Un sogno infranto

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

E sono qui, su questa barca, insieme a mia sorella di cinque anni più piccola di me, con altre non so quante persone, guardo avanti, non vedo l'ora che questo viaggio finisca per poter finalmente riabbracciare i nostri genitori.

Loro sono in Italia da qualche mese per trovare lavoro e mandare qualche spicciolo per mantenerci ma dopo il terremoto di qualche settimana fa mamma ci ha pregato di raggiungerli, mi ricordo ancora la discussione avuta con lei:

"Mamma io non conosco nessuno in Italia!"

"Io vi voglio qua, io e papà stare più tranquilli!"

Ragionando non ha torto io e Banu siamo rimaste senza casa e quel poco che avevamo lo abbiamo perso con il crollo della casa.

Mi mordo il labbro inferiore, scuotendo la testa, sento una lacrima ribelle scappare al mio controllo.

Maledizione!

Devo essere forte per mia sorella!

La voce di mia sorella mi distoglie dai pensieri.

"Ipek ...?"

"Dimmi."

"Stai bene?"

Devo essere io quella a preoccuparsi come sta lei, ma è il contrario, spesso sembra più matura dei suoi dodici anni.

"Tranquilla è tutto apposto, piuttosto tu?"

"Non mi stai mentendo vero?Ho paura."

"Non devi averne ci sono io."

"E poi guarda il mare è calmo."

Cerco di tranquillizzarla, le afferro la mano facendole sfiorare con la punta delle dita le onde.

"Visto?"

Annuisce aprendosi in un sorriso, appoggio il mio mento sopra la sua testa, chiudendo gli occhi.

Non so quanto tempo è passato, rabbrividisco, fa freddo, mia sorella mi scuote con le lacrime agli occhi, ha paura e a dichiarare la verità anch'io.

"Tra un po' arriviamo."

E' una bugia non so quanta manca per l'Italia, nessuno lo sa e davanti a noi la terra non si vede mentre nuvole grigie si stanno impossessando del cielo.

Sento una goccia di pioggia sui miei capelli.

Le donne stringono tra le braccia i propri figli, mentre gli uomini iniziano a borbottare parole incompressibili.

Le onde s'infrangono sulla nostra barca facendoci oscillare violentemente a destra e sinistra e viceversa.

Incrocio lo sguardo di mia sorella, appoggio la mia fronte sulla sua, non so cosa dirle so che ogni parola pronunciata in quel momento non avrebbe nessun effetto.

C'è solo da sperare e pregare che tutto vada bene.

Quello che succede dopo accade tutto in pochi secondi: la barca si capovolge.

A fatica riesco a immergermi, l'acqua è gelida devo muovermi!

Le urla sono strazianti.

Mi guardo intorno alla ricerca di mia sorella, grido disperatamente il suo nome:

"BANU!"

Grido di nuovo quando mi sento chiamare:

"IPEK!"

"Arrivo!Aggrappati a quel legno!"

Nuoto verso di lei, metto tutta l'energia che ho, non manca molto sono quasi arrivata quando un'onda ci separa ... Banu è sparita, non la vedo più.

"Banu!"

Nulla.

Ho le lacrime agli occhi, è colpa mia non l'ho difesa.

Scusa mamma.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro