Cap. 30 - Un segreto condiviso.

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Dopo una notte di intimità e passione, Kirishima e Bakugo si svegliarono la mattina seguente. Non c'era imbarazzo tra loro, solo una rinnovata complicità che si manifestava nei sorrisi che si scambiavano mentre si preparavano per affrontare la giornata.

Quando arrivarono al campo di allenamento, tutti gli altri studenti erano già lì. L'aria era frizzante e c'era un sottile mormorio tra i ragazzi mentre si preparavano per combattere e tirare fuori ognuno il meglio di sé.

Uraraka, che stava vicino alle altre ragazze, non poteva fare a meno di ricordare le parole di Midoriya: "Io e Todoroki siamo solo amici". Nonostante ciò, sentiva ancora un leggero dubbio insinuarsi nel suo cuore.

Guardò Midoriya di sfuggita, e notò che era concentrato sull'allenamento, ma c'era un'ombra di preoccupazione nei suoi occhi, come se qualcosa lo turbasse. Todoroki invece sembrava tranquillo, ma chi lo conosceva bene poteva percepire un certo distacco, come se stesse riflettendo su qualcosa di importante.

Bakugo e Kirishima si unirono al gruppo, camminando con movimenti erano sincronizzati come sempre. Nessuno però notò qualcosa di diverso in loro, tranne una leggera intesa appena percepibile nei loro comportamenti.

L'allenamento iniziò e tutti si concentrarono sui propri esercizi, ma i pensieri di Uraraka erano ancora su Midoriya. "Solo amici...", continuava a ripetere nella testa, cercando di convincersi che non c'era nulla di preoccupante, ma il dubbio persisteva.

A fermare i suoi pensieri fu il professor Aizawa, che dopo il riscaldamento decise di mescolare un po' le cose, formando coppie diverse rispetto al solito.

«Midoriya, Bakugo, voi due siete insieme oggi», annunciò, attirando subito l'attenzione degli altri studenti. Un brusio di sorpresa si diffuse nel gruppo, ma nessuno osò contestare la decisione.

I due scelti si lanciarono uno sguardo. Midoriya, sebbene un po' nervoso, cercò di mantenere la calma. Bakugo invece sembrava pronto a sfidare chiunque gli si parasse davanti.

«Allora, Deku», iniziò, con un tono che cercava di mascherare qualcosa di più di semplice ostilità, «Ti sei divertito ieri sera con Todoroki, il tuo fidanzatino?».

Midoriya lo fulminò con lo sguardo, «Abbastanza, e tu, con Kirishima?».

Bakugo sogghignò, «Con Kirishima? L'ho detto, ci stavamo allenando. È stata una serata interessante, diciamo, anzi, molto interessante. E tu? Hai dormito bene o tu e Mister Mezzo-Mezzo già ci date dentro nel letto?».

Midoriya balzò, imbarazzato, «Ho dormito benissimo, grazie per aver chiesto! E non ho nessun fidanzatino! È solo questione di adrenalina durante gli allenamenti, Kacchan!».

Bakugo alzò un sopracciglio, divertito, «Già, l'adrenalina. Non c'è niente di meglio per... tenerti sveglio. Ma, sai, ci sono modi migliori per scaricarla anche combattendo».

Midoriya sentì un leggero rossore salire alle guance, «Non so cosa tu voglia insinuare, Kacchan, ma l'adrenalina dell'allenamento è più che sufficiente per me, non altro!».

Bakugo ridacchiò, avvicinandosi per un attacco, «Certo, certo. Chissà, forse alla fine della giornata potremmo vedere chi di noi due ha ancora energia da vendere. O chi la scarica meglio».

Midoriya sorrise, accettando la sfida, «Fatti sotto allora, Kacchan!».

Bakugo scattò in avanti, avanzando verso Midoriya con una scarica di esplosioni, cercando di coglierlo alla sprovvista. Midoriya, però, fu rapido a reagire, utilizzando il One for All per schivare agilmente i colpi, contrattaccando con un potente Smash diretto al suolo per destabilizzare l'avversario. La terra tremò sotto l'impatto, ma Bakugo mantenne l'equilibrio, sorridendo con ferocia mentre si preparava a lanciare un nuovo attacco aereo.

Il combattimento finì con un pareggio, come aspettato, e Bakugo sorrise con soddisfazione.

«Bell'intesa, Deku», gli disse prima di dirigersi verso gli spogliatoi per rinfrescarsi.

Entrò, e trovò solo Kirishima, «Ehi, Eijiro, vedo che hai avuto energia sufficiente anche dopo la sessione di stanotte... Forse dovremmo ripeterla più spesso, cambio idea...»

Kirishima arrossì leggermente, ma non poté fare a meno di sorridere di fronte alla sfacciataggine di Bakugo. Avvicinandosi, gli circondò la schiena con le braccia, tirandolo a sé, «Vedi come il mio ragazzo esplosivo ne vuole ancora... allora ti è piaciuto?».

Bakugo sbuffò, «Tsk, non montarti la testa. È solo che il nostro 'allenamento' privato sembra darmi la carica giusta. Ma non aspettarti che lo ammetta di nuovo».

Kirishima sorrise, stringendolo un po' più forte per un istante, prima di allentare la presa, «Non preoccuparti, Katsuki. Mi piace vederti così motivato. E chissà, forse questa notte avremo ancora più energia da scaricare».

Bakugo alzò un sopracciglio, «Vedremo chi dei due crollerà per primo, Eijiro. Ma sappi che non sono tipo da arrendersi facilmente».

«Nemmeno io, Katsuki. Nemmeno io», rispose Kirishima ridacchiando e prendendo il suo asciugamano, poi fece cenno al biondo con la testa, «Che fai ancora lì? Te la fai una doccia con me? Volevo parlarti di Todoroki e Midoriya. Ieri sera sembrava come sapessero della nostra cena. Pensi ci abbiano visto? E a questo punto dobbiamo dirglielo?».

Bakugo lo guardò per un attimo, valutando la situazione. Poi annuì, seguendolo verso le docce e togliendosi i vestiti, «Nah, possono anche averci visto, ma non me ne frega niente. Se hanno qualcosa da dire, che lo dicano in faccia. Non mi metterò certo a fare annunci pubblici su chi vedo e cosa faccio».

L'acqua calda intanto scorreva sopra di loro, mentre Kirishima continuava a riflettere, insaponandosi i capelli, «Hai ragione, non dobbiamo niente a nessuno. Però Midoriya e Todoroki sono nostri amici. Mi chiedo solo se dovremmo essere un po' più... aperti, almeno con loro».

Bakugo sbuffò, passando una mano tra i suoi capelli bagnati. «Se vorranno sapere, lo sapranno. Ma non mi va di fare la parte di quello che deve spiegarsi. Se Todoroki o Deku iniziano a fare domande, glielo dirò senza problemi. Ma finché non succede, ci godiamo quello che abbiamo, senza intromissioni».

Kirishima sorrise, tirando Bakugo a sé con forza, «Va bene, come desideri DynaMight».

Bakugo lo baciò, «Non mi provocare, Red Riot».

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