Dodicesimo capitolo

Arrivati nell'antro della caverna Tempia non perse tempo a dir loro il da farsi.

L'ordine era chiaro e preciso, ritrovare Speranza ovunque lei fosse.

Le streghe in circolo iniziarono il loro rito magico menzionando a bassa voce frasi in una lingua così antica che neanche la ex Regina poteva capirne il contenuto.

Con i capi chinati verso il basso e sguardo fisso sul braciere, attorno ad esse calò un silenzio a dir poco tenebroso.

Il braciere incominciò lentamente e con sofferenza a cambiare colore, le streghe fisse e con le mani alzate incominciarono a tremare dallo stress da loro stesse causato.

Tempia poco distante da loro, guardava con stupore ed ansia nell'attesa di una loro risposta che purtroppo come primo incontro si rivelò invana.

Disperata e affranta, Tempia infierì contro la sua congrega, contro il grande potere occulto delle otto streghe segrete.

A loro volta le streghe si girarono una alla volta e senza alcun cenno nei confronti della ex Regina uscirono dalla caverna per dissolversi nel nulla.

Tempia rimase lì da sola, immersa nei suoi pensieri, avvolta da quella umidità sprigionata dalla caverna; il braciere ritornò al suo colore naturale e lentamente emanava il suo poco calore il quale non riusciva però a riscaldare il cuore della consigliera madre.

Lentamente la notte si posò su Blumoon ed a Tempia non restò altro che ritornare al castello.