𝑪𝒂𝒑 13

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

𝑹𝑰𝑽𝑬𝑹 𝑺𝑶𝑵𝑮
Il salvataggio dei miei genitori riuscì alla grande: ora eravamo tutti a casa loro ad aspettare che mio padre riprendesse conoscenza.

"Dottore ma non puoi fare nulla?" chiese nuovamente Amy, mentre sedeva con una sedia accanto al letto, tenendo la mano a Rory, preoccupatissima per le condizioni del marito.

"Amy tranquilla si risveglierà a breve. Intanto vado da Brian a dirgli che siete qui." esclamò lui. Amy, però, lo bloccò.

"No aspetta, ora tu mi devi raccontare la verità. Prima hai detto che non avresti avuto la possibilità di prenderci nel '38 se non distruggendo la città. Poi ci avete raggiunto reclutando una squadra di supereroi e c'avete salvato. Cosa stai omettendo di dire? Inoltre di chi è la navicella la quale vi ha momentaneamente ospitato? E l'uomo con la voce tale e quale a mio marito? E tutti i vostri nuovi amici che gli hanno dato del sosia? Ma il sosia di chi?" ci bombardò di domande.

"Amy... sì, ti avevo detto che noi col TARDIS non saremmo potuti venire... casualmente abbiamo conosciuto... questi individui. Noi li abbiamo aiutati a recuperare delle persone a loro care e loro ci hanno aiutato con voi. Tutto qui! Ora vado da tuo suocero." cercò di dileguarsi, donde evitare di rispondere a quelle domande sconvenienti, non era affatto bravo a mentire.

"River, me la dici tu la verità? Non mi puoi mentire, sei mia figlia!" mi scongiurò.
Tuttavia nemmeno io parlai, di sicuro io e il Dottore ci saremmo portati questo segreto nella tomba.

"Ehi ciao! Amy, River che bello vedervi. Sapete? Ho fatto un sogno stranissimo: eravamo andati a Manhattan e di cose là ne erano successe. Pensare che abbiamo incontrato nuovamente Madame Kovarian. Per fortuna sono sul mio letto, nella mia casa e con le mie donne. Guardate, sono arrivati pure il Dottore e mio padre, come mai ci siamo tutti? È morto qualcuno?" esclamò con voce impastata Rory, accarezzando dolcemente il viso di sua moglie.

"Rory, mi hai fatto prendere un bello spavento!" disse lei riempiendolo di baci.

"No! Non ditemi che tutto ciò che vi ho appena detto è realmente accaduto!"
Tutti noi annuimmo.

"Figliolo, sono felice che siate tornati a casa sani e salvi." Brian abbracciò calorosamente il figlio, "Ah, noi non ci siamo mai presentati: io sono Brian il padre di Rory. Tu sei?" chiese rivolto a me.

"Lei... Sì, già... lei chi è? Brian... è... è complicato!" farfugliò in difficoltà il Dottore.

"Piacere! Io sono River Song, una loro amica." mentii.
Non potevo dire che lui in realtà era mio nonno, almeno non in quel frangente.

"Molto piacere! Invece figlioli sapete come sta Mel, la vostra amica d'infazia? Come se la cava col lavoro in Germania?"

"A meraviglia!" rispose Amy guardandomi e ringraziandomi per non aver rivelato la mia vera identità.
Quello non era il momento ideale.

"Bè, visto che qui la situazione è sottocontrollo... Noi ce ne andiamo. Signori Pond, ci vediamo presto!" disse il Dottore.

"Dottore, senti: io e Rory c'abbiamo pensato molto bene e, soprattutto grazie agli avvenimenti di oggi, abbiamo deciso che sarebbe meglio se noi vivessimo la nostra vita senza più viaggi nel tempo. Sappiate entrambi che qui, a casa Pond, sarete sempre i benvenuti, potete venire a trovarci tutte le volte che vorrete." ci spiegò Amy a malincuore stringendo forte la mano del marito.
Questa decisione, seppur presa a malincuore, veniva dal fatto che era a conoscenza dei costanti pericoli che i viaggi nel tempo portavano, e ora più di prima, sapevano cosa volesse significare l'incognita del ritorno a casa, "Dottore, promettici che non rimarrai da solo."

"Vi capisco bene, amici miei!" gli rispose avvicinandosi poi alla coppietta per abbracciarli.
Io non potei non unirmi a loro e alla fine tutti cinque, Brian compreso, ci trovammo appiccicati l'uno all'altro.

"Allora, come ti senti?" gli domandai una volta rientrati nel TARDIS e rimasti soli.

"Sono felice. Loro stanno bene e sono tornati alla loro vita normale ed è ciò che vogliono. Possiamo andare da loro tutte le volte che vorremo, sempre meglio così che non avere più alcuna opportunità di vederli e poter interagire con loro." mi sorrise.

"Bè, so che in fondo sei un po' triste. Ripensando alla proposta di prima, ho cambiato idea, mi piacerebbe davvero molto poter viaggiare con te. Ma devi sapere che non lo potrò fare per sempre e persino io me ne dovrò andare per la mia strada!"

"Grazie River, questo significa molto per me!" in lui si dipinse nuovamente il suo solito sorriso sornione, "Allora dove andiamo?" disse, giocherellando con la console e guardandomi fisso.

"Prego, Dolcezza! Noi comunque abbiamo un conto in sospeso. Quindi che aspettiamo? Andiamo di là?" lo guardai in modo eloquente, mentre mi avvicinai a lui, al suo corpo e alla sua bocca famelica.
Una volta vicini, lui mi afferrò per la vita e mi strinse forte a sé e ci baciammo appassionatamente.

𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
"Uhm... che succede?" chiesi mentre pian piano cercai di riaprire gli occhi, "Mi sento proprio come se qualcuno mi avesse bastonato. Senza tralasciare il fatto di essere davvero tanto debole."

"Puoi fare qualcosa a riguardo, Gideon?"

"Certo, Signor Stein. Provvedo subito!" rispose prontamente l'Intelligenza Artificiale.

Non appena le mie condizioni migliorarono, saltai giù dal lettino, mi misi davanti ad uno specchio e prendendomi le guancie me le strapazzai un po'.

"Sììì... sono ancora quaaaa! Non ci posso credere. Ray fatti abbracciare, sei stato un grande oggi, Martin, Jax... che bello rivedervi..." dissi, dando a loro delle pacche affettuose, "Nate, come prima missione, niente male. Bravo, te la cavi bene!" esultai euforico.

"Ma se non ho fatto niente!" mi rispose il nuovo membro, alzando le spalle.

"Ehm, Sara... sì già, Sara..." bonfocchiai impacciato a causa del bacio, quindi per evitarla, mi guardai intorno ne mancava uno, "Mick dove sei passato?"

Ero su di giri: ero ancora vivo, avevo sempre la mia faccia ed il mio aspetto e ciò mi rendeva felice.

"Gideon ma che hai dato al nostro capitano? L'hai per caso drogato?" i miei amici non potevano crederci.

"Oh, eccoti Mick! Non starai mica piangendo per me, spero! Sai, non devi essere triste, io sono ancora qui. Comunque ho apprezzato molto questo tuo gesto, mio vecchio amico." e senza un apparente motivo lo abbracciai.

"Io mica sto piangendo per te, idiota!" ringhiò lui, scostandosi in modo brusco dalla mia stretta, "Questi inglesi! Io non li capirò mai!" esclamò queste ultime parole prima di portarsi alla bocca una bottiglia di birra tuttavia gliela fregai appena in tempo, avevo una voglia matta di bere.

"Grazie amico, proprio ciò che ci voleva! Amici, brindiamo alla vita, a tutti i nostri sosia, al Dottore, a River e alla birra." esclamai esaltato.

"Rip, ma da quando tu bevi birra?" volle sapere Ray.

"Dovrei parlarti in privato, Rip." si intromise Sara, portandomi leggermente in disparte.

"Oh no, puoi dirmi tutto ciò di cui mi vorresti parlare qui!" dissi imbarazzato per via del bacio.

"No, è importante! Ci vediamo tra cinque minuti nella tua stanza, intesi?" rispose risoluta.

"Non mi sembra il caso, Sara... senti, io te lo dico chiaro e tondo: tra noi NON..." non riuscii a terminare la frase.
Mi disse che dovevo assolutamente andare nella mia stanza e aspettare lì il suo arrivo.
Io l'unica cosa che avrei voluto dirle era che il bacio tra noi, sì era stato bello, in ogni caso a me non aveva significato nulla e io e lei come coppia non avremmo avuto futuro.

Aprii tranquillamente la porta, preparando intanto il discorso che avrei dovuto farle, eppure, non appena entrai, vidi due figure: non potevo crederci loro erano qui. Chi li aveva salvati?

"Miranda, Jonas... che ci fate qui?" esclamai sorpreso.
Ormai le mie speranze per riabbracciarli erano sfumate.

Quello era per davvero un gran bel regalo.
Avevo il cuore pieno di gioia e mi misi a piangere per la felicità, finalmente eravamo nuovamente tutti e tre insieme e non potevo chiedere di meglio.

"Papà!" esclamò il mio piccolino venendomi incontro per abbracciarmi.
Persino Miranda avanzò verso di me e strinsi entrambi più forte che mai, adesso li avevo di nuovo con me. Non avrei sprecato l'occasione per poter essere un buon padre e un buon marito.

"Chi vi ha salvato?" chiesi, baciando ripetutamente entrambi.
Ero curioso, eppure già avevo una mezza idea su chi potesse essere stato.
L'unica persona in grado di fare ciò era il Dottore e solo in quel momento capii che si era recato nel mio anno per salvare le persone a cui tenevo più di ogni altra cosa.

"È stato l'uomo con la cabina blu." rispose Jonas, gettando le sue piccole braccia attorno al mio collo.

"Amore, è stato il Dottore." mi disse Miranda poggiando le sue labbra sulle mie, "Se non ci fosse stato lui..."

"Lo so', amore, lo so'. Se lui non fosse stato lì... ora voi non sareste qui. Sapete quante volte tentai di salvarvi? Ho passato la maggior parte del mio tempo per trarvi in salvo da Savage, ma fallii continuamente. Non potete immaginare la rabbia ed il dolore provato. Ma sono felicissimo! Voi ora siete qui con me. Sapete? Io amo sempre di più quel pazzo con la cabina telefonica blu. Ci mancherà di sicuro." spiegai a loro il mio calvario.

"Ora non pensiamoci più. L'importante è essere tutti quanti insieme. Siamo una famiglia e ci amiamo tanto. Grazie per tutto ciò che hai fatto. Ti amo!" mia moglie sorrise felice per tutto ciò e io la strinsi forte a me, mi mancava il calore dei suoi abbracci.

"Anche io. Miranda, ti amo alla follia!" esclamai baciandola nuovamente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro