Capitolo 62.

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Ciao a tutte, devo farvi assolutamente vedere questo disegno di theeyeofuniverse
Non è magnifico? Lo amo.


Grace's POV

Dopo aver passato l'intero pomeriggio con i ragazzi, mi diressi verso la sala comune per andare a dormire; tutta la situazione con Draco e Pansy mi aveva provocato agitazione, anche per quel motivo speravo di non incontrare nessuno dei due.

Arrivai davanti la porta della sala comune e vidi un ragazzo Serpeverde e una ragazza Tassorosso fuori dalla porta che si sbaciucchiavano, rimasi confusa poiché era davvero strano che un Tassorosso si trovasse nella nostra zona. Non ci pensai più di tanto e aprii la porta, sgranai gli occhi alla vista della sala comune.

Una luce verde soffusa inondava la stanza, c'era della musica e un bel po' di studenti stavano ballando, alcuni erano intenti a bere. I miei occhi vagarono per tutta la grande stanza quando incontrarono quelli di Draco; mi sentii congelare dal suo sguardo, la testa prese a girarmi e subito dopo mi sentii profondare: Draco aveva tirato Pansy sulle sue gambe.

Non ci potevo credere, sapeva perfettamente che tra me e lei non scorreva buon sangue, conosceva le sue intenzioni e soprattutto come poteva farmi una cosa del genere?

Delusa e arrabbiata uscii dalla sala comune, non riuscii ad impedire alle lacrime di scendere lungo le mie guance. Ultimamente stavamo avendo un po' di problemi ma sicuramente non troppo gravi per avere quel comportamento.

Strisciai contro un muro di un corridoio vuoto, mi abbassai e piansi.

In quel momento non era la mia solita gelosia, no, era rabbia, frustrazione, era la voglia di spaccare la faccia ad entrambi. Conoscevo Pansy e potevo già immaginare quel suo ghigno malefico sul viso mentre cercava di farmi ingelosire.

Odiavo non essere capace di reagire sul momento, non mi piaceva piangermi addosso; l'avevo fatto per anni e non era mai cambiato nulla. Avevo affrontato cose peggiori, ero stata quasi soffocata da Lucius e avevo scoperto di fare parte di un'altra famiglia, e tutto in poco tempo. La mia vita aveva subito cambiamenti che mi avevano fatta maturare, commettevo errori, certo, ma sapevo cavarmela benissimo da sola.

Mi tirai su, ripulii il mio viso da quelle stupide lacrime e con tutta la convinzione del mondo tornai lì sotto. Draco poteva benissimo tenersi Pansy, in fondo, erano uguale, erano fatti l'uno per l'altra.

Rientrai nella stanza e con la coda dell'occhio vidi Draco intento a parlare con Blaise, sgattaiolai verso la mia stanza e mi tolsi la toga, poi la divisa e mi sistemai i capelli; presi il vestito che, gentilmente, Ginny mi aveva prestato e lo indossai insieme ai suoi stivali.

Dovevo ricordarmi di restituirle tutto.

Mi truccai leggermente e mi guardai allo specchio.

Ero bella, intelligente e solare, non avrei mai e poi mai dato la possibilità ad un ragazzo di spegnermi. Non più. Crescere nell'ombra di Draco mi aveva solo fatto capire che se avessi voluto, potevo essere forte anche da sola; non avevo bisogno di nessuno al di fuori di me.

Sicura più che mai tornai in quell'inferno, vidi Pansy, con le sue solite amiche-galline, in un angolo a sorseggiare dai bicchieri, dall'altra parte della stanza un gruppo di ragazzi della mia casa erano intenti a giocare a freccette. Mi avvicinai lentamente a loro.

"Buonasera, ragazzi." Urlai sopra la musica, le loro teste si girarono verso di me e mi guardarono da capo a piedi. Una parte di me continuava a sussurrarmi di scappare via, rientrare nelle mie vesti e piangermi addosso, mentre un'altra parte mi urlava di fargli vedere a Draco Malfoy chi aveva davanti. "Allora? Non offrire da bere ad una ragazza?" Mi appoggiai al muro di pietra facendo il broncio. Un ragazzo alto e snello dagli occhi blu si fece spazio tra i suoi amici con un sorriso.

"Ciao, piacere Theodore Nott."

Immaginate lui, il nostro Cody Christian nei panni di Theodore Notte.


Era uno dei ragazzi più belli su cui avessi mai posato gli occhi.

Prendi questo, Draco Malfoy.

"Piacere Grace, non ci siamo mai visti." Sorrisi stringendo la mano che aveva teso.

"Beh, tu non mi hai notato." Rise, si voltò verso un suo amico e con uno sguardo serio lo guardò, "Va' a prendere da bere alla nostra Grace." Ordinò, l'altro annuì e corse via.

"Wow." Sorrisi guardando i suoi amici che avevano ripreso a giocare a freccette.

"Sai giocare, Grace?" Mi chiese scoccando la lingua, sentivo i suoi occhi su tutto il corpo, speravo, con tutto il cuore, che Draco stesse guardando. Mi voltai leggermente di lato per guardarlo, era ancora impegnato a parlare con Blaise.

"Mh, no, ma puoi aiutarmi tu?" Sorrise radioso.

Se volevo ripagare Draco con la stessa moneta, dovevo impegnarmi con tutta me stessa. Conoscendolo sarebbe andato su tutte le furie vedendomi con un ragazzo, soprattutto con il vestito che indossavo.

L'amico di Theodore arrivò con un bicchiere pieno fino all'orlo, lo presi con riluttanza dalla sue mani e odorai il liquido.

"Avanti, bevilo." Mi incitò Nott, portai alle labbra il bicchiere guardandolo negli occhi, non appena il liquido scese per la mia gola, sentii un forte bruciore allo stomaco. Strinsi gli occhi e continuai a bere. "Uh ma guardatela." Theo rise forte battendo le mani. Finii di bere e alzai la mano con il bicchiere in aria, sentivo già le gambe cedere.

"Vieni, ti insegno a giocare." Mi prese per mano portandomi in mezzo ai suoi amici, prese dalla mano di un ragazzo un freccetta e mi posizionò davanti il bersaglio. "Devi fare centro." Le sue mani mi presero dai fianchi sistemandomi meglio, guardai dritto davanti a me mentre Theo era alle mie spalle. Chiusi un occhi per tracciare meglio la traiettoria e alzai la mano, lanciai impacciatamente la freccetta facendole colpire con la punta il numero 20 che stava nella fascia nera.

Il gruppo rise prendendomi in giro e Theo fece loro segno di stare zitti.

"Voglio riprovarci." Urlai prendendo un'altra freccetta dalle mani di un ragazzo. Riprovai colpendo la parte bianca.

"Okay non è male, devi prenderci la mano." Theo mi sussurrò all'orecchio facendomi rabbrividire. Si strinse più a me e prese la mia mano nella sua. "Pensa alla faccia di qualcuno che odi e poi, baam, lanci." Portò le nostre mani all'altezza del mio viso, fece un movimento per farmi capire come lanciare e poi si allontanò mettendosi al mio fianco.

Immaginai la faccia di Draco su quel bersaglio e lanciai, colpii il centro esultando.

"Visto? Non è difficile." Rise Theo, i suoi amici si strinsero intorno a noi battendo le mani. "Tieni, ti farà bene." Mi passò un altro bicchiere pieno e lo buttai giù con più difficoltà del primo, mi sentivo la testa girare, in quel momento i tacchi degli stivali, sembravano dei trampoli alti metri e metri.

"Facciamo una sfida..." Theo attirò la mia attenzione.
"Chi centra il bersaglio per tre volte di seguito vince."

"E cosa succede a chi perde?" Gli chiesi euforica, lo vidi sogghignare divertito.

"Beve, almeno quattro bicchieri, tutti d'un fiato." I suoi amici lo guardarono sconvolti. Gli sorrisi.

"Va bene!" Accettai, Theo si mise in posizione e con me alla sinistra e i suoi amici alle destra cominciò a lanciare la prima freccetta.

Centro.

Si voltò verso di me alzando le sopracciglia e sorridendomi soddisfatto.

"Ride bene chi ride ultimo, Nott." Lo spinsi leggermente scuotendo la testa.

La musica rimbombava nelle mie orecchie, Theo lancio un'altra freccetta sbagliando totalmente, si alzò un urlo e Theo imprecò, lanciò l'ultima freccetta facendo centro. Si fece da parte facendomi segno con la mano di accomodarmi.

"Prego." Si mise alla mia sinistra mangiucchiandosi l'interno guancia. Sospirai pesantemente mentre un ragazzo mi porgeva una freccetta, la presi con le mani che mi tremavano e mi preparai a lanciare.

Centro.

"Non cantare vittoria." Si avvicinò e mormorò tra i miei capelli, presi la seconda freccetta e la posizionai. Per un attimo vidi tutto sfocato, scossi la testa prendendomi.

Centro.

Guardai Theo che aveva un'espressione scioccata sul volto, i suoi amici gli diedero qualche pacca di conforto mentre mi preparavano a lanciare la terza ed ultima freccetta. Dovevo vincere, con due bicchieri già non riuscivo a tenermi in piedi, figuriamoci con altri quattro.

Lancia la freccetta sbagliando totalmente. Eravamo in parità.

"E adesso?" Gli chiesi voltandomi verso di lui, mi morsi il labbro inferiore.

"Beviamo entrambi." Disse ridendo, due bicchieri a testa, poteva andarmi peggio.

In pochi minuti io e Theo avevamo due bicchieri a testa tra le mani, lui cominciò a bere il primo facendolo andare giù in un sorso, io dall'odore capii che non era lo stesso liquido dei primi due che avevo bevuto. Theo aveva già finito i suoi e mi guardò soddisfatto.

"Tocca a te." Mi incoraggiò alzando il bicchiere verso la mia bocca, cominciai a bere con gli occhi chiusi. Mi sentivo totalmente rimbambita, finii anche il secondo bicchiere e quasi caddi dai tacchi, Theo mi afferrò al volo facendomi ridere.

"Ma grazie." Non riuscivo ad avere più il controllo sul mio corpo, mani e piedi mi formicolavano e mi sentivo la faccia addormentata.

Mezz'ora dopo ero seduta sopra un tavolo da biliardo che facevo il tifo per Theo, continuavo a bere tranquillamente, mi avevano offerto una sigaretta che avevo fumato tra un colpo di tosse e l'altro.

"Ti stai divertendo?" Theo aveva appena vinto la partita a biliardo ed era in piedi davanti a me, non riuscivo a smettere di ridere.

"Moltissimo, sei davvero simpatico Theodore." Prolungai le parole scoppiando a ridere poco dopo.

"Chiamami Theo." Mi diede un buffetto sulla guancia, "Vuoi imparare a giocare a biliardo?" La sua espressione era come quella di un bambino, accettai senza capire quello che stessi facendo.

Theo liberò le grandi biglie da un triangolo nero, prese una stecca e cominciò a sfregarci sulla punta qualcosa. Poi passò dietro di me.

"Abbassati con la schiena," la sua mano premette su essa facendomi abbassare, sentii un conato di vomito salirmi su per la gola. "Con il pallino bianco devi colpire una palla e fare buca." Mi sussurrò all'orecchio, mi voltai leggermente alla mia sinistra ritrovandomi il suo viso a pochi centimetri dal mio.

"Conosco il gioco solo che non ci ho mai giocato." Sorrisi stordita, la mia coscienza era andava a farsi fottere, non avevo il controllo della mia bocca o della mia mente. Pensavo solamente a divertirmi come non mai.

"Okay principessa, vediamo allora." Si alzò dritto e mise la braccia conserte, presi la stecca e mi abbassai col petto sul bordo del tavolo, dovevo spaccare.

Con la poca forza che potevo ancora esercitare, spaccai facendo correre le palle per tutto il tavolo; il numero 2 e 4 entrarono in due buche diverse, soddisfatta mi alzai cercando la traiettoria migliore per colpire il numero 5 che sembrava quello più facile. Non appena entrò nella buca, Theo alzò un sopracciglio e fece una smorfia con la bocca.

"Impari velocemente, eh principessa?" Theo sorrise cominciando a tirare fuori le palle che avevo fatto entrare. Mi appoggiai sul tavolo con la testa che girava. "Ti senti bene?" Mi chiese avvicinandosi e fermandosi al mio fianco, io annuii velocemente, pentendomene subito dopo per la pesantezza che sentivo alla testa.

"Mi piacciono queste feste, sai, non ero mai stata invitata."

Mi tornarono in mente tutte quelle volte che le ragazze Serpeverde mi proibivano di parteciparvi e senza obbiettare mi chiudevo nella mia stanza. Chissà se quelle stronze erano presenti.

"Beh, dovevi fregartene e partecipare."

La risata di Theo era super contagiosa, mi piaceva la sua compagnia, sapeva esattamente cosa dire e quando.

Presi il bicchiere che avevo appoggiato al mio fianco poco prima di giocare e cominciai a bere il contenuto. "Ah, ah, basta così per te." Theo mi tolse il bicchiere dalle mani e lo buttò giù in un sorso lui.

"Oh ma dai, non fare il guastafeste!" Piagnucolai spingendolo via, mi guardai intorno alla ricerca di Draco ma era scomparso; invece adocchiai Pansy ridere sulle gambe di un ragazzo Tassorosso. "Ho voglia di spaccarle la faccia." Urlai cominciando a camminare, sentii una presa sui miei fianchi tirarmi indietro.

"Dove credi di andare? Lasciala stare." Theo mi tenne con la schiena attaccata sul suo petto mentre cercavo di uscire dalla sua presa.

L'immagine di Pansy e Draco mi fece accapponare la pelle, nonostante l'alcol avrei voluto strapparle i capelli a lei e prendere a pugni lui.

Non capivo il motivo, il perché dell'atteggiamento di Draco, cosa gli avevo fatto?

"Theo, lasciami andare!" Dissi tra i denti, "non le faccio nulla." Mi calmai immediatamente capendo che una scenata non sarebbe servita a nulla, dovevo solo comportarmi come faceva Draco.

Theo mi lasciò libera, caddi tra le sue braccia per un giramento di testa dovuto all'alcol. Risi come non mai, sentendomi le guance bruciare e lo stomaco come me lo stessero tagliando.

"Sei ubriaca." Disse ovvio Theo rimettendomi in piedi, mi sentivo le gambe molli, non riuscivo a reggere il mio peso.

"Davvero?" Ridacchiai forte abbracciandomi a lui, dei pensieri strani si fecero strada nella mia mente: Theo era bello, mi aveva fatto dimenticare tutti gli avvenimenti della giornata, non aveva fatto domande sulle voci che giravano a scuola. Ma quando pensai alle mie labbra sulle sue, mi venne in mente Draco.

Non potevo e non volevo perderlo, non riuscivo a immaginare i miei giorni senza di lui, per quanto fossimo in un momento 'no', lui era la mia luce ed io la sua.

"Che cazzo fai, Nott?" La voce di Draco mi fece voltare subito la testa, mi sciolsi dall'abbraccio e cercai di rimanere in piedi. La sue espressione era rabbiosa come mai prima d'ora, aveva il naso e le labbra arricciate come suo solito quando era arrabbiato; i suoi occhi erano scuri, anch'essi pieni di rabbia.

"Draco." Lo chiamai ridendo e allungando le lettere del suo nome, "Ti presente Theo, è un amico di giochi." Mi buttai sul petto di Theo ridendo come una pazza. Draco era incredulo, geloso e paonazzo.

Ben ti sta Malfoy.

"Forza andiamo." Draco mi afferrò saldamente dal braccio facendomi piegare per il dolore, provò a trascinarmi via.

"Lasciami!" Urlai, "Mi fai male." Provai a togliere le sue dita dal mio polso, Theo bloccò Draco.

"Le stai facendo male, amico." Lo guardò serio, entrambi avevano le mascelle serrate, gli occhi fissi su l'altro ed erano paurosamente vicini, troppo vicini. La mano di Draco lasciò il mio polso e il dolore cominciò ad espandersi per tutto il braccio.

"Chi ti credi di essere?" Draco ringhiò contro il viso di Theo che non si spostò di un solo centimetro anzi, mantenne il contatto visivo tranquillamente.

"Non voglio litigare con te, Malfoy." Disse Theo prima di essere spinto leggermente da Draco. Li guardai con gli occhi sgranati e ad essere onesta con un po' di bava.

"Beh, avresti dovuto pensarci prima, Nott." Sputò Draco, prima che iniziassero a fare botte mi infilai in mezzo a loro.

"Draco, aspetta, non mi sento bene." Provai ad allontanarlo da Theo, non stavo dicendo una bugia, sentivo che potevo svenire da un momento all'altro. Draco continuò a fissare Theo per pochi secondi prima di concentrarsi su di me.

Non volevo che Draco facesse a botte con Theo, era molto simpatico e volevo che fosse mio amico.

"Che cos'hai?" Dopo quelle parole vidi tutto nero, qualcuno riuscii a prendermi in tempo prima che toccassi il pavimento. Poi mi sentii leggera, come se stessi ondeggiando, aprii lentamente gli occhi e vidi di sfuggita il viso di Draco. Mi stava portando in braccio, poi vidi tutto completamente nero.

Spazio autrice
Buonasera, questo è il capitolo più lungo della storia. Mi è piaciuto molto scriverlo, adoro Draco geloso, secondo voi Grace ha fatto bene a farlo ingelosire?
Che ne pensate di Theo?
Ricordate il prossimo aggiornamento che sarà domenica.
Grazie a tutte!

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