Capitolo 16.

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Sono passate due settimane dalla prima ripresa per il corto, ieri c'è stata l'ultima. È stato una bomba di emozioni, che mi sono tornate tutte nuovamente addosso, però questa volta non mi hanno schiacciata e non perché c'era Matteo. Non so il motivo, ma già che non è quello mi fa stare enormemente meglio. Significa che mi sbagliavo, io l'ho superata. Semplicemente non ero pronta ad ammetterlo!
Guarda che è strana la vita, eh? Stai bene con una persona, ti ci fidanzi, ti lasci, stai male...E quando torni a star bene ti costringi a pensare che non sia così. Perché? Perché ci si abitua a tutto, anche a stare male. Perché è meglio provare il più atroce dei dolori che la più completa indifferenza, che ti lascia quel senso di vuoto incolmabile...
Fortunatamente però non sempre è così, e le cose poi vanno sempre bene. Se le persone sono mature abbastanza, può anche esistere l'amicizia dopo l'amore. Perché non svanisce, ma semplicemente si trasforma! E non è male come pensavo, eh? Questo devo ammetterlo...
Wow.
Non ho mai creduto a questa cosa prima d'ora. Ho sempre pensato che o fosse amicizia o fosse amore, ma adesso è strano rimettere tutto in discussione... Però non mi tiro indietro! Mai farlo.
"Come stai?" Domanda Matteo mentre mi accompagna a scuola.
"Bene, grazie" Sorrido.
"Sei coraggiosa, lo sai? Non è da tutti mettersi in gioco di fronte a un argomento così delicato..."
Scuoto la testa.
"Quando stavo male, anche se non lo chiedevo, avrei pagato oro per qualcuno che si mettesse nei miei panni e mi prendesse per mano, anche metaforicamente parlando. Ma non lo chiedevo, appunto, e la gente non fa l'indovina" Sorrido amaramente.
"Non è vero, con me parlavi sempre..."
"Eri l'unico, oltre al web, a conoscere i miei veri pensieri"
Cala il silenzio tra noi. Un silenzio calmo e rilassato, leggero e malinconico. Quella malinconia che arriva quando si rioensa al passato.
"Ricordo la sera, come ti stringevi a me prima di dormire..." Sorride. "Non so se te l'ho mai detto, ma mi facevi sentire l'uomo più forte del mondo, anche se subito dopo mi sentivo in colpa per questa sensazione, che però non se ne andava mai..."
Il mio sorriso di allarga. Volto lentamente il capo verso di lui e sorrido:"Me lo dissi"
"Ah sì? Non... Me lo ricordavo..." Distoglie lo sguardo. Guarda in basso, poi di fronte a lui e dal lato opposto a quello in cui sono io, sempre più imbarazzato.
"Stai mentendo..." Rido.
"Beccato..." Sussurra facendo lo stesso, ridendo.
"Mi manchi..." Sussurra ancora, avvicinando la mano alla mia, senza mai nemmeno sfiorarla. Resto a guardarla. Non posso...
"Anche tu" Ammetto.
Finalmente mi guarda negli occhi. Sorride, faccio lo stesso.
"Sei stato il mio primo ragazzo" Dico d'un tratto.
"Mi dissi anche questo..."
"Lo so" Lo guardo. Poi, non so con qual coraggio, proseguo. "Quello che non ti dissi mai è che sarei pronta a rifare tutto da capo in qualsiasi momento della giornata, o della mia vita. Adesso e per sempre"
"Anch'io" Dice serio. "E visto che siamo in vena di confessioni..." Inizia a respirare. "Non sono mai stato con Martina, nemmeno uscito.
Da quando ci siamo lasciati, non frequento più nessuno sul serio"
Resto a bocca aperta, completamente spiazzata, ma scosto la testa per non farglielo notare.
Martina era l'unica ragazza della quale fossi mai stata davvero gelosa durante la nostra relazione, che ci provava di continuo, con la quale mi aveva detto di essere uscito una sera, e averla passata da lei.
"Questo vuol dire che..." Lo guardo titubante.
"Ho mentito, perché non ce la facevo più con la tua gelosia continua, e poi non mi avresti mai creduto"
"Certo che l'avrei fatto" M'irrigidisco scattando. "Avresti..."
"Io avrei?! Sei sicura? Non tu?" Risponde a tono. "Ogni volta che uscivo ti dovevo dire qualsiasi cosa una volta tornato, perché eri gelosa"
"Ho spesso esagerato, è vero..." Ammetto. "Mi ingelosivano anche dei semplici commenti sui social, lo riconosco... Non stavo bene, e cercavo di uscirne..."
"...Aggrappandoti a me" Non mi lascia finire. Sorride. "Va tutto bene, è passato. No?" Annuisco. "Sai stare da sola adesso?"
Ci penso.
Sto portando avanti la mia carriera, la scuola, le amicizie.
"Ci provo" Sorrido, con le lacrime agli occhi. Si avvicina, io mi ritraggo e lui si blocca.
"Scusa..."
"No, tranquillo..." Dico togliendomi una lacrima, lasciando l'altra cadere. "Se ci tieni tanto..." Rido, e lui prende la palla al balzo.
"Grazie" Sussurro.
"E di cosa?"
Guardo l'entrata, non c'è più nessuno.
08:08
"Oddio è tardissimo!" Esclamo.
"Mi dispiace, è colpa mia... Se corri...Magari ce la fai e non devi entrare in seconda"
Sorrido.
"Certo. Grazie mille...Per tutto!" Dico uscendo prima di entrare a scuola.
Corro per le scale affannandomi, entro inclasse e grazie a dio la Prof ancora non c'è. Prendo il clelulare e glie lo scrivo, ma subito vengo assalita dai miei compagni, e ovviamente Marino.
"Tu!" Mi indica a gran voce avvicinandosi.
"Ciao!" Lo saluto con nonchalance posando lo zaino prima sul banco, poi lentamente a terra, prima di tirare fuori il materiale.
Prima ora: storia. Che gioia!
La Prof è anche brava, però la materia proprio non mi va giù... Vabbè, è da fare e si fa, punto.
"Buongiorno!" Ci saluta a gran voce entrando con grandi falcate.
"Buongiorno!" Rispondiamo quasi in coro prima di iniziare la lezione.
"Oggi verifica?" Chiede tirando fuori i fogli.
Il mio cuore di ferma.
"Cosa?! No!" Esclamo, mentre i miei compagni si guardano allibiti.
"Ah non era oggi?" Domanda.
"No, è settimana prossima Prof! Il ventidue"
Mi guarda un attimo scettica, dopodiché apre l'agenda e mi da ragione.
"Quindi oggi facciamo in tempo a dare un ripasso se vi va! O preferite vada avanti?"
"No, no...Va bene il ripasso!" Esclama la rappresentante di classe. "Parlo a nome di tutti raga, no?"
"Sì!" Rispondiamo in coro.
"Ottimo! Partirei con le vostre domande..." Sorride la Professoressa, e si inizia.
Sei interminabili ore dopo, finalmente si esce. Con i calli alle mani per quanto ho scritto, ma questi sono dettagli.
"Ehy...Ti va di parlare? È da un po' che non lo facciamo seriamente..." Mi viene in contro Marino. È felice.
"Ciao! Certo...Di che vuoi parlare?" Lo guardo un po'stordita. "Non eri arrabbiato con me?"
"Oh, lo sono ancora... Però sono anche tuo amico, quindi che tu sia felice o triste, io ci sono. Lo sai!"
"Al momento mi giudicherei serena...Però grazie, ho ricevuto il messaggio!" Sorrido e lui scuote la testa.
"Tu e le tue solite battute di merda..."
Ridiamo.
"Hai finito di lavorare?" Mi domanda. Poi.
"No...Mancano l'intervista per il cortometraggio, gli ultimi e due shooting della stagione e poi il quindici giugno ci sarà la sfilata di metà anno"
"Wow!"
"Già..."
"E con il blog? Non ci scrivi da un po'..."
"Sono stata impegnata, tra studio e... Matteo" Sorrido.
"Oddio..." Alza gli occhi al cielo.
"Che cosa?" Non capisco.
"Conosco quell'espressione...Non devi dirmi niente. Ti ammazzerò a casa, non voglio testimoni"
Gli do un leggero pugno sulla spalla."Cretino!" Esclamo. "Non torneremo insieme, è finita. E poi io... Sto bene anche da sola!" Cerco di essere convincente. "Ho imparato, sai?"
"Se lo sapessi fare non ti tremerebbero le gambe al solo pensiero che lui sia di fronte a te" Sputa acido.
"Questo non è vero. E poi lo sai, con lui non misono mai tremate le gambe. Ero decisa quando c'era da esserlo, e potevo mostrare tutte le debolezze che volevo..." Respiro scacciando i ricordi che sono riaffiorati in macchina, i quali non mi hanno lasciata in pace nemmeno un secondo oggi. "Ma ciò non significa che torneremo insieme. È stata una storia importante però, e non vorrei mai cancellare o fare diversamente nemmeno una virgola. Per questo mi piace lasciarla così nei miei ricordi, e adesso mi andrebbe bene anche costruire una relazione fondata sull'amicizia con lui"
"Di male in peggio..." Scuote la testa.
"Come mai?" Lo guardo interrogativa.
"Questo è troppo... Sono io il tuo unico amico maschio, stronzetta!" Mi prende in giro. Ridiamo.
"Diciamo che tu sei il più speciale" Lo abbraccio, e lui ricambia stringendomi forte. "Ti voglio bene bastardo"
"Vaffanculo cogliona...Anch'io " Sussurra prima di darmi un bacio e continuare la camminata.
"Non hai bisogno di nessuno, ricordatelo" Riprende dopo qualche miglio.
"Ho bisogno di me" Affermo convinta, e mi cinge le spalle con io suo braccio.
"Sfonderai qualsiasi porta o muro che teoverai davanti ella tua vita, manco hai bisogno delle chiavi tu...Guarda che fortuna..." Scuote la testa prendendomi in giro.
"Fortuna?" Alzo un sopracciglio.
"Beh, adesso sì. È vero che questo carattere l'hai pagato a prezzo intero, senza nessuno sconto e a momenti anche con gli interessi, però adesso ce l'hai. Hai preso tanti di quei no, ti sei lasciata convincere da te stessa di essere sbagliata, sei caduta, ti sei ammalata e non volevi uscirne perché nemmeno te n'eri resa conto.
Sei andata in cura, finalmente hai accettato la tua situazione dopo mesi di continue crisi e ansiolitici.
Però adesso ci sei. E stai bene. Aiuti gli altri, lavori, hai unostile di vita salutare ed equilibrato, e sei giunta al tuo equilibrio personale"
"Vedi un po'!" Scherzo. "A momenti mi buttavo da un ponte quasi..."
Ride.
"Madonna... Mi hai traumatizzato a vita, te lo giuro" Ridiamo. "E anche lì, hai dato retta solo al tuo fidanzato" Torna serio. "Perché?"
"Perché mi isprava calma e tranquillità... Due caratteristiche...In realtà una, ma non fa niente, che io non avevo. E pensavo che sarei stata felice nella mia vita solo se le avessi avute. Le cercavo così disperatamente... Da non accorgermi che dovevo solamente smetterla di farlo!"
"Dovevi solo accettare che non siamo tutti uguali, e che quindi non necessitiamo tutti delle stesse cose..."
"Esatto. Perché infatti, quando finalmente l'ho trovata... Ho scoperto quanto fosse desolante.
La calma è soltanto l'assenza di euforia, capisci? Come fai a vivere senza quella?! Come fa a batterti il cuore? Come fai a sentire le sensazioni. A sentire la natura e gli animali? A sentire le persone!"
"Solo tu riesci a sentire gli animali e la natura cazzo..." Sospira.
"Nah..." Ribatto guardandolo negli occhi. Non è passato nemmeno un minuto e stiamo già ridendo. "Ma dai! Basta stare in pace con sé stessi! Poi tutto ti sarà più naturale..."
"Come quandi sei innamorato, e stai insieme a quella persona, che ti fa sentire la più importante del mondo!" Esclama.
"Esattamente! Così, bravo!" Rispondo di getto, poi rifletto sulle sue parole. "Aspetta..." Lo guardo e lui ride.
"Bentornata alla realtà!"
"Thomas! Ciao!" Sorrido riavviandomi una ciocca dietro l'orecchio. "Da quanto sei con noi?" Mi riavvio una ciocca dietro l'orecchio preoccupata.
"Da quando hai iniziato a parlare della calma" Oh grazie a dio!
"Allora... Vi lascio soli! Dopotutto è da un po' che non vi vedete..."
"Cosa?! No, ma figurati! Resta!" Sorride il mio nuovo amico.
"Sul serio non disturbo?" Li guardo.
"Sei omofoba?" Chiede preoccupato.
"Mi stai dando dell'ignorante? Grazie!" Annuisco fingendomi offesa.
"Come?! No, niente affatto!" Ritorna sui suoi passi imbarazzatissimo.
"Mi hai appena dato dell'omofoba!" Continuo il mio teatrino anche se in realtà sto per scopiare a ridere e infatti lo faccio, seguita dagli altri e due.
"Oh...Vaffanculo!" Esclama Thommy facenndo il medio.
"Ehy!" Rido.
"No no, su questo ha ragione il mio ragazzo..." Marino lo difende. "Quando vuoi sai essere una stronza tu, eh?"
"Già...Anche questo è vero, sì, bisogna ammetterlo " Fingo di vantarmi, poi scoppiamo nuovamente a ridere.
Li invito a pranzo da me, mangiamo la pizza americana, e poi ci mettiamo a studiare di nuovo... Le gioie dei liceali nell'anno della maturità sono infinite, eh?
Alziamo la testa alle cinque meno venti... Giusto il tempo per fare ginnastica!
"Preferite una corsetta o un allenamento dall'applicazione?" Chiedo.
"Corsetta" Risponde Tommaso.
"App" Dice contemporanemante Marino.
"Ho capito, mi tocca fare l'ago della bilancia!" Abbasso la testa con fare teatrale. Ridiamo, poi guardo il mio amico.
"Tesoro non me ne volere... Preferirei anch'io l'app, ma è da un po'che non corro... Ci portiamo la cioccolata fondente però, come ricompensa!" Lo consolo.
Serra gli occhi in due fessure, poi esordisce: "Una tavoletta te, una noi"
Do un'occhiata al suo fidanzato, che lo guarda sorridendo da quando l'ha visto, sorrido anch'io di cuore. Che bello l'Amore!
Torno alla realtà e vado ad aprire il frigo facendo ciò che mi ha chiesto.
"Questa è vostra" Glie la porgo.
Sistemiamo tutto e poi loro se ne vanno.
"Saremo di ritorno tra dieci minuti" Mi assicura il suo fidanzato.

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