29.

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Non mi sono neanche accorta di star piangendo. Lo faccio solo quando mi passo sconfitta le mani sul viso e lo trovo bagnato. Poi inizio a singhiozzare. Perché se n'è andata? Il telefono squilla e non vorrei rispondere, ma lo faccio ugualmente. Il nome di Kathrine White è scritto sul display e mi sembra di rivivere quel giorno, solo che questa volta non è Georgia ad essere in pericolo e io non sono nella mia cucina. «Ciao Skyler» mi saluta con tono dolce e io continuo a sentire quel dolore che affligge anche me da tempo. «Ciao Kathrine.» Non si sente che sto piangendo e ne sono felice, non voglio dirle che sono da Georgia. «So che se a Washington per le vacanze. Vorrei parlarti.» Le dico che se vuole posso passare tra poco prima di tornare a casa e lei risponde che è perfetto. La saluto e riattacco. Andrew e Bryce mi raggiungono. «Vi aspetto all'entrata.» Annuiscono e si fermano un po' davanti a Georgia. Ma io invece resto dietro l'angolo ad ascoltare cosa dicono. Bryce sospira e si china accarezzando la foto. «Non se lo meritava.» Andrew si mette vicino a lui «Non lo meritavano entrambe. Georgia non meritava di morire e Sky di soffrire così tanto.» L'altro annuisce dandogli ragione. «Era bellissima però» commenta guardando la foto. «L'ho conosciuta quando stava male. L'ho rassicurata, le ho detto che era bella anche senza capelli, l'ho portata da mio fratello e sento che avrei potuto fare di più.» Si prende la testa tra le mani «Amico hai fatto tantissimo per lei e anche per Skyler.» Andrew scuote la testa «La amavo mentre guardava la sua migliore amica spegnersi e non l'ho aiutata. Non ho impedito di fare quello che hanno fatto e la amo anche ora. Le sto mentendo Bryce. Anzi le stiamo mentendo da più di un anno, tutti noi. Solo perché lo ha chiesto Georgia. Io non ce la faccio più.» Bryce lo prende per le spalle dopo essersi alzato in piedi. «Non glielo puoi dire.» Andrew sospira «Lo so. Tu riusciresti a mentire in questo modo a Stella? Riusciresti a mentire alla persona che ami?» Si guardano negli occhi e io non capisco di cosa stiano parlando. «Se fosse per il suo bene si. Se mento a Sky è solo perché le voglio davvero bene.» E poi è Andrew a parlare. Dice la frase più dolorosa che abbia mai sentito in vita mia. E inizialmente non ci credo. Mi perdo una frase di Bryce di cui neanche mi importa. Mi hanno mentito per tutto questo tempo. Tutti loro? Così scappo via, ma nel farlo sbaglio direzione e passo davanti a loro che mi notano e realizzano. Ma io non mi fermo. Continuo  correre e i miei occhi sono come un fiume in piena. Piango a dirotto e inizio a gridare quando qualcuno mi afferra per la vita. E riconosco Andrew. Riconosco colui che ho amato e credevo mi amasse ma che mi ha mentito. Mi ha tenuta nascosta la cosa più importante della mia vita. Per il mio bene? Davvero? Non era per il mio bene. Che stronzata. Il mio bene sarebbe stato sapere e nient'altro, sarebbe stato restare con lei. «Sky» mi richiama cercando di calmarmi «Non mi toccare. Mi fai schifo. Mi fate schifo tutti.» Lui mi molla ma questa volta non scappo. Mi fermo davanti a loro due. Due delle persone più importanti della mia vita. Il mio migliore amico e il ragazzo che amo. «Stella lo sa?» Bryce Annuisce «I miei genitori? E i vostri?» Di nuovo annuiscono. «Nick?» Andrew fa un passo avanti cercando di parlare, ma non glielo permetto. «Nicolas lo sa?» urlo. Scuotono la testa. «Non dormiteci la notte. Mi fate schifo.» Vado verso Andrew e prendo le chiavi della macchina. Mi lascia fare quello che voglio. «Andate a farvi fottere.» Poi corro via il più veloce possibile per paura che mi prendano un'altra volta. Non ci sono spiegazioni per quello che hanno fatto. Per quello che mi hanno tenuto nascosto. Anzi che ci hanno tenuto nascosto. A me e Nicolas. Sarò io a dirglielo perché merita di sapere come lo meritavo io. Anche se so quello che vuole dirmi Kathrine vado comunque da lei. Mi apre la porta e vede la mia espressione sconvolta, triste, delusa e infuriata e capisce che io so. «Tesoro-» la fermo «Mi fate schifo tutti. Me lo avete tenuto nascosto e non ne avevate alcun diritto. Lei non voleva che lo sapessi? Avreste dovuto dirmelo ugualmente perché meritavo di saperlo.» Poi non ce la faccio più e inizio a piangere e gridare per il dolore che provo che ormai sta diventando anche fisico. Non riesco a respirare. Mi manca Georgia. Ho perso tutte le persone che avevo accanto tranne Nicolas perché hanno scelto di mentirmi e ora non posso fidarmi di nessuno, nemmeno delle persone con il mio stesso sangue. Non posso fidarmi neanche di Matt Diamond; non che prima lo facessi, ma ora è anche peggio. Kathrine prova a prendermi tra le sue braccia ma glielo impedisco. Non voglio che mi tocchi. Ora è il momento dell'odio. Il moment in cui odio la mia migliore amica visto che non l'ho fatto prima, ma non ci riesco perché la amo comunque. Nonostante tutto. Eppure ho voglia di prendere la sua foto appesa al muro accanto a me e scaraventarla sul pavimento per la rabbia che provo verso di lei. Ha voluto tutto questo. Ha voluto che tutti mi mentissero. È stata lei a volere il mio dolore. A volere che io cadessi a pezzi e che mi disfacessi tra le sue mani. In questo momento odio così tanto Georgia White che mi strappo la collana con la fedina dal collo e la butto sul pavimento in legno. Faccio lo stesso con l'anello e vorrei strapparmi la pelle dove c'è il tatuaggio per lei. Mi pento di non aver dato retta a mia madre che mi diceva di non farlo. Non potevo sapere come sarebbe andata. Quello forse lo aveva fatto per il mio bene. Sapeva che avrei odiato Georgia, ma mi ha mentito lo stesso. Poteva dirmelo prima che mi sedessi sulla poltrona del tatuatore e togliessi la maglietta. Ma non ha fatto nulla. Esco da casa White e mi metto in macchina. Guido a caso per Washington e vorrei che il mio dolore finisse come la benzina nel serbatoio. Riesco ad arrivare a malapena al benzinaio e faccio il pieno. Poi arrivo in un parcheggio isolato quando il sole sta tramontando e compongo il numero. «Ciao» ,mi saluta felice. «Sei solo?» risponde di sì. «Devo dirti una cosa» comincio «Di che parli Skyler?» domanda «Odierai chiunque. Odierai la tua famiglia, la mia, Stella, Bryce. Odierai anche Georgia anche se ti sembra impossibile perché la amavi.» Farfuglia parole confuse. «Nick» lo fermo. «Sai per cosa è morta Georgia?» chiedo «Per un cancro alle ovaie che poi si è espanso» mormora «No.» Qualche lacrima scorre ancora sul mio viso. «Eutanasia.»

Spazio autrice
Eccoci tornati con una verità molto importante: Georgia è morta per eutanasia. Per chi non sapesse cos'è, anche se è una parola molto conosciuta, nel prossimo capitolo potrà scoprirne il significato. Hanno mentito tutti, Andrew compreso. Che ne pensate? Credete che abbiano fatto la cosa giusta o che dovessero dire la verità a Skyler? Mercoledì pubblicherò il capitolo trenta e quindi saremo ufficialmente a metà libro... Non vedo l'ora di finirlo! Adesso vi lascio; se vi va lasciate una stellina e un commento. A mercoledì!
                                                                   Giulia
                      

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