Epilogo

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Eveline

"Davvero mi aiuterai?" Chiesi felice, mentre iniziavo a saltellare. Non credevo volesse aiutarmi.

Era pure sempre il branco del suo acerrimo nemico, apprezzavo davvero tanto che aveva messo da parte l'odio che provava dei confronti del mio compagno.

"Certo" disse sorridendomi e baciandomi la fronte. Chiusi gli occhi a quel contatto, sorridendo come non faceva da un bel po'.

"Grazie papà" dissi abbracciandolo forte.
Ricambiò subito, per poi farmi un buffetto sul naso.

"Che ne dici se prima passiamo alla Villa per salutare tua madre e tuo fratello?" Continuò chiedendo, mentre i miei occhi mi si illuminavano.

"Si!" Gridai, aumentando il passo.

Non vedevo mia madre e mio fratello da parecchio tempo, non vedevo l'ora. Almeno così sarebbero stati più tranquilli.

Avevo già causato loro molto dolore e ansia, e finalmente adesso potevano tirare un sospiro di sollievo.

Mio padre mi stringeva a sé con fare molto protettivo, ma lo capivo perfettamente, il mio rapimento l'aveva segnato.

Così ci avviammo verso la villa.
"Prima che io e Jonatan nascessimo, tu e mamma litigavate come adesso?" Chiesi cercando di non pensare ad Halem.

Lui sorrise. "No, diciamo che c'erano alti e bassi" disse quasi ridendo. Nei suoi occhi scorsi l'amore che provava per mia madre, ero davvero felice per lui.

Tre anni prima della nascita di Eveline e Jonatan.

«"Sebastian!" Gridò Katherine uscendo dalla camera da letto.

"Dimmi tesoro" disse l'uomo sorridendo, appena vide la sua compagna.
"Perché quando ti cerco non ci sei mai?" chiese sbuffando.

"Tesoro mio, sono l'Alpha" disse Sebastian pavoneggiandosi. Nel corso del tempo non aveva ancora perso la sua mania di vantarsi.

"Oh scusi, mio Alpha" replicò lei, facendo un inchino, provocando la risata dell'uomo davanti a lei.

Il rapporto andava sempre migliorando e, questo, giovava davvero tanto ad entrambi.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiese di nuovo.

"Ah, niente di importante" disse Katherine, cominciando a camminare nella direzione opposta.

Una mano le si posò sul braccio, facendola girare, e così si ritrovò il viso di Sebastian vicinissimo al suo.

"Sono incinta" disse Katherine sorridendo. L'uomo davanti a lei sgranò gli occhi.

"Davvero?" Domandò con gli occhi lucidi di felicità. Quel giorno sarebbe stata il più della loro intera vita.

"Si" rispose felice.»

"Ecco, siamo arrivati" affermò mio padre, finendo di raccontare. Alzai lo sguardo, trovando la mia casa davanti ai miei occhi.

Mi era mancata davvero tanto, così come la mia stanza e tutti i corridoi che amavo percorrere.

"Wow" dissi, meravigliata dal racconto.
Speravo finisse così anche per me ed il mio compagno.

Dopodiché entrammo nella Villa.
"Eveline" gridò una voce che riconobbi essere quella di mia madre.

"Mamma!" Urlai, andandole incontro e abbracciandola. Il suo viso era più teso del solito, i suoi occhi erano rossi, si era davvero preoccupata molto per me.

Speravo che si sentisse meglio. "Stai bene?" Chiese prendendomi il viso tra le mani. Non stavo molto bene, ma in quel momento, rivederla, era stato magnifico.

"Abbastanza" dissi, con voce tremolante.
"Che è successo?" Domandò nuovamente, preoccupata.

Non avevo nemmeno il coraggio di pronunciare il nome del mio compagno. Stavo provando un dolore indicibile.

"Halem si è sacrificato per salvarmi la vita, devo cercare l'antidoto che lo possa guarire" dissi con occhi tristi, cercando un modo per non scoppiare in lacrime nuovamente.

"Mi dispiace piccola" disse abbracciandomi un'altra volta. Anche lei aveva capito il mio dolore, lo apprezzavo davvero molto, anche perché era lei quella che aveva sofferto di più di tutti a causa di Halem.

Sentii dei passi farsi sempre più vicini.
"Sorellina!" Gridò la voce del mio adorato fratellone.

"Jonatan!" dissi correndogli incontro ed abbracciandolo. Ricambiò subito. Anche lui sembrava essere molto cambiato.

Le sue mani stavano tremando per le emozioni che aveva procurato il mio ritorno a casa.

Mi staccai e dissi:
"Mamma, Jonatan, devo ritornare al branco, Halem conta su di me, non posso voltargli le spalle".

Se era vero, dopo essersi sacrificato per me, non potevo voltargli le spalle, non dovevo.

Mia madre inaspettatamente sorrise e, mettendomi una mano sulla spalla, disse:
"Vai tesoro".

Sorrisi a mia volta e mi avviai al castello di Halem. Era davvero bello avere l'appoggio dei miei genitori, sapevo anche che mi avrebbero aiutato nel corso del tempo.

Quando mi aveva marchiata, il suo sangue si era mischiato con il mio così potei entrare nel castello.

Appena misi piede dentro, tutti gli ibridi abbassarono la testa.

"Salve. Halem si è sacrificato per salvarmi la vita, devo trovare una cura per risvegliarlo, quindi voglio collaborazione e impegno e da oggi in poi prenderò io le rendini di questo branco, capito?" Chiesi, sperando fossero d'accordo.

Era la prima volta che parlavo davanti a tutti quegli ibridi, e sapevo che anche per loro fosse difficile accettarmi, in fondo non mi conoscevano nemmeno tanto.

Tutti annuirono e ritornarono a svolgere i loro compiti. "Luna" sussurrò un uomo. Girai la testa, fino ad incontrare due occhi veramente strani.

Mi sembrava fosse il braccio destro del mio compagno, sperando mi aiutasse, non ce l'avrei di certo fatta da sola, anche perché lui conosceva il branco meglio di me.

"Sono Lucius e sarò il suo braccio destro fino al ritorno dell'Alpha" disse inchinandosi.

"Grazie" dissi sorridendogli. Non poteva andare meglio, avrei mantenuto la promessa del mio compagno anche grazie al sostegno di tutto il suo branco.

Mi guardava in modo strano, non ne capivo il motivo. "C'è qualcosa che non va?" Chiesi, cercando di decifrare la sua espressione.

"No, sento un battito" disse guardandomi sorridente. "Proviene da dentro di lei" continuò, indicandomi la pancia.

Sgranai gli occhi. "Sono incinta" sussurrai contenta, portandomi le mani su questa.

"Non ci posso credere" dissi nuovamente, abbracciando Lucius. Stavo aspettando un bambino. Non potevo essere più felice di così.
«Peccato che Halem non possa condividere con me questa gioia» pensai.

Da quel giorno cominciai la mia nuova vita, quella che ogni Luna era destinata a vivere.



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Eccomi.

E siamo alla fine della storia.

Come vi è sembrata?

Ho postato il prologo del nuovo libro che si intitola:"The Alpha King: The Revenge"

Spero che la leggiate!

Ciao:)

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