Cap. 14

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Durante il resto del tour io stavo sempre all'albergo per occuparmi del piccolo Prince.

Una mattina eravamo a Milano, in Italia, quando avevo ricevuto una chiamata urgente da mio padre:
Arthur:
<< Tesoro sono in ospedale, ho avuto un infarto >>
Io:
<< Cazzo! Lo dico subito a Micheal >>

Così ero andata al luogo dove si sarebbe tenuto il concerto:
Michael:
<< Cucciola cosa succede? >>
Io:
<< Mio padre ha avuto un infarto ed è in ospedale, ti dispiace se ritorno a casa? >>
Michael:
<< No, vai è importante che tu stia con lui prima che sia troppo tardi >>

Io lo avevo baciato, ero ritornata all'albergo per fare le valigie e una pronte avevo preso Prince e avevo preso un taxi per andare all'aeroporto.

Il volo era stato lunghissimo e intenso e una volta arrivata a Los Angeles ero corsa all'ospedale dove era ricoverato mio padre.

Lui era steso su un letto che dormiva ma respirava e c'era ancora battito cardiaco:
Io:
<< Papà sono qui >>
Arthur:
<< Ehi ciao Skylar >>
Io:
<< Papà non fare sforzi. Ti vorrei presentare una persona: lui è Prince il tuo nipotino >>
Arthur:
<< Sono nonno, che felicità! >>

Io ero rimasta con lui per un po' di tempo e poi ero ritornata a casa.

I giorni trascorrevano uguali finché il 25 giugno l'ospedale mi aveva chiamato per dirmi che era morto.

Avevo pianto tanto quel giorno e Michael, che ora si trovava a Lione in Francia, aveva chiamato per sapere notizie di mio padre:
Michael:
<< Come sta tuo padre? Si è rimesso? >>
Io:
<< No è morto qualche ora fa >>
Michael:
<< Mi dispiace, se vuoi vengo da te >>
Io:
<< No Michael continua con il tour, ci vediamo dopo il funerale che si terrà tra due giorni >>

Due giorni dopo c'era stato il funerale e io ero emotivamente distrutta, ma era stata comunque una bellissima cerimonia.

Il giorno successivo mi ero diretta a Nizza dove si trovava in questo momento Michael e gli ero corsa incontro:
Micheal:
<< Ehi tesoro come ti senti? >>
Io:
<< Sono a pezzi ma comunque vado avanti. Era anziano aveva 98 anni e la natura ha fatto il suo corso >>
Micheal:
<< Mi dispiace tanto vorrei essere stato al tuo fianco >>
Io:
<< Non ti preoccupare c'erano i miei fratelli che mi sostenevano. Ah Prince l'ho lasciato con Lucia quindi ora posso rimettermi in carreggiata >>
Micheal:
<< Bene non vedo l'ora di ballare con te, tesoro! >>

Il prossimo concerto sarebbe stato il 1° agosto a Berlino e io non vedevo l'ora di ballare di nuovo.

Quella sera dopo aver passeggiato per la città eravamo tornati all'albergo e avevamo fatto l'amore.

I baci di Micheal erano stati veramente passionali e a me erano mancati veramente tanto.

Due giorni dopo eravamo partiti per Berlino.

Salire di nuovo sul palco era stata una liberazione da tutta la tristezza che avevo accomulato dopo la morte di mio padre.

Eravamo ancora in Germania quando durante uno spettacolo avevo avuto un attacco di nausea e mi ero dovuta ritirare nel mio camerino: " non poteva essere! Non ora, non un altro!   non mi sentivo pronta ad accogliere un altra piccola creatura!"
Micheal era venuto a vedere se stavo bene:
Micheal:
<< Tutto bene? >>
Io:
<< Micheal penso di essere incinta >>
Micheal:
<< Davvero?! Yuppi! >>
Io:
<< Lo so che te sei felice se arriva un altro bambino ma io non mi sento pronta per occuparmi di due bambini piccoli e poi non potrò più ballare >>
Micheal:
<< Cosa vuoi dire con questo? Ti prego dimmi che non è quello che sto pensando, ti prego non lo fare! >>
A vedere Micheal piangere il mio cuore si stava spezzando:
Io:
<< Io... Senti lo so che è ingiusto però il ballo è tutta la mia vita >>
Micheal:
<< Ti prego no! >>
Io:
<< Okey non lo farò >>
Micheal:
<< Davvero?! Io ti amo, grazie infinite >>

Così ancora una volta mi ero dovuta allontanare dal palco ma vedere Micheal felice era il regalo più bello.

Dopo la sua performance a Durban, il 15 ottobre, eravamo tornati a Los Angeles per goderci la nostra famiglia.

Micheal mi aveva fatto sapere che quello era il suo ultimo tour e ora voleva godersi la nostra grande piccola famiglia.

Per il giorno di Natale avevamo saputo che era una femmina e per Micheal era il regalo più bello mai ricevuto. A casa ci eravamo messi a discutere sul nome da darle e quando la nostra piccola aveva sentito " Paris" da Micheal si era agitata per la prima volta:
Io:
<< Micheal mi sa che alla nostra piccola piace Paris. Senti come si agita, mi sa che ha preso tutto da te! >>
Micheal:
<< È vero! Sta ballando! Ehi Paris qui parla tuo padre che ti vuole un mondo di bene >>
E mi aveva dato un piccolo bacio sul ventre mentre la nostra piccolina continuava a scalciare.

Paris per tutti i mesi continuava a ballare, soprattutto di notte quando c'era silenzio, e io cercavo di tranquillizzarla.

Quando Prince aveva saputo che avrebbe avuto una sorellina stava sempre a giocare sul mio ventre.

Il 3 aprile 1998 io ero stata accompagnata da Micheal all'ospedale e come per Prince lui era stato in prima fila ad aspettare che la piccola venisse alla luce.

Quando era nata Micheal era in lacrime:
Micheal:
<< Guarda com'è bella! È un piccolo gioiello! >>
Io:
<< Sì, è stupenda! Pensa come sarà felice Prince! >>

Eravamo stati alcuni giorni in ospedale e poi eravamo tornati a Neverland.

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