Capitolo 22.

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Un mugolio mi fece perdere il sonno, la mia mente ripercorse gli avvenimenti della notte e appena concepii quello che era successo, aprii immediatamente gli occhi. La luce del sole mi provocò un po' di bruciore, mi voltai alla mia destra e vidi Draco che ancora dormiva, aveva un braccio intorno alla mia vita, involontariamente sorrisi. Mi rimisi dritta e mi venne in mente quello che avevamo fatto, ero scappata nel suo letto per colpa della mia fobia dei temporali, avevamo parlato e ci eravamo baciati. Mi portai una mano davanti la bocca e l'unica parola che mi venne da pensare era: 'cazzo!'.

Arrivati a quel punto cosa potevamo essere?

Mi torturai alla ricerca di una risposta, ma niente. Sentii Draco muoversi e mugolare di nuovo, lo guardai e lo vidi aprire gli occhi, appena mise a fuoco la mia immagine sorrise. Mi tirò più vicino a lui e mi lasciò un bacio sulla testa.

"Buongiorno." Disse con la voce impastata dal sonno. I battiti del mio cuore aumentarono.

"Buongiorno Draco." Gli sorrisi.

Immaginare me e lui svegliarsi ogni giorno in quel modo mi fece sorridere come un ebete tanto quanto bastasse da ricevere uno sguardo confuso da Draco, mi ripresi immediatamente e mi sistemai meglio in modo da essere di fronte a lui.

"Dormito bene?" Gli chiesi alla ricerca di un discorso, il risveglio era stato piuttosto imbarazzante.

"Mh, sì. Tu?" Si stiracchiò un po' e si scompigliò i capelli.

Mi sembrava un sogno, se qualcuno mi avesse detto che mi sarei ritrovata a dormire con Draco gli avrei riso in faccia. Era successo tutto così in fretta da non rendermi conto, ero pronta a giurare che Draco volesse uccidermi nel sonno e invece non sapevo più cosa pensare.

"B-bene.." gli sorrisi. Mi sentivo in imbarazzo e non avevo idea di come uscire da quella situazione, ero stata così spontanea quella notte, invece in quel momento mi sentivo incerta sul come comportarmi.

Draco si alzò dal letto senza dire una parola e scomparve dietro la porta del bagno, poco dopo sentii il rumore dell'acqua e capii che era entrato in doccia. Mi portai le mani sul viso e sbuffai, ero indecisa se aspettarlo lì o andare via. Magari potevo preparare la colazione per entrambi.

Uscii dal letto e aprii lentamente la porta della sua camera, arrivai alle scale e appena poggiai il piede sull'ultimo scalino la porta d'ingresso si spalancò mostrando Narcissa e Lucius. Mi pietrificai.

Erano tornati e ciò voleva dire che tutto  quello che avevo vissuto con Draco sarebbe stato solo un ricordo lontano. Mi sentii piena di vergogna, Narcissa mi avrebbe capita subito, lei sapeva sempre quando c'era qualcosa che mi assillava.

Sentii dei passi all'inizio delle scale e alzai la testa, Draco era uscito dalla doccia e aveva una tovaglia avvolta alla vita.

"Tesori miei!" Urlò aprendo le braccia Narcissa. Guardai con malinconia Draco e lui ricambiò il mio sguardo, serio e impenetrabile.

Capii dai suoi occhi che era finito tutto. Draco davanti ad altre persone assumeva la parte dello stronzo narcisista. Rimasi a fissarlo qualche secondo prima che lui tornasse di sopra, mi voltai verso Narcissa cercando di rivolgerle un sorriso.

Mi era mancata certo, ma il mio cuore avrebbe desiderato più tempo con Draco...

"Cissy." L'abbracciai forte, lei ricambiò l'abbraccio.

"Cosa gli prende? È successo qualcosa?" Mi chiese preoccupata dopo aver visto suo figlio scappare, io boccheggiai in cerca di parole ma non mi venne nulla in mente, semplicemente le alzai le spalle. "Vabbè vieni andiamo in salotto, raccontami un po' cos'avete fatto." Disse prendendomi per mano e tirandomi verso il divano. Deglutii e mi preparai delle ottime bugie, speravo non capisse che stessi mentendo.

Dissi a Narcissa che Draco era rimasto tutto il tempo nella sua stanza, che usciva solamente per mangiare e ogni tanto decideva di andare dai suoi amici.

"Oh ti ha lasciata da sola tutto il tempo?" Mi chiese con uno sguardo di tristezza. La mia mente ripercorse la notte precedente, tutti i miei tentativi di flirt con Draco e il resto.
Guardai altrove sicura di essere diventata un peperone.

"Sì ma tranquilla, adesso ci sei tu." Le dissi nella speranza di riuscire a farle cambiare discorso. Lei mi sorrise e annuì.

Ero rimasta in salotto mentre Narcissa svuotava le sue valigie, Draco non era sceso una sola volta e Lucius era seduto al tavolo a leggere il giornale. L'ansia a poco a poco aumentava e non mi sentivo più le gambe, l'idea che Draco non si comportasse come quella mattina mi divorava la mente. Probabilmente qualsiasi cosa ci fosse stata tra noi era giunta al termine con l'arrivo dei nostri genitori.

Mi alzai dal divano, camminai avanti e indietro mentre mi mangiucchiavo l'interno labbra. Non riuscivo a stare ferma più di cinque minuti, non vedere Draco mi rendeva davvero nervosa.

Ormai l'estate stava giungendo al termine, rimanevano le ultime settimane di Agosto e io non avevo più toccato un solo libro da Giugno. Quel particolare mi provava ancora più ansia.
L'istinto mi suggerii di guardare verso la rampa di scale e con mia grande sorpresa vidi Draco scendere, rimasi col fiato sospeso, lui mi vide e si voltò dall'altra parte. Ero confusa e triste allo stesso tempo, il pensiero che mi assillava dall'arrivo di Narcissa e Lucius era risultato veritiero. Draco non mi avrebbe più trattata come prima.

Mi sentivo usata, una leggera rabbia mi spinse a stringere le mani a pugno. Come poteva ignorarmi con così tanta facilità?

Draco aveva raggiunto suo padre e si era seduto alla sua destra, li vidi parlare e notai quasi un accenno di sorriso sul volto di Lucius, mi domandavo di cosa stessero discutendo. Quasi come se mi volessi far notare da Draco, gli passai accanto andando verso la cucina, entrai e mi fermai improvvisamente sentendo gli elfi mormorare.

"Ti dico che è andata così, la signora Narcissa è partita perché ci sono stati problemi. Lui rivuole con se la signorina Grace." L'elfo di qualche giorno fa che guardava scioccato me e Dobby, stava parlando con un altro suo simile, era poco più basso di lui e con gli occhi scuri. Rimasi in silenzio ad ascoltare, mi avvicinai un po' di più per capire meglio ma presi una storta e finii spiaccicata contro il muro facendo rumore. Mi maledii mentalmente. Vidi gli elfi voltarsi subito nella mia direzione, si sussurrarono qualcosa e sparirono dalla porta sul retro.

'Lui rivuole con se la signorina Grace'

Ma lui chi?

Non trovavo un senso a quelle parole, mi chiesi cosa centrasse poi Narcissa, mi chiesi se mi stesse nascondendo qualcosa e soprattutto cosa. Non mi sembrava che Narcissa mi avesse mai mentito in tutti quegli anni, più di una volta mi aveva rilevato cose che non aveva mai detto a nessuno, lei si fidava di me ed io di lei.

Calò la sera e finimmo tutti di cenare, Draco ancora non mi aveva rivolto né una parola né uno sguardo. Volevo solamente salire in camera mia e rimanerci il più possibile e poi dovevo continuare a studiare se volevo tenere i miei voti. Rimasi qualche ora insieme a Narcissa dopo cena, più la guardavo più le parole che avevo origliato dagli elfi mi tornavano in mente.

"Oh com'è tardi!" Disse lei guardando l'orologio. "Sicuramente sarai stanca." Continuò. Io le sorrisi e le annuii. Non avevo sonno, non mi sentivo stanca, volevo semplicemente rimanere da sola.

"Sì un po'." Risposi tranquillamente, finsi uno sbadiglio e lei ridacchiò.

"D'accordo, buonanotte Grace." Mi baciò la fronte e mi abbracciò, ricambiai augurandole buonanotte e poi lei scomparve su per le scale, poco dopo la seguii a ruota. Entrai nella mia stanza e sbuffando mi buttai sul letto.

Era stata una giornata pazzesca, il non avere contatti con Draco mi faceva sentire sola. Immaginavo che per lui non fosse lo stesso ma speravo che non si fosse comportato in quel modo per noia. Perché dover cambiare atteggiamento davanti a loro?

In fondo non mi aspettavo che mi baciasse davanti a tutti, che mi lanciasse occhiatine sensuali o altro, io volevo solo che fosse se stesso. Ma se lui mi ignorava per chissà quale motivo, allora l'avrei fatto anch'io. I miei sentimenti erano veri, stupidamente mi ero innamorata di lui nonostante sapessi bene che non poteva mai esserci nulla. Ero entrata in un circolo pericoloso e potevo uscirne facendomi forza da sola.

Qualche ora dopo essermi fatta la doccia e aver indossato il pigiama, presi un libro e mi distesi sul letto, usai la bacchetta come lampada e lessi fino a sentirmi gli occhi stanchi. Mi alzai per sistemare il libro sulla scrivania, sistemai qualcosina nella stanza e stavo per mettermi a letto quando sentii un leggero fruscio. Mi voltai verso la porta e vidi scivolare un pezzo di pergamena da sotto, mi avvicinai ad esso e lo lessi.

'Non dimenticarti di me'.

Mi sentii avvampare e mi resi conto di aver sorriso come una stupida ragazzina. Draco non aveva smesso di pensarmi, proprio come avevo fatto io tutto il giorno, quel bigliettino mi fece contorcere le viscere dall'emozione, mi sentivo bene. Leggevo continuamente quelle parole così semplici ma allo stesso tempo importanti, in una piccola frase c'era racchiuso il nostro rapporto. Un rapporto sbagliato per chiunque altro ma giusto per noi, perlomeno per me.

Se quello era l'inizio di qualcosa io non avevo intenzione di fermarlo, ovunque mi portasse. Mi ero attaccata a Draco, avevo trovato in lui la mia ancora, poteva farmi affondare,certo, ma in quel momento mi faceva sentire così leggera, leggera come quando volavo sulla mia scopa e il vento mi scompigliava i capelli, la brezza mi accarezzava la pelle del viso e la sensazione di altezza mi faceva venire le vertigini. Ecco, era esattamente quello che provavo quando stavo con lui, come se fossi sulla mia scopa, e cazzo se mi piaceva volare!

Spazio autrice:
Volevo dire grazie a quelle persone che mi hanno scritto, sotto il post di qualche giorno fa, parole di sostegno e fiducia. È quello che mi serve per sperare nel mio sogno.
Questo capitolo non mi piace particolarmente, avevo le idee ma non sono riuscita a trascriverle nel modo migliore. So che non riuscite a stare senza perciò l'ho messo.
Grazie infinite e un bacio a tutte.

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