Capitolo 8

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Attenzione, il capitolo è un po' piccantello!!!


Aaron Ryan POV

La fuga pazzesca mi fa salire una eccitazione che non sentivo da tempo immemorabile, guido prendendomi mille rischi e sento lei che mi stringe fortissimo. Vorrei dirle che la sua stretta è bellissima ma non c'è bisogno di reggersi proprio alla mia pannocchia, tuttavia ne sono felice ed arriviamo in un lampo in spiaggia, ci nascondiamo sotto al lungo pontile in legno di Los Angeles, velocemente accendo un piccolo fuoco per vederla attraverso la splendida luce rossastra. Poi la spingo contro un palo senza fare a caso alle alghe. Sento il suo respiro profondo che si mischia al respiro del mare, il suo seno si solleva e si abbassa ad un ritmo che mi fa emozionare.

Un'improvvisa onda la spruzza ed il suo vestito si bagna tutto, ormai non c'è più niente da nascondere, vedo i suoi capezzoli turgidissimi su cui potrei appendere il cappotto, le prendo i fianchi, mi avvicino e le bacio, la mia lingua guizza verso di lei tutta tracotante ma viene sorpresa da un risucchio degno di una idrovora. La mia lingua rimane imprigionata tra le sue labbra mentre le sue mani passano sotto la mia camicia e mi scorrono sulla schiena poi sui fianchi poi sugli addominali, le sue dita afferrano l'elastico dei miei boxer, lo tendono, e lo tendono e lo tendono, sento la pannocchia intostarsi e lei, in tutta risposta, lascia l'elastico che si schianta con uno schiocco sulla punta del mio amato amico inguinale.

<Mhm!> tento di gemere ma le sue labbra mi tengono imprigionato. Ma io sono un cazzo di bad boy e non posso lasciarle il gioco in mano, metto le mie mani sui suoi fianchi, alzo il suo vestitino fradicio e mi insinuo sulla sua pelle fino ad accerchiare le sue chiappette sode, oh, che consistenza sopraffina. Massaggio e massaggio con le mani come nemmeno un pizzaiolo di Mergellina, finalmente lascia la mia lingua per ansimare, con le labbra libere mi avvento sul suo collo, che inizio a succhiare vicino all'orecchio, ingoio un suo orecchino ma non ci faccio caso e continuo, la assaporo, sento il suo profumo che si fa più intenso, il suo respiro che si fa più pesante.

<Scusa, ho un po' di asma, dev'essere il polline>

Le mie mani toccano lo spazio sotto il suo sedere e sento la pelle bagnata, mi eccita l'idea che sia già eccitata.

<Ti sento bagnata> le dico con aria furba.

<Sono le onde> mi risponde e io mi rammarico, la afferro per le cosce e appoggiandola al palo, porto le sue gambe ai miei fianchi reggendola con le braccia, lei mi guarda come io guarderei una fiorentina al sangue, con le labbra le mordo lo scollo del vestito fino a strapparglielo, mi avvinghio ai suoi capezzoli, succhio e tiro con le labbra fino a sentire i suoi gemiti alzarsi oltre il rumore delle onde, mi stacco, sento il mio respiro più pesante, lei si morde il labbro, la mia pannocchia sfrega contro di lei e non posso continuare così, che qui finisce come a Fukushima.

La alzo ulteriormente, con foga, ignoro la botta che dà con la testa sulle assi del pontile ed il suo dolce <Sta attento stronzo!> e passo le sue cosce sulle mie spalle, ed inizio a scatenare la lingua ovunque, nella trepida attesa che si schiudano le sue labbra. Finalmente la sento aprirsi, mi immergo in lei fino a trovare il clitoride, con la lingua inizio a scrivere il suo nome sul bottone magico.

V

A

N

E

S

S

A

A

M

B

E

R

<Voglio tutto l'elenco telefonico di Los Angeles!> mi geme in un orecchio, tirandomi i capelli, <mhmmm subito!!>

Eseguo prodigandomi, lei ansima su di me, la sento accelerare fino a dei gemiti degni di un coyote. Sento le sue membra rilassarsi e la mia lingua viene travolta da una piena del Nilo.

<Ops, questa non era un'onda> dice lei ridendo. Tossisco e sputacchio, ma non resisto più. La distendo a terra, lei libera tutto il mio desiderio, mi guarda dolcemente mentre si schiaffeggia le labbra con la pannocchia.

<Quante bugie hai detto per farla allungare così?>

Ed in un attimo, come un mago, la fa sparire.

<Oh!>

La sensazione di imprigionamento che ho sentito con la lingua adesso la sento altrove, non molla per nessuna ragione e mi rendo conto che è lei che, di nuovo, sta comandando i giochi, allora il mio spirito di bad boy riprende forza, la afferro per la testa e inizio a dare ritmo sussurrandole <Ehi, è il cow boy che decide come cavalcare, puledra>

Per tutta risposta lei mi sbatte per terra, strappa la confezione di un preservativo al chilli piccante, lo risucchia e me lo mette direttamente con le fauci, poi mi sale sopra e si impossessa della pannocchia, mi cavalca con furia, sento il calore avvolgermi, mentre lei si muove come una pazza urlando "hy-haa!!!".

Il rodeo continua e il calore continua a salire, la luce nei suoi occhi è bramosa, è fuoco puro! Sento di non poter resistere a lungo a questa pazzesca gatta in calore che miagola su di me schiaffeggiandomi con i suoi seni da ragazza semplice. Io glieli prendo e glieli strizzo quanto più riesco ma lei si fa furiosa, il calore insostenibile mi fa gemere e inondare il preservativo, lei urla <Un idrante!!!>

E io la guardo soddisfatto.

<Eh si, piccola... un idrante per il nostro fuoco!>

<No! Va a fuoco il pontile!!!>

Il fuoco che abbiamo acceso si è propagato al pontile, che sta bruciando. Mi tiro su i pantaloni alla bell'e meglio e inizio a schizzare l'acqua di mare verso le fiamme, ma non combino molto. Ben presto arrivano i bagnini di servizio, tra cui anche quel Kyle Justin che è il nostro nuovo coach.

<Che succede?>

<Ehm... un meteorite!>

<Ah, che fortuna che non vi siate fatti male> poi guarda Vanessa Amber, lei distoglie lo sguardo, io non capisco ma mi inquieto. La stringo coprendola con il mio corpo dato che è praticamente mezza nuda, è una ragazza semplice e la vedo vergognarsi, ma io sono bad boy e devo marcare il mio territorio.


Vanessa Amber POV

L'arrivo di Kyle Justin mi mette in evidente imbarazzo, so di essere in torto, so che la parte più oscura di me ha preso il sopravvento sulla ragazza semplice.

Aaron Ryan mi tiene per le spalle, ci allontaniamo lentamente.

<Scusa, non so che mi è preso> gli dico.

<Ehm, di cosa ti stai scusando?>

<Del mio comportamento da bad girl. So che tu desideri altro, desideri una ragazza semplice, ma io... oh, Aaron Ryan>

Lui si fa silenzioso, con un cenno mi invita a salire sulla moto, sgommiamo via e io non so nemmeno se tenerlo stretto, men che meno dalla pannocchia. Dopo pochi minuti rallenta dicendo <Dove vuoi andare? A casa?> ma lo vedo dubbioso, la sua moto non corre più.

Io lo faccio fermare.

<Fammi guidare>

<Vuoi correre?>

<Stavi correndo>

<Non stavo correndo, stavamo correndo>

<Non stavo correndo, non voglio correre>

<Io mi sento pronto a correre ancora>

<Io non correrò se non mi sentirò di correre>

<Vuoi guidare ma non vuoi correre?>

<Non voglio correre, abbiamo corso abbastanza>

<Allora fai correre me>

Gli mollo un pugno in pancia dicendo <Sali> e corro per le strade di Los Angeles fino alla collina di Hollywood, mi fermo e respiro l'aria a pieni polmoni, poi mi lascio cadere a sedere proprio sotto la grande scritta, strappando un filo d'erba. Lui mi appoggia una felpa oversize sulle spalle e mi abbraccia da dietro. Com'è dolce, non sembra affatto un bad boy.

<Sai, a New York ero una ragazza semplice nonostante mio padre fosse molto ricco, l'uomo più ricco di New York. Vivevamo felicemente io, Caleb Dallas ed i miei genitori. Ma mio padre ad un certo punto ha iniziato a dover viaggiare tantissimo per lavoro, a lasciarci da soli. Mia madre litigava spesso con lui, diceva 'E' possibile che fai viaggi così frequenti e non prendi mai su niente se non delle mutande di ricambio?' ma mio padre si trincerava nel suo studio, sempre più silenzioso>

Sposto le sue mani dal mio seno e lo bacio, poi riprendo.

<Io soffrivo moltissimo di questa cosa, piangevo molto, ho iniziato ad essere presa in giro a scuola perchè avevo sempre un aspetto orribile, trascurato. Ma un giorno entrai in un negozio per caso, c'erano delle magliette che mi piacevano, e incontrai David il Guercio, che mi prese in simpatia, ma non perchè compravo duemila dollari di magliette a settimana. Mi aveva in simpatia per come ero! Così conobbi anche Frankie Trevor, e diventai pazza di lui>

Aaron Ryan si irrigidisce, lo noto perchè inizia a strizzarmi troppo forte il seno.

<Ahia! Ehi, non hai capito nulla! Frankie Trevor è il mio migliore amico gay! Ma non ci vediamo da tanto tempo! Abbiamo subito legato perchè eravamo tutti e due maltrattati, bullizzati, e così ci siamo fatti forza assieme. Ma un giorno, ebbi una orribile notizia: mia madre era morta in un incidente stradale, pensa che sfortuna, lei che non usciva mai di casa, che non aveva la patente e che diceva di odiare le vetture, era morta proprio per un incidente stradale!>

<Oh, mi spiace> mi dice Aaron Ryan smettendo di succhiarmi un capezzolo.

<Ho pianto assieme a Frankie Trevor, ma poi una banda di bulletti ha iniziato a tormentarci perchè piangevamo, e allora ho pensato: basta, non piangerò più per il dolore, sarò forte! E il mio migliore amico gay è stato accanto a me, ed abbiamo iniziato ad allenarci segretamente, boxe, arti marziali, corse clandestine, ed alla fine abbiamo pestato i bulletti, peccato per tutto quel sangue in una scuola elementare, ma ci siamo presi la nostra rivincita! Purtroppo questa aura di bad girl mi è rimasta shhhullhhha phhhelllhhehhh.... Oh, Aaron Ryan, per favore, non mettermi la pannocchia in bocca mentre parlo!>

<Vanessa Amber, solo tu sai quanto hai sofferto, vorrei poterti aiutare di più!>

<Beh, ora sono qui, voglio mettermi alle spalle la mia vita di bad girl! E con te lo farò! Aaron Ryan!... Aaron Ryan?>

Dorme placido, affianco a me, come è dolce!


Kyle Justin, come tutore della spiaggia, professore e coach, diligentemente comunicherà ai genitori di Aaron Ryan e Vanessa Amber il loro coinvolgimenti nell'incendio. Questi , contrariati per il comportamento promiscuo dei figli, li puniranno severamente:

1) Li costringeranno a fermarsi a scuola varie ore per raschiare via gli avanzi di cibo dalla mensa, pulire i bagni e soprattutto gli spogliatoi del football.

2) li faranno riparare il pontile andato a fuoco armandoli di legna, attrezzi, chiodi e vernice.

3) li costringeranno ad indossare dei braccialetti elettronici affinché non si avvicinino troppo l'un l'altra.

AVETE TEMPO PER VOTARE FINO A GIOVEDI 18 MARZO!

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