Capitolo 35.

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Il giorno dopo mi preparai per la prima lezione della giornata: Erbologia. Mi incamminai per i corridoi e poi per la serra da sola con lo zaino in spalla. Non avevo visto Draco dal giorno prima, sul treno, neanche nella nostra sala comune.

I Grifondoro avrebbero svolto la lezione con noi, quel pensiero mi faceva sorridere. Avevo conosciuto molti di loro ed erano tutti molto simpatici, i gemelli Weasley erano una boccata d'aria fresca per le lezioni noiose.

"Grace!" Sentii il mio nome mentre stavo entrando nella serra, mi voltai e vidi Harry. Lo salutai sorridendo. "Abbiamo lezione insieme."

Entrammo uno accanto all'altra, gli altri studenti, compreso Draco, occupavano già le loro postazioni. Io mi misi accanto una ragazza, Serpeverde, alta e con i capelli neri. Pansy era difronte a me accanto a Blaise, non appena incrociai il suo sguardo mi rivolse un sorriso compiaciuto, la ignorai e poco dopo entrò la professoressa Sprite.

"Buongiorno ragazzi, oggi parleremo dell'artemisia. Ne avete un po' proprio sotto il vostro naso, sminuzzate il fagiolo."

La lezione fu noiosa, la professoressa Sprite parlò dell'uso di quella pianta, su come poteva usarla per creare un Distillato di Morte a pozioni con il professor Piton. Quando anche l'ultimo studente finì quel lavoro, la classe si sciolse. Guardai il mio orario per vedere che la seconda lezione del giorno sarebbe stata Incantesimi con il professore Vitious.

Harry si era offerto di accompagnarmi in classe, stavamo percorrendo i corridoi del castello quando vidi Blaise e Goyle sulla nostra strada. Notai lo sguardo del primo posarsi su Harry mentre ci veniva incontro.

"Tu che ne-" Harry si bloccò non appena Blaise gli passò accanto dandogli una spallata. Entrambi lo guardammo confusi.

"Guarda dove vai, quattrocchi." Rise Blaise continuando a camminare.

"Lascialo stare Harry, è uno stupido!" Gli mormorai accarezzandogli il braccio, mi guardò stringendo le labbra in una linea e continuammo a camminare.

"Oggi ricominciano gli allenamenti di Quiddich, verrai a vedermi?" Mi chiese speranzoso. Boccheggiai e guardai in basso.

"Se non è di disturbo..." mormorai, ridacchiò e mi prese una mano accarezzando con il pollice la pelle.

"Non dire queste cose, non lo è affatto!" Disse con voce severa. Gli sorrisi e lo ringraziai.

Le altre lezioni del giorno passarono in fretta, il pensiero di Harry che aveva invitato ME, a vedere i suoi allenamenti, mi faceva stare in ansia. Frequentare altre persone era stato il mio sogno, da sempre. Dovevo ancora abituarmi al saluto di Ron o di Neville Paciock o addirittura ai dialoghi con Fred e George, che puntualmente non appena mi vedevano in giro per la scuola, mi fermava e mi facevano vedere le loro nuove invenzioni.

Avevo appena finii i compiti del giorno, salii in camera mia per cambiarmi, entrai nella sala comune e vidi Draco seduto sul divano in pelle verde. Gli passai davanti, non c'era nessuno oltre noi.

"Grace." Draco afferrò il mio braccio facendomi fermare, non mi voltai. "Dove stai andando?"

"Non sono affari tuoi!" Risposi tirando via il mio braccio. Mise una mano sulla mia spalla facendomi girare.

"Dove stai andando?" Mi chiese ancora scandendo le parole. Lo guardai con un sorriso compiaciuto.

"Mi hanno invitata ad assistere agli allenamenti di Quiddich." Risposi fiera. Aggrottò le sopracciglia.

"Ma i Serpeverde non si allenano oggi."

Lo guardai alzando le sopracciglia come a dire 'sei stupido?'

Non appena capì alzò la testa e aprì la bocca, aveva capito che non parlavo della nostra casa. La sua mano scivolò via dalla mia spalla e si fece serio in faccia.

"Fraternizzi col nemico adesso?" La sua voce era fredda e ferma ma soprattutto infastidita.

"Quale nemico Draco? Sveglia, non siamo più al primo anno, abbiamo diciassette anni!" Alzai la voce, Draco si guardò intorno attento che non ci sentisse nessuno.

"Perché devi rovinare sempre tutto?" Abbassai la voce deglutendo, non volevo che mi parlasse, non mi aveva dato altra scelta che stargli lontana. Non importava che mi avesse difeso da Pansy, sapeva benissimo cosa provavo per lui e nonostante, sul treno era andando via con lei.

"Non mi riferisco a quello, lo sai." Disse guardando lontano dai miei occhi, rimasi in attesa di altre parole. "Perché vai dietro a lui? Non lo vedi-"

"Dovrei venire dietro te invece? Che cosa vuoi? Che cosa pretendi? Tu te ne sei andato quella sera. Mi hai lasciata da sola!" Lo bloccai cercando di mantenere un tono calmo, avrei voluto urlargli in faccia.

"Me ne sono andata per una ragione." Disse guardandomi negli occhi. "E tu la sai benissimo!" Continuò.

Incrociai le braccia sul petto e alzai un sopracciglio. Non riuscivo a capire a cosa si riferisse.
Stavamo andare oltre a tutto quello che avevamo vissuto fino a quel momento, io lo volevo, lui lo voleva. Quale motivo poteva esserci?

"Quale ragione, Draco?" Chiesi alzando le braccia in aria.

"Grace, santo cielo, sei la mia sorellastra!" Mi prese per le spalle e mi diede uno scossone come per farmi svegliare. Lo fissai a lungo, lo vidi inumidirsi le labbra lentamente. Senza dire una parola annuii e gli spostai le mani.

Non potevo dirgli nulla, non volevo farlo. Non ancora.

Volevo dedicare ogni mia attenzione alla ricerca di mio padre nonostante non sapessi da dove cominciare. Non avevo nessun indizio, non ero sicura se potevo parlarne con qualcuno al di fuori di Dobby.

Cominciai ad allontanarmi da Draco e mi diressi nella mia stanza, senza pensare troppo alla discussione appena avuta con lui, mi spogliai e indossai una felpa e un pantalone nero. Mi sentivo nervosa, avevo bisogno di allontanarmi da quel posto immediatamente.
Quando tornai nella sala comune, Draco aveva ripreso il posto sul divano, lo ignorai e uscii. Percorsi il freddo seminterrato, poco dopo mi ritrovai a camminare sull'erba del campo di Quiddich.

"Ce l'hai fatta!" Urlò Harry mentre stava a cavallo della sua scopa. Alzai gli occhi e lo salutai, cominciò a scendere fino a toccare con i piedi l'erba. "Guarda, lì ci sono Hermione, Ron e Luna. Potresti unirti a loro." Mi indicò un punto in alto nella tribuna. Annuii timidamente.

"Potter, Potter, allora?" Un ragazzo cominciò ad avvicinarsi a passo svelto, lo guardai meglio. Aveva capelli corti di un castano chiaro, gli occhi un po' più scuri ed era molto magro.

"Oliver, questa è Grace Malfoy!" Harry mi indicò al ragazzo che era appena arrivato accanto a noi. Mi feci piccola piccola.

"Malfoy? La sorella di Malfoy?" Mi chiese un po' accigliato.

"Beh in teoria... sorellastra." Risposi, Oliver mi sorrise e annuì.

"Bene, scusami ma devo prendermi Potter. Ha una partita da farci vincere." Disse prendendo Harry dall'uniforme e scuotendolo. Ridacchiai.

"È tutto tuo!" Gli dissi, mi voltai e cominciai a farmi strada verso la tribuna dove erano seduti i tre ragazzi.

Non appena arrivai, Ron mi aveva salutata calorosamente, Hermione un po' meno e Luna continuava a parlarmi di cose strane come i nargilli. L'allenamento di Harry andò bene, a volte la voce di Oliver risuonava per tutto il campo mentre sgridava Fred, Angelina Johnson e altri ragazzi che, secondo lui non rispettavano lo schema su cui aveva lavorato tutta l'estate.

"Fa sempre così, dovrebbe rilassarmi un po'." Disse Ron appoggiando la schiena sulla panca dietro di noi.

"Vuole solo il meglio per la nostra squadra!" Hermione scosse la testa continuando a tenere gli occhi su un libro.

Quella ragazza non smetteva mai di leggere!

L'allenamento finì e lasciammo i giocatori a farsi una doccia e cambiarsi mentre noi quattro ci incamminammo verso la Sala Grande per la cena.

"Dovresti unirti a noi più spesso, Grace." Disse Luna, avevamo appena sorpassato le porte del castello.

"Lo farò, grazie mille Luna." Le sorrisi amichevolmente, la salutai e presi posto nel tavolo dei Serpeverde. Con mia grande sorpresa vidi Pansy lontano da Draco.

I professori presero posto sulle loro sedie, poco dopo il cibo spuntò nei nostri piatti ed io cominciai a mangiare.

"Posso sedermi qui?" Mi pietrificai quando sentii quella voce. Sedersi? Accanto a me?

Spostai la testa nella sua direzione e alzai gli occhi quando incontri quelli di Draco.

"Perché dovresti sederti qui?"

"Beh, Tiger e Goyle si stanno abbuffando come maiali!" Rispose facendomi un cenno con la testa verso di loro, spostai la testa un po' più avanti e li vidi. Stavano ingurgitano così tanto cibo che gli sarebbe venuta un indigestione. Portai lo sguardo su Draco e alzai le spalle per poi riprendere a mangiare.

Guardai il tavolo dei Grifondoro e vidi come Fred aveva trasformato la sua forchetta in un pettine, Neville parlava con Luna e il Trio rideva incessantemente. Quanto avrei voluto essere lì con loro!

"Allora? Qualcuno è caduto dalla scopa?" Draco addentò un pezzo di pane.

"No!" Risposi secca.

"Peccato..."

Io sbuffai e cercai di ignorarlo.

"Potresti evitare di ignorarmi?" La sua voce cambiò totalmente tonalità: era come se fosse arrabbiato.

"Perché? Mi piace il fatto che non riesci a sopportarlo!" Risposi sorridendo ironicamente. Non rispose subito, con la coda dell'occhio lo vidi annuire con il capo.

"Fa' come vuoi Grace." Disse prima di alzarsi in malo modo e andare via.

Pensavo che essere ignorata da Draco fosse quello che avrei voluto, però mi sbagliavo. Non appena si era alzato in quel modo, mi ero sentita ferita. Cercai di rimanere tranquilla, mi guardai intorno fino a fermarmi sul tavolo dei professori.

Lo sguardo di Piton, mentre parlava con Silente, era fisso su di me. Mi guardai dietro per vedere se stesse guardando qualcosa ma non c'era niente e nessuno. Alzai le spalle e non gli diedi peso.

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