12. Sentimenti Pericolosi - Parte 2

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La Mew alien fece per rispondere, tuttavia fu costretta a interrompersi, bloccata dal tempestivo sopraggiungere di una figura non meglio identificata che le si lanciò letteralmente addosso, mandandola a finire nuovamente lunga distesa sul materasso.

-Luana! -il misterioso individuo le cinse affettuosamente la vita con le braccia -Sono felice che tu stia bene!

Quest'ultima boccheggiò, a corto d'aria, riconoscendo immediatamente l'odore del suo affettuoso aggressore. -T-taruto! -esclamò, tentando inutilmente di allentare la presa ferrea del bambino attorno al suo diaframma. La forza fisica dei compagni di squadra riusciva ogni volta a lasciarla senza parole.

-Taruto, lasciala andare! La stai soffocando, idiota! -un tonfo sordo, seguito da un'esclamazione di dolore le suggerirono che Kisshu doveva essere intervenuto per salvarla dal rischio di soffocamento.

-La sto solo abbracciando! -protestò l'altro, piccato, allentando tuttavia leggermente la sua morsa stritola ossa e lanciando al fratello un'occhiata maliziosa -Non dirmi che sei geloso, Kisshu!

Luana, finalmente in grado di riprendere fiato, scoppiò a ridere di gusto a quelle parole, ricambiando l'abbraccio del piccolo alieno con entusiasmo -Anche io sono felice di vederti, piccola canaglia!

Kisshu emise un verso di palese disgusto che venne bellamente ignorato da Taruto, il quale si limitò ad affondare la faccia nel petto della ragazza -Pai mi ha raccontato tutto quello che è successo! Mi sono preoccupato tantissimo! Ma sono anche felice di sapere che potresti essere una di noi. -le raccontò, strusciandosi contro il suo collo.

Notando che il proprio protetto aveva assunto un'espressione a dir poco omicida, Luana si affrettò a rimettersi a sedere, posizionando il bambino sulle sue ginocchia, in modo che non potesse più avvinghiarsi come un koala contro di lei.
L'ultima cosa che desiderava era assistere a uno scontro tra i due. L'alieno dagli occhi dorati era già abbastanza paranoico anche senza aggiungere alla lista la gelosia verso il fratello.

-Nonostante tutto, sembra che tu stia bene. -Pai le si avvicinò a sua volta, esaminandola con occhio critico -Anche il tuo colorito è sano.

-Quindi posso tornare a casa? -si azzardò a domandare la giovane, sbattendo le ciglia innocentemente.

L'atmosfera nella stanza si raggelò al suono di quelle parole e tre paia di occhi si appuntarono su di lei, fissandola come se avesse appena detto una bestemmia.
Vide Pai e Kisshu scambiarsi uno sguardo di furtiva preoccupazione.

-Non credo che sia il caso... -iniziò cautamente il primo.

-Perché no? Se non ritorno entro breve i miei genitori si preoccuperanno!

Taruto, avvertendo una certa tensione nell'aria, si affrettò a scendere dalle ginocchia della giovane, affiancandosi a Pai senza dire una parola.

-Il fatto è che... -continuò lui, palesemente a disagio -potresti trovarti in una situazione di pericolo se tornassi a casa.

Luana sbuffò, tamburellando impazientemente con le dita sul materasso -Per via di Kevin? Se è solo per quello posso benissimo...

S'interruppe non appena notò il volto di Kisshu deformarsi in un lampo repentino di rabbia: evidentemente il pensiero di Kevin doveva ancora irritarlo parecchio, nonostante tutti i suoi tentativi di chiarire la situazione.
Non riuscì a trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo, sempre più innervosita "D'accordo, ho promesso di stare lontana dai guai, ma qui si esagera!"

-Sentite. -incominciò, alzandosi in piedi di scatto -So che questa è una situazione pericolosa, ma non posso fuggire e nascondermi perfino dalla mia famiglia. Quindi...

-Luana, -Kisshu la interruppe bruscamente prima che potesse concludere il discorso, posandole le mani sulle spalle e costringendola a guardarlo dritto negli occhi -non puoi andartene in giro per la città come se niente fosse. Non ti rendi conto fino in fondo della gravità della situazione!

Lei lo ignorò, liberandosi dalla sua stretta con decisione e voltandosi invece a guardare Pai. -Perché non mi spiegate che cosa sta succedendo, allora? Quanto è grave la situazione? Penso di avere il diritto di saperlo, no?! -lo interpellò, stringendo i pugni con tanta forza da farsi male.

L'alieno dagli occhi viola tacque, limitandosi a lanciare una lunga occhiata al fratello che ricambiò senza commentare.

Dopo parecchi istanti di silenzio, Kisshu sospirò sonoramente e annuì. -Devi dirglielo, Pai. Di qualunque cosa si tratti. -affermò, allontanandosi di qualche passo dalla Mew alien e lasciandole la libertà di muoversi.

Quest'ultima aggrottò le sopracciglia, indispettita: perché diavolo Pai doveva chiedere a Kisshu il permesso di parlarle?! Non aveva bisogno di una balia ed era lei a essere la protettrice di un alieno, non viceversa. Fino a prova contraria, questo dimostrava che era una persona più responsabile e degna di fiducia del suo protetto! -Dirmi cosa? -Borbottò, incrociando le braccia con espressione offesa.

L'alieno dai capelli viola evitò prudentemente di guardarla negli occhi, limitandosi a fissare un punto indefinito appena sopra la sua spalla. -Mentre eri svenuta, ho continuato le mie ricerche, tentando di trovare delle prove a sostegno della mia ipotesi. -le rivelò infine, senza troppo entusiasmo.

-L'ipotesi che mio padre sia un alieno fuggito sulla Terra? -vedendolo esitare nuovamente, lei gli si parò davanti, impedendogli di evitare il discorso.

Messo alle strette, lui annuì rigido, le labbra talmente contratte in una linea di disappunto da risultare quasi invisibili. -Esatto.

-Quindi, che cosa hai scoperto? -stavolta fu Kisshu a interpellarlo, le sopracciglia aggrottate e il tono decisamente spazientito.

La Mew alien si voltò a guardarlo sorpresa, prima che la parte razionale del suo cervello potesse permetterle di capire che l'alieno, essendo rimasto costantemente al suo fianco mentre era in stato di incoscienza, non doveva essere molto più informato di lei riguardo alle macchinazioni del fratello. Ancora una volta, venne travolta da un immenso moto di gratitudine verso quest'ultimo.

L'emozione non fu, tuttavia, in grado di distrarla dalla secca risposta di Pai. -Ho scoperto che la situazione è ancora più pericolosa e intricata di quanto temessimo.

Il suo cuore perse un battito e le sue gambe ripresero a tremare convulsamente facendole avvertire nuovamente il bisogno di raggiungere un sostegno contro cui appoggiarsi: avrebbe dovuto immaginarlo che i guai non sarebbero stati risolti con tanta facilità.
Indietreggiò, sedendosi sul materasso con aria mesta.

Quando fu certa di essere psicologicamente preparata a una nuova batosta, prese un gran respiro ed esalò -Continua.

-I sospetti riguardo a tuo padre, Alain Bellamy, sono stati confermati. Infiltrandomi nella rete dati del nostro pianeta ho scoperto delle tracce della sua fuga, avvenuta circa una ventina di anni fa.

Ovviamente, la Mew alien aveva già accarezzato l'ipotesi di ricevere una risposta del genere, ma non appena quella possibilità le fu confermata non riuscì comunque a impedire che un devastante senso di tradimento e solitudine la soverchiasse: un lieve gemito le fuoriuscì dalle labbra, ma si affrettò a soffocarlo premendosi una mano sulla bocca.

Kisshu, osservando quel poco di colore che ella era riuscita a riacquistare defluirle dal viso, fu colto da un inaspettato moto di affetto e comprensione verso quella creaturina tremante raggomitolata sul letto. Stentava quasi a riconoscerla così spaventata e vulnerabile.

Prima che potesse rendersi pienamente conto di ciò che stava facendo, si ritrovò seduto accanto a lei a cingerle dolcemente le spalle con un braccio. -Stai bene?

Luana si irrigidì, sorpresa da quella stretta così intima e improvvisa, tuttavia non si ritrasse: aveva bisogno della sua presenza e del suo calore, ora più che mai. -Sì. -rispose, rivolgendogli uno sguardo di triste gratitudine.

L'alieno fu costretto a resistere all'improvviso desiderio di accarezzarle la testa e passarle le dita tra i capelli riccioluti, acutamente consapevole della presenza di Taruto nella stanza, e soprattutto di Pai, che nel frattempo stava continuando a fornire dettagli alla giovane.

-Il fatto che tuo padre sia fuggito, significa che verrà considerato come fuorilegge dal nostro popolo. Generalmente, quando un abitante del nostro pianeta tenta di fuggire, viene scoperto oppure riacciuffato prima che possa percorrere mezzo anno luce. Invece, per qualche motivo, lui è riuscito nell'impresa, celando perfino la sua presenza per tutti questi anni.

-Hai delle ipotesi riguardo come possa esserci riuscito? -lo interruppe Kisshu, improvvisamente interessato.

A Luana non sfuggì il suo sguardo, scintillante di pericolosa ammirazione: era evidente che, se avesse potuto, avrebbe tentato di seguire l'esempio del fuorilegge, replicandone la grandiosa fuga.

-No, purtroppo. -ammise Pai, del tutto ignaro riguardo ai pensieri rivoluzionari del fratello minore. -Posso solo ipotizzare che fosse un individuo alquanto potente e collocato in un posto piuttosto prestigioso della scala sociale. I generali e tutte le persone più influenti dovevano fidarsi di lui abbastanza da abbassare la guardia.

Lo scintillio nello sguardo dell'alieno parve addirittura aumentare. -Deve essere un tipo veramente tosto, oltre che intelligente.

-Oppure talmente furbo e bravo a mentire da essere riuscito a ingannare i suoi superiori e perfino la sua stessa famiglia. -la Mew alien interruppe le sue considerazioni con voce gelida, rivolgendogli un'occhiata di severo avvertimento -Vuoi davvero diventare come lui? Una persona così diffidente e piena di segreti da essere costretto a mentire alla tua stessa famiglia?! Complimenti, non ti facevo una persona dai così elevati valori!

-Non ho affatto detto che vorrei essere come lui! -si affrettò a precisare l'amico, evidentemente ferito dalla stoccata di quest'ultima -Però, devi ammettere che il modo in cui è riuscito a fuggire è davvero...

La giovane alzò gli occhi al cielo: era incredibile quanta superficialità potesse dimostrare il suo protetto quando ci si metteva -Bene, allora gli chiederò un autografo la prossima volta. Contento? -ribatté, piccata, incrociando rigidamente le braccia al petto. Non intendeva assecondare nemmeno per un istante i suoi insani vaneggiamenti -Ora gradirei smettere di parlare della grandiosa fuga di mio padre per sapere, piuttosto, che cosa diavolo c'entra l'aggressione di stamattina con tutto questo.

-Credo che il tuo aggressore faccia parte di una squadra di alieni giunti sulla Terra appositamente per raccogliere informazioni su Alain e scovarlo. -la informò Pai, senza risparmiare un' occhiata torva al compagno di squadra -Devono essere giunti fino a te seguendo le sue tracce.

-Ma come avrebbe fatto Kevin ad accorgersi che ero collegata a lui tramite un legame di sangue?

Kisshu trattenne un ringhio, tollerando a stento il fatto che lei si riferisse ancora a quell'abominevole rifiuto vivente chiamandolo per nome. -Quel bastardo legge nel pensiero. -sputò tra i denti, aumentando istintivamente la presa sulle sue spalle, quasi a volerla proteggere -Forse è così che l'ha scoperto.

-Penso piuttosto che sia stato il comportamento stesso di Luana a tradirla.

La giovane sobbalzò, provando un'ondata di acuto disagio di fronte a quell'insinuazione -Io non ho fatto niente di male! -protestò, indecisa se sentirsi offesa oppure tremendamente imbarazzata -Ho cercato di ridurre al minimo i contatti, non mi sono mai scoperta troppo. Tutte le mie compagne di classe erano ammaliate da lui, anzi letteralmente stordite dalla sua presenza. Ma io ho fatto del mio meglio per non cedere...

-Forse è stato proprio quello il problema. -la interruppe l'alieno dai capelli viola, imperterrito -Il fatto che tu non abbia reagito come tutte le altre ragazze e ti sia mostrata diffidente nei suoi confronti deve avere destato il suo interesse. Probabilmente l'attrazione fatale era una specie di prova per testare i soggetti fuori dal comune.

-Mi stai dicendo che avrei dovuto saltargli addosso per non farmi scoprire? -esalò la giovane, tanto incredula che la sua voce salì di due ottave.

A quelle parole, Pai interruppe il suo ragionamento di colpo, rimanendo impalato a osservarla, probabilmente soppesando l'ipotesi di spedirla in manicomio. -Assolutamente no! -farfugliò, dopo parecchi secondi di silenzio attonito, abbandonando per un attimo la sua maschera di gelida freddezza. -Non potevi sapere in anticipo quali sarebbero state le sue macchinazioni, ma se l'hai trattato in modo troppo diverso... -s'interruppe bruscamente, schiarendosi la gola.

Taruto, notando l'evidente imbarazzo presente sul volto del proprio fratello maggiore, parve sul punto di scoppiare a ridere e fu costretto a ficcarsi un pugno in bocca per soffocare i suoni.

-Non è che gli fossi totalmente indifferente... -pigolò la Mew alien a quel punto, nascondendo il rossore del volto dietro al proprio ciuffo di capelli -la sua presenza esercitava un certo effetto anche su di me... anche se meno che sugli altri.

Al suo fianco avvertì l'alieno irrigidirsi di colpo, quasi gli avessero appena conficcato un pugnale nel costato. Nonostante tutto, si sforzò di continuare il racconto, ignorando ancora una volta la persistente sensazione di senso di colpa che le stava attanagliando lo stomaco. -Era come se avessi avvertito che in lui c'era qualcosa di strano, qualcosa di oscuro celato dietro alla sua gentilezza. È vero, lo trovavo attraente, ma mi faceva anche paura, a tratti. Abbastanza da indurmi ad allontanarmi da lui.

Pai annuì lentamente, ritrovando in un attimo il contegno perduto -Probabilmente perché sei per metà aliena e hai percepito che il suo potere attrattivo era pericoloso. Purtroppo questo ti ha anche esposta, perché lui ha capito subito che in te c'era qualcosa di strano.

-E ha iniziato a indagare. -completò Taruto, con l'aria soddisfatta di un individuo a cui i fatti paiono improvvisamente molto chiari.

Un'improvvisa scintilla di decisione brillò negli occhi grigio chiaro della Mew alien. -Se le cose stanno così, a maggior ragione devo tornare immediatamente a casa! -proruppe, dopo aver brevemente calcolato tutte le possibili implicazioni che le straordinarie capacità di Kevin comportavano.

Se davvero quell'individuo possedeva il potere di irretire con un solo sguardo la mente degli avversari, i suoi genitori si trovavano in una situazione di grave pericolo: doveva assolutamente intervenire.

Pai si lasciò sfuggire un ringhio di profonda esasperazione, aprendo e stringendo i pugni quasi si stesse trattenendo dal prendere la sua sottoposta a schiaffi.

-Luana, non puoi! -esclamò invece Kisshu, stringendo ancora di più la presa sulla spalla di lei. -Potresti essere ancora troppo debole per combattere! E se ti trovassi invischiata in uno scontro con un alieno...

-Odio ammetterlo, ma per una volta Kisshu ha ragione. Quell'individuo potrebbe non essere solo e le tue condizioni...

-Non me ne importa un accidenti delle mie condizioni! -Luana si rese conto di avere urlato con quanto fiato aveva in gola solamente quando vide i tre alieni immobilizzarsi e rimanere a fissarla, ammutoliti.

Sapeva che non avrebbe dovuto lasciarsi prendere dal panico, ma che cosa poteva fare? A nessuno sembrava importare granché del fatto che suo padre fosse in pericolo di vita: pensavano solo alla sua salvaguardia e a nient'altro. Il loro interessamento esclusivo nei suoi confronti avrebbe dovuto renderla felice, invece, per qualche motivo, non riusciva a sopportarlo. -Non posso permettere che accada! Non posso lasciare che a mio padre e a mia madre venga fatto del male! Devo andare da loro! -senza ulteriori indugi, balzò in piedi e, con uno scatto repentino, afferrò la spilla.

Prima che potesse premere il pulsante per il teletrasporto, tuttavia, il suo protetto le aveva già agguantato prontamente il polso, costringendola a mollare la presa sull'oggetto, che scivolò sul pavimento con un tintinnio sinistro.

-Luana, calmati! -Lo sentì esclamare, in tono concitato, fattore che contribuì a incrementare ulteriormente la sua frustrazione.

Avvertendo la disperazione farsi lentamente strada nel suo animo, si voltò verso di lui, lanciandogli uno sguardo a metà tra il furibondo e l'implorante. -Come puoi pretendere che mi calmi?! -lo accusò, continuando strenuamente a lottare per liberarsi. -Kevin ha letto i miei pensieri! Potrebbe già sapere dove abitiamo!

Per tutta risposta, la presa di lui sul suo polso si intensificò.

-Vi prego, si tratta della mia famiglia! -gemette, senza riuscire a trattenere un singulto strozzato. Perché si rifiutavano di ascoltarla? -Non posso permettere che venga fatto loro del male! Che cosa volete, che li lasci soli in balia di quel pazzo?! Se il prezzo da pagare per la mia salvezza è il sacrificio dei miei genitori, allora preferisco morire piuttosto che...

Senza preavviso la resistenza delle dita di Kisshu sul suo polso svanì ed ella, ritrovandosi sbilanciata, rischiò di capitombolare a terra. Confusa da quella repentina resa, sollevò lo sguardo su di lui, sorprendendolo a fissarla come in trance, negli occhi uno strano miscuglio di rimorso, tristezza e terrore. -Kisshu? -Mormorò a mezza voce, inquietata dalla sua espressione trasecolata.

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Il capitolo beautiful continua e il mistero si infittisce sempre di più.

Riuscirà Luana a convincere gli alieni a salvare i suoi genitori? E secondo voi come mai Kisshu è improvvisamente andato in stand bye? Si accettano ipotesi!

Mi sento molto un venditore ambulante in questo momento... okay, la smetto.
Stavolta sono riuscita ad aggiornare in fretta, per fortuna! Spero che il risultato vi abbia soddisfatto, in ogni caso, come sempre, fatemi sapere le vostre opinioni nei commenti qui sotto.

Vi ringrazio ancora una volta per tutto il coinvolgimento che state dimostrando verso questa storia, spero vivamente di non deludervi! <3 ce la metterò tutta!

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