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Non avrebbe mai creduto che poteva succedere.

Quando le palpebre di Izuku si socchiusero, impastate ancora da un sonno troppo breve e con la consapevolezza di essere in una posizione davvero scomoda, la prima cosa che gli venne in mente fu che era una vita che non dormiva così.

Certo . Non gli era mai mancato il buon riposo e se si escludeva il periodo delle medie, dove a volte i lividi non gli lasciavano pace, era sempre riuscito a dormire nelle situazioni piu assurde e persino con i nervi a fior di pelle.

Ma che sentisse qualcosa sfiorare la sua guancia di continuo?

Era certo di non essere tornato a casa ed era certo di non avere più nemmeno quattro anni ed essere nel lettino, con Kacchan ancora in versione bambino dolce, ad accarezzargli lentamente il viso.

Allora chi diamine...

Gli occhi del verdino si spalancarono improvvisamente, la TV ancora accesa che gli fece male alle iridi e che lo costrinse a strizzarli subito dopo, per poi riaprire le palpebre lentamente e guardarsi intorno.

Un secondo...due...

Una lenta consapevolezza che inizia ad insinuarsi nella sua mente e che lo porta a spalancare di nuovo gli occhi arrivando persino a trattenere il fiato

Perché sà perfettamente a chi appartiene quella mano .

Ne riesce a riconoscere la temperatura estremamente calda nonostante il quirk devastante che la ricopre

Ne riconosce la ruvidezza e ne riconosce persino la stoffa del guanto che copre tre dita su cinque e che, anni prima, lo aveva portato ad avere quasi un infarto.

Perché per quanto la vita sia andata avanti e per quanto tutto sia cambiato, rendendolo più forte e più maturo, non era mai riuscito a dimenticare la paura fottuta che aveva sentito quando quella mano si era stretta sotto il suo collo

"Cosa diamine..."

I piedi del verdino si mossero lentamente, i nervi ed i tendini bloccati probabilmente da troppo tempo e che facevano un male boia, per poi sentire di nuovo quel dito sfiorarlo e tornare a rimanere fermo.

Tomura ...

Shigaraki Tomura aveva la testa appoggiata sopra la sua, i capelli bianchi e lunghi a fargli quasi da sciarpa fino a metà maglietta, ed Izuku si rese conto di avere la guancia appoggiata sulla sua spalla quando era troppo tardi.

Perché anche quel dito era rimasto immobile , la tensione palpabile che si poteva tagliare con un coltello, ed entrambi i ragazzi sollevarono il viso in contemporanea prima di scattare in piedi ed allontanarsi di almeno tre passi ciascuno

S:" COSA DIAMINE STAVI FACENDO?"

Il volto di Shigaraki Tomura era stravolto dalla rabbia, un colorito leggermente rosato a far da contrasto alla carnagione pallida, mentre la mano di Izuku saliva a sfiorare la propria guancia dove prima il dito del villain aveva giocato

I:" LO CHIEDI A ME? ERI TU CHE MI STAVI ACCADEZZANDO COME SE FOSSI UN PELUCHE!"

I ragazzi rimasero ancora per un po' ad osservarsi, le mani strette a pugno ed i nervi a fior di pelle, per poi essere proprio l'albino stesso a distogliere lo sguardo per primo, dopo averlo fatto scivolare sul corpo del minore, e ad avvicinarsi alla cucina

S:" Vai a farti la doccia e sparisci dalla mia vista idiota. Ti ho già sopportato abbastanza"

Uno sbuffo uscì dalle labbra del verdino, la mano ancora fissa sulla guancia e l'incredulità che non gli permetteva di capire cosa diamine fosse successo, per poi muoversi velocemente anche lui e dirigersi in bagno sbattendo la porta

Certo che in quella casa, e soprattutto in una situazione del genere, non avrebbe mai più messo piede.


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