23 - È solo illusione?

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Aver paura di perdere qualcuno  a cui si tiene per colpa di altri era una cosa che non sopportava. Non sopportava la gelosia che non smetteva di tartassarla, odiava sentirla nel suo corpo che fremeva ogni secondo. E non poteva farci niente, nulla sarebbe riuscita a placarla. D'altronde, Sheera non era brava a gestire le emozioni, specialmente se negative. Ci provava, si bloccava dal non distruggere qualcosa ma facendolo la sua mente si riempiva di pensieri ancora più caotici, macabri, la voglia di uccidere che saliva. Perché non lo sapeva.

Aveva visto Kyra camminare tranquilla nel giardino della villa e li aveva visti parlare, lei aveva sorriso a lui mentre l'aveva ascoltato parlare, poi aveva parlato lei. Insieme erano sembrati così vicini e perfetti, proprio quello che Andreas voleva e che l'alta società di Stavira si aspettava da quella ragazza.

L'ho solo portata verso un'illusione... pensò mentre se ne stava in silenzio poggiata alla parete del corridoio in cui sapeva esserci la camera lasciata a Nath. Era da un po' che non lo vedeva e da una parte voleva verificare che stesse bene. L'aveva seguita verso una città affollata e sconosciuta e lei non si era nemmeno presa la briga di ringraziarlo per la sua leale amicizia. Sono una pessima amica! ridacchiò tra sé e sé, sentendo la porta avanti a sé aprirsi e veder sbucare il suo amico.

– Ehi combina guai.– la salutò Nath sorridendole appena la notò.

– Sei un dormiglione.– ribatté lei vedendo i suoi capelli arruffati che scompigliò, i suoi occhi verdi ancora assonnati.

– Sto solo recuperando il sonno perso di questi anni.– scherzò.

– Che combini tutto il giorno comunque? Non ti vedo quasi mai, prima eri alle celle e ok. Ma ora?– aggiunse subito e lei fece spallucce.

– Sai che non ho problemi a starmene in mezzo al silenzio a fare nulla. Di tanto in tanto cammino per i corridoi non potendo uscire a meno che non ci sia qualcuno con me, evito Andreas, penso. So come tenermi occupata.– rispose semplicemente, omettendo la relazione con Kyra, ovviamente.

– Tu invece?– domandò lei stavolta e lo vide sorridere contento.

– Sto in biblioteca con Nissa a vedere un po' se c'è qualcosa sugli Yarix, ci sono molti libri che Andreas ha ereditato ma mai sfogliati abbastanza interessanti, se non fosse che non nella nostra lingua. Però il potere di Nissa le permette di tradurre le cose più velocemente di altri.–

Sheera notò il suo sguardo sognante quando pronunciò il nome di quella ragazza, sorridendogli maliziosa.

– Sei interessato alla biondina, eh?–

– Cosa? Ma che vai a pensare?–

– Tra un po' avrai gli occhi a cuoricino.– lo prese in giro, beccandosi una spinta amichevole che la fece ridacchiare.

– A proposito, sai che Sarah mi ha offerto di stare qui a lavorare?– cambiò argomento lui convincendola. Cosa si era persa? Lui sembrò capire le domande che iniziava a farsi e parlò.

– Avevo aiutato nelle cucine le cuoche alla festa, mi annoiavo. Sono sempre stato tra farina, dolci, il profumo del pane appena sfornato e un po' mi era mancato. Sarah ha visto quanto sono portato e mi ha offerto un lavoro qui.–

– Wow, è una grande opportunità.–

– Già, potrò aiutare la mia famiglia a risollevarsi un poco dopo la malattia di Nico.–

La ragazza annuì, sapeva del male che aveva colpito suo fratello così all'improvviso, che l'aveva ridotto a quasi uno scheletro febbricitante, rilevato nella sua stanza, a letto. Per fortuna si era ripreso da quasi un anno ormai ma i soldi spesi per le cure erano stati tanti e, per una famiglia di panettieri di un piccolo paesino del Regno Assoluto, non era stato semplice. Ancora non si erano ripresi completamente. E poi, al problema economico, si aggiungeva la paura che il ragazzo potesse avere una ricaduta.

– È da un po' che ci stavo pensando.–

La voce di Nath la distrasse, portandola a fissarlo negli occhi dopo essersi incamminati verso il giardino.

– A cosa?–

– Cosa ti accadrà ora? Ti sei salvata dal Wix ma tornerai libera? Per davvero stavolta? E dove andrai?–

Lei osservò l'orizzonte, il sole splendente, il cielo terso, una leggera brezza a muoverle i capelli scuri.

– Non lo so. Probabilmente mi cacceranno da Agraq. Vedrò cosa ha in serbo per me il destino.–

Lui la osservò e sorrise.

– Verrai a trovarmi?–

Lei alzò gli occhi al cielo come infastidita ma lui sapeva che l'aveva fatto apposta, ridacchiando e poi abbracciandola forte.

– Ogni volta provo a liberarmi di te ma non c'è verso eh?– gli disse goffamente giocherellando con i suoi capelli folti scuri. Se doveva ammetterlo avrebbe sentito la sua mancanza, i momenti passati insieme fin da piccoli, il loro primo incontro. E, purtroppo, non sarebbe stata l'unica persona che le aveva rubato una parte della sua anima. Rischio solo di ferirla andando avanti così, la porterò nella miseria...

– Ora devo andare.– gli disse staccandosi da lui non sopportando già più il contatto tra loro e lui sorrise salutandola, anche se inclinò la testa da un lato confuso, o più che altro preoccupato mentre lei si allontanava.

– Non è da lei essere così assorta nei propri pensieri.– pensò ad alta voce, non accorgendosi che Nissa lo aveva raggiunto e sentito.

– La tua amica intendi?– gli domandò e per poco lui non trasalì.

– Scusa, non era mia intenzione ascoltare, sono capitata qui per caso. Cercavo Kyra ma ho scoperto che aveva un appuntamento con qualcuno.– aggiunse subito la bionda con un sorriso timido. In mano aveva dei libri e delle mappe.

– Non fa niente, è complicata lei. Sapessi quante volte non l'ho capita.–

– È abbastanza strana direi più che altro.–

– Vorrei dirti che una volta che la conosci è diversa, ma non è totalmente così.–

– Tutti ti evitano perché sei suo amico?–

Lui annuì un po' amaramente.

– Però mi ha cercato di difendere. Non è molto brava con i sentimenti che prova ma cerca sempre di aiutare. Se tiene a quella persona, ovvio.– disse subito lui.

– Capisco. Cambiando argomento, ho trovato...–

La ragazza non riuscì a continuare la frase che venne interrotta dalla voce della sua migliore amica che li aveva raggiunti così all'improvviso.

– Nissa, ho bisogno di te. Devo parlarti.–

– Ma chi si vede, pensavo avessi lasciato la casa e ci avessi abbandonati.– disse ironica la bionda. Aveva tutte le ragioni per essere arrabbiata con Kyra e lei lo capiva. L'aveva ignorata lasciandola con un ragazzo appena conosciuto.

– Lo so, mi vuoi morta ma mi farai fuori dopo se vuoi.–

Kyra la prese per un braccio, portandola via con sé di fretta senza che l'altra riuscisse in qualche modo a domandarle che cosa stesse facendo. Sembrava agitata, preoccupata, pensierosa. Non l'aveva mai vista così. O almeno, non da quando aveva lasciato la scuola.

– Mi stai facendo preoccupare, lo sai? È successo qualcosa?– le chiese una volta che furono nella camera della chiara che chiuse la porta a chiave frettolosamente.

– No, cioè sì. Ah, è complicato!– iniziò subito a dire già esasperata. La vide lasciarsi abbandonare sul letto, le mani a coprirle il volto, un sospiro frustrato.

– Ok, cosa mi sto perdendo ultimamente? Ho notato che tra te e tuo padre c'è qualcosa che non va, ce ne siamo accorti tutti l'altra mattina.– domandò Nissa sedendosi accanto a lei. Se l'aveva portata lì in quel modo significava che era nei casini o che stava iniziando a dare di matto.

– Mi sta dando in moglie al figlio di un suo amico, come se fossi una merce.– sputò schifata.

– Aspetta, cosa? Ma non avevi detto che non avrebbe mai fatto qualcosa del genere?–

Il tono della bionda fu assolutamente stupito, conosceva bene Andreas fin da piccola e si ricordava di quando aveva parlato con i suoi genitori molte volte del suo matrimonio combinato e di quanto non fosse d'accordo con ciò. Cosa era cambiato nel tempo?

– Non lo so.– sospirò Kyra alzando la schiena e mettendosi a sedere, sfregandosi le mani.

– Hai già conosciuto il ragazzo?–

Lei annuì alla sua domanda, parlando subito dopo.

– Nemmeno a lui la cosa entusiasma, ha già una ragazza che ama e mi ha chiesto di provare a convincere Andreas a cancellare tutto. Lui farà lo stesso con suo padre.–

– Sicura di poterti fidare? Magari lo fa solo per doppio gioco.–

Kyra scosse la testa, sapeva che Markan era stato sincero, la sua aura non mentiva. Nel mentre, Nissa si sentiva male per lei. Non solo perché sapeva che la sua amica non sopportava essere troppo controllata, manovrata, ma perché pure lei era da anni in quella situazione. Ogni volta che i suoi genitori tornavano da un viaggio le facevano conoscere un ragazzo che lei, puntualmente, sconcertava o metteva sotto cattiva luce pur di non vederli più. Prima o poi sarebbe finita nei guai per quello, era rischioso ma a lei non importava. Per Kyra la cosa cambiava, non era mai andata contro le regole, non si era mai spinta a tanto. E non avrebbe mai ferito una persona, specialmente se non aveva cattive intenzioni e dall'animo buono.

– Ma non è questo quello che ti preoccupa di più, vero?– continuò Nissa notando che c'era altro nei suoi occhi grigi. Poggiò le mani sulle sue, come a volerla confortare e farle sapere che c'era sempre. Kyra lo sapeva ma non era semplice, non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi per quanto si sentisse in colpa per non averle detto niente fin da subito. Forse, se Nissa avesse saputo tutto, avrebbe potuto aiutarla prima della storia del fidanzamento. Le sembrava di vivere la vita di un'altra persona ma come poteva spiegarglielo?

– Io...– provò a dire pensando attentamente a ciò che le stava per rivelare.

– Potrei avere una relazione con Sheera.– disse alla fine tutto d'un fiato mordendosi il labbro inferiore.

– Tu cosa?–

Nissa la guardò cercando di capire se stesse mentendo o meno o se avesse capito male lei, dato che l'amica aveva detto tutto così velocemente.

– Non farmelo ripetere un'altra volta.– la supplicò quasi. Dopo il silenzio, i suoi occhi di smeraldi fissi su di sé. L'aria era tesa, o forse era lei ad esserlo?

– Preferisco che mi dici che sono andata fuori di testa piuttosto che sentire questo silenzio.– aggiunse poi ancora più nervosa.

– No, nel senso, non penso tu lo sia, anche se ci sei vicino, insomma, come...–

Nissa sembrava più che confusa che sconcertata. Era un buon segno? L'avrebbe evitata? La bionda si bloccò un attimo e chiuse gli occhi, facendo un respiro profondo come a dover ancora metabolizzare la cosa, tornando poi in sé.

– Questa cosa, è prima o dopo la notizia del matrimonio combinato? Non è che, inconsciamente, è tutto un modo per distrarti o ribellarti? Se tuo padre lo sapesse...–

– Lo so. Ma era già prima di tutto, io non pensavo di finire in una situazione del genere.– la interruppe subito.

– Da quanto te ne sei resa conto?–

– Al ballo. È strano lo so, ci conosciamo a malapena da due settimane ma è come se... la conoscessi da sempre. Non per modo di dire. Non so spiegarlo, questo è il problema. È tutto così confusionario, mi sembra di impazzire!–

Nissa la squadrò, molto attentamente come a cercare qualcosa che in lei potesse essere diverso, cambiato.

– Secondo me quella ti ha fatto qualcosa.–

Il suo tono era serio ma in realtà era solo un modo per alleviare la tensione della chiara che sorrise appena, sentendosi un po' meglio quando anche la sua amica ricambiò.

– Sai che puoi contare su di me qualsiasi cosa tu voglia fare. Anche se non capisco cosa tu ci trovi in lei. Hai sentito come parla, è così fredda e sembra uscita da un cimitero!–

Kyra scoppiò a ridere e si aggiunse anche l'altra subito dopo.

– Sai, ti vedo più felice da quando c'è Nath qua intorno. Avevi smesso di studiare le carte.– le disse dopo un po' la ragazza dai capelli candidi cambiando argomento, vedendo l'altra avvampare che cercò di nasconderlo, invano. Si beccò pure un pizzicotto sul braccio per aver ridacchiato, lamentandosi.

– Smettila, siamo solo amici.–

– Sì certo, dicono tutti così.–

Il resto della giornata la passarono insieme, dopo tanto tempo che non lo facevano. Cercarono di trovare un modo per convincere Andreas a mollare tutto, a vedere effettivamente se ci potesse essere mai una possibilità con la ragazza scappata al Wix. Poi, come quando erano bambine, si addormentarono tra risate e vecchi ricordi.

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