Cap. 11 - Quando l'aria si scalda.

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Midoriya e Todoroki si trovarono nuovamente davanti alla porta del dormitorio, e, in una frazione di secondo, il ragazzo dal doppio potere prese un respiro profondo e spinse dolcemente Midoriya contro il muro vicino, creando uno spazio intimo e protetto.

I suoi occhi erano pieni di desiderio e intensità, mentre si avvicinò lentamente, avvolgendo le braccia intorno al corpo di Midoriya, con un contatto caldo e rassicurante.

«Non voglio che tu abbia dubbi su come mi sento per te, anche quando mi vedi arrabbiato se ti permetti di nominare persone che non vorrei tu nominassi...», sussurrò.

Midoriya alzò lo sguardo, e Todoroki colse l'occasione per baciarlo. Quel bacio inizialmente lento e dolce crebbe rapidamente in intensità. Le loro labbra si unirono in qualcosa di profondo e ardente, anche le lingue si intrecciavano con desiderio e urgenza.

Midoriya, rispondendo con fervore, giocò le mani, cercando di afferrare i vestiti di Todoroki.

Proprio mentre il bacio raggiunse il suo culmine, Uraraka girò l'angolo del corridoio e li vide, rimanendo paralizzata per un momento, osservando la scena con occhi spalancati e un'espressione sorpresa imbarazzata.

Non voleva interrompere il momento, quindi si accostò lentamente al muro, cercando di non fare rumore per non farsi notare.

«Izuku...», sussurrò Todoroki appena si allontanò dal bacio, «Vuoi andare oltre?».

«Certo, ma non qui, Shoto!», rispose Midoriya.

Todoroki rise, «Ti sei reso conto che non ti ho mai detto nulla riguardo al fatto che mi hai sempre chiamato Shoto dall'inizio, dal bacio? Ti piace, vero?».

Midoriya, ancora scosso dall'intensità del bacio, si sforzò di mantenere la calma, «Non è che mi piaccia... è solo che è stato sempre così naturale per me chiamarti Shoto da quando ci siamo baciati, ed è anche il tuo nome da eroe».

Todoroki lo guardò con un sorriso malizioso, «Appunto, e non mi sono mai lamentato, anzi».

Todoroki prese il mento di Midoriya tra le dita della mano sinistra, fredda, più fredda del solito. Midoriya, con un sorriso malizioso, si staccò leggermente e fece un gesto verso la sua mano, «Solo una cosa, Shoto. Niente Quirk, ok?».

Todoroki alzò il sopracciglio rosso, il sorriso che gli giocava sulle labbra era irresistibile, «Oh, davvero? Ti sembra stia usando il mio Quirk?».

Midoriya ridacchiò, «La tua mano è molto ghiacciata, quindi...».

Todoroki osservò Midoriya con uno sguardo divertito e un pizzico di provocazione.

«Non pensavo che il freddo della mia mano fosse un problema per te, proprio perché lo è così naturalmente, non sto usando il mio Quirk, te lo giuro».

Midoriya lo guardò con un'espressione di falsa indignazione, «Beh, in ogni caso non è che il freddo sia esattamente l'ideale per il momento...».

Todoroki ridacchiò, poi girò intorno a Midoriya e lo tirò a sé, abbracciandolo da dietro la sua schiena, e facendo scendere la mano destra fino a entrare nell'orlo dei pantaloni della sua tuta.

«Gelo...», Midoriya tremò.

«Ho detto no Quirk, e comunque sarebbe vietato!», rimproverò.

«Ma non sto...».

«Bugiardo. Smettila mi stai gelando le parti intime!».

Todoroki, divertito dal tono di Midoriya e dalla sua reazione, lasciò scivolare la mano lentamente, il freddo ormai fu attenuato dal calore del momento, «Va bene, va bene, basta con il freddo, non ti scaldare!», disse con un sorriso malizioso.

«Sei proprio un disastro!», continuò Midoriya, mentre si accostava al corpo di Todoroki, «Ma non posso negare che... a volte il tuo modo di essere così diretto e sincero mi affascina».

«Oh, cominciamo a scioglierci come il ghiaccio? Eh, Izuku?», provocò Todoroki.

«Non sei divertente», mormorò Midoriya.

Mentre Todoroki e Midoriya continuavano a scambiarsi battute e sguardi intensi, Uraraka, visibilmente sconvolta, si allontanò furtivamente per raggiungere gli altri studenti nel corridoio.

«Ragazzi!», esclamò, respirando affannosamente, «Ho appena visto Todoroki e Deku in un angolo, e sembravano essere molto più che amici».

Il gruppo si voltò verso di lei, scambiandosi sguardi sorpresi.

Kirishima, con le guance arrossite, fu il primo a parlare, «Davvero? Non avrei mai pensato che avessero una relazione. Sono così... inaspettati».

Bakugo, che aveva seguito la conversazione, si fece avanti con un'espressione infuriata, «Cosa?! Deku mi aveva mentito? Come ha potuto nascondere una cosa del genere?».

Iida, ancora scettico, intervenne, «Ma hai delle prove concrete? Non possiamo semplicemente credere a tutto ciò che ci viene detto».

«No, non ho delle prove definitive al momento, ma sono certa di quello che ho visto. E sono anche determinata a trovare un modo per dimostrarlo», rispose Uraraka.

Bakugo, agitato e frustrato, brontolò, agitando le braccia in aria, «Se Deku ha mentito su qualcosa del genere, deve pagarne le conseguenze! Non posso credere che abbia tenuto tutto questo nascosto!».

Kirishima, cercando di mantenere la calma, fermò le braccia di Bakugo e, aggiunse, «Stai calmo! Dobbiamo essere certi prima di fare accuse! Se c'è davvero qualcosa tra Todoroki e Midoriya, dobbiamo capire meglio la situazione».

Bakugo sbuffò, tenendo lo guardo furioso verso Kirishima, «Non mi interessa se lo diranno o no! Il punto è che mi ha nascosto qualcosa. Pensavo di conoscerlo meglio!».

Kirishima incrociò le braccia, «Bakugo, lo sai che non possiamo forzare le persone a dirci le loro cose personali. Ognuno ha il diritto di mantenere la privacy sulla propria vita sentimentale».

Bakugo si fermò per un momento, «Sì, ma odio essere l'ultimo a sapere le cose».

Kirishima sorrise, appoggiando una mano sulla spalla di Bakugo, «Lo so, amico. Ma è importante rispettare i loro tempi. Alla fine, non è poi così grave. Inoltre, dobbiamo essere felici per loro, se sono davvero felici insieme. Per ora non abbiamo certezze, quindi frena gli spiriti».

Bakugo sbuffò di nuovo, ma questa volta c'era un leggero sorriso sul suo volto, «Va bene, va bene. Non mi interessa davvero con chi stia Deku, purché rimanga concentrato sugli allenamenti e non diventi un mollaccione».

«Esatto. Dopotutto, siamo eroi, e dobbiamo sempre dare il massimo, sia sul campo che nella vita personale», rispose Kirishima, sorridendo.

«Non capisci! Deku mi aveva promesso che non ci sarebbero stati segreti tra noi. Questo mi fa sembrare uno stupido!», esclamò Bakugo, il tono della sua voce si alzò.

Kirishima incrociò le braccia, il suo volto si irrigidì di fronte alla rabbia dell'amico, «Stai esagerando, Bakugo. Non sei per niente uno stupido, diamogli solo il tempo...».

Bakugo sbuffò per l'ennesima volta, «Va bene, come dici tu».

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