mi dice che Georgia sta morendo. Cazzo mi merito di cambiare quel fottuto finale. Avrei voluto essere felice con Andrew. Che Georgia potesse esserlo con Nick. Credo che il rapporto con Bryce si sarebbe sviluppato anche senza la perdita di Georgia. Sarebbe guarita. Vorrei riuscire ad odiarla per aver rifiutato l'intervento e avermi abbandonata quando più avevo bisogno di lei, ma non ce la faccio. Siamo legate. Stringo tra le dita l'anello con la pietra viola e me la immagino in quella bara mentre il suo corpo si decompone. Dire che è un'immagine raccapricciante è un eufemismo. Scaccio via i miei pensieri. Stupidi e insensati e guardo Andrew. Georgia vorrebbe che fosse lui il mio motivo per tornare. Se non lo fosse non sarei alla UCLA. Sarei andata alla Columbia o da qualche altra parte. Non lo avrei seguito. Però lo amo. Ma il coraggio di dirlo ad alta voce non lo trovo, perché ho paura. Non paura di essere rifiutata, ma paura che il mio primo "Ti amo" possa essere messo in secondo piano. Georgia è stata il mio primo "Ti amo" e non voglio che si senta messa da parte. Un giorno forse troverò il coraggio di pronunciare quelle parole che mi fanno davvero male anche se non dovrebbero. E spero che siano riferite ad Andrew. Perché voglio stare con lui, e col tempo lo farò. Per ora io e lui abbiamo solo bisogno di tempo per guarire, dobbiamo superare tante cose e lo faremo insieme e, quando saremo pronti entrambi, forse riusciremo ad ottenere il nostro lieto fine. Mi sembra così lontano, ma ce la possiamo fare. Vista la sfortuna che sembro avere mi sembra impossibile, ma con Andrew accanto credo che potrei arrivare a piedi su Saturno. Mi faccio coraggio e gli prendo la mano libera. Mi guarda e sorride. La stringe. Il calore della sua pelle mi fa sentire sicura e non più sola. Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi godendomi il frastuono della festa. Quasi quasi è confortante. Poi alzo gli occhi e incrocio i suoi scuri. Sorrido sinceramente. Non è il mio primo sorriso dalla morte di Georgia e nemmeno da quando ci siamo incontrati a pranzo, ma sto bene. Stavolta sul serio. Giuro che non scoppierò in lacrime. Non adesso. Scoccata la mezzanotte, tra non so quanto, potrò concedermi qualche lacrima, ma fino a quel momento ho intenzione di godermi lo spettacolo che è Andrew Diamond. Quel ragazzo che mi ha migliorato la vita. Cazzo quel ragazzo per cui ho attraversato l'America. Quel ragazzo che è il mio motivo per tornare.

Spazio autrice

Ciao a tutti cari lettori. Oggi è il mio compleanno e vista la situazione è decisamente triste, ma postare un capitolo mi solleva un po' il morale. Voi come state? In questo capitolo Skyler è ad una festa con Bryce e Andrew Quando si prendono la mano il mio cuore batte forte, ogni singola volta. Aaron è simpatico, purtroppo è solo un personaggio di passaggio, però mi piace. Skyler riflette molto mentre ha vicino Andrew pentendosi della scelta presa, però se non lo avesse fatto le cose non sarebbero andate come sarebbero andate, ma per saperlo potete solo continuare a leggere. A venerdì!

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