Capitolo 24.

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Appena poggiai i piedi sulla ghiaia che ricopriva la strada fuori dal cancello mi voltai a guardare Draco. Le parole che aveva detto prima di smaterializzarci le avevo sentite chiaramente, lo guardai arrabbiata e dovetti usare tutta la mia forza di volontà per non dargli un pugno sul naso.

"Che cosa hai detto?!" Alzai la voce fissandolo, il suo sguardo si spostò sulle siepi alle mie spalle. "Io avrei fatto la gatta morta con Harry? O con te?" Il mio tono si faceva sempre più alto, non riuscivo a controllare la rabbia. Aveva superato ogni limite.

"Ti sei buttata tra le sue braccia appena l'hai visto, come dovrei chiamarti se non gatta morta?" Mi chiese con un ghigno poi scosse la testa incredulo.

"Io non mi sono buttata tra le braccia di nessuno!" Dissi sconvolta. Aveva dato lui l'inizio a tutta quella storia, doveva farsi un bel bagno di umiltà.

"Oh sì l'hai fatto, con me!" Anche lui in quel momento alzò di qualche tono la voce, si puntò il dito con il petto e sul suo viso scorsi un'espressione quasi inferocita.

"Non mi sono buttata tra le tue braccia, sei stato tu a baciarmi!" Aprii le braccia scioccata, aggrottai le sopracciglia e Draco strinse le labbra. Improvvisamente pensai a l'unico motivo per il suo comportamento. "Tu sei geloso." Dissi più a me stessa che a lui, aprii la bocca e alzai le sopracciglia. Draco fece cedere il braccio lungo il suo fianco senza staccare lo sguardo da me.

"Io non sono geloso, soprattutto non di te!" Rispose con tono sprezzante. Ridacchiai e Draco strinse gli occhi come se volesse fulminarmi.

"D'accordo, allora perché ti sei comportato in quel modo con Harry?" Gli chiesi mettendo le braccia conserte. La bocca di Draco si aprì ma non disse nulla, sbuffò e cominciò a fare piccoli passi verso il cancello poi si girò verso di me e fece per parlare.

"È uno sfigato, Grace. Davvero vuoi perdere il tuo tempo con uno come lui?" Aggrottò le sopracciglia confuso.

Draco non aveva la minima idea di come mi fossi sentita ad aver parlato con qualcuno al di fuori di lui o di Narcissa. Mi sentivo così bene mentre chiacchieravo con Harry, come se fossi davvero felice, nessuno mi aveva mai rivolta la parola a scuola, nessuno mai si era interessato a chiedermi come stessi quando piangevo ore e ore nei bagni per via di Draco.

"Sei un egoista!" Sputai con rabbia. Mi avvicinai più a lui e un velo di sorpresa gli passò sul viso.
"Mi hai negato la possibilità di avere degli amici, mi hai sempre presa in giro insieme ai tuoi stupidi leccapiedi e adesso vuoi togliermi questo?" La rabbia era troppa, mi faceva tremare. Draco era immobile davanti a me e non fiatava.

"Harry è stato gentile e probabilmente vorrà essere mio amico, non mi toglierai la possibilità di avere un'amicizia solo perché tu pensi che sia uno sfigato!" Dissi puntando il dito contro di lui, poco dopo lo superai e mi incamminai verso casa. Mi sentivo il sangue ribollire, camminai il più velocemente possibile ignorando la voce di Draco urlare il mio nome, volevo solo allontanarmi da lui.

Più tardi stavo sistemando i nuovi libri che il proprietario del negozio aveva fatto ricapitare a casa, erano passare un paio di ore dallo scontro con Draco e ancora la sensazione di rabbia non era scomparsa. Non si era fatto vedere e a me stava bene, in quel momento era l'ultima persona con cui volessi parlare. 

Pensai ad Harry e per la prima volta in tanti anni non vedevo l'ora di tornare a Hogwarts, mi aveva fatto piacere il suo interessamento. Non mi aveva mai vista ma io l'avevo notato già da un po', sentivo tante cose sul suo conto come la capacità di mettersi nei guai ed uscirne senza conseguenze, sin da ragazzino camminava con altri due ragazzi: Hermione Granger e Ron Weasley.
Conoscevo benissimo Hermione poiché eravamo 'rivali' nello studio mentre per quanto riguardava Ron lo vedevo sempre al fianco di Harry, avevo sempre desiderato un amicizia come la loro, affrontavano qualsiasi avventura insieme, litigavano certo ma rimanevano uniti.

Con un po' di amarezza mi buttai sul letto e sbuffai. Narcissa mancava da qualche ora e già desideravo il suo ritorno, Lucius invece sarebbe ripartito il mattino seguente per andare al Ministero mancando così un paio di giorni. Sarei rimasta di nuovo da sola con Draco e quello che poteva succedere mi spaventava ma allo stesso tempo mi eccitava da morire, non era un eccitazione sessuale, era più il desiderio di vedere come si sarebbe comportato. Quando i nostri genitori erano in casa, Draco non mi guardava neanche e quella situazione mi provocava davvero fastidio. Se lui avesse fatto quello che pensavo non gli avrei permesso più nulla.

Non mi aspettavo che mi amasse o che fosse innamorato di me, mi aveva fatto capire più volte però che c'era qualcosa tra di noi. Avrei avuto la risposta esatta non appena sarebbe partito Lucius, se Draco si fosse buttato su di me volendomi baciare o altro, sarei arrivata alla conclusione che voleva solo portarmi a letto. Una parte di me sapeva benissimo che stavano già in quel modo le cose ma il mio cuore voleva dargli la possibilità di rendersi conto di ciò che voleva sul serio.

Con il calar della notte, Draco non aveva fatto nessun passo verso di me ma pensai che il motivo fosse perché Lucius era ancora in casa. Non ci pensai, non mi importava, ero ancora arrabbiata per ciò che mi aveva detto quel pomeriggio e anche per essere andato via con Pansy, improvvisamente mi ricordai a quante cose avrei voluto dirgli ma che non mi vennero in mente. Mi addormentai con le parole bloccate in gola.

Il mattino seguente quando scesi il piano di sotto, Draco era seduto a capo tavola con la Gazzetta del Profeta in mano, i suoi occhi erano incollati al giornale ma quando entrai nella stanza mi guardò.

"Buongiorno." Disse con una voce calma, non aveva più lo sguardo arrabbiato di ieri. Gli feci segno con il capo senza guardarlo e presi posto anch'io, cominciai a mangiare in silenzio mentre mi sentivo addosso i suoi occhi. Infastidita mi voltai verso di lui e alzai le sopracciglia come per dire 'allora? Cosa guardi?'.

"Che c'è?" Chiese confuso richiudendo sul tavolo il giornale.

"Perché mi fissi?"

"Perché mi va di guardarti, non posso?" Ecco che il tono della sua voce cambiava proprio come lo sguardo, si chinò sul tavolo avvicinandosi a me.

"No, la tua ragazza potrebbe essere gelosa." Risposi continuando a mangiare, Lucius era appena partito e già lui si dava da fare.

"Io non ho una ragazza." Disse ridacchiando e tornando a suo posto. Non gli risposi e feci spallucce, toccato da questa indifferenza si morse il labbro inferiore. "Farai così tutto il tempo? No perché io avrei un'altra idea." Il suo tono era calmo e con una punta di eccitazione. Alzai gli occhi al cielo.

"Ti importa? E poi che idea avresti?" Gli domandai guardandolo, Draco si alzò dal suo posto e si mise al mio fianco, in piedi. Girò la mia sedia facendomi cadere di mano la forchetta, mi sistemò di fronte a lui e con un dito mi alzò il mento costringendomi a fissarlo.

"Beh per cominciare potrei prenderti proprio qui, su questo tavolo." Mi sussurrò, sgranai gli occhi e quasi mi affogai con la mia stessa saliva. Il suo respiro accarezzava la pelle del mio viso, mi alzai lentamente strofinandomi sul suo corpo.

"Vai a prendere quella troietta di Pansy." Proprio come aveva fatto lui, mi ero avvicinata al suo viso sussurrandogli quelle parole. Mi voltai e spostai la sedia per andarmene, con un movimento più veloce Draco mi prese e mi porto al muro facendomelo toccare con il viso, mi spostò i capelli da un lato e avvicinò le labbra al mio orecchio.

"La gelosia ti dona, mi fai eccitare come nessuna ha mai fatto." Ammise, chiusi gli occhi per l'eccitazione che mi solleticò le parti intime, il suo corpo era schiacciato al mio, la sua presa non era forte quindi mi voltai ritrovandomelo faccia a faccia.

"Io non sono gelosa, puoi avere solo tipe del genere." Ridacchiai, la mano di Draco strinse il mio viso alzandolo.

"Tu dici? Scommetto che prima dell'inizio della scuola ti scopo." Si avvicinò alle mie labbra e cominciò a baciarmi violentemente, prese il mio labbro tra i suoi denti e lo tirò un po' poi cominciò a succhiarlo. Rimasi ferma senza sapere cosa fare, mi sentivo completamente bagnata e gemetti quando la sua mano entrò sotto il mio pigiama e salì fino al seno, me lo toccò facendomi indurire il capezzolo.

Cercai di mantenere il controllo e lo spinsi lontano, ci guardammo e mi pulii le labbra.

"Te lo sogni Malfoy!" Ridacchiai, Draco si attaccò a me nuovamente e mi sorrise.

"Verrai da me pregandomi di scoparti, piccola Grace." Mormorò con convinzione. Non era più il ragazzo con cui avevo passato una notte fatta di dolcezza, era il solito ragazzo che voleva solo scopare.

"Vedremo!" Bisbigliai, gli passai accanto e mi rimisi seduta per mangiare.

Feci finta di nulla ma ero un cumulo di emozioni, l'eccitazione mi formicolava ancora le parti intime e il mio cuore non voleva saperne di decelerare. Mi inumidii le labbra e vidi Draco sedersi di nuovo al suo posto.

Quella sfida era tutto per me, non potevo perderla. Draco si era convinto di avermi in pugno, mi ero lasciata andare troppe volte e quelle erano le conseguenze. Non avevo intenzione di finire nella sua lista, dovevo usare tutta la mia forza di volontà e vincere la scommessa che aveva lanciato.

Spazio autrice:
Forse il nostro Draco è un po' geloso, pensate che Draco riuscirà nel suo intento?
La storia sta per raggiungere 100k visualizzazioni ed è tutto merito vostro, vi ringrazio per la pazienza. Vi amo.

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