Capitolo 7.

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Richard mi si avvicina.
"Non l'hai superata... Ecco perché sono cosi preoccupato per te"
"Io cerco di aiutare loro, loro aiutano me" Rispondo. "Non tutti si chiudono di fronte al dolore e fanno star male anche gli altri, sai? C'è anche qualcuno che si prodiga per gli altri.
Siamo tutti vicini a tutti, anche se non ci conosciamo personalmente. E non ci trovo niente di più bello"  Cerco di andarmene, ma mi ferma.
"Ehy... Che ne dici se annullassimo tutto?"
"Che cosa stai dicendo?" Lo guardo allibita.
"Che chiami i tuoi amici e ti godi questa vacanza con loro, senza pensare a shooting, sfilate o altro. Non arrabbiarti, sto cercando un modo per aiutarti"
"Ma no, non preoccuparti. Lasciami continuare a lavorare. Andrò in vacanza con i miei amici quando avrò finito gli impegni" Ci guardiamo negli occhi e sorrido: "Fidati, ce la posso fare"
"Okay, come vuoi... Però se hai bisogno fai uno squillo" Dice serio allontanandosi, per poi voltarsi. "Basta uno squillo!"
"Non ci sarà nessuno squillo" Lo rassicuro.

Molte persone mi dicono che ho un senso del dovere troppo forte, che sono troppo dura con me stessa... Io credo solamente di essere e agire nel giusto.
Se inizi una cosa la porti a termine, costi quel che costi.

Siamo arrivati alle macchine. Controlliamo che sia tutto a posto, di non aver lasciato nulla in giro, e poi partiamo.

Mando un messaggio a Marino prima di accendere il motore:
>>Ciao, come stai? Sto tornando. Mi spiace farlo così presto, vorrei fermarmi per qualche giorno... Ma non si può, devo tornare a scuola. Sigh.
Tu che racconti?

Dopo cinque minuti di orologio la macchina mi segnala il nuovo messaggio.

<<Ehy...Io sto bene. Però sono incazzato con te, ma risolveremo in privato. Perché non ti prendevi una vacanza per qualche giorno, secchia? Vabbè...Ciao, ci si vede domani. Fa attenzione, non scrivere mentre guidi e metti la cintura. Vai piano! E scrivimi quando sei arrivata.
Ciao scema, a domani

Sorrido.
"Ehy Siri... Manda un messaggio a Marino"

"Sto aprendo la chat di Marino BFFCretino" Risponde la voce robotica.

"Ti sei dimenticato che ho la scrittura vocale? Vabbè... Comunque non preoccuparti, la cintura l'ho messa e non sto superando nessun limite di velocità. Se vuoi restare a messaggiare fa pure, ci teniamo compagnia in questa giornata"

Durante il viaggio non ricevo altre risposte (si sarà addormentato!) Quindi ascolto la radio. A volte mi fermo per qualche pit stop, aggiorno il mio blog e poi riparto.

Arrivo a casa alle sei di sera, mando il fatidico "Home🏡" al mio amico, dopodiché metto tutto a posto e vado a farmi una doccia.

Non amo fare pensieri filosofici o cantare quando sono in bagno, ma ci tengo ad essere sbrigativa perché non mi piace abituarmi al caldo per poi uscire e gelare.

Cerco quindi di essere efficiente, e dopo un venti minuti sono già fuori con il turbante per tenere i capelli bagnati.

Asciugo tutto velocemente, poi prendo il phon e torno in sala a finire di studiare.

Quando alzo la testa sono passate due ore, ma io non ho molto sonno, perciò decido di guardarmi un film dopo essermi accertata che non ci siano bollette da pagare, ma mi ricordo, una volta tornata in casa, di averle pagate tutte la settimana scorsa. Quindi torno sul divano e mi metto a guardare il classico dei classici: "Io e Te Tre Metri Sopra Il Cielo", ripensando a quanto fosse figo Scamarcio da giovane e a sognare per l'ennesima volta.

Amo sognare, e anche se non si direbbe sono un'eterna sognatrice romantica, oltre ad essere una bambina.  Da piccola credevo veramente nel "Principe Azzurro" che ti prende e ti porta lontano, facendoti dimenticare tutti i problemi, come genitori che litigano e solitudine costante e il tuo migliore amico impegnato costantemente a giocare ai videogiochi. Era l'unico mezzo che avevo per comunicare con lui, ma a tratti tornava lucido e avevamo una rapporto (d'amicizia) normale.

Io mi sentivo sempre più piccola di fronte alla realtà in cui vivevo, e credevo di aver bisogno di qualcuno che mi portasse via da tutto ciò che non mi piaceva e che al momento non potevo cambiare, ma non appena sono cresciuta un poco sono scappata.

Chiariamoci, nella mia infanzia ci sono stati anche moltissimi periodi felici, come quando giocavo con il mio migliore amico, o andavo in giro con la nonna, o con papà, o quando mamma mi prendeva in braccio, o quando inventavo le storie giocando con le bambole o disegnando, però quelli erano passatempi per una bambina che era sola.

Quando sono cresciuta e non andavo a scuola e avevo finito i compiti e mamma si alzava da quella sedia, io passavo da una televisione a un libro a un foglio da disegno, al bracciolo del divano, che nella mia testa era la sella della moto con la quale io e il mio fantomatico fidanzato andavamo lontano. Non importava dove, bastava andare.

E ricordo che quel fantomatico ragazzo mi voleva anche insegnare ad andare, ma io avevo sempre troppa paura inizialmente, anche se poi lui si avvicinava e sussurrava: "Ehy, ci sono io con te" E allora cedevo alla curiosità e imparavo a guidare la moto fantasma, con lui dietro.

Poi tornavamo a casa in ritardo, ci prendevamo la sgridata, ma lui sapeva parlare con i miei e non mi mettevano in punizione.

Io e il mio fidanzato avevamo un rapporto quasi morboso adesso che ci penso.

Eravamo l'uno l'ombra dell'altra, e non c'era momento in cui non era con me. Crescendo, temo che questa cosa non sia cambiata.

Temo che se mi fidanzassi con qualcuno, io potrei arrivare veramente a stare male anche se per una notte su sei non dovessimo dormire insieme, e mi crollerebbe il mondo addosso se non potrei stare tra le sue braccia tutto il tempo che voglio, perché alla fine a quello miro: a un abbraccio.

E' sempre stato tutto ciò che ho chiesto in silenzio, e non ho mai capito perché ne abbia così tanto bisogno. La mia psicologa diceva che era perché sono una persona iper sensibile, e perché non ne ricevevo abbastanza... Ma per me non erano mia abbastanza! Io avrei potuto (e potrei tutt'ora) aggrapparmi ad una persona, starle in braccio e restarci beatamente per tutta la vita, e non sto scherzando! 

Credo sia questo il motivo per il quale non potrei avere un compagno: potrei risultare soffocante.

Fortunatamente, fino a quando continuerò a star bene anche da sola non ci sarà da preoccuparsi! 

Quando mi risveglio dai miei pensieri mi rendo conto di essere arrivata quasi a metà del film, ma non ci ho capito niente! Fortuna che lo so a memoria lo stesso!

Però... Che belli questi film!

Ti insegnano che l'amore non è perfetto perché le persone sono imperfette, e che le difficoltà si possono affrontare, se ce n'è abbastanza. Sennò tanti cari saluti (anche se di solito i film romantici sono a lieto fine).

Ah, l'amore... Chissà com'è!

Non dire boiate. Mi ricorda il cervello. Non hai bisogno di nessun amore, ma del rispetto per te stessa.

Già...Anche questo è vero!

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