OPERA - Spigolatura

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Eccoci alla fine di questa prima parte che riguarda Opera.

Vi ho illustrato gli elementi nascosti della mia storia e spero che questo viaggio sia stato appassionante per voi quanto lo è stato per me 💛

Prima di lasciarvi a Laminae (per chi ha già completato la lettura), ho raccolto in quest'ultimo capitolo alcune curiosità contenute in Opera, che non hanno attinenza con i discorsi alchemici fatti finora ma che trovo divertente/interessante condividere con voi 😉

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1 - Ramon Llull, l'uomo universale

"Alla fine del 1200, il Primo Maestro e Fondatore della Congrega, Ramon Llull, tradusse dall'arabo un testo segreto..."

Opera

Spero che, essendo morto da secoli, Ramon Llull mi perdonerà se, impropriamente e senza chiedergli il permesso, l'ho messo a capo della mia oscura Congrega di Fulham. Il punto è che mi piaceva pensare che il fondatore fosse una figura reale e affascinante, e Llull è entrambe le cose.

Spagnolo, vissuto tra il 1232 e il 1316, Ramon Llull è stato filosofo, scrittore, teologo, logico, astrologo, alchimista, mistico e missionario. Nobile ed educato alla vita di corte, a trent'anni decise di dedicarsi alla penitenza, alla predicazione e alla conversione degli infedeli. Acquistò uno schiavo che gli insegnasse l'arabo e viaggiò moltissimo in Africa Mediterranea e in Europa (solo in Italia ha soggiornato a Genova, Pisa, Venezia, Napoli, Roma, Lucera e Messina). Scrisse e tradusse tantissimo, lasciandoci in eredità un corpus di 260 opere autografe e di 44 forse apocrife.

Come Leonardo da Vinci e Galileo Galilei (vi cito solo i più famosi), Llull fa parte di coloro che vengono definiti "uomini universali",  ovvero gli eruditi che si sono mostrati eccellenti in molteplici campi - dall'arte, alle scienze alla letteratura - e che, grazie all'insolita versatilità delle loro opere, hanno influenzato per lungo tempo ambiti diversi della conoscenza.

Un personaggio del genere non poteva non attirare su di sé l'aura della legenda. Si pensa abbia scritto numerosi testi alchemici (tra cui la Fugax Vitae, dove è descritta una ricerca interiore della Pietra Filosofale), ma sono tutti apocrifi. A Llull, in realtà, furono attribuite così tanti scritti che trattavano di alchimia, astrologia e magia, che la Sorbona decise di vietarne l'insegnamento nel 1390. Fu però studiato da pensatori come Pico della Mirandola, Cartesio e Leibniz, che contribuirono alla sopravvivenza del suo pensiero.

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2 - Fulham Palace e dintorni

"... continuava a proiettare le sue fantasie oltre i vetri dell'antica dimora di Fulham Palace, oltre i viali pettinati del suo immenso giardino, oltre le siepi e le mura che la circondavano"

Opera

Se, durante la lettura, vi siete chiesti se Fulham Palace esiste davvero, la risposta è sì e lo potete visitare. Così come potete visitare davvero i locali notturni in cui i ragazzi vanno in Winter 3 e in Summer 2 (il primo è il Kensington Roof Gardens - ehm, mano al portafoglio! 😜 -, il secondo è ispirato al Cafe de Paris, che temo abbia chiuso dopo il covid, ma dovrebbe ospitare oggi un nuovo locale), o vedere la scacchiera e la scalinata del King's College su cui sono sedute Swan e le sue amiche in Winter 12.

Fulham Palace è stata la residenza dei vescovi di Londra da 704 d.C. Nella metà del XIII sec. la dimora iniziale fu abbandonata e sotto il regno di Henry VII iniziò la costruzione dell'edificio attuale, che si protrasse nei secoli. Di conseguenza l'ala ovest è in stile Tudor, la est Georgiana, la sala grande conserva lo stile tardo medievale, l'estremità est fu rinnovata in stile gotico nel tardo XVIII sec., il cortile est classicizzato all'inizio del XIX sec. Il risultato è una mistura originalissima che rispecchia i cambiamenti delle mode nei secoli.

Il giardino, che originariamente si estendeva per circa 120.000 mq e che attualmente occupa 52.000 mq attorno alla casa, ospita ancora un leccio di circa 500 anni e un intricato giardino geometrico elisabettiano

L'ultimo vescovo ha lasciato Fulham nel 1973. Oggi Fulham Palace, riportata alla sua antica bellezza, è un museo visitabile e ospita eventi pubblici e privati.

Se avete un po' di tempo e la voglia di scoprire la bellezza di questo luogo, vi lascio un video bellissimo che mostra la tenuta vista dall'alto😉

https://youtu.be/54nqQiXui3g

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3 - Il Tè di Matti

"Quando lui le aveva letto Alice nel Paese delle Meraviglie, lei aveva deciso che avrebbe organizzato un tè in giardino, che riprendesse quella scena che tanto l'aveva divertita. Eagle fu costretto a vestire i panni della Lepre Marzolina, Raven era un Cappellaio Matto parecchio imbronciato e Phoenix il Ghiro, mentre Swan, con i lunghi capelli argentei e ondulati, danzava tra le tazze da tè di Limoges facendo ruotare il suo vestitino blu da Alice"

Opera

Alice nel Paese delle Meraviglie è un libro che ritorna spesso sia in Opera che in Laminae.

Naturalmente è stato un mio piccolo tributo a una storia che ho sempre adorato (preferisco Attraverso lo specchio, in effetti, però il primo è più conosciuto), ma c'è anche una piccola curiosità in merito.

A parte il libro fisico (che a un certo punto compare proprio nella storia) e un paio di velati riferimenti nelle battute, il richiamo più esplicito è senza dubbio la rievocazione del Tè di Matti, che occupa il capitolo 7 delle Avventure di Alice.

Lì Alice giunge alla casa della Lepre Marzolina, che sta prendendo il tè con il Cappellaio Matto e il Ghiro. La Lepre Marzolina le spiega che sono sempre le 6 del pomeriggio (l'ora del tè, appunto): il tempo si è fermato come punizione per il Cappellaio Matto che ha cercato di "ammazzarlo". Il Cappellaio Matto, invece, coinvolge Alice in una serie di indovinelli assurdi, di cui il più famoso è proprio "Why is a raven like a writing desk?" ( vi risparmio tutti i riferimenti ai numeri e alla matematica presenti nella scena, ché rischieremmo di impazzire 😂)

Come potete immaginare, non ho resistito alla tentazione di assegnare proprio a Raven il ruolo di Cappellaio Matto nella finzione organizzata dalla piccola Swan, e a Eagle quello della Lepre Marzolina 😉

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4 - Projection, o la fine dell'Opera

Il titolo dell'epilogo, Projection, è la traduzione inglese dell'ultima fase dell'Opera così come compare negli scritti di George Ripley.

Ripley, uno degli alchimisti inglesi più importanti del XV secolo, è l'autore del Liber duodecim portarum, il Libro delle Dodici Porte. Fortemente influenzato da Ramon Llull, codifica le figure alchemiche sul modello dei suoi scritti e descrive la Grande Opera suddividendola in dodici passaggi, ovvero le Dodici Porte del titolo. L'ultima fase, nell'elenco di Ripley, è la Proiezione (Projection, appunto), che segue la creazione della Pietra Filosofale. In questa fase una parte della Pietra Filosofale viene staccata e fusa nuovamente per creare il metallo di base.

I rotoli manoscritti di Ripley, con le loro splendide illustrazioni, sono conservati al British Museum di Storia Naturale, alla Princeton University Library (da cui proviene l'immagine sopra, che illustra la nascita del nostro famoso "bambino alchemico"😄... purtroppo non ho trovato quella che illustra la Projection), al Fitzwilliam Museum di Storia Naturale a Cambridge e alla Bodleian Library di Oxford.

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