𝑪𝒂𝒑 8

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𝑹𝑨𝒀𝑴𝑶𝑵𝑫 𝑷𝑨𝑳𝑴𝑬𝑹
Il viaggio che percorremmo fu un tantino turbolento ciononostante Rip riuscì a renderlo un poco più stabile e nel giro di pochi secondi arrivammo a destinazione.

"Capitan Hunter, siamo arrivati nel 1˙938, ho già aperto i portelloni per facilitarvi l'uscita." ci informò Gideon.

"Gideon non è il momento adatto per aprire le porte. Chiudile immediatamente. Cosa ti sta capitando oggi? Sei così impertinente!"

"River, Dottore se ora vi sentirete un po' strani: se avete nausea, giramenti di testa, se non riuscite a sentire nulla o non dite correttamente le parole. È tutto nella norma, fa parte dei viaggi nel tempo." elencai alcuni effetti collaterali, precedentemente avuti.

"Ray, ma per chi li hai presi? Saranno sicuramente abituati a questi generi di viaggi. Forse anche più di noi!" mi fece notare con disappunto Nate.

"Oh be', certo giustissimo! Lasciamo perdere. Come se non avessi detto nulla! Dottore è possibile vedere il TARDIS? Prima Rip sembrava talmente sconvolto."

"Certo volentieri! Forza andiamo." il Dottore colse la palla al volo per scappare da Rip, approfittando del fatto che il nostro capitano era distratto per via dei comportamenti strani di Gideon e al momento stava controllando alcuni dati di essa.

"Vengo con voi!" Nate si unì a noi.

"Io sono molto curioso riguardo queste cose: pensa ho creato l'Atom tuta che permette di rimpicciolire il mio corpo fino a renderlo talmente piccolo, quasi come un atomo. Posso, inoltre, sparare fasci di luce i quali mi permettono di annientare all'istante tutti quelli che ci attaccano. Per fare ciò uso le potenzialità di una stella nanna." spiegai, tuttavia notai il Dottore piuttosto distratto e preoccupato, come se qualcosa lo stesse turbando, "Tu invece? Per la tua navicella che cosa hai usato per costruirla?"

"In realtà l'ho presa in prestito dagli abitanti di Gallifrey, poi, non ho mai avuto modo di ridarla indietro." ci informò, girando la chiave appena inserita nella serratura.

"Gallifrey... mai sentito nominare, in che nazione è?" chiese lo storico.

"È un pianeta. Io provengo da lì." ci rispose.

"Ti fai chiamare dottore, ma qual è il tuo vero nome?"

"Dottore e basta. Ecco qui il TARDIS, vi piace?" tagliò corto, facendoci accomodare.

"È stupendo. È veramente una cosa fuori di testa: è più grande all'interno." esclamai estasiato.

"Be', che dire? Sembra la Waverider in stile retrò. Noi a bordo abbiamo un sacco di computer tu non li usi Dottore?" chiese Nate.

"Certo ho anche io un computer. Ta dà!" rispose mostrandoci il minuscolo monitor.

"In realtà quello non è un computer ma un monitor." puntualizzai.

"Monitor... Computer... perché voi umani dovete complicarvi la vita con mille nomi per le cose? Sapete? Ho conosciuto..." di sicuro avrebbe continuato col suo monologo eppure fummo interrotti da qualcuno che bussò alla porta.

"Martin, forza vieni a vedere che spettacolo." Nate lo trascinò dentro il TARDIS per mostrargli quanto fosse forte la navicella.

"È meravigliosa, stupefacente! Sembra di essere entrati in un'altra dimensione." esclamò l'uomo occhialuto, "Ero venuto qui per dirvi una cosa importante... ma cosa? Mi ricordo solo di questo: il capitano ci vuole assolutamente vedere, vuole che ci prepariamo per andare a prendere i signori Williams e a combattere contro alcuni alieni."

"Saranno i Dominatori di sicuro." dissi con tranquillità.

"No, non sono loro. Gideon ci ha mostrato chi sono... ciononostante ora non sono in grado di descriverli. Che cosa mi sta succedendo? Non mi sono mai dimenticato di nulla in vita mia. Poi mi sento strano, ho un leggero mal di testa, forse è meglio se vado a farmi controllare da Gideon."

"Martin, per caso, sai dov'è finita mia moglie?" domandò il Dottore.

"Dottore sua moglie è con Sara, le sta facendo vedere che il falsificatore può creare qualsiasi cosa le venga richiesta. Prima stavano provando dei vestiti." rispose Martin.

"Aspetta, ti ricordi dov'è River ma non degli alieni, interessante. Non mi è nuova questa cosa. Comunque, proprio come sta capitando a te, Martin, nemmeno io mi ricordo con chi abbiamo a che fare." il Dottore, dopo aver parlato, prese dalla tasca interna della sua giacca, una specie di cacciavite, premette un pulsante e lo puntò contro l'uomo occhialuto.
A quel punto, controllò l'arnese, aggrottò la fronte ed assunse un'aria preoccupata.
Senza dirci nulla, tornò di corsa da Rip, mentre Martin prese la volta della camera medica.

"Ma che gli prende?"

"Forza seguiamolo." dissi agli altri.

Quindi non ci rimase che inseguirlo, finché, a metà strada, si fermò.

Avevamo ospiti: questa volta una figura alta e snella si era posta al centro della stanza, vestiva con uno smocking nero, ma non era una persona, anzi era un essere spaventoso senza occhi, naso e bocca, al posto di essi erano presenti solo tre fori.
Sicuramente entrò quando Gideon aprì il portellone subito dopo il nostro atterraggio.

"No, di nuovo loro no! Avete un'arma?" ci chiese, mentre dalla tasca estrasse un pennarello e si disegnò sul braccio una stanghetta.

"Sì, quante ne vogliamo, ma non con noi!" gli rispose il mio compare.

"Vado a prenderne!" non appena mi girai sentii una sensazione strana in testa, come se mi stessero facendo il lavaggio del cervello.
Feci alcuni passi e superai Nate, ma a quel punto mi fermai perché non mi ricordavo assolutamente il motivo dei nostri gesti.

"Ragazzi, come mai devo andare a prendere delle armi? Contro chi dobbiamo usarle?" chiesi girandomi nuovamente verso i miei amici per vederli in viso, "AH!" urlai per lo spavento vedendo l'essere davanti ai miei amici, "E quello? Da dove scappa fuori?"

"Ma amico l'hai appena visto, che cos'è questa reazione esagerata?" Nate si ruotò verso di me, dando così le spalle all'alieno "Come mai quella faccia Ray? Hai visto un fantasma, per caso? Qui ci siamo solo noi e il Dottore. Che succede fratello?" ebbe la mia stessa identica reazione, girandosi si era dimenticato dell'alieno.

"No, peggio fidati! Ragazzi, abbiamo bisogno di rinforzi: gli alieni sono dentro la Waverider." dissi nell'auricolare che avevo, in modo da poter chiedere aiuto.

"Dottore che facciamo?" volle sapere Nate, visto che, l'essere iniziò ad avanzare verso di noi, muovendo in modo strano la testa e alzando una mano.

"Annientarlo prima che lui annienti noi." ci disse senza distogliere lo sguardo da lui.

"Dottore ma non gli puoi parlare? In fondo siete due alieni, magari se gli parlassi potrebbe lasciarci in pace." suggerii un po' impaurito, afferrando per un braccio Nate.

"Non è così semplice, credetemi! Non è come pensate voi. Eppure non riesco a capire come mai LORO siano ancora qui. Li avevamo sterminati tutti..."

"Ray ma la tua tuta? Non ce l'hai con te?"

"No Nate, è nella mia stanza. Quando siamo dentro la Waverider non la tengo con me!"

La bestia continuò ad avvicinarsi e la sua mano era sempre più vicina a noi.
Eppure, proprio mentre iniziammo a darci per spacciati, un fascio di fuoco bruciò l'intruso, che morì nel giro di pochi secondi.

"Che è successo qui?" ci domandò Mick che aveva appena sparato.
La cosa bella, fu che nessuno di noi se lo ricordò e avvertii anche io un leggero mal di testa, proprio come successe al professore Stein poco prima.

Che stava accadendo?

"Martin dove ha detto che è River? Ho bisogno di parlare con lei." domandò con tono preoccupato il Dottore.

Lo guidammo da sua moglie, proprio in quel momento stava chiedendo a Sara come le stesse il cappello che indossava.

"Davvero un molto bene. A te dona tutto, River!" le rispose la nostra amica.

"River, devo parlarti!" esclamò con voce agitata il Dottore.
A quelle parole, la donna riccioluta andò incontro a suo marito, capì nell'immediato che qualcosa non quadrava.

"Come mai quella faccia stranita, Dolcezza?" chiese per l'appunto.

Il Dottore le mostrò il segno fattosi poco prima sul braccio.

"Non ne ho idea, non riesco a ricordarmi che sia successo poco fa. In ogni caso mi sono fatto questo! Anche se non ho la più pallida idea di che cosa significhi." a quelle parole, River assunse la stessa aria grave del marito.

"Martin stai meglio ora?" il professore dopo aver ricevuto la cura ci raggiunse.

"Gideon dice che non ho nulla. Magari mi starà venendo il raffreddore. Dobbiamo tornare dal capitano Hunter!" ci illuminò.

"Sì, poi a breve andremo a salvare i due piccioncini." esclamai.

"Mick cosa fai con il lancia fiamme in mano? Non vorrai incendiare la Waverider, spero. Sai bene che Rip farà fare a me tutte le riparazioni." si lamentò Jax.

"Mister Jackson, non ti impongo questi ordini con cattiveria. Se ti faccio fare tutto ciò è perché, se io, o per un motivo o per un altro, non dovessi essere più qui con voi, almeno, sarò tranquillo, sapendo che qualcuno sarà in grado di riparare la Waverider. Tornando a noi... ma che cosa diavolo state facendo voi due?" disse non appena ci raggiunse, assumendo uno sguardo inorridito.
Seguii il suo sguardo e una scenetta divertente si parò dinnanzi a noi: il Dottore, senza un apparente motivo, stava perquisendo sua moglie.

"Dove lo hai nascosto?" chiese preoccupato, "Il diario, dove lo hai messo, River?!?"

"In posti dove non osi immaginare." rispose scherzosamente Sara.

"Eccolo!" glielo porsi.

"Non lo avrai mica letto, spero." il Dottore parve terrorizzato.

"Io? Io no di certo. È stato Jefferson!"

"Ray, smetti di fare la spia!" mi rimproverarono gli altri.

"Be', non sono bravo a mentire!" mi giustificai, facendo spallucce.

"Allora, lo hai letto?" rincalzò il Dottore, rivolto al più giovane.

"In realtà non l'ho letto. Ho solo dato qualche sbirciatina qua e là, Rip ha detto che era possibile farlo." spiegò Jefferson.

"River! Possibile che oggi non ne combini una? Perché hai lasciato il tuo diario incustodito? Contiene tutti gli Spoiler." ora era completamente infuriato.

"Poi com'è andata a finire con Madame Kovarian? Posso finire di leggere quel pezzo?" volle sapere il ragazzino.

"No, non puoi. Tu tienilo ben stretto il tuo diario, mogliettina. Oh! Madame Kovarian, no! Povera Amy, dovrà affrontarla nuovamente. Sarà uno shock per lei." River lo abbracciò.

"Però, sappiamo entrambi che Amelia è una donna forte. D'altronde è mia madre!"

"Ci puoi giurare, River, ci puoi giurare." le rispose suo marito.
I due si guardarono intensamente negli occhi, comunicando tra di loro e, dopo alcuni interminabili secondi, si diedero un veloce bacetto a stampo.

"Te lo avevo detto Sara che non avresti potuto avere possibilità con lei." dissi alla mia amica.

"Taci Palmer!" per ripicca mi diede una sonora pacca su un braccio.

"Okay, tornando a noi Raymond, Mick, Martin e Jefferson... voglio che voi andiate là fuori e, senza far ulteriori casini, prendiate i signori Williams..."

"Ma sono i Pond, non i Williams. Rory dovresti saperlo!" lo interruppe indignato il Dottore.

"Guarda che sono io Mick Rory! Se devi dirmi qualcosa, Altro Inglese, dimmelo guardandomi negli occhi!" lo minacciò il piromane.

"Mick non è il momento giusto per mostrare la tua rabbia. Scusalo Dottore." lo interruppe Nate.

"Come dicevo: andate là fuori e recuperate i... due. Poi li porterete nella Waverider." continuò con la spiegazione il capitano.

"No, non nella tua navicella, Rory, loro dovranno salire sul mio TARDIS. Perché continui a essere così ottuso?" lo corresse un ulteriore volta l'uomo col papillon rosso.

"L'Altro Inglese sta dando dello stupido all'Inglese? Questa non me la perdo. Secondo te si meneranno, Bei Capelli?" mi domandò curioso Mick.
'Bei Capelli' è il nomignolo che mi affibbiò e a quanto pareva aveva soprannominato 'Altro Inglese' il Dottore.

"Non credo, Mick, non credo!" risposi.

"Che noia allora!" sbuffò.

"Perfetto continuo io, dato che Rory non è in sè oggi. Allora li porterete nel mio TARDIS, e una raccomandazione importante: tu e il mio Rory non vi dovrete mai e poi mai vedere... e attenzione... Ma dove andate? Vi devo mettere al corrente degli alieni con cui dovrete battervi." il Dottore fermò tutti, ancora non aveva finito di spiegare, aveva ancora altro da dirci.

Ehilà vi mancavo? XD
Ok, io passo da un capitolo corto, corto che fatica ad arrivare a 1˙000 parole, ad un mega papirone.
Uhm... che vi volevo dire? Non mi ricordo ... no, ok sto scherzando, già nello scorso capitolo avevo inserito dei piccoli indizi sugli alieni e solo in questo si capisce con chi avranno a che fare tutti loro: i Silenti.
Io spero proprio di non essere caduta nel banale inserendoli, perché, gira che rigira nella vita dei Pond, i Silenti sono stati degli alieni "fondamentali" nella loro storia... e comunque presto scoprirete pure altro... per ora niente più SPOILER!
Beh che dire? Grazie ancora per tutto quanto e ci sentiamo sabato!
Baci ♡

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