Mentre stava pensando da quale parte andare, sentii in lontananza un rumore cupo, come se qualcosa avesse toccato terra. Sobbalzò, non se lo aspettava.

Cercò di capire da quale parte sia arrivato quel rumore e con cautela affinò l'udito onde captare il tonfo che arrivava dovuto all'eco della grotta.

Ne sentì un'altro di rumore. Stavolta lo aveva captato bene. Proveniva dal cunicolo posto dietro di lui. Si girò, guardò con attenzione ma in quel cunicolo non vedeva che oscuritá.

Bene - disse! È ora di scoprire di cosa si tratta. Per addentrarsi per il cunicolo ci voleva luce e Clark si servì di una delle tante torcie naturali che stavano appese dentro quella caverna.

Incominciò a muovere i primi passi e un'altro rumore lo fece sobbalzare nuovamente. Adesso era più che convinto che qualcosa, qualche piccolo mistero voleva attirare la sua attenzione.

Si addentrò in quel cunicolo, tortuoso ma non tanto stretto, stavolta poteva attraversarlo stando i piedi ma facendo attenzione a qualche pipistrello che svolazzava sentendosi disturbato dal suo passaggio.

Il cunicolo era lunghissimo e il piccolo ometto pensò nuovamente come su quell'isola si potesse nascondere nei suoi bassifondi un paesaggio così enorme ed inesplorato.

Man mano che avanzava il cunicolo rendeva a Clark l'attraversata sempre più stancante, non voleva finire mai; sembrava di camminare in una lunga serpentina.

Finalmente i primi bagliori di luce si andavano facendo sempre più vicini lasciandosi alle spalle l'oscuritá che aveva accompagnato Clark in quel cunicolo.

Alla fine del cunicolo si trovo dinanzi ad un ponte maestoso, altissimo, sotto di esso non si vedeva neanche il fondo.

Ma quel ponte si trovava a sua volta all'interno di una immensa caverna, cosi grande, maestosa che sembrava di essere sotto un cielo di pietre.

                                                  ...continua