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L'aeroporto è immenso e io sono distrutta. Sono partita da Los Angeles che erano le 18.30 e sono arrivata ad Istanbul alle 17.30, tredici ore di volo. Lo scalo è durato cinque ore e poi ho preso l'aereo per Mosca e ci sono arrivata dopo tre ore. Venti ore di viaggio e non mi sento bene per il mal di testa atroce. Cerco Cameron tra le persone, non dovrebbe esserci così tanta gente visto che è l'una e mezza di notte. Riesco a trovarlo e lui corre verso di me sollevandomi e facendomi girare. Per un secondo mi sento nella mia solita falsa felicità, ma poi mi ricordo che non sono con chi vorrei. Smetto di pensarci. Oggi comincia una nuova vita. Scrivo un messaggio a Jenn e Lily che in risposta mi mandano un vocale in cui gridano che sentono tanto la mia mancanza. Non è nemmeno un giorno che non le vedo. Siamo appena usciti dall'aeroporto e vorrei rientrarci per prendere un volo per Los Angeles e andare da loro subito, invece salgo sulla macchina di Cameron che mi descrive l'appartamento specificando che avevo ragione, è molto meglio che in foto è il pavimento non è così disgustoso. Non vedo l'ora di poter giudicare personalmente. Uno dei tanti motivi per cui ho scelto questo appartamento è il parcheggio riservato per due auto. Scendiamo prendendo tutte le mie cose e Cameron mi apre la porta lasciandomi entrare per prima. Faccio un giro veloce restando a bocca aperta dalla bellezza della vista dalla vetrata in salotto e per gli arredi. Corro nell'atrio, dove Cameron sta ancora posando le borse e libero Prada dalla gabbietta. Lei inizia a ispezionare la casa per poi accoccolarsi sul divano. Cameron sbuffa e fa per dire qualcosa, ma non gli lascio il tempo di parlare «Prada può stare dove vuole» sentenzio, cerca di dire altro «Pulirò io i peli e il resto.» Sbuffa una risata e mi prende per i fianchi per poi baciarmi. Dio, quanto vorrei essere davvero felice in questo momento. Ci mettiamo a dormire, sono davvero esausta.

Il primo giorno a Mosca mi ricorda tanto il primo a Los Angeles. Io e Bryce siamo andati a comprare le cose per la casa, ma questa è già arredata, quindi Cameron mi porta in giro per la capitale russa e visitiamo il Kremlin Armoury. Cam si è preso la giornata libera per stare con me. Mangiamo in un ristorante buonissimo e poi giriamo per negozi. Compro un vestito e Cameron una camicia per il lavoro, poi torniamo a casa e preparo la cena mentre lui mi racconta del suo collega Boris che gli ha mostrato il disegno che ha fatto all'ultimo anno di college, una riproduzione dell'Ultima cena davvero spettacolare, mi mostra anche una foto sul telefono. Dopo aver mangiato guardiamo un film per cui piango e poi andiamo in camera lasciando Prada sul divano. Stavolta ci provo davvero ad essere felice stretta a Cameron, ma i miei pensieri vanno a Nick. Mi avrebbero chiamata se fosse successo qualcosa vero? Ma non riesco a smettere di pensarci, quando Cameron si lascia cadere al mio fianco, mi alzo in fretta vestendomi con le prime cose che trovo sotto il suo sguardo confuso. Prendo il telefono e inizio a passeggiare davanti al salotto mentre il telefono di Jenn squilla. «Ciao» risponde con voce assonnata «Oddio sono le otto, stai dormendo!» Inizio a blaterare scuse giocherellando nervosamente con l'elastico delle mutande. «Ti lascio dormire solo se mi dici come sta Nick.» La mia amica ridacchia, «Benissimo. Se tutto va bene tra due settimane andrà a casa, nel tuo appartamento con Andrew. Per due mesi.» Non mi sorprendo, sapevo che Nick sarebbe andato nell'appartamento e che qualcuno sarebbe dovuto rimanere con lui, ma so che vorrebbe me e non Andrew. Mi sento in colpa guardando la bellezza di Mosca di notte. «Dovrei essere con lui.» Sospiro «No non dovresti, hai fatto bene a partire. Vivi la tua vita e quando torni insegnami qualche parola in russo, ho sempre volto parlarlo.» Mi siedo sul divano ridendo. «Ci sentiamo su Skype domani, salutami Lily.» Risponde che lo farà e riattacca. Prendo un calice e una bottiglia di vino rosso dalla dispensa. Sposto la poltrona verde vicino alla vetrata e il tavolino. Mi ritrovo a bere e pensare fissando la città. Non so nemmeno a cosa penso se devo essere completamente sincera. So che non dovrei avere sensi di colpa perché è stato Nick a dirmi di venire qui, ma in questo momento vorrei che lui fosse qui. Vorrei anche piangere ma non lo faccio mentre verso le tre dita di vino rimaste nel calice e le bevo in un sorso. Mi alzo per prendere una seconda bottiglia ma perdo l'equilibrio cadendo sul pavimento. «Sei ubriaca, ti porto a letto.» Mi lamento, ma Cameron mi porta comunque in camera e mi mette sotto le coperte. Nonostante io abbia voglia di bere altro vino finisco per addormentarmi profondamente. Ho affogato il mio dolore nel sesso e nell'alcool, come quella volta in cui il ponte tra me e Andrew si è completamente spezzato dopo aver scoperto che ero stata con Cameron. Vorrei chiamarlo, solo per dirgli che il fornello a sinistra ci mette due secondi in più di quello a destra ad accendersi, una scusa per sentire la sua voce stupenda. E invece dormo e penso a domani, quando Cameron sarà al lavoro e io affogherò i miei dispiaceri nel cibo. Non dovrei farlo. Dovrei svegliarmi e bere una tazza di caffè, poi uscire a fare la spesa. Più semplice di così. Invece mi siederò al tavolo in cucina con una pila di pancake davanti che mi faranno provare tanta nostalgia di casa perché Bryce li preparava spesso e io li adoravo. Li mangerò tutti e poi vomiterò perché quando li faccio io sono disgustosi. potrei ritrovarmi a chiamare Bryce appoggiata al water per raccontarglielo e farci due risate insieme, lui mi direbbe che ci ho messo troppo burro perché è quello che faccio ogni volta. Risponderei che ha ragione, ma la volta dopo metterei sempre troppo burro. Mi ricordo di quanto li ho preparati ad Andrew, siamo stati male entrambi e ci siamo ritrovati abbracciati in bagno dopo aver vomito. Si lo so, per nulla romantico. Lui mi aveva detto che se mai avessimo avuto un figlio sarebbe stato lui a preparare la colazione, gli avevo fatto la linguaccia e poi mi aveva baciata e nessuno dei due aveva fatto caso all'alito pessimo dell'altro, perché ci amavamo. Poi è tornato Bryce e ci ha spediti a mangiare qualcosa preferibilmente non cucinato da me. Ero felice. Ora mi sembra di sprofondare.

Spazio autrice

Non so se si dica ma Buon Santo Stefano! Skyler è arrivata a Mosca e sente la mancanza degli altri, pensate che abbia sbagliato? Come state passando queste vacanze completamente diverse dal solito? Spero che stiate bene e per qualsiasi cosa (anche al di fuori della storia ovviamente) non esitate a scrivermi in privato sia qui che su Instagram (giuliacattii). Vi voglio bene.

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