Quel ristorante aveva tutto: un mare moderatamente agitato e una deliziosa musica di sottofondo.

Lei, una amante totale dell'oceano e dei suoi fuggitivi e invisibili raggi di luce calda e appassionata (una amante totale dell'oceano, per qualche motivo che questa bellissima ragazza mai gli ha detto a nessuno), e lui, un amante dei suoni dell'anima e della musica in generale, avevano voluto sempre, da quando si sono incontrati un giorno su un treno che viaggiava veloce verso l'infinito, il sogno di convidere un amore di fantasia e passione nel bagno di un ristorante como questo. Un ristorante, a proposito, con la sua aria completamente inondata con le carezze sublimi della musica di alcuni eccelsi violini. Un ristorante che stava precisamente di fronte a un oceano, un oceano di onde inquiete che gridavano su una spiaggia calda i amori di una luna che frequentemente si innamora di tutta passione che incrocia sotto il suo profondo e stimolante sguardo.

Pochi secondi dopo di che lui le alzasse la gonna e le bacchiasse le sue mutandine, lei ha cominciato a gemere di piacere con tutta la forza dei suoi polmoni. L'esaltazione sublime dei violini nel ristorante non aveva lasciato di squillare, ma i gemiti di piacere da lei erano molto più forte della musica piena di magia con che questi strumenti musicali pretendevano sfidare l'antica mistica delle onde e fare piangere di felicità alla luna. Lui e lei seguivano il dolce percorso dell'alienazione condivisa e assoluta. Nel frattempo, il proprietario del ristorante e uno dei guardie di sicurezza del luogo, al vedere il volto di orrore (orrore morale) della clientela, hanno andato a quel bagno in cui lui e lei stavano facendo l'amore, e bussarono alla porta con grande ferocia. Ma la porta non si aprì. E non si aprirebbe per il momento. Non si  aprirebbe perché, come già si ha detto, uno dei più grandi sogni di loro era questo: condivere amori intensi in un ristorante e sotto l'incantesimo di un sonno leggero di passione.