Cap. 5 - Izuku fuori controllo.

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Quando il sole iniziò a calare, decisero di tornare al dormitorio. Camminarono fianco a fianco, questa volta senza la tensione che li aveva accompagnati all'andata. Al loro rientro, trovarono i compagni di classe nella hall, intenti a chiacchierare e a rilassarsi dopo una lunga giornata di lezioni. Kirishima notò subito la loro presenza e li accolse di nuovo con un sorriso malizioso. 

«Oh, i nostri amici fanno serata ancora, che avete fatto tutto il giorno?».

Midoriya arrossì, cercando di mantenere la calma, «Abbiamo solo fatto una passeggiata e mangiato qualcosa. Nulla di speciale».

«Lo stesso di ieri, eh?», commentò Kirishima.

Mina, sempre pronta a stuzzicare, aggiunse con un sorriso malizioso. «Già, vi siete proprio goduti la giornata allora».

Midoriya, sentendosi improvvisamente sopraffatto dall'attenzione, balbettò, «S-Sì, più o meno».

Todoroki, vedendo il suo disagio, intervenne, «Sì, è stato un bel pomeriggio».

«M-ma...», balbettò Midoriya.

Bakugo, che si trovava nei paraggi, sbuffò, «Basta! Non vedete che non rispondono? E voi due, non mi interessa delle vostre passeggiate. Ma se vi distraete dagli allenamenti, saranno guai!».

«Scusate, devo andare in camera mia. Ci vediamo domani», disse Midoriya, sentendosi sempre più a disagio, e con il volto ancora rosso, si allontanò rapidamente, lasciando i suoi compagni di classe perplessi. Todoroki allora intervenne di nuovo, «Vado a vedere come sta».

Lo raggiunse nei corridoi, trovandolo appoggiato contro il muro con lo sguardo basso. «Izuku, mi dispiace. Non volevo che ti sentissi a disagio, ho cercato di...»

Midoriya alzò lo sguardo, cercando di nascondere il suo imbarazzo, «Non è colpa tua, Shoto. È solo che... non sono ancora pronto per tutte queste attenzioni e tu...».

Todoroki addolcì i toni, avvicinandosi, poi, con delicatezza, gli sollevò il mento per farlo guardare negli occhi, «Izuku, cosa ti fa vergognare di me? La cotta per Uraraka? Le nostre passate rivalità? O il fatto che siamo due... ragazzi?».

Midoriya sentì il cuore battere all'impazzata, «Shoto», iniziò, con voce tremante, «Non è niente di tutto questo. Non mi vergogno di te e nemmeno del fatto che siamo due ragazzi. È solo... che è tutto nuovo per me. Non so come gestirlo. E ho paura di quello che potrebbero pensare gli altri».

Todoroki annuì, «Capisco, Izuku. Ma non sapremo mai come gestirlo se non ci proviamo».

Con delicatezza, egli si avvicinò ulteriormente e posò le labbra su quelle di Midoriya in un bacio lieve. Midoriya sentì un'ondata di emozioni travolgerlo e invece di tirarsi indietro, approfondì il bacio, le sue mani tremanti afferrarono il colletto della camicia di Todoroki.

Il bacio divenne sempre più intenso, entrambi iniziarono a mordicchiarsi le labbra a vicenda, perdendosi nel momento. E dopo quello che sembrò un'eternità, Todoroki si allontanò leggermente, il respiro era affannoso, «Wow, amo i tuoi baci...».

«Anch'io... Shoto», rispose Midoriya con un sussurro.

Todoroki guardò attorno a sé, notando che si trovavano ancora nel corridoio del dormitorio. «Non possiamo restare qui. Vuoi venire nella mia stanza? Sarà più tranquillo e potremo parlare senza preoccuparci degli altri».

Midoriya esitò per un attimo, poi annuì.

I due allora si incamminarono insieme verso la stanza di Todoroki, e una volta arrivati alla porta, Todoroki la aprì e fece cenno a Midoriya di entrare per primo, «Benvenuto, Izuku».

Midoriya entrò, sentendosi un po' nervoso. Subito dopo Todoroki chiuse la porta dietro di sé, creando un'atmosfera di intimità e tranquillità. «Possiamo rilassarci qui, senza preoccuparci degli altri,» disse con un sorriso rassicurante.

Midoriya allora si sedette su una delle sedie, guardandosi intorno, «Grazie, Shoto».

Todoroki si sedette di fronte a lui, osservandolo con uno sguardo gentile, «Voglio solo che tu sappia che sono qui per te, qualunque cosa accada. E non importa cosa pensano gli altri. Ciò che conta è quello che proviamo noi».

Midoriya annuì, sentendo una calma crescere dentro di sé. Todoroki sorrise, sollevato, «Bene, allora prendiamoci tutto il tempo necessario. Non c'è fretta, Izuku».

Si guardarono negli occhi per un momento, sentendo crescere un legame sempre più forte tra loro. Midoriya decise di rompere il silenzio, «Shoto, io... ho paura di come potrebbe reagire la gente. So che non dovrebbe importarmi, ma non posso evitarlo».

Todoroki sospirò, comprendendo perfettamente, «È normale, Izuku. Viviamo in un mondo dove tutti hanno opinioni su tutto. Ma ciò che conta davvero è come ci sentiamo noi. Se siamo felici insieme, nulla dovrebbe impedirci di esserlo».

Midoriya sorrise debolmente. In quel momento, Todoroki si avvicinò di nuovo, poggiando la fronte contro quella dell'altro, «Voglio che tu sappia quanto sei importante per me, Izuku. Non voglio perderti».

Midoriya chiuse gli occhi, godendosi la vicinanza, «Nemmeno io, Shoto».

Si baciarono di nuovo, questa volta con una dolcezza e una consapevolezza maggiore. Le loro mani si intrecciarono, cercando conforto e sostegno l'una nell'altra. Dopo alcuni minuti, si separarono leggermente, i loro occhi ancora chiusi, respirando all'unisono. Todoroki accarezzò la guancia di Midoriya alla cieca.

«E se volessimo andare oltre?», balbettò Midoriya, anche lui rimanendo con gli occhi chiusi, mentre alla cieca cercava la divisa di Todoroki e appena le sue mani toccarono i lembi della giacca, Todoroki le fermò, «Non sarà adesso, ovviamente».

«Shoto...», mormorò Midoriya.

Todoroki sentì il calore delle mani di Midoriya sul suo petto e la determinazione nella sua voce. «Izuku, voglio che questo sia speciale per entrambi, ma non voglio affrettare nulla».

Midoriya sospirò, «Siamo soli... anche se solamente per...».

Quando Midoriya riuscì a capire dove si trovasse la camicia e infilò le mani per sfiorare la pelle del petto di Todoroki, costui balzò, urlando, «IZUKU MIDORIYA!».

Midoriya aprì gli occhi e coprì la bocca di Todoroki, «Sssh! Sta zitto! Scusa non volevo...».

Todoroki respirò profondamente, cercando di calmarsi. Gli occhi di Midoriya erano pieni di apprensione, ma anche di desiderio e curiosità. Todoroki prese delicatamente le mani di Midoriya, spostandole dal suo petto e tenendole tra le sue, «Izuku, capisco cosa stai provando, ma dobbiamo andare piano».

Midoriya balbettò, «Non so cosa mi sia preso...».

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