"Tempia e La Rivelazione Su Clark"

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Capirai?

Ma cosa dovrei capire, rispose Clark.

Veramente ci capisco meno di prima.

Clark era diventato così furibondo che gli sembrava di essere stato preso in giro sin dall'inizio di quel fantastico viaggio, una marionetta. Ebbene si, si sentiva una marionetta usata per lo spettacolo e poi buttata via.

Tempia lo guardava in modo compassionevole e volle rassicurarlo del suo essere.

Vieni con me Clark, disse Tempia, seguimi.

Clark non era convinto, quasi quasi non si fidava neanche di lei più, chissà quante frottole mi racconterà, pensava in sè, ma la seguì.

Seguita da Clark la dea Tempia si diresse su un'altura poco distante da lì, i due cavalli alati si avvicinarono sforgiando tutta la loro bellezza e i due vi salirono in groppa.

Tieniti ben saldo gli disse Tempia e non aver timore.

Con un battito di ali già erano alti su per le nuvole, emozionante sensazione per Clark che senza accorgesene sorridette.

Dopo aver oltrepassato qualche monte, qualche fiumiciattolo e qualche pianura i due cavalli alati portarono i loro cavalieri in un'altra cittá, ma questa era diversa da dove provenivano, era abitata ed in prevalenza erano tutte donne, bellissime dee.

Dopo aver sceso dai cavalli Tempia si girò verso di Clark e gli allungò la mano come per dirgli prendi la mia e segui i miei passi.

Clark ancora non aveva detto una parola, ma con tutta quella bellezza dinanzi a lui poteva solo che stare muto e ammirare.

Dopo aver camminato per un bel pò in mezzo a quelle meraviglie della natura arrivarono in una piccola chiesetta, luccicante e sempre con quel colore celeste che rendeva tutto cosi pacato e casto in quella città.

Entrato assieme a Tempia fu invitato a sedersi e guardare la parete dinanzi a lui.

Meravigliato e sbalordito Clark vide il portale, il portale da dove tutto iniziò, emanava lo stesso bagliore di quando era seduto nella sua spiaggia e non comprendeva come poteva essere possibile tale stregoneria.

Ma non era stregoneria, semplicemente era il ritorno per casa se solo lui lo avesse voluto.

Tempia con tono basso e caldo fece una domanda diretta a Clark: " Vedi, qui adesso per te può finire tutto, se solo tu lo vorrai attraverserai il portale e sarai catapultato nella tua splendida spiaggia dove ammiravi il tramonto, sappi che al tuo ritorno non avrai nessun ricordo del tuo viaggio, per te noi non saremo mai esistiti e neanche saprai del tuo futuro su questo mondo.

Ho capito che tutto questo per te è stato troppo, troppe emozioni talvolta sono difficili da gestire, non ti posso che biasimare, ma a te la scelta, nessuno può essere obbligato da altri a decidere".

Clark non si sarebbe mai immaginato di sentirsi dire quelle parole, parole pesanti ma nello stesso tempo piene di speranza.

                                                   ...continua

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro