Cap. 14 - Seconda notte.

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Midoriya, cercando di mascherare il proprio imbarazzo, lo guardò negli occhi, «Beh, direi che ha funzionato, ma non è che... magari vuoi continuare un po'?».

Todoroki, con uno sguardo più intenso e determinato, si avvicinò leggermente. «Sì, in effetti, mi piacerebbe passare del tempo insieme... più intimamente».

«Cosa intendi esattamente con 'più intimamente'?», esclamò appena Midoriya.

Todoroki, avvicinandosi ulteriormente, rispose con un tono calmo e deciso, «Voglio dire che vorrei trascorrere questa notte con te, non solo condividendo un momento di intimità emotiva, ma anche fisica. Se sei d'accordo, potremmo... fare...».

Midoriya, sentendo la proposta, ebbe un sobbalzo di imbarazzo, «Non lo avevamo fatto già?».

«La scorsa notte? Ma no, ci siamo addormentati ed eravamo solo mezzi nudi, Izuku», rispose.

Midoriya si agitò, «Scherzi? Quando mi sono svegliato ero senza pantaloni!».

«Davvero? Eppure non ricordo di aver fatto chissà cosa!», lamentò Todoroki.

«Non lo so, ho controllato e la biancheria la avevamo...», ragionò Midoriya.

Todoroki rise, «Hai anche controllato, eh? Signor Detroit Smash?».

«No! È che... cioè, volevo solo capire cosa fosse successo», mormorò Midoriya, arrossendo e cercando di evitare lo sguardo di Todoroki, il quale si avvicinò e sollevò il suo mento, costringendolo a guardarlo negli occhi. 

«Izuku, non c'è nulla di cui vergognarsi. Forse quella notte non è stata così intensa come pensi, ma questa volta possiamo renderla speciale, se entrambi lo vogliamo».

«Tu... lo vuoi?», balbettò Midoriya.

Todoroki annuì lentamente, «Sì, voglio che sia una notte speciale per entrambi».

Midoriya si avvicinò ulteriormente, e passò le mani tra i capelli di Todoroki, mischiando il bianco vellutato con il rosso della passione.

Todoroki invece prese il suo volto tra le mani e respirò lentamente, «Primo passo?», chiese, debolmente.

Midoriya sorrise, «Sì, il primo passo», sussurrò dopo, avvicinandosi ancora di più fino a sfiorare le labbra di Todoroki con le sue finché si unirono in un bacio dolce e lento.

Poi le mani di Midoriya si spostarono lentamente dalla testa di Todoroki alle sue spalle, avvicinandolo ancora di più, raggiungendo le maniche della sua maglietta poi giù sfilandola verso l'alto.

Todoroki gemette, «Vai avanti, non fermarti, Deku».

Midoriya sentì un'ondata di eccitazione attraversarlo quando Todoroki lo chiamò 'Deku' con quella voce bassa e piena di desiderio e questo gli diede il consenso di sfilargli la maglietta, rivelando il suo petto scolpito e la pelle calda sotto le sue dita. 

Le guance arrossirono ancora di più, ma non si fermò. Con delicatezza, fece scorrere le mani lungo il quel petto, sentendo ogni muscolo teso.

Todoroki gemette di nuovo contro le labbra di Midoriya, «Continua così», sussurrò, e le mani scivolarono lungo la sua schiena, avvicinandolo ancora di più.

Midoriya sentì il desiderio crescere dentro di lui mentre i loro corpi si avvicinavano sempre di più, soprattutto quando percepì il contrasto tra il calore e il freddo delle mani di Todoroki, che, dopo avergli sfilato via la maglia, iniziò ad esplorare il suo corpo con maggiore

Le mani di Todoroki scivolarono lungo la sua schiena, disegnando percorsi che lo fecero rabbrividire. Quando poi cominciò a baciargli il collo e la sua mano scese lentamente, Midoriya fu travolto da un'ondata di eccitazione e nervosismo. 

I loro occhi si incontrarono, e Midoriya poté leggere nei profondi occhi di Todoroki lo stesso desiderio che lo consumava, mentre il suo cuore batteva furiosamente nel petto, come se volesse scappare via, ma al contempo lo ancorava al momento presente. 

Ogni tocco di Todoroki sembrava amplificare il calore che si diffondeva nel suo corpo, facendogli perdere ogni inibizione. Senza dire una parola, Todoroki riprese a muoversi, le sue mani si posavano ora sui fianchi di Midoriya, stringendo leggermente, prima di scivolare verso l'alto, esplorando ogni centimetro di pelle come se volesse imprimerlo nella sua memoria.

In quel momento Midoriya afferrò il suo polso, fermandolo, «Aspetta, Shoto...», sussurrò.

Todoroki si fermò immediatamente, «Va tutto bene, Izuku?», chiese, con gentilezza.

Midoriya annuì, «Sì, è solo che... ho paura».

«Tranquillo, è la prima volta anche per me, lo sai? Vero?», cercò di rassicurare Todoroki.

«Beh, no... sei così audace, sembra che tu sia esperto e io...», mormorò Midoriya.

Todoroki sorrise dolcemente, accarezzando il viso di Midoriya con una mano. «Vedi che anche io ho le mie insicurezze, ma questo non deve farci paura. Possiamo prenderci il nostro tempo e capire insieme cosa ci fa sentire bene».

Midoriya si sentì sollevato dalle parole di Todoroki, ma il conflitto interiore era ancora evidente sul suo viso, «Voglio continuare, davvero. Solo che... non so come».

Todoroki lo avvicinò e lo abbracciò, baciandolo dolcemente sulla fronte, «Prendiamoci il nostro tempo, Izuku. Non c'è fretta. Possiamo esplorare questo insieme, passo dopo passo».

Midoriya annuì, ma il volto era ancora rosso e il silenzio pervase la stanza. Todoroki si alzò dal bordo del letto e raccolse la sua maglia, la indossò e si incamminò verso la porta, ma Midoriya lo fermò per un braccio.

«Resta, per favore», implorò.

«È meglio farmi trovare in camera mia domani mattina», disse Todoroki con aria rammaricata.

Midoriya strinse leggermente la presa sul suo, il cuore che batteva forte, «Non mi importa di cosa pensano gli altri. t-tantomeno Kirishima e Kacchan... Voglio che tu resti qui, con me, stanotte.».

Todoroki esitò per un momento, guardando Midoriya negli occhi, «Va bene, resterò».

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