31

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Clarke

Le cose stanno diventando brutte, quindi Bellamy, Echo, Octavia, Miller e i figli di Gabriel si chiudono in una stanza per mettersi al riparo.

Entro nel palazzo, cercando di mantenere la calma nonostante il cuore che mi batte forte nel petto. Gaia mi segue da vicino, la sua presenza rassicurante accanto a me.

Appena entriamo, vediamo Abby, ma il suo sguardo non è quello della madre amorevole che conoscevo. È Simone, ancora intrappolata nella mente di Abby. Mi prende un attimo per elaborare la perdita di mia madre, ma non posso permettermi di cedere alle emozioni ora. Devo restare concentrata sul piano.

«Russel ha ragione».

Afferma Simone, la sua voce fredda e distante.

«Dobbiamo scappare da qui prima che sia troppo tardi».

Mentre Simone prende il controllo della situazione, la sua pistola punta verso Madi, costringendo Raven a cooperare. Sentire la minaccia diretta contro Madi mi fa sobbalzare, ma devo rimanere concentrata. Fingo di essere Josie, mantenendo la mia maschera dietro cui nascondere la devastazione che mi attanaglia.

«Raven, fai quello che dice».

Dico con voce ferma, cercando di trasmettere la mia autorità attraverso il mio alter ego.

«Dobbiamo andare via di qui».

Mentre stiamo fuggendo, Russel nota Gaia e cerca di fermarla, ma intercedo.

«Abbiamo bisogno di lei sulla nave, papà».

La perdita di Abby si rivela la goccia che fa traboccare il vaso per Murphy ed Emori. Si avvicinano, guardando determinati, e dicono: Restiamo qui.

Le lacrime mi rigano il viso mentre mi rivolgo a Murphy.

«Sono così orgoglioso di te». Sussurro.

Murphy, guardandomi con occhi pieni di comprensione, risponde:

«Clarke».

La mia identità rivelata nei suoi occhi.

Partiamo per la navicella.

Idra mi fissa con uno sguardo scrutatore, il suo sguardo tagliente penetra nel mio.

«Qualcosa non va».

Dice sospettosa.

Abby cerca di mantenere la calma, ma la sua ansia è palpabile.

«Siamo solo ansiosi di partire».

Risponde, cercando di nascondere il tremore nella sua voce.

Gaia, accanto a me, scuote appena la testa, un segnale silenzioso che solo io riesco a cogliere.

«Sì, abbiamo bisogno di lasciare Sanctum al più presto».

Ribadisco, cercando ci convincerla.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro