capitolo unico

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Se durante la lettura trovate errori o imprecisioni vi chiedo di segnalarli, grazie <3
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⚠️Fluff + Smutt⚠️
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"Va a farti fottere, Malfoy"
Draco era là in piedi davanti al prescelto, un sorriso stampato sul volto e le braccia incrociate al petto. Come al solito avevano iniziato a litigare per una causa da niente. Ormai andavano avanti così da anni e la situazione era peggiorata quando Draco era diventato un mangiamorte.

"Ti piacerebbe" rispose, guardandolo ghignante.
Potter lo raggiunse e lo spinse con forza, facendogli perdere l'equilibrio e finire a terra, sorpassandolo e sparendo dietro la parete del corridoio. Alzò lo sguardo su Pansy, in piedi al suo fianco, poi si prese il volto tra le mani.
"Hai visto? Non c'è niente da fare con lui, non mi sopporta, non ho alcuna possibilità..."

La corvina gli tese una mano, aiutandolo ad alzarsi.
"È solo un coglione ed è troppo stupido per capire che ti ama. Insomma, sei un bel ragazzo! Non abbatterti così"

"È furioso più che mai con me perché sono diventato un mangiamorte... Se qualche anno fa avevo qualche possibilità, al sesto anno le ho mandate tutte a puttane" mormorò, posandosi contro la parete. Sospirò "Forse è meglio che lascio perdere"

"Vorresti arrenderti così?? Oh insomma! Si vede lontano un miglio che anche tu gli piaci! Devi solo riprovare e riprovare ancora e vedrai che prima o poi arriverà l'occasione giusta!"

"Continui a ripeterlo ogni volta. Come puoi dire che Potter mi ami? Lo vedi con i tuoi stessi occhi come si comporta!"

Pansy sospirò e gli accarezzò la spalla, confortandolo.
"Ti prometto che troveremo un modo per farvi avvicinare senza che ti uccida. Anche a costo di rinchiudervi in una stanza" aggiunse ridacchiando.
Malfoy sorrise appena, ridacchiando a quell'idea "Forza, andiamo a cena"
E il biondo afferrò la mano che l'amica gli stava porgendo.

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Potter era nel suo dormitorio, furioso più che mai.
Ron davanti alla porta cercava di convincerlo ad andare in sala grande insieme a loro.
"Ti ho detto che non ho fame! Tu va a mangiare con Hermione e Ginny, non mi interessa" Sbottò, mettendosi sotto le coperte.

"Tutto questo solo perché non riesci ad accettare di essere innamorato di Dra-" si dovette abbassare velocemente per non rischiare di essere colpito dall'incantesimo silenziante che Harry gli scagliò contro.

"Ti dico che non ne sono innamorato!"

"Tu non ne sei innamorato quanto io sono etero" si intromise Ginny, oltrepassando il fratello e incrociando le braccia mettendosi di fronte al prescelto "Tu odi Malfoy solo perché non riesci a sopportare il fatto di esserne innamorato"

"Io non ne sono innamorato!!" Sbottò di nuovo, sedendosi rigido sul letto "Lo odio e basta! È un serpeverde, è un fottuto mangiamorte, è viziato, e lui non mi ama!"

"Pansy ci ha affermato il contrario. Draco è COTTO di te" rispose Ron, mentre Ginny lo guardava minnacciosa.

"Dannazione, Ronald! Pansy ci aveva detto di non dire che era stata lei!"

"Non ha importanza chi sia stato a dirvi cosa, io non sono innamorato di Malfoy e tanto meno sono gay!" Si difese.

"Come no, al quarto anno stavi già con me eppure non avevi occhi se non per Cedric Diggory!" Gli ricordò "Forse non sarai del tutto gay, ma possono comunque piacerti i ragazzi. A me piacciono entrambi e ora sto con una ragazza"

"Ma per te è diverso! Tu... Tu sei una ragazza e-e..." Non sapeva dove agganciarsi. La rossa lo guardò male mentre il moro ragionava su come dare un senso all'idiozia che aveva appena detto "È diverso è basta. E poi io non stavo dietro a Cedric, e anche se fosse vero e io fossi realmente gay di certo non sono innamorato di Malfoy"

I due Weasley scossero la testa, non sapendo cosa fare. Quando Harry si piantava una cosa in testa era impossibile fargli cambiare idea. Era così testardo... spesso si erano chiesti come facesse Malfoy ad essersi innamorato di qualcuno così e di come non avesse ancora perso le speranze. Ed effettivamente era ciò che era successo. Se non fosse stato per Pansy, Draco sarebbe già andato a cercare qualcun'altro. Ci aveva già provato al quinto anno con un corvonero del suo stesso anno, ma la relazione era andata avanti solo per poche settimane, poi si erano lasciati. La causa era stata la notte in cui avevano fatto sesso e Draco aveva urlato niente di meno che il nome di Potter. Era stato così imbarazzante che il volto del biondo era avampato, divenendo rosso come un peperone, mentre il corvonero inveiva su di lui, cacciandolo dal dormitorio. Ne era uscito senza maglia e con la zip dei pantaloni aperti e si era sentito assalire dalla vergogna quando alcuni corvonero del primo anno ancora svegli l'avevano visto ed indicato.

Poi al sesto anno era stato con un tassorosso un anno più piccolo di lui, ma era talmente tanto appiccicoso che l'aveva lasciato dopo solo tre giorni. Per quanto non sembrasse all'apparenza, era Draco quello a cui piaceva ricevere continue attenzioni, tra coccole e complimenti, invece si era ritrovato a dover ripetere centinaia di rassicurazioni al ragazzo. Per tutta la durata del sesto e settimo anno era rimasto single. Aveva altri impegni: era diventato un mangiamorte, doveva uccidere Silente e poi c'era stata la guerra magica.

Quell'anno invece, per due mesi, era entrato in una relazione con un giocatore di Quidditch dei serpeverde del suo stesso anno: Jake Murphy. Era stato orribile. Pretendeva di far sesso anche più di tre volte al giorno: Una di prima mattina, una dopo le lezioni e una la sera prima di andare a dormire, con un bonus di scopate negli spogliatoi di quidditch prima e dopo la partita.
E ogni volta che perdevano una partita, diventava sempre indomabile: lo sbatteva sulla parete, in modo che gli desse la schiena, e lo penetrava con forza mentre gli lasciava qualche bacio sulla schiena e sul collo. Veniva dentro di lui e lo lasciava libero, facendolo voltare petto contro petto. Gli prendeva il mento con due dita e glielo alzava per guardarlo dritto negli occhi.
《Scusami piccolo, sai che non sopporto perdere le partite. Spero di non averti fatto troppo male》
E Draco non poteva dire niente perché il serpeverde si abbassava su di lui per baciarlo sulle labbra con forza, mettendo a tacere tutto ciò che avrebbe voluto dire.

Il giorno in cui Draco aveva finalmente preso coraggio e aveva rivelato che voleva rompere con lui, Jake l'aveva presa male. Prima aveva cercato di manipolarlo, raccontandogli di come la sua vita fosse migliorata da quando c'era lui e di quanto avesse sofferto per la perdita del fratello durante la battaglia di Hogwarts. Gli aveva promesso che aveva già grandi futuri per loro due, che si sarebbero trasferiti lontani da tutto e tutti e che si sarebbero sposati appena dopo la scuola. Malfoy era rimasto solido come una roccia e a Jake non era piaciuto. L'aveva preso e l'aveva spinto contro la parete, bloccandolo con una gamba in mezzo alle sue. I piedi gli penzolarono nel vuoto ora che si trovava all'altezza del fidanzato.
《Lo sai bene più di me che se mi lasciassi non avresti nessuno. Chi vorrebbe mai mettersi con un lurido mangiamorte? Tu senza di me non sei niente》e mentre Draco cercava di spingerlo via, Jake lo aveva baciato con forza al punto da fargli male. L'aveva preso sulla spalla e l'aveva fatto cadere a peso morto a pancia in giù sul materasso, affrettandosi a sovrastarlo prima che avesse la possibilità di alzarsi. Quel rapporto era stato il più doloroso che avesse mai provato in tutta la sua vita.

Per riuscire ad uscire da quella relazione aveva dovuto chiedere aiuto a Blaise e Theo, ormai fidanzati da due anni. Blaise, molto più alto e robusto di Theo, avrebbe dovuto fingersi l'amante di Draco. Anche Theo era d'accordo. La cosa era finita con un bruttissimo scontro che aveva portato a un livido gonfio sull'occhio di Blaise e l'esplusione di Jake da Hogwarts dopo aver scagliato la maledizione cruciatus su Draco.

Così era rimasto single e ora non aveva occhi se non per Potter. Anche il moro giocava a Quidditch e in quelli anni era cresciuto tanto, al punto che superava Draco più o meno di cinque centimetri. Aveva un bel fisico, era riuscito a scorgere i suoi pettorali del prescelto negli spogliatoi, quando anche Malfoy giocava a Quidditch.

Harry invece era single dal quinto anno, quando Ginny gli aveva rivelato di avere una cotta tremenda per Luna. Glielo aveva detto subito perché non voleva illudere e far soffrire Harry, tenendogli nascosta una cosa così importante. Quest'ultimo era rimasto molto scosso ma aveva apprezzato davvero tanto il gesto.
Così era rimasto single: con la ricerca degli horcrux e la guerra magica non aveva avuto tempo per una fidanzata... o per un fidanzato. Era difficile da ammettere ma al quarto anno, quando ancora stava con Ginny, rivolgeva spesso occhiate interessate a Cedric, il cercatore di tassorosso. Al quarto anno Harry non poteva affatto definirsi un ragazzo alto e Cedric lo superava di parecchi centimetri. Aveva un bel fisico e un bel volto... Nel complesso poteva definirlo... attraente?
No, per Harry era impossibile. Solo perché trovava bello un ragazzo non significava che ne era innamorato, no? Solo perché a volte aveva desiderato di andarci a letto, non significava che avesse avuto voglia di baciarlo...
Lui la chiamava "attrazione fisica" oppure si difendeva dicendo che era tutta invidia e che voleva essere come lui: alto, bello, forte...
E in effetti quel desiderio si era realizzato. Ora andava ben fiero del suo fisico e del suo aspetto estetico.

Ma durante il sesto anno, probabilmente a causa di tutto il tempo passato a spiare Malfoy, era diventato ossessionato da quest'ultimo. E più lo seguiva e lo guardava più si accorgeva di un qualcosa di lui che non aveva mai notato. Il colore dei suoi occhi era sempre stato di quell'argento così bello? I suoi fianchi erano sempre stati così magri? Le sue labbra erano sempre state così rosee? Il modo in cui si muoveva, si atteggiava, camminava... era sempre stato così... attraente?

Tutte le volte che Malfoy gli dava le spalle, lo sguardo di Potter cadeva sempre sul suo sedere fasciato dai pantaloni aderenti.
Il primo ad essersi accorto di questo suo strano interesse era stato Ron.
《Terra chiama Harry》gli aveva detto, sventolandogli la mano davanti al viso 《I miei occhi sono qua, ma se preferisci guardare qualcos'altro 》e aveva fatto un sorrisetto, facendo intendere ad Harry che aveva visto ciò che stava guardando.

Potter si era subito difeso, cercando scuse e cercando di convincere l'amico che non stava osservando il serpeverde.
Ma Ron ne aveva parlato con Hermione e poi con Ginny, e anche loro due avevano iniziato a fare caso allo strano nuovo interesse di Harry.
Eppure il moro negava ogni volta.

Ma questo suo interesse cresceva ogni giorno sempre di più. Cercava di convincersi che ne fosse solo ossessionato, ma non innamorato: non funzionava.
Arrivò al punto di arrendersi, che forse provava veramente qualcosa per lui. Così, quando l'aveva visto sulla mappa del malandrino nel bagno al sesto piano, era corso subito da lui. Non sapeva cosa avrebbe fatto, se avesse dovuto parlargli, se avesse dovuto solo spiarlo.... D'altronde restava comunque dell'idea che Draco fosse diventato un mangiamorte.
Era entrato e l'attimo dopo tutto era cambiato: Malfoy aveva il braccio con il marchio scoperto in bella vista.
C'era stato uno scontro, che aveva quasi portato alla morte del serpeverde. Era a tutti gli effetti un mangiamorte, ed Harry non poteva sopportarlo. Non riusciva a credere di essersi innamorato di un seguace di Voldemort.

Eppure, durante la guerra magica era cambiato... L'aveva salvato al Manor e aveva anche impedito a Crabbe e Goyle di ucciderlo nella stanza delle necessità. Che fosse stato amore? Che fosse stata paura? Non lo sapeva ma optava per la seconda. Aveva restituito entrambi i favori a Malfoy, salvando dalle fiamme e dai Mangiamorte. Ora erano pari.

Eppure aveva salvato un'altra volta Malfoy, al ministero. Lucius era stato condannato al bacio dei dissenatori, Narcissa a un anno di reclusione in casa, Draco a sei mesi ad Azkaban.
Draco aveva sentito il mondo crollargli addosso. Non avrebbe retto nemmeno un giorno là dentro. Sarebbe stato picchiato tutti i giorni e più volte al giorno, per di più sarebbe dovuto restare in mezzo ai dissenatori. Sua madre l'aveva guardato desolata, sapendo di non poter fare nulla. Le sue testimonianze non servirono a nulla.

La tortura iniziò non appena mise piede ad Azkaban: la sua bacchetta fu spezzata a metà, fu costretto a spogliarsi e indossare una divisa usata e riusata da carcerato. Prima di raggiungere la sua cella l'avevano portato in una stanza, dove un dissenatore gli risucchiò solo parte della sua energia vitale: il tanto giusto per indebolirlo. Poi erano iniziate una serie di frustate sulla schiena e sulla braccia. Per i primi due giorni, Draco non era riuscito ad alzarsi dal pavimento della sua cella. La notte del quarto giorno, molte ore dopo la sua dose di frustate, aveva zoppicato fino alle sbarre. Dopo essersi assicurato non ci fosse nessuno nelle vicinanze le aveva afferrate con entrambe le mani e aveva iniziato a scuoterle, per poi spingere con tutta la forza che aveva. Con le lacrime agli occhi diede altri forti strattoni, quando il gelo intorno a lui divenne più forte. Inciampò e cadde seduto sul pavimento alla vista di un dissenatore di fronte a lui, dietro le sbarre.
Draco aveva strisciato indietro, fino alla parete opposta, nascondendo il volto dietro le ginocchia piegate.
《N-No, ti prego no. N-Non farlo》 aveva supplicato, mentre il dissenatore muoveva la mano cadaverica lungo le sbarre. La porta si aprì e l'essere fluttuò su di lui 《P-Per favore, p-per favore! N-Non-》e la frase gli era morta in gola. Il dissenatore aveva iniziato a risucchiargli via l'anima. Una guardia aveva evocato un patronus e Draco, privo di sensi, era stato lasciato libero sul pavimento.

Aveva passato ad Azkaban solo nove giorni, poi un auror era venuto a prenderlo. Era stato portato al Ministero con ancora indosso i vestiti da carcerato, magro, scalzo e con il viso sporco di polvere e cenere. Era stato fatto sedere sulla stessa sedia dove l'avevano condannato, gli sembrava di star rivivendo la sua sentenza da capo. Ma qualcosa era andato diversamente. Potter era là, dal lato opposto della stanza. Stava raccontando la vera versione dei fatti, la stessa raccontata da Draco e da Narcissa. Era dalla loro parte.

Draco era stato scarcerato e lui e Narcissa erano stati condannati ad un solo mese di reclusione al Manor.
Aveva impiegato un bel po' a riprendersi ma tutto era tornato come prima, eccetto la cotta per Potter ora alzata fino alle stelle.
Ma se Harry sperava che una volta tornato ad Hogwarts, dopo avergli salvato la vita per la terza volta, il comportamento del biondo sarebbe cambiato, si sbagliava di grosso. Era rimasto il solito bambino viziato.

Ma Draco non poteva farci nulla, era il suo modo di provarci con Harry. Lo infastidiva al punto che il moro non ne poteva più e gli rivolgeva qualche insulto. E a Draco bastava questo: che Potter lo notasse.

Ne aveva parlato con Pansy, la quale si era rivelata avesse già intuito l'interesse verso il prescelto. Gli aveva promesso l'avrebbe aiutato a tutti i costi, ma le situazione era sempre la stessa.

Draco amava Harry, Harry odiava l'idea di essere innamorato di Draco.

Ma qualcosa ben presto sarebbe cambiato.
Una sera Pansy uscì dal suo dormitorio e, sotto appuntamento, incontrò Ron ed Hermione all'interno della stanza delle necessità. Draco l'aveva vista uscire dal suo dormitorio, ma non aveva detto niente, salendo al piano di sopra e andando a letto.

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Il giorno dopo.

La partita Serpeverde contro Grifondoro stava andando uno schifo. La pioggia batteva forte, i giocatori rischiavano di scivolare via dalle scope e, se a stento si vedeva sia la pluffa che i bolidi, figurarsi un boccino.

"Harry! Attento!" Ginny gli aveva urlato contro appena in tempo e Potter era riuscito a schivare il bolide che lo stava per colpire in pieno sulla nuca.

Ringraziò la ragazza e, avendo visto il boccino, corse all'inseguimento. Anche il cercatore serpeverde l'aveva visto e ora stavano volando veloci fianco a fianco. Harry l'aveva quasi afferrato, ma gli sfuggì. Un bolide rischiò di colpirli più volte. Il boccino sfrecciò verso l'alto e i due puntarono in quella direzione. Mancava poco davvero poco...

Iniziò a scendere in picchiata e i due lo seguirono ancora, rischiando di scivolare via dalla scopa. Appena fu in linea retta si alzò in piedi, allungando il braccio. Restando in equilibrio riuscì ad afferrarlo al volo prima che sfrecciasse in aria di nuovo.
Alzò il braccio, esultando, ascoltando ad occhi chiusi gli studenti sugli spalti che urlavano e applaudevano sotto la pioggia.

Quando aprì gli occhi non ebbe nemmeno il tempo di spostarsi: qualcosa lo colpì in pieno volto con forza. Privo di sensi precipitò ad una distanza di decine di metri dal suolo. Molti urlarono.
"ARRESTO MONENTUM!" Gridò la voce della professoressa Mc Grannit, ed Harry si adagiò lentamente al suolo. Era svenuto.

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Gli faceva male la testa, sentiva le orecchie squillare. Una voce lo chiamava.
"Harry! Harry, svegliati!"

Spostò la testa nella direzione della voce ma non riusciva ancora a vedere nulla: non aveva gli occhiali e teneva le palpebre semichiuse.
"R-Ron?" Sussurrò, cercando di mettere a fuoco.

"Oh Salazar, Harry! Mi hai fatto venire un colpo! Ho temuto il peggio!" Disse la voce, stringendogli la mano. Poco a poco Harry aprì gli occhi, mettendo appena a fuoco. Il fischiare alle orecchie stava sparendo.

"R-Ron? Ron sei tu? Cosa è sucesso? Dove... Dove mi trovo?"

"Aspetta, mettiti gli occhiali"
Ora sentiva perfettamente. Non riconobbe la voce di Ron. Sembrava quella di...
"Come ti senti?" Chiese di nuovo la voce.

Non appena il ragazzo gli infilò gli occhiali, Harry lo riconobbe. Si tirò subito a sedere, puntandogli uno sguardo carico d'odio.
"Che cazzo ci fai tu qui, Malfoy??"

Draco lo guardò, preoccupato.
"Sei caduto dalla scopa da decine di metri! Madama Chips dice che è una fortuna che non ti si sia rotto niente. La preside è riuscita a fermarti prima che ti schiantassi al suolo. Oh Harry! Ero così preoccupato!" Gli strinse di più la mano.

Potter si scrollò subito dalla presa di Malfoy e si guardò in giro
"Dov'è Ron? Dov'è Hermione??"

"Non capisco..." mormorò, posandogli una mano sulla fronte "Ti senti bene? Devo chiamare-"

"Sta zitto" lo interruppe Potter bruscamente "Vattene. Ho un mal di testa terribile e non ho voglia dei tuoi giochetti"

"Signor Potter, si è svegliato finalmente" Madama Chips si stava avvicinando ai due "Come si sente?"

"Da quanto sono qui? Che... Che ore sono?" Chiese, ignorando la domanda del l'infermiera.

"Sono le 7 di sera. È qui da ieri pomeriggio, ha fatto una brutta caduta dalla scopa. È fortunato che non ci abbia rimesso le costole o l'osso del collo"

"Dove sono Ron ed Hermione?" Chiese preoccupato "Stanno bene?"

"Stanno bene" rispose la donna "Lei piuttosto come si sente? Sta bene?" Il moro annuì "Se è tutto apposto posso farle gli ultimi controlli e poi sarà libero di andare, ma resti a riposo per un po'"
La donna visitò il ragazzo, poi lo lasciò andare, consegnando i suoi vestiti sulle braccia di Draco "Vuole aiutare lei Potter a vestirsi?"

"Certo" aveva risposto senza alcuna esitazione, sorridendo.

Non appena l'infermiera se n'era andata, Harry aveva strappato via i propri vestiti dalle braccia di Malfoy "Cosa credevi di fare? Vattene, non ho bisogno del tuo aiuto" si era tolto il pigiama, restando in boxer, e si era infilato i pantaloni e la camicia. Ma quando raggiunse l'ultimo bottone il suo occhio fu attirato da qualcos'altro: sulla camicia bianca non era impresso lo stema di grifonforo, bensì quello di serpeverde. Sulla sedia c'era anche la cravatta verde e argento.
"Ma che scherzo è questo? Questi non sono i miei vestiti!" Aveva esclamato, sfilandosi di fretta la camicia.

"Certo che sono i tuoi" gli aveva detto Draco, porgendoglieli di nuovo "Te gli ho portati io stesso dal dormitorio"

"Ti stai prendendo gioco di me o sei tonto e basta? Non sono uno schifoso serpeverde!"

Malfoy lo aveva guardato ed il moro aveva potuto scorgere della preoccupazione nel suo volto.
"Harry... stai bene? Sei un po' caldo" disse, posandogli una mano sulla fronte "Forse hai qualche linea di f-"

"Levati di mezzo!" Aveva sbottato, interrompendolo. Si era alzato dal materasso e Draco aveva indietreggiato di qualche passo per osservarlo alzando la testa. Era a petto nudo, i pettorali esposti di fronte al suo viso. Deglutì. Potter invece parlò di nuovo.
"Dove sono i miei vestiti?" Malfoy aveva abbassato lo sguardo e aveva indicato la sedia dietro di loro, dove gli aveva posati quando il moro si era alzato.
"Fai il serio Malfoy, o giuro che un cazzotto sul naso non te lo salva nessuno"
Madama Chips, attirata dal litigio dei due ragazzi, li raggiunse e chiese spiegazioni. Potter chiese ancora una volta i suoi vestiti e la donna gli consegnò di nuovo i pantaloni e la camicia con lo stema di serpeverde.
"Ma io sono un grifondoro!!" Quasi urlò, irritato più che mai. Ma la donna l'aveva guardato confusa e gli aveva più volte chiesto se si sentisse male.
Draco invece era rimasto dietro Potter ad ascoltare la conversazione dei due.
"Sa che c'è? Non importa, mi cambierò nel mio dormitorio" e aveva lasciato l'infermieria con indosso i vestiti di serpeverde, coprendosi lo steme con un braccio.

"Harry!! Harry aspetta!!" Draco correva dietro di lui, chiamandolo. Potter si voltò e il biondo lo raggiunse, con il fiatone "Io..."

"Che cosa vuoi ancora? Vattene" Gli aveva detto di nuovo, voltandogli le spalle e camminando di fretta verso la sala comune dei grifondoro.

"Perché mi tratti così?? Che cosa ti ho fatto??"

Harry l'aveva ignorato. Coprendosi lo stema ed evitando di guardare gli altri negli occhi oltrepassò la sala grande. Alcuni serpeverde uscirono proprio in quel momento e, nel vedere il moro, lo salutarono sorridendo. Potter non gli rivolse nemmeno lo sguardo.
Corse su per le scale, ignorando Draco che lo seguiva a ruota come un cagnolino.
"Ehi Potter!" Lo salutò un serpeverde, mentre col suo gruppo scendeva giù dalle scale.
"Ciao Harry!" "Bella partita, Harry!" Lo salutarono gli altri due.

Ignorò ogni saluto, lo sguardo fisso davanti a sé, correndo su per le scale fino al ritratto della signora grassa. Riprese fiato, sorridendo al pensiero che finalmente avrebbe potuto cambiarsi e liberarsi del biondo.
"Ungaro Spinato" disse. La password non doveva essere cambiata, solitamente succedeva una volta a settimana.
Il quadro non si mosse "Ungaro Spinato" ripetè di nuovo "Cavolo... hanno cambiato la parola d'ordine, vero?"

"Mio caro" aveva detto la donna "La parola d'ordine è giusta, ma qui sono ammessi solo i grifondoro"

Potter si voltò, rivolgendo un occhiata omicida a Draco alle sue spalle, poi tornò a guardare il quadro.
"Lo so, ma... lui non deve entrare. Devo entrare solo io, la prego mi dica che è giusta... o dovrò andare dalla mc grannit a chiedere quella nuova"

"Come ti ho già detto, la parola d'ordine è giusta, ma qui sono ammessi i grifoni"

"Ma io sono un grifondoro!" Sbottò "Sono solo vestito come un serpeverde ma è solo perché mi hanno dato i vestiti sbagliati! Faccia la seria, lei mi conosce!"

"Harry, dovresti davvero rilas-" il moro aveva allontanato con forza Malfoy da sé, il quale gli aveva posato una mano sulla spalla.

Si rivolse al quadro.
"Senta una cosa, non importa! Troverò Ron ed Hermione e mi faranno uscire da questo casino"
Furioso più che mai, scese di corsa giù dalle scale. Forse avrebbe incontrato Ron ed Hermione in sala grande, sempre che non fossero già tornati in dormitorio. Non riusciva a placare la sua rabbia, la testa continuava a fargli male, le orecchie avevano preso a fischiare e tutti sembravano avessero intenzione di prendersi gioco di lui. Che diavolo era la storia che ora era un serpeverde?

Scorse i suoi due migliori amici all'inizio delle scale che parlavano e gli corse incontro.
"Ron! Hermione! Oh Godric, grazie al cielo! Dovete aiutarmi!"

I due alzarono lo sguardo, attirati dalla voce che chiamava i loro nomi. Ron sussurrò qualcosa all'orecchio della fidanzata, poi entrambi voltarono l'angolo, prendendo un'altra strada.
Il moro si affrettò a raggiungerli, chiamandoli e ignorando Draco che chiamava Potter a sua volta.
Li raggiunse e posò subito le mani su una spalla di entrambi.
"Ra...Ragazzi" disse con il fiatone "Non..." prese un respiro "Non potete capire, non so cosa stia accadendo oggi"

"Oh, noi lo capiamo benissimo" disse Ron, la voce fredda e distaccata. Voltandosi, Potter si stupì di vederlo con un occhio gonfio "Mi hai colpito in faccia con un bolide pur di prendere quel cazzo di boccino"

Il moro boccheggiò, poi scosse la testa.
"L'ho fatto davvero? Accidenti, non me lo ricordo affatto! Mi dispiace così tanto"

"Certo come no" gli voltò le spalle "Vieni, andiamo Hermione" e insieme si diressero verso il dormitorio grifondoro.
Potter gli seguì a ruota ma a metà scala, Ron si voltò ancora.
"Vuoi levarti dai piedi!?"

"Si da il caso che anche quello sia il mio dormitorio"
Stava perdendo di nuovo la pazienza. Ma che avevano tutti oggi? Gli sembrava di star vivendo un incubo. Forse doveva solo andare a dormire.

"E da quando Serpi e Grifoni dormono insieme?"

Non era possibile... non poteva essere vero...
"Anche tu con questa storia!? Vi prego, voglio solo andare a cambiarmi e andare a letto... Hermione..." si rivolse alla ragazza "almeno tu..."
La riccia si voltò verso Ron, poi intrecciò le loro dita. Se ne andarono senza rivolgere al moro nemmeno uno sguardo.

Ormai persa ogni speranza si sedette a terra sugli scalini, la testa tra le mani per massaggiarsi le tempie. Vide i piedi di Malfoy salire le scale, ma non alzò lo sguardo.
"Sei ancora qui" sbuffò, esausto.

"Har, so che sei confuso ma è normale... Hai fatto una brutta caduta, ti sei appena svegliato e tutto questo stress non ti fa bene. Vieni in dormitorio, andiamo a dormire..."

Potter aveva alzato la testa per guardarlo, poi si era messo in piedi. L'aveva osservato in viso per un po', rifflettando sul da farsi. Una dormita gli avrebbe fatto bene e non importava dove avrebbe dormito. Il giorno dopo si sarebbe risvegliato nel dormitorio grifondoro. Tutto questo era solo un brutto sogno.
Seguì Draco giù per le scale, ma non poté impedire al suo sguardo di studiare tutto il corpo di schiena del ragazzo, soffermandosi sul suo sedere. Si concentrò su altro. Doveva smettere di guardarlo o la sua ossessione per lui sarebbe aumentata.

Raggiunsero la sala comune serpeverde e le serpi dei primi anni lo salutarono felici quando lo videro.
Draco lo guidò su per le scale, poi dentro una delle camere. Al contrario di quelle dei grifondoro era molto elegante, predominavano i colori verde e argento e invece di tanti letti a baldacchino ce n'era uno solo, matrimoniale, grande e con le coperte verdi. Sì, avrebbe dovuto farsi una bella dormita e poi quel letto sembrava così comodo e caldo...

Fu attirato dal rumore della porta che si chiudeva. Malfoy aveva chiuso a chiave la porta e aveva messo la chiave sul comodino.
"Cosa ci fai tu qui?" Gli chiese assottigliando lo sguardo.

"...È... la nostra camera" aveva risposto, fissandolo a disagio.

"Ma i serpeverde non avevano le camere singole??"

Malfoy abbassò lo sguardo sulle scarpe.
"Abbiamo chiesto... noi di... farci mettere in stanza insieme" mormorò, le guance gli erano diventate rosse come due peperoni "Non... Non ricordi?"

Era ridicolo, tutto ciò che stava accadendo era assolutamente ridicolo. Lui e Malfoy? Dormire nella stessa stanza? Quello si che poteva definirlo un incubo!
"Non importa" aveva detto sdraiandosi sotto le lenzuola senza nemmeno cambiarsi "Tanto domani mi sveglierò e sarà tutto quanto finito"

"Già..." Potter sentì Malfoy salire sul letto e sistemarsi sotto le coperte di fianco a lui, ma non si voltò a guardarlo "Domani starai meglio" e Draco aveva poggiato la testa sul suo petto.

Harry era sussultato, osservando la chioma bionda di Malfoy, che teneva gli occhi chiusi, rannicchiato a lui. Era pietrificato. Che gli avessero messo qualcosa nel succo di zucca prima della partita?
Oppure era un sogno, solo un bruttissimo sogno...
Oppure... Dannazione, perché non ci aveva pensato prima? Era tutto un piano architettato da Ron ed Hermione solo per convincerlo che Draco lo amasse! E di sicuro Draco aveva accettato solo per prendersi gioco di lui...
Come aveva fatto a non arrivarci?

Accorgendosi che il biondo si era ormai addormentato, lo spostò da sé, facendolo voltare di schiena nell'angolo opposto del letto, poi si voltò a sua volta dall'altra parte. L'uno dava la schiena all'altro. Sperava solo che l'opzione incubo fosse quella vera....

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Il risveglio fu terribilmente imbarazzante. Dopo tanto tempo che non faceva un sogno erotico su Draco ecco che doveva farne uno proprio quella notte. Per di più entrambi si erano girati durante la notte e si erano risvegliati l'uno avvinghiato all'altro. L'erezione mattutina di Potter stava spingendo contro la coscia di Malfoy.
Il biondo era andato a farsi la doccia e Potter non aveva potuto trattenersi dal guardargli il sedere, facendosi tornare a mente il sogno erotico.

In un primo momento non aveva nemmeno riconosciuto la stanza. Poi la realtà gli era stata sbattuta in faccia: l'incubo non era ancora finito ed era ancora un serpeverde a tutti gli effetti. Si era vestito ed era andato di corsa alla sala comune grifondoro, ma la signora Grassa non l'aveva fatto passare. Era sceso di corsa di nuovo dalle scale, seguito a ruota da Draco e ignorando i saluti dei serpeverde, ma il peggio era arrivato quando stava per giungere in sala grande.

"Ehi Theo guarda là!" Potter si era voltato, notando Theodore e Blaise scendere le scale e raggiungerli "Allora come stanno i miei due piccioncini preferiti? Passata una bella nottata? Mh?" E gli aveva rivolto un sorrisetto che faceva intendere per bene che cosa si aspettava di sentirsi rispondere a bella nottata.

"Piccioncini??" boccheggiò Potter, voltandosi a guardare Draco dietro di lui.

"Blaise, smettila di dire così..." rispose Draco, le guance gli si erano tinte di rosso.

"Oh andiamo, lo sa tutta la scuola che state insieme!"

"Che... Che stiamo insieme?? Io e Malfoy??" Sembrava che gli stessero per uscire gli occhi dalle orbite. Strinse i denti "Volete scusarmi un secondo?"
Potter aveva preso Malfoy per un braccio e l'aveva trascinato per parte del corridoio, fino a raggiungere il bagno più vicino. Lo aveva spinto contro la parete, mettendogli le mani ai lati della testa.
"Che razza di storia è questa?? Prima scopro di essere diventato un serpeverde, e ora io e te stiamo insieme!"

"Scusa Harry... Scusa davvero" gli aveva detto Malfoy. Nel suo sguardo si leggeva che fosse sul serio dispiaciuto e preoccupato "Ma una settimana fa circa, quando ci siamo dati il primo bacio... ci hanno visti... e-e la notizia si è diffusa, ma in pochi ci credevano... Però... quando sei caduto dalla scopa io sono stato il primo a raggiungerti... e allora tutti ci hanno creduto..." raccontò "Scusami Harry, non avrei dovuto farlo, è tutta colpa mia" gli occhi erano lucidi.

"Queste sono tutte balle" aveva detto, avvicinando il viso a quello di Malfoy che si schiacciò contro la parete "Non ci siamo dati alcun bacio e io e te non stiamo insieme!! Io non sono nemmeno gay"

"Perché mi tratti così? Forse non ti ricordi... magari hai dell'amnesia temporanea ma... tu avevi detto di amarmi e-e... anche Ron ed Hermione mi hanno detto che avevi una cotta per me"

Gli occhi di Potter si spalancarono di terrore. Avevano sul serio detto a Draco di quella sua cotta? Lasciò andare Malfoy e si allontanò.
"Godric Dannato! Questo è un incubo!" E si massaggiò le tempie.

Ricapitolò tutto ciò che gli era successo, passo dopo passo: era caduto dalla scopa giocando a Quidditch, si era risvegliato trasformatosi in un serpeverde, la Signora Grassa non lo faceva entrare in dormitorio, Ron ed Hermione nemmeno lo guardavano in faccia e Draco gli correva dietro come un cagnolino affermando stessero insieme.
Insomma, un casino.

Devo solo aspettare di svegliarmi continuava a ripetersi.

Draco si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla spalla. Potter dovette chinare di poco la testa per guardarlo negli occhi.
"Vedrai che presto ricorderai tutto" gli aveva detto e si era alzato sulle punte baciandogli piano le labbra con un piccolo bacio a stampo.
Potter non aveva ricambiato, ma quando le loro labbra si erano unite per la prima volta, aveva sentito qualcosa dentro di lui cambiare. Era un caos di emozioni contrastati. Era come se avesse aspettato quel bacio da chissà quanto tempo.
"Andiamo a pranzo?" Gli aveva detto con il sorriso, ma Potter era rimasto in silenzio, immobile.

Anche quando il biondo si era infilato sotto il braccio di Potter per farlo strisciare lungo il suo fianco, era rimasto fermo. Si era sempre chiesto come sarebbe stato stringergli i fianchi con entrambe le mani mentre lo baciava. Ma questo non l'avrebbe mai detto a nessuno.
Camminarono in questo modo fino alla sala grande.

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Potter era confuso sempre di più. Era stato così strano quando si era seduto sul tavolo dei serpeverde, accolto dagli studenti
"Ehi Harry! Bella partita!" "È stato un bel colpo quello!" "Ehi Potter!!" "Potter ci hai fatto stracciare i grifondoro!!" Esclamavano.
Aveva chiesto cosa fosse successo durante la partita ed era venuto a sapere che aveva scagliato un bolide con il manico della scopa al cercatore di Grifondoro Ron Weasley, riuscendo così a prendere il boccino prima di lui.
Voltandosi verso le classifiche aveva poi notato come si fossero del tutto stravolte. Serpeverde stava al primo posto, tassorosso al secondo, corvonero al terzo e grifondoro all'ultimo.

Dopo il pranzo aveva cercato di raggiungere Ron ed Hermione, ma questi ultimi non lo degradano nemmeno di uno sguardo. Draco gli stava appiccicato come una cozza e, forse, questa cosa non gli dispiaceva poi tanto.
Certo, Malfoy restava comunque un mangiamorte, ma non poteva negare che fosse carino.
Per di più, prima o poi, si sarebbe svegliato, perciò tanto valeva approfittarne.

Il fine settimana giunse presto e, mentre il moro rileggeva il tema di trasfigurazione, per il quale aveva impiegato non più di dieci minuti dato che era ancora convinto fosse tutto solo un sogno ma non voleva beccarsi una sfuriata anche da quella Mc Grannit, Draco si era avvicinato a lui un po' titubante e con due capi di abbigliamento alle mani.
"Ehi Harry..." Lo chiamò "Preferisci questo?" Disse, avvicinandosi la camicia bianca e i pantaloni neri al petto "Oppure è meglio questo?" E si era avvicinato al petto un completo nero aderente.

Potter l'aveva osservato un po', accigliandosi.
"Non lo so, dovresti essere tu a decidere. Perché me lo chiedi?"

Si era morso il labbro.
"Abbiamo il nostro primo appuntamento" disse senza guardarlo "Non... Non ricordi?"

"A-Appuntamento??" Deglutì.

"A Hogsmade... Da Madame Piediburro..."

Potter lo guardò, stupito, immaginandosi lui e Malfoy in un pub del genere. Insomma, era una roba da innamorati e fidanzatini! Non era un posto dove poter andare a fare una cena amichevole...
Si riscosse da quei pensieri. Perché se ne preoccupava così tanto? Era ancora tutto solo un sogno... Si sarebbe potuto svegliare da un momento all'altro.

"Il primo" disse solo, tornando a guardare il suo tema, senza leggerlo.

"Cosa?"

"Il completo" rispose "Il primo che mi hai mostrato"

"Oh..." aveva detto, riponendo l'altro completo nell'armadio "Dovresti prepararti anche tu" infilò le mani tra gli appendiabiti e i vestiti, poi ne estrasse un completo nero e glielo porse.
"Vado in bagno a farmi una doccia e cambiarmi"

Potter aveva alzato lo sguardo, osservando il completo sul letto. Si alzò e lo prese tra le mani, studiandolo. Era troppo formale, non avrebbe mai indossato uno stile simile. Se lo provò lo stesso, mettendosi davanti allo specchio e svestendosi, infilandosi poi il completo. Quasi non si riconobbe. Sembrava... un'altra persona. Quello era uno stile che avrebbe potuto molto facilmente associare a Draco Malfoy o ad un altro qualunque serpeverde purosangue.

I pantaloni non gli stavano così aderenti come quelli che solitamente portava il biondo, le scarpe erano nere e la parte superiore del completo gli metteva in risalto spalle e petto rendendo le spalle ancora più larghe di quanto già fossero.
Draco uscì dal bagno in quel momento, deglutendo quando vide il moro osservarsi allo specchio.
Cazzo se era attraente con quel completo addosso. Si sarebbe fatto scopare da lui in qualsiasi posizione. Quando il moro si voltò verso di lui, Draco sussultò, colto con le mani nel sacco a guardarlo.
"Ti... Ti sta benissimo"

"Anche tu sei... carino" gli aveva risposto il moro, guardandolo dalla testa ai piedi. I capelli erano pettinati da entrambi i lati. Potter odiava quando usava quintali di gel per tenerti i capelli pettinati all'indietro. Gli dava quell'aria di troppo del bambino ricco, viziato e figlio di papà. Quasi si stupì perché sembrava che quel giorno non avesse usato tanto gel. La camicia bianca larga sui fianchi era infilata dentro ai pantaloni e, questi ultimi, gli fasciavano le gambe come una seconda pelle, mettendo in risalto le sue curve e il sedere.
Cazzo se se lo sarebbe fatto! Era così fottutamente sexy, mentre girava su se stesso per mostrarsi a Potter.

"Sei gentile" gli aveva risposto, nascondendo l'imbarazzo e fermandosi a guardarlo negli occhi "Vogliamo andare?" E porse una mano al moro.

"Di già?"

"L'avevi deciso tu..." gli ricordò "Da due settimane. Dicevi che mi avresti portato a pattinare al lago nero ghiacciato dopo cena" e gli aveva preso felice la mano, correndo giù dalle scale del loro dormitorio.

L'appuntamento da Madame Piediburro andò meglio del previsto. Non c'erano tanti clienti, quindi potevano stare al sicuro da occhi indiscreti. Draco aveva parlato la maggior parte del tempo, mentre Harry era stato in silenzio ad ascoltare, parlando davvero poco. Doveva saperne il più possibile di qualsiasi cosa.

"Sai..." gli aveva detto poi "Non pensavo che questa estate mi avresti salvato... di nuovo. Credevo mi odiassi"

Potter l'aveva guardato, accigliandosi.
"Come scusa?"

"Al ministero... Avrei dovuto passare 6 mesi ad Azkaban" e rabbrividì a quel ricordo "Ma tu mi hai portato fuori da lì" sorrise sincero.

"Oh..." Esclamò, ricordandosi della sentenza al Ministero "Già... sì, ricordo... Ecco io... Non ti ho salvato. Semplicemente ho pensato che 6 mesi fossero davvero troppi. Non avresti retto e sapevo che non lo meritavi. Saresti dovuto uscire dopo una settimana, ma la sentenza è andata avanti per altri 2 giorni, così ne sei rimasto per nove. Alla fine hanno ritenuto la mia versione come veritiera e che concideva con la tua e con quella di tua madre. Così vi hanno liberato entrambi" Spiegò, mentre la proprietaria del pub li portava i dolci ordinati.

"Sei stato gentile" sorrise, senza guardarlo "Credevo che mi odiassi e... non pensavo nemmeno ci saremo mai messi insieme"

Oh, eccome se Harry lo odiava! Era diventato un mangiamorte, un seguace di Voldemort! E anche se l'aveva salvato due volte, non poteva perdonarglielo. Se solo non lo fosse mai diventato... magari le cose sarebbero andate meglio. Magari avrebbe dato ascolto a Ron ed Hermione e si sarebbero messi insieme. Magari non era così male come pensava...
E di fatti in quella settimana si era stupito parecchio per quel nuovo lato di Draco che non conosceva. Non pensava che dentro di lui potesse esserci un lato dolce e amorevole, tanto meno l'aveva mai visto arrossire o fare un sorriso sincero e senza cattiverie. Quel nuovo Draco gli piaceva tanto, ma sapeva che presto sarebbe finito tutto, che si sarebbe risvegliato in infermieria e che il biondo l'avrebbe tornato ad odiare come sempre. Ma finché il sogno sarebbe durato si sarebbe goduto ogni momento.

Chissà... magari ci sarebbe finito anche a letto.

Erano usciti dal pub e si erano stesi nella neve davanti al lago nero congelato, guardando le stelle. Sembrava di essere come in un universo parallelo... Come se fosse finito in un'altra realtà, in una in cui era un serpeverde, fidanzato con Draco, e dove non era amico di Ron ed Hermione.

In fondo gli mancavano solo questo: le vecchie amicizie. Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna; gli mancavano tutti quanti un sacco. Invece doveva subirsi la compagnia dei serpeverde.
"È così bello averti" gli aveva detto Draco, mettendosi seduto sulla neve a guardare la grande discesa ghiacciata. Poi si alzò.

"Dove vai?"

"A pattinare" l'aveva guardato dall'alto, sorridendo e porgendogli una mano per farlo alzare. Potter l'aveva afferrata e il biondo aveva materializzato due paia di pattini di fronte a loro.
"Sai... non ho mai pattinato in tutta la mia vita" gli aveva confessato, infilandosi i pattini.

Grandioso aveva pensato il moro Nemmeno io ho mai messo piede su dei pattini.
Già si vedeva steso a terra come un idiota. Se li infilò e si mise in piedi con un po' di fatica, barcollando un po'. Ci mise qualche secondo ma riuscì a trovare l'equilibrio. Anni e anni di quidditch a fare l'equilibrista sulla scopa erano serviti a qualcosa in fondo! Poteva camminare senza molti problemi,  che invece arrivarono una volta messo piede sulla lastra di ghiaccio.
Barcollò un po' ma riuscì a impedirsi di cadere.

Draco dietro di lui gli sorrise, poi si spinse con il piede, scivolando sul ghiaccio.
Bastò un attimo, l'altro piede scivolò in avanti e si sorresse con forza alle spalle del ragazzo per non cadere. Finirono entrambi sul ghiaccio, Harry a troneggiare su Draco. Si rimasero in piedi, imbarazzati, l'uno si reggeva all'altro.
"Non hai mai pattinato nemmeno tu, vero?" Gli aveva chiesto poi, ridacchiando.

Potter aveva negato
"Non ho mai messo piede su una lastra di ghiaccio con dei pattini in tutta la mia vita"

L'aveva guardato sorridendo, staccandosi un poco e mettendosi dritto con la schiena.
"Allora impareremo insieme" sorrise "Una volta Pansy ha provato ad insegnarmi a pattinare, ma non sono riuscito nemmeno a mettere i piedi sul ghiaccio, quindi sono rimasto a guardarla. Se non ricordo male, bisognava tenere ferma una gamba e spingersi dietro con l'altra verso in avanti" e così aveva fatto, spingendosi e riuscendo a fare qualche passo.
Gli sorrise, fiero di esserci riuscito. Harry aveva fatto lo stesso movimento, raggiungendolo. Draco fece altri due passi e scivolò più lontano, sempre sorridendo. Tornò da lui e gli prese le mani, alzando la testa per perdersi nelle sue pozze smeraldine. Si sporse appena e lo baciò sulle labbra, questa volta per davvero.
Potter rimase immobile qualche istante, prima di far scivolare le mani sui suoi fianchi, stringendoli e facendo sospirare Malfoy nel bacio.
Il suo fisico era così... perfetto sotto le sue dita... Si chiedeva come sarebbe stato toccarlo nudo, senza vestiti.
Draco gli aveva legato le braccia al collo, tirandogli piano il labbro inferiore quando smisero di baciarsi.

Il suo sguardo, il modo in cui lo guardava. Wow, ne era davvero innamorato. Quasi ci stava male al pensiero che ben presto quei momenti sarebbero stati solo un lontano ricordo.
Incantato dai sue occhi, perse l'equilibrio e finì steso sul ghiaccio, tirando Malfoy con sé.
Quest'ultimo non se la prese, anzi, rise. Una risata che fece battere forte il cuore del moro.

Quando tornarono in dormitorio, Malfoy ci mise poco tempo ad addormentarsi, rannicchiato con la testa posata sul petto di Potter, mentre l'altro stava sveglio ad osservarlo.
Se n'era davvero innamorato e ormai non poteva più negarlo.

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Le settimane passarono ed Harry ogni giorno si svegliava nel dormitorio serpeverde, nel letto insieme a Draco Malfoy, l'uno abbracciato all'altro. Eppure era sempre così strano, a volte dimentica d'essere un serpeverde e tornava alla vecchia sala comune, ricordandosene solo quando la Signora Grassa non lo faceva passare. Ci avrebbe messo un bel po' a farci l'abitudine, sopratutto quando svolgeva un ottimo compito e i punti venivano assegnati a serpeverde e non a grifondoro.

Ormai riusciva ad andarsene in giro per Hogwarts o per Hogsmade tenendo la mano al fidanzato, abbandonando del tutto la teoria che fosse vittima di un qualche scherzo. Sul serio, come era possibile che tutta Hogwarts si fosse messa d'accordo per fargli uno scherzo simile e di così cattivo gusto? Per cosa poi? Per prenderlo in giro? Per fargli ammettere di essere gay?

Preferiva ignorare quei pensieri e concentrarsi su altro. Su Draco sopratutto. Ma il suo interesse per il biondino non era solo dal punto di vista romantico, bensì anche dal punto di vista sessuale. I sogni erotici su di lui non si erano fermati e più volte si era soffermato a guardargli il sedere, specie quando usciva dalla doccia o indossava qualche pantalone nero  aderente.
Anzi, Harry in quel periodo ebbe quasi la sensazione che Draco potesse leggerlo nel pensiero. Ogni qual volta Harry si svegliava da un sogno erotico o faceva qualche pensierino sul biondo, Draco sembrava fare di tutto pur di aggravare la situazione.

Una volta Potter era uscito dalla doccia dopo una buona mezz'ora ad occuparsi di un problemino in mezzo alle gambe e Malfoy si era fatto trovare con solo delle mutande addosso, sdraiato a pancia in giù sul letto mentre leggeva un libro. Potter, dopo aver detto a Malfoy di vestirsi, era rientrato in bagno all'istante.

Altri giorni passarono ed Harry nemmeno ci sperava più che sarebbe tornato tutto come prima. Ormai era bloccato là e a lui non dispiaceva per niente. Era fidanzato con il Draco che aveva sempre voluto.

Malfoy gli aveva detto più volte di amarlo, e per questo non poteva esserne che felice.

Eppure lui non aveva ricambiato nemmeno una volta.

Era sempre Draco che lo baciava per primo, che faceva intrecciare le loro dita, che gli diceva ti amo, che lo abbracciava di sorpresa, che si rannicchiava a lui quando andavano a dormire. Forse perché Harry non si sentiva del tutto pronto ad accettare quella relazione o forse perché una parte di lui temeva ancora ci fosse qualcosa sotto.

Una volta stava sdraiato sul materasso a leggere un libro che aveva trovato sugli scaffali in mezzo a tutti gli altri. Non stava nemmeno facendo caso a cosa stesse succedendo all'interno della storia, ma aveva bisogno di trovare un modo per distrarsi e non stare a guardare il biondo per tutto il tempo. Draco sé n'era accorto e l'aveva fissato per un po' prima di parlare.
"Perché mi stai evitando?"

Harry aveva spostato il libro dalla faccia per poterlo guardare.
"Non ti sto evitando" mentì, ricominciando a fissare le parole nelle pagine, senza leggerle.

"Invece lo stai facendo..." aveva mormorato a bassa voce, sospirando. Aveva osservato il moro per un po' poi si era alzato della sedia su cui si era seduto e si era avvicinato al letto. Era salito sulle ginocchia, arrivando a gattoni fino a Potter, poi si era infilato tra le sue braccia con la guancia premuta sul suo petto.

"Cosa stai facendo?" Gli aveva chiesto il moro, non sapendo se cacciarlo via di malo modo o lasciarlo dov'era.

Il biondo, che stava guardando il libro aperto che il moro teneva tra le mani, alzò la testa incontrando gli occhi di Harry.
Sospirò.
"Non mi hai mai detto ti amo" gli disse. Potter aveva distolto lo sguardo dai suoi occhi, fissando di nuovo le parole nelle pagine. Draco invece continuava a fissarlo in viso.
"Tu... mi ami? Vero?"

Harry spostò lo sguardo di nuovo sul biondo. Nel suo sguardo poteva scorgere una nota di supplica e speranza allo stesso tempo.
"Ti amo?" Aveva ripetuto, scuotendo poi la testa "Come posso amarti se tutto questo non è nemmeno reale?"

"Lo so... me l'hai già detto..." mormorò, distogliendo lo sguardo per poi tornare a guardarlo negli occhi "Ma... mettendo caso che questa fosse davvero la realtà... tu mi ameresti?"

Sospirò. Non lo sapeva. D'istinto avrebbe detto sì perché in fondo lo amava per davvero. Era forse un mese che stava lì e aveva conosciuto un Draco del tutto nuovo. Se solo anche quello reale fosse stato così non avrebbe aspettato altro e gli avrebbe chiesto di mettersi insieme. Forse anche il vero Draco era pentito di ciò che aveva fatto e di come l'aveva trattato per tutti gli anni di scuola. Ne avrebbe potuto parlare in quel momento con lui, ma a cosa sarebbe servito? Il vero Draco sarebbe rimasto lo stronzo di sempre.
"Forse..." aveva detto solamente e aveva sfogliato una pagina del libro.

Draco era rimasto fermo a guardarlo per qualche minuto, stando in silenzio, poi aveva allungato un braccio e gli aveva afferrato il libro dalle mani, posandolo sul comodino. Si era tirato in ginocchio sul materasso e si era messo a cavalcioni del moro, sedendosi sul suo bacino.
Potter l'aveva guardato in silenzio, senza espressioni in viso, poi Draco si era chinato su di lui, stendendosi sul suo petto, e l'aveva baciato piano.
Harry, seppur sorpreso, aveva ricambiato il bacio, facendo scivolare le mani lungo le cosce del biondo, per poi risalire fino a raggiungergli i fianchi. Glieli accarezzò un po' poi, quando le sue dita toccarono i lembi della maglia del pigiama, decise di infilarci sotto le mani testando per la prima volta la sua pelle nuda.
Era liscia e morbida al tocco e, quando gli strinse i fianchi con entrambe le mani, Draco gemette, baciandolo ancora sulle labbra.

A mettere fine al bacio, pochi minuti più tardi, fu Draco, che lo abbracciò con le braccia strette al suo collo e il viso posato sul suo petto. Harry invece continuò ad accarezzargli la schiena da sopra la maglia, anche quando il biondo si fu addormentato.
Non poté negare di essersi eccitato durante il bacio, ma era stato anche estremamente dolce.

Le cose erano continuate così a lungo ed era ormai un mese e mezzo che Potter era un serpeverde. E se da una parte la compagnia di Draco lo faceva star bene, dall'altra lo faceva impazzire. Non faceva altro che risvegliarsi con una dolorosa erezione tra le gambe, in parte per colpa dei suoi sogni erotici e in altra parte a causa dello stesso protagonista dei suoi sogni che dormiva rannicchiato a lui. E non poteva sopportare il fatto che prima o poi avrebbe potuto svegliarsi da quello strano e interminabile sogno senza essere finito a letto con Draco nemmeno una volta. Era la sua occasione eppure se la stava facendo scappare.

Una parte di lui sapeva che non poteva, e non doveva, dar ascolto ai suoi istinti, ma l'altra parte di lui diceva il contrario. Per di più Malfoy dimostrava di avere quel desiderio tanto quanto lui. Aveva perso il conto di quante volte gli aveva accidentalmente sbattuto il fisico nudo davanti, mettendosi in bella vista.

Una volta era capitato quando Draco era uscito dal bagno con un solo asciugamano addosso. Mentre camminava, il telo gli era scivolato di dosso ed era rimasto nudo davanti agli occhi del prescelto per qualche secondo, ed Harry era convinto che l'avesse fatto apposta. Sarebbe stato molto facile scoparselo in qualsiasi momento. Malfoy nemmeno chiudeva la porta del bagno a chiave quando faceva la doccia! Sarebbe potuto entrare nel bagno senza alcun problema, eppure non l'aveva mai fatto.

Così, fu Draco a fare la prima mossa.

Potter era sdraiato a pancia in su sul letto, cercando di addormentarsi, mentre Draco andava all'armadio con solo un paio di boxer aderenti indosso. Potter aveva aperto gli occhi giusto per dargli un occhiata, poi aveva chiuso di nuovo le palpebre. Draco si era voltato sul moro, un piccolo sorriso gli si stava formando sulle labbra.
"Perché non vieni anche tu a fare la doccia?"

Harry aveva aperto gli occhi, rivolgendogli uno sguardo interrogativo
"Una doccia? Con te?"

"Sì... perché no? Sarebbe... ehm... interessante" si sforzò di restare il più serio possibile. Non voleva balbettare e tanto meno arrossire, si sarebbe sentito un totale idiota.

Il moro aveva sentito il suo membro scattare all'idea di farsi una doccia insieme a Draco... Entrambi sarebbero stati nudi e così vicini...
No, non avrebbe retto due secondi.
"Passo" gli aveva detto, e aveva richiuso le palpebre, sistemandosi le braccia piegate dietro alla testa.

Il sorriso di Draco si era spento, poi aveva alzato un angolo della bocca.
"Dici così perché non ne hai il coraggio" e si era voltato per andare verso la porta del bagno.

Harry era scattato seduto sul letto
"Mi stai dando del codardo!?"

"Io non ho detto nulla" gli aveva risposto, senza voltarsi "È solo che tu mi hai visto nudo tante volte mentre io nemmeno una" le sue guance si tinsero di rosso nel pronunciare quelle parole, ma cercò di non scomporsi.
"Forse perché ti vergogni" e aveva aperto la porta, chiudendosela alle spalle.

Harry era rigido e immobile sul letto. Gli aveva appena dato del codardo! Cazzo, se pensava che si vergognava a mostrarsi nudo si sbagliava di grosso! Gliel'avrebbe fatta vedere chi è che si vergognava per davvero, alla faccia del buon senso!
Si alzò dal letto e si incamminò al bagno, aprendo la porta. Gli sportelli della doccia erano chiusi, ma poteva sentire l'acqua scorrere e il vapore caldo che si alzava verso il soffitto.

Draco intanto aveva le guance rosse come due pomodori. Non l'aveva visto entrare ma aveva sentito la porta del bagno aprirsi. Per quanto potesse essere eccitante fare una doccia insieme al prescelto, non pensava che davvero avrebbe accettato la sfida. Cavolo, lui era lì, proprio fuori dalla doccia! Avrebbe potuto aprire l'anta e infilarsi dentro in qualsiasi momento!
Non doveva scomporsi, doveva restare rigido e serio.
"Che fai là fuori? Cosa aspetti?" Si sorprese di non aver balbettato "Non hai il coraggio, amm-" la porta si aprì dietro di lui e si voltò  velocemente.

Potter lo stava fissando, nudo e con sguardo serio e le guance di Malfoy divennero rosse.
Entrò nella doccia e si mise con la schiena contro la parete.
"Chi è quello imbarazzato ora, eh?"

Lo sguardo di Malfoy vagò per tutto il suo corpo.
"O-Oh Salazar" aveva mugulato. Draco arrivava con la nuca alle labbra di Harry. Oltre alla differenza di altezza c'era quella della corporatura. La sua pelle era un po' più scura e faceva contrasto con quella chiara di Draco. Le spalle erano larghe e il petto era muscoloso, mentre il biondo era decisamente magro, specie nei fianchi, e senza muscoli. Lo guardò in viso, poi scese in basso fino a trovarsi a fissare l'erezione del moro.

Forse non avrebbe dovuto guardarlo in quel modo, perché Potter aveva fatto una risata.
"Sorpreso?"

Malfoy sentiva il viso andargli a fuoco, e il getto d'acqua calda c'entrava ben poco.
"N-No... Non-" e la frase gli era morta in gola, deglutendo e non sapendo cosa fare. Si posò con la schiena contro la parete opposta della doccia, sfregandosi lentamente le braccia con la spugna, distogliendo lo sguardo dal moro.

Potter aveva emanato uno sbuffo, spostandosi i capelli umidi per il vapore all'indietro.
"Si muore di caldo qui, come fai a farti la doccia con l'acqua calda?"

"Siamo in inverno" aveva detto senza guardarlo "e-e poi le docce calde rilassano"

Potter lo guardò, ghignando. Merlino, le sue guance rosse, il suo viso imbarazzato... lo stavano facendo impazzire! Avrebbe potuto sbatterlo su quella parete seduta stante.
"E ora? ...Sei rilassato?" Gli chiese.

"C-Cosa?" Aveva alzato lo sguardo per fissarlo negli occhi.

Potter aveva fatto un passo in avanti, poi un secondo, e si era ritrovato a pochi centimetri di distanza dal biondo. Posò entrambe le mani ai lati della sua testa, bloccandolo con il suo corpo. Ora era lì, tutto per lui. Aveva osato sfidarlo e gli avrebbe fatto capire chi era il codardo. Avvicinò il viso a quello di Malfoy, sussurrandogli con le labbra all'orecchio "Perché sei così teso?"

Draco aveva rabbrividito, sentendo il fiato caldo sul suo collo, spostando poi la testa per guardarlo.
"C-Cosa?" E un attimo dopo Potter si era chinato e gli aveva catturato le labbra in un rude bacio. Lo sentì gemere e fece scontrare i loro corpi, schiacciandolo alla parete. Le loro due erezioni si toccarono e Draco gemette un'altra volta, mentre Harry gli divorava la bocca con la lingua.

E fu un tornado di emozioni diverse quando Draco gli mise le mani sulle spalle, stringendo forte con le dita, facendolo eccitare ancora di più. Le sue mani si staccarono dalla parete e scesero, scivolandogli lungo i fianchi magri e stringendoglieli, facendolo gemere per l'ennesima volta.
Quel suono... Quel dannatissimo suono gli stava mandando un confusione il cervello. Gli tastò il corpo a mani aperte, modellando tutte le sue curve fino a raggiungere il sedere. Gli strinse una natica con la mano; Draco si allontanò di fretta dalle sue labbra e guaì. Potter, udendo quel verso, restò fermo ad osservarlo, la mano ferma posata sul sedere, mentre Draco lo guardava con il cuore che batteva forte e le guance di un rosso fuoco, desideroso solo di poter sparire. Lo vide abbassare il viso su di lui, poi sentì di nuovo il suo fiato caldo all'orecchio.
"Sei così dannatamente eccitante" sussurrò, posandogli poi le labbra sul collo pallido. Iniziò a lasciargli una lunga scia di baci, prima di trovare un punto particolarmente sensibile e iniziare a morderlo, lasciandoci un succhiotto.

Draco continuava a gemere, stringendo le dita sulle spalle di Harry. Un morso un po' più forte lo fece guarire di nuovo, per poi gemere diverse volte quando riprese la scia di baci dall'altro lato del collo. Harry lo guardò, soddisfatto del suo operato, e lo baciò ancora. Cazzo, poteva mai essere così eccitante sentirlo gemere?
Lo schiacciò di nuovo contro la parete, tastandogli il sedere. Osservò con piacere che anche Draco si stava eccitando quanto lui.

Ma voleva avere di più.

Lo prese da sotto le braccia e lo sollevò, bloccandolo poi al muro con il suo corpo e facendogli penzolare i piedi nel vuoto, con le gambe intorno ai suoi fianchi.

Draco gemmette ancora e strinse forte le spalle del moro, le unghie gli stavano graffiando la pelle.
Piegò la testa di lato, lasciando il totale controllo al moro, che gli stringeva le natiche tra le mani.
"Cazzo" aveva detto poi con voce roca, sentendo la propria erezione spingere contro Malfoy, poi aveva ripreso a baciargli e mordergli il collo.

Draco, eccitato come non lo era mai stato prima, aveva emanato altri gemiti.
"Harry~" riuscì a biascicare "Ti voglio"

E a Potter era bastato sentire solo questo. Era la sua occasione. Era la sua fottuta occasione! Spense l'acqua, se lo tirò meglio su di se, prendendolo in braccio, poi aprì l'anta della doccia e la porta del bagno. Nudo e ancora bagnato raggiunse il letto matrimoniale, spingendoci Malfoy sopra e sovvrastandolo con il suo corpo. Gocce d'acqua che scivolavano via dalle ciocche spettinate del prescelto caddero sul viso arrossato di Draco. Unirono ancora una volta le loro labbra, poi Harry iniziò a scendere. Gli baciò ancora il collo, andando a stuzzicare i segni violacei con la lingua, per poi scendere in basso, sempre più giù, raggiungendo lo stomaco e tornando poi di nuovo sù. Draco guaì forte quando le labbra del moro si posarono su uno dei suoi capezzoli, mentre torturava l'altro tra pollice e indice. Ci dedicò parecchi minuti, strappandogli dei guaiti e muguli di piacere, bloccandogli il polso di una delle braccia con la mano libera.
"T-Ti prego!" Draco l'aveva supplicato dopo interminabili minuti di tortura "H-Harry~"

Sapeva cosa voleva, ma non aveva alcuna fretta. Preferiva fare tutto con calma e sopratutto voleva sentire e godersi altri degli eccitanti versi del biondo.
"Rilassati" gli aveva detto, spingendo l'erezione contro la sua coscia, mentre quella del biondo sfregava tra i loro stomaci portando quest'ultimo a gemere per la frustrazione "Avrai quello che vuoi quando sarà il momento. Hai capito?" Il suo tono era serio, ma non minaccioso. Draco aveva annuito e il moro gli aveva accarezzato la coscia, ordinandogli poi di aprire le gambe. Senza esitazione aveva iniziato a prepararlo e Draco si era irrigidito subito. Forse perché era da tanto tempo ormai che non riceva preparazioni - con il suo ultimo ex non ne aveva mai ricevuto - e fu quasi strano... ma piacevole.
Draco gemette varie volte, gettando la testa all'indietro con le guance rosse come due pomodori.
"Come ti vuoi mettere?" Gli chiese dopo averlo preparato per un po'.

Draco alzò la testa, reggendosi sui gomiti con braccia tremanti
"E-Eh?" Chiese, seguito da un gemito a causa del moro che aveva estratto le dita dal suo corpo.

"Come ti vuoi mettere? A pancia in giù? Sdraiato sulla schiena? A cavalcioni?" Gli chiese più specifico. Dava per scontato che sarebbe stato lui l'attivo, e Draco non aveva niente da ridire. Preferiva di gran lunga ricevere piuttosto che dare. E poi... cazzo, quello era Potter! Non importava come, si sarebbe fatto scopare in qualsiasi posizione.

Era stato su più volte durante i rapporti, ma erano sempre stati abbastanza dolori. Per quanto riguardava mettersi a pancia in giù... sarebbe stato di gran lunga meno doloroso, ma non avrebbe potuto vederlo in faccia mentre facevano l'amore.
Perché per Draco questo non era sesso, era amore. Sperava che per il moro fosse lo stesso, ma ne dubitava fortemente. Chissà se gli  avrebbe confessato i suoi sentimenti, magari quel giorno era la volta buona! Doveva dirglielo prima o poi, oppure...

"P-Preferisco stare così" aveva balbettato.
Harry aveva annuito e aveva iniziato ad accarezzargli piano i fianchi, facendolo rilassare.

Si era chinato su di lui e gli aveva baciato piano le labbra, sussurrandogli poi vicino alla bocca "Sta tranquillo, non ti farò male"
Non sapeva perché glielo avesse detto. La frase gli era spuntata così, dal nulla. Era stato più forte di lui, quasi si ritrovò a pensare che quella non fosse realmente stata la sua voce ma che qualcun altro avesse parlato al posto suo.
Lo guardò annuire e lo prese dai fianchi, allineando l'erezione all'entrata. Si prese qualche attimo per osservare le sue guance rosse e lo sguardo imbarazzato, poi entrò in lui.
Le sensazioni che travolsero entrambi furono così forti che gemmettero allo stesso tempo. Potter aveva buttato la testa all'indietro, boccheggiando, e Malfoy aveva stretto forte le palpebre per il dolore.
"Cazzo~" biascicò, spostando lo sguardo su Draco che stringeva forte le lenzuola con gli occhi serrati "Male?"

"U-Un po' " confessò, aprendo gli occhi e aggrappandosi con le gambe ai fianchi e alla schiena del moro. Harry si era chinato su di lui e l'aveva baciato di nuovo sulle labbra. Era l'ennesima volta che lo faceva di sua spontanea volontà. Non l'avrebbe mai fatto altrimenti se non fosse stato preso dal momento. Era eccitato come non lo era mai stato prima. Stare dentro Draco era... wow... Non aveva mai provato quel tipo di emozioni, nemmeno quando aveva fatto sesso con le ragazze.

Forse perché quello non era sesso... Era amore. Ma doveva sempre ricordarsi che quella non era la realtà, seppur fosse là dentro da tanto tempo. Non riusciva più ad uscirne e nemmeno lo voleva. Se solo fosse restato là per sempre... oh, eccome se gli sarebbe piaciuto!
Una vita come partner di Draco Malfoy! Un Draco Malfoy del tutto diverso da quello che aveva conosciuto!

Un Draco dolce, ma al tempo stesso una vera puttana a letto. Glielo aveva detto quando avevano cambiato posizione e Draco aveva iniziato a cavalcare Harry, muovendo i fianchi sempre allo stesso ritmo. Si era poi pentito subito dopo averlo detto, preoccupato che potesse averlo ferito in qualche modo, ma Draco gli aveva sorriso.
"Lo so" gli disse con un sorriso, lasciandosi poi sfuggire un gemito "Ma lo sono solo con te" e aveva ripreso a muoversi, cavalcando l'erezione di Potter.

Harry gli aveva stretto i fianchi, accompagnandolo nei movimenti, buttando la testa all'indietro e mordendosi forte il labbro quando sentì che stava quasi per arrivare al culmine.
Draco era così stretto e caldo... Non avrebbe retto ancora per molto. Il biondo gli stava stringendo forte le spalle larghe, gemendo ad alte voce senza mai fermarsi di muovere. Harry credette per davvero che stesse cercando di fare di tutto pur di farlo impazzire.

Aprì le palpebre che non ricordava di aver chiuso e lo guardò in viso: le guance erano rosse, il volto accaldato e sudato, le labbra aperte. Merlino, era bellissimo... Era davvero perfetto...
"H-Harry~" lo sentì gemere. Nemmeno lui avrebbe retto ancora per molto.

E fu proprio sentite il suo nome pronunciato in quel modo che gli fece perdere del tutto la testa. Le parole gli sfuggirono di bocca prima che potesse fermarle.
"Ti amo" ed era venuto dentro Draco con un ringhio.

Draco aveva aperto di colpo le palpebre. Sul suo viso si formò il più bello dei sorrisi.
"L'hai detto!"

"Cosa?" Aveva biascicato, ancora scosso.

"L'hai detto per davvero! Lo sapevo!"
E nel momento in cui anche Draco si liberava gridando ad alta voce, una luce accecante travolse Harry.

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Intorno a lui tutto era buio e alle sue orecchie arrivavano voci lontane e ovattate. Si accorse solo dopo qualche minuto di avere le palpebre chiuse e cercò di aprirle a fatica, sentendole pesanti.

"Secondo voi avrà funzionato?" Diceva una voce, molto vicina a lui.

"Lo spero. Altrimenti non ci sarà nulla di fare" riconobbe una voce femminile e molto famigliare.

"Io spero che almeno siano riusciti a chiarire. Sai, almeno essere amici sarebbe già un passo avanti. Di sicuro Dray starebbe meglio" disse una terza voce.

"Ehi! Guardate, si sta svegliando!" Disse la prima voce. Questa volta la riconobbe.

"Ron?" Chiese, aprendo gli occhi "Dove... Dove sono? Dov'è finito Draco?" Si guardò intorno, riconoscendo l'infermiera "Cosa mi è sucesso?" Aveva un forte mal di testa come il mese precedente quando si era risvegliato con Malfoy di fianco al suo lettino.

"Amico, hai dormito tre giorni! E a dire che Hermione diceva sarebbe durato solo per un giorno!" Esclamò il rosso, ricevendo un colpetto sulla spalla da Hermione.

"Ron!" Lo rimproverò a bassa voce.

"Ho dormito per tre giorni? Cosa?" Si guardò intorno, poi impallidì "Volete dirmi che mi sono per davvero sognato tutto?"
Solo in quel momento si rese conto della presenza di Pansy dall'altra parte del letto "Tu cosa ci fai qui!?"

"Sei sempre così gentile quando ti svegli, Potter? Vorrei davvero capire come fa Draco a starti dietro da così tanti anni" gli disse incrociando le braccia al petto e roteando gli occhi.

Al solo sentire il nome di Draco si ricordò di cosa stava facendo prima di svegliarsi e impallidì.

"Allora? Come è andata?"  Gli chiese il rosso

"Come è andata cosa?" Chiese il moro, confuso.

"La convivenza con Malfoy, ovvio!" Lo guardò con un angolo della bocca sollevato.

"C-Convivenza? Cosa? Voi... come fate a saperlo?? Come fate a sapere che-" il suo occhio cadde su un altro lettino. Draco Malfoy era immobile sdraiato a pancia in sù, sembrava stesse dormendo "Che cosa mi avete fatto??" E rivolse lo sguardo di nuovo ai tre ragazzi.
Questi ultimi si guardarono in faccia l'un latro. Non si aspettavano che Harry si sarebbe risvegliato di così malo modo e non sapevano che fare. Forse se gli avessero detto la verità, Harry se la sarebbe presa e chissà come avrebbe reagito!

Draco intanto si stava svegliando, aprendo stancamente le palpebre. Si mise seduto sul lettino e un piccolo sorriso gli si formò sulle labbra. Aveva funzionato, il piano di Pansy aveva funzionato! Potter lo amava per davvero! Arrossì un poco al pensiero di cosa avessero fatto poco prima di svegliarsi. Avrebbe voluto restare là con lui un altro po' ma l'incantesimo si era spezzato nel momento in cui Harry gli aveva detto ti amo. Ora... beh, ora doveva andare solo dal vero Potter e sperare che...

Voltandosi si accorse che il moro era sveglio, seduto sul letto, e stava discutendo con Pansy, Ron ed Hermione. Sembrava parecchio additato.
Forse non era andata come sperava.
"Ben svegliato, mio caro" gli disse Madame Chips "Allora? Come è andata? È riuscito a mettere fine ai litigi con Potter?"

"Io... io sì, credo di sì. Siamo... S-Siamo amici ora" aveva balbettato, arrossendo un poco.

"Non ero molto d'accordo a farvi fare questo incantesimo. Le cose sarebbero potute andare molto male ma, sia io che la Mc Grannit, eravamo d'accordo con voi che questa fosse la cosa giusta. Dovremmo mettere fine alla rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, e tu e Potter siete la dimostrazione che tutto è possibile. Sei libero di andare" e lo lasciò, dirigendosi invece da Harry.

Draco aveva il viso arrossato. Era stata un impresa convincerla a permettergli di fare quell'incantesimo. Per di più aveva dovuto mentire: ne la preside, ne l'infermiera avevano la più pallida idea di quale fosse il vero motivo per cui l'avevano fatto. Non poteva dire loro di certo che era innamorato del prescelto da anni ormai ma che quest'ultimo lo odiava e non aveva alcuna possibilità di stare con lui.

Potter scese dal letto di fretta e Draco alzò la testa per guardarlo. Sembrava furioso, non l'aveva mai visto così tanto arrabbiato. Si era infilato di fretta il mantello da grifondoro ed era uscito dalla stanza sbattendosi forte la porta alle spalle.
Pansy era corsa da lui.
"Mi dispiace Dray, non l'ha presa bene per niente..."

"Cosa gli avete detto?" Chiese

"La verità, ma lui non ci ha voluto ascoltare. È convinto che sia stata tutta una tua idea per metterlo in ridicolo" gli rispose Hermione, che si era avvicinata seguita da Ron.

"È davvero testardo quando fa così" commentò il rosso.

"Non c'è da biasimarlo" mormorò Draco, stringendosi poi le gambe vicine al petto "Mi sono comportato da stronzo per anni con lui e gli ho sempre messo i bastoni tra le ruote. Ho trattato male anche voi" e si rivolse ai due grifondoro "Non capisco perché vi siate impegnati così tanto per aiutarmi dopo tutto ciò che ho fatto..."

"Perché sappiamo che hai sbagliato, ma che hai capito i tuoi errori" lo tranqulizzò la riccia  "sei cambiato, l'avevamo capito nel momento in cui ci hai salvato al Manor. Non volevi fare del male a nessuno, eri solo un ragazzino"

"Vorrei solo non aver dato retta alle idee di mio padre... Ho capito troppo tardi di star sbagliando..." Voltò lo sguardo alla parete.

"C'è sempre tempo per cambiare e per migliorare. Ora va da Harry e digli ciò che provi davvero per lui, racconta la verità"

Draco fissò Hermione in silenzio per alcuni secondi, poi scivolò giù dal letto. Si infilò il mantello da serpeverde e tornò a guardare i tre ragazzi.
"E se non mi amasse? Forse ha detto di amarmi solo perché era preso dal momento..." le sue guance tornarono rosse ricordandosi di nuovo di aver fatto sesso con il prescelto.

"Se non vai da lui non lo saprai mai! Ti conviene sbrigarti prima che raggiunga la sala comune dei grifondoro!" Lo incoraggiò Pansy, passandogli le scarpe.

Draco annuì, deciso. Le infilò di fretta e corse fino alla porta dell'infermieria, chiudendosela poi alle spalle.

Corse senza fermarsi nemmeno un attimo per riprendere fiato, salì di fretta gli scalini, addocchiando Harry che era quasi arrivato alla sala comune. Gridò il suo nome, sperando si fermasse.
"A-Aspetta!" Urlò, correndo su per le scale "D-Devo parlarti!"

Potter voltò lo sguardo su di lui, osservandolo dall'alto.
"Sono di nuovo un grifondoro, non c'è bisogno che tu mi stia ancora appiccicato come una cozza" e si era voltato, salendo i gradini.

Draco gli aveva prontamente afferrato il polso, raggiungendolo.
"D-Devo parlarti. Ti prego, mi devi ascoltare"

Potter si voltò ancora, posando la schiena contro il muretto di protezione delle scale.
"Chiariamo una cosa, Malfoy. Ho capito ben poco di tutta questa sorta di sogno collegato, ma sta sicuro che qualsiasi cosa io ti abbia detto non lo pensavo davvero. Sopratutto le ultime cose che ti ho detto. Ero solo preso dal momento"

Per Draco era stata come un accoltellata al petto quelle parole. Poteva aver ragione, effettivamente Harry poteva anche avergli detto quelle cose perché era troppo preso da tutto ciò che stava accadendo. D'altronde nemmeno lui stava ragionando più di tanto. Il suo unico pensiero era quello di strappare dalle labbra di Potter quel maledetto ti amo, e che se fosse stato sincero o meno gli interessava ben poco.
Ma dall'altro lato, ricordava che quando gli aveva chiesto mettendo caso che questa fosse davvero la realtà... tu mi ameresti? , Harry gli aveva risposto con un forse. Ciò significava che poteva averlo amato sul serio!

Guardò Potter negli occhi, perdendosi dentro a quelle pozze verdi smeraldo.
"Lo so... Ma... Voglio che tu sappia c-che tutto ciò che ho detto e-era reale. E-E che lo penso anche adesso"

"Come posso fidarmi di te? Sei pur sempre un ex mangiamorte"

Un'altra accoltellata al petto...

Draco sentì una lacrima rigargli la guancia.
"Lo so, e-e mi dispiace. Mi dispiace tanto, e-ero un incosciente. Un idiota. Ero solo un ragazzino viziato" si asciugò la lacrima con il dorso della mano "Davo per scontato che tutto ciò che dicesse mio padre fosse giusto... M-Ma non ho mai voluto prendere il marchio, e-e questo lo sai. M-Mi hai visto. E-E hai detto tu stesso al ministero c-che non avrei mai voluto far del male a nessuno. A quel tempo ho pensato anche che magari anche tu mi amassi... o che almeno ti importasse qualcosa di me"

"Hai avuto uno strano modo di dimostrare quanto mi amassi" gli fece notare Potter, incrociando le braccia al petto.

"Mi dispiace..." chinò la testa "Volevo solo che tu mi notassi"

E Potter lesse pentimento nel suo sguardo e nel suo tono di voce. Sembrava davvero dispiaciuto. O forse stava solo recitando? Poteva anche star fingendo tutta quella scenata per guadagnarsi la sua fiducia. Ma Draco aveva anche ragione, d'altronde si erano salvati avvicenda più volte l'un l'altro. E che fosse stato amore o meno poco importava. Entrambi erano vivi solo grazie all'aiuto dell'altro.
Gli osservò la chioma bionda, notando alcune lacrime gocciolare dal suo viso.

"Io ti amo davvero ma... capirò se per te non sarà lo stesso" gli disse ancora con voce tremante.

D'istinto alzò piano un braccio e, prima che potesse fermarsi, gli accarezzò piano i capelli. L'aveva sentito sussultare al suo tocco, per poi guardarlo mentre alzava piano la testa. Gli guardò gli occhi lucidi e le guance rigate dalle lacrime. Sembrava davvero dispiaciuto...
La sua mano si spostò dalla sua nuca e gli raggiunse una guancia, accarezzandola piano con il pollice.

Draco rimase fermo, lo sguardo fisso negli occhi di Harry. Era il primo gesto amorevole che riceveva da parte sua. Non c'era stata nemmeno una volta, quando stavano insieme, che gli avesse fatto una coccola o gli avesse anche fatto un complimento. Non sapeva cosa stava accadendo, né tanto meno cosa stesse girando nella testa di Potter in quel momento, ma quella mano lo faceva stare bene. Era una sensazione bellissima, si sentiva coccolato, protetto e, per la prima volta, anche amato.
Le mani di Harry si spostarono velocemente e le sentì stringersi ai suoi fianchi. Prima che se ne rendesse conto l'aveva tirato a sé, trovandosi contro il corpo del grifondoro, che l'aveva abbracciato.

Nemmeno Harry sapeva bene cosa stava accadendo. Aveva solo avuto l'impulso di farlo. Lo amava davvero e nasconderlo ancora era inutile. Anche Draco l'amava, o almeno sperava fosse così. L'aveva sentito mentre faceva scivolare le mani fino a raggiungere le sue spalle, legandogli poi le braccia al collo, mentre il moro continuava a stringergli i fianchi. Sospirò e avvicinò le labbra al suo collo, facendolo rabbrividire.
"Dovrai guadagnarti la mia fiducia" gli disse.

Draco sentì un brivido scorrergli lungo la schiena e alzò la testa per guardarlo in faccia
"Sì... sì, d'accordo. Mi... Ti prometto che mi farò perdonare" e si alzò sulle punte per far scontrare le loro labbra.

Potter si posò contro il muretto di protezione, stringendo e accarezzando i fianchi a Malfoy che lo baciava reggendosi alle spalle del grifondoro. Interruppero il bacio solo quando videro alcuni studenti salire le scale. Harry rivolse un sorriso all'ormai fidanzato e si avvicinò alla porta della sua sala comune
"Ungaro spinato" disse, e il quadro della Signora Grassa si spostò, liberandogli l'ingresso. Voltò lo sguardo sul serpeverde.
"Beh... cosa fai? Vai via o vuoi continuare ciò che stavamo facendo prima di svegliarci?" alzò un angolo della bocca "Ho alcune cose da provare con te" e oltrepassò la porta.

"H-Harry" l'aveva rimproverato con le guance rosse, ma l'aveva raggiunto subito, seguendolo poi su per le scale del dormitorio.

Entrarono nella stanza, fortunatamente vuota, e il grifondoro chiuse a chiave la porta applicando anche un incantesimo silenziante. Si rivolse poi al biondo e lo spinse contro la parete, bloccandolo con il proprio corpo.
"Sai... forse è vero. Anche io ti amo"

E prima che Draco avesse la possibilità di rispondere, Harry l'aveva baciato, per la prima volta da quando erano tornati, di sua spontanea volontà e iniziativa.

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Spazio autore:

Vorrei congratularmi con tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto. Sul serio... come cazzo avete fatto?
Non avete niente di meglio da fare che leggere una mia storia di ben 12.800 parole??

In ogni caso, dato che è davvero mooolto lunga, qualcuno mi fa notare se ci sono delle imprecisioni? Così correggo, perché questa storia me la sono riletta minimo una decina di volte e per ogni volta ci occupavo come minimo 15 minuti :')

Non scriverò mai, MAI, più una roba del genere. È troppo lungaaaaaa :")

Che poi che cazzo, io odio scrivere smut... cioè perché mi fa schifo scriverle io anche perché so di non essere un esperta di queste cose quindi potrei anche star scrivendo cazzate. Però al tempo stesso le leggo... Ma è diverso :')
Vabbe, nel dubbio vado a buttarmi nell'acqua santa, anche se tanto so già che non finirò mai in paradiso (nessuna di noi ci finirà se continuiamo a leggere zozzate eheh)

Vabbe ora vi lascio :')
Spero la storia vi sia piaciuta. Fatemi sapere, ciaoooo <3

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