#due fratelli, uno spogliarellista, una stalker ed un bambino

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AVVISO

Ciao a tutti,

prima di iniziare ho un paio di cosette da dirvi.

per la prima volta sto facendo un angolo autrice, volevo ringraziare chiunque legga e tutti coloro che commentano, grazie di cuore!

altro piccolo avviso, è possibile che presto riscriva alcuni capitoli (quelli di Kavin) sia perché ho scritto male il nome (ops) sia perché non credo di riuscire a dargli il giusto spazio.

dopotutto ho diverse faccende in sospeso da risolvere e nuovi nodi stanno per arrivare, anche se sono delle One-shot perfettamente leggibili singolarmente, c'è una mini trama di base.

una trama che ho intenzione di sviluppare piano piano.

ho anche una domanda da farvi: secondo voi sto trascurando troppo le nostre fate preferite?

nel caso ditemi pure se volete un capitolo dedicato solo a loro, e se volete richiedermi un capitolo su qualcuno di specifico chiedete pure e cercherò di accontentarvi, specialmente ora che da qui in poi siamo nella seconda parte della storia.

bene detto questo, vi lascio a leggere, visto che è arrivato il nostro pinguino con gli occhiali e mantello preferito (senza occhiali e mantello a sto giro) e la sua dolcissima sorellina

#due fratelli, uno spogliarellista una stalker ed un bambino


Tutti erano convinti di aver smesso con i bambini, almeno fino a quando Juvia non ammise di essere in dolce attesa e con lei la povera Lucy, che picchiò malissimo Natsu alla notizia.

E così eccoci qua.

Dopo otto anni dall'arrivo di Nelly e dalla nascita di questa "nuova"generazione, con il piccolo Storm Fullbaster e la piccola Julia Dragoneel e quella dolcissima peste di Elettra Dreyar di appena un anno e mezzo.

Insomma il delirio.

E siete illusi se credete che i maghi più casinisti di sempre siano diventati tranquilli solo perché sono diventati genitori.

Anzi sono ancora più scalmanati.

E la nuova generazione era come quella vecchia, tranne per poche rare eccezioni.

E tali eccezioni erano le uniche tre femminucce in quella combriccola: Nelly, Cammy e Sylvia... Victoria non la conto solo perché scatenata quanto i ragazzi.... forse anche Shanw era abbastanza calmo, quando il gemello, la sorella e gli amici non lo trascinavano nelle loro marachelle.

Comunque io volevo raccontare di una vicenda avvenuta in quell'anno.

Gray Fullbaster stava camminando nei viali di una città dove stava svolgendo un incarico.

Per la prima volta dopo tanti anni, stava svolgendo una missione in solitaria.

Niente di difficile o complesso, ma ogni tanto il solitario mago del ghiaccio aveva bisogno di staccarsi dalla sua scalmanata famiglia... giusto per rendersi conto di quanto ne sentisse la mancanza.

Insomma stava camminando quando trovò dei bambini tutti in cerchio. Stavano ridendo.

Il corvino stava passando avanti quando notò due bambini in mezzo al cerchio.

Un maschietto dell'età di Mark e gli altri ed una bambina poco più piccola.

Lui era tutto pieno di lividi e graffi e sembrava stanco.

Ma era ancora in piedi.

Era ancora in piedi mentre la piccola si nascondeva dietro la sua schiena.

La piccola sembrava sul punto di piangere, ma stava cercando di trattenere malamente le lacrime.

Lui aveva due occhioni cremisi che sembravano bruciare.

Quella fiamma negli occhi la conosceva bene.

Era il desiderio di voler proteggere qualcuno di molto caro e prezioso.

Forse è stato per quella luce, o forse perché non aveva mai digerito il bullismo, ma il mago di Fairy Tail prese ad avvicinarsi.

 - Che sta succedendo qui?- i suoi occhi grigio scuro stavano guardando male tutti i bambini in cerchio che si inventarono scuse ridicole per andarsene.

 Rimasero quindi solo i due in mezzo. Il castano sembrava stupito, ma continuava a tenere il braccio a protezione della corvina di sette anni.

 -mh... grazie signore- mugugnò il piccolo, senza però abbassare la guardia. 

L'adulto si abbassò per guardare negli occhi il bambino – prego figurati. Piuttosto dove sono i vostri genitori?-

- non qui.-

 La loro era una gara di sguardi che nessuno dei due sembrava voler perdere.

Intanto la piccola, anche se nascosta dietro la schiena del fratello pigolò la risposta alla domanda –sono morti signore, grazie di averci salvati. Ma ora dobbiamo andare oppure la signora dell'orfanotrofio si arrabbia.-

 - Celia! Comunque ha ragione, dobbiamo andare. Addio- fece sbrigativo il fratello maggiore, mentre prendeva per mano la sorella.

-aspettate!- 

-che vuo....CELIA NON GUARDARE- urlò il più grande, dopo essersi accorto che il loro "salvatore" era completamente nudo.

Per evenienza appoggiò rapidamente le mani sugli occhi della bambina. 

- MA LEI CHE E'? UN PEDOFILO?-

- no, questo è solo un tic. In realtà volevo farvi un offerta-

- SE LO SCORDI SIGNOR PEDOFILO. NOI ADESSO CE NE ANDIAMO!!!!- la "fortuna" di Gray era che la via non era frequentata da nessuno, quindi nessuno sentì le parole del piccolo.

Mentre riprendeva la mano della sorellina, il piccolo si mise a correre. 

- fratellone? -chiese incerta la piccola Celia – cosa sorellina?- 

- che vuol dire "pedofilo"?- 

-ehm.... te lo spiegherò quando sarai più grande- 

-va bene fratellone-

con questa trovata il piccolo credeva di essersela scampata, salvo poi rientrare in orfanotrofio.

Lì la "signorina" Rote, che sembrava avere più di ottant'anni, li sgridò talmente tanto da mandare Celia a letto senza cena e a prendere una cintura di cuoio per punire il povero Jude, eternamente grato che fosse solo lui la vittima della cintura, e non la sua adorata e dolce sorellina.

in quel momento mentre il cuoio lo colpiva sulla schiena , lui non poteva fare a meno di avercela con i suoi genitori, per essere morti troppo presto.

Per averli lasciati da soli, in quel posto infernale.

Per aver fatto piangere la sua Celia.

Lei era l'unica cosa che aveva, insieme alla vecchia rivista del padre.

Ma lei era ben più preziosa.

Infondo, si disse il ragazzo dai capelli castani, andava bene così.

La sua adorata sorellina non doveva ricevere quel trattamento dalla donna diabolica.

I suoi occhioni azzurri non sarebbero mai stati a contatto con tutto il male del mondo.

Perché, nonostante i poteri magici erano "comuni", la signorina Rote, considerava chi la possedeva un essere immondo e diabolico.

e loro avevano avuto la sfortuna di nascere con dei poteri ovviamente. 

Quindi i due fratelli che era costretta ad ospitare erano una maledizione per lei.

Quando la punizione fu finita, il bambino si mise a letto, chiedendo scusa ai genitori per ciò che aveva pensato prima.

Promettendo che la prossima volta avrebbe sopportato in silenzio, visto che non era colpa loro se erano morti.

Un altro pensiero si fece largo nella sua testa.

Lo strano pedofilo.

In realtà non gli sembrava una cattiva persona, come diceva Celia, e loro di cattive persone se ne intendevano e le sapevano riconoscere a naso.

Forse aveva fatto male a non ascoltarlo, ma quale persona normale si spoglia in mezzo di strada?

Con questi pensieri il piccolo Jude si addormentò.

Passò un mese quando la signorina Rote li venne a chiamare.

La piccola Celia teneva la mano del suo adorato fratellone. 

La teneva con tutta la forza della piccola perché non voleva lasciar andare il fratello per nessun motivo al mondo.

Non che Jude volesse lasciar andare la bluetta. 

- non so come sia stato possibile, ma siete stati adottati demonietti. Finalmente non devo più avere a che fare con voi- entrambi sgranarono gli occhi mentre la bimba sorrideva e Jude era più sospettoso.

Infatti quando la vecchia megera aprì la porta...

- TU?!- urlò il piccolo mentre Gray sghignazzava.

Eh si, proprio lui.

Il piccolo Jude glia aveva ricordato molto se stesso in diverse fasi della sua vita.

L'uomo ne era rimasto molto colpito, perciò ne aveva parlato alla moglie.

E Juvia era più che d'accordo di avere altri due figli a casa.

Una volta accennato della cosa al master ed averne parlato con il resto della gilda e con gli altri amici stretti (Lyon e Meredy ad esempio), la coppia era pronta per fare il grande passo.

Essendo entrambi considerati eroi nazionali, erano riusciti a velocizzare di molto il tempo della burocrazia.

Quindi eccolo lì.

Juvia era dovuta rimanere a casa con Storm, c'era rimasta molto male per non conoscere subito i nuovi figli. 

Quindi era andato da solo.

Ovviamente tutti i suoi nipoti, e i loro genitori, avevano cercato di convincerlo a portare uno di loro con sé.

Tutti volevano conoscere per primi quelli che erano a tutti gli effetti i nuovi arrivi in famiglia.

Peccato che Gray fu irremovibile ed andò da solo. In realtà lo aveva fatto per vedere l'espressione del bambino nel rivedere come padre adottivo l'uomo che aveva accusato come pedofilo.

 Ed infatti tali aspettative non furono deluse

. - già, proprio io. E per precisare, no, non sono un pedofilo- 

-allora sei uno stalker- 

- no quella è mia moglie-

...

 -fratellone che vuol dire "stalker"?-

 - te lo spiegherò quando sarai più grande Celia-

 la piccola annui, mentre con i suoi occhioni azzurri si mise a scrutare l'uomo davanti a sé. 

- scusi signore è vero che lei da oggi sarà il nostro nuovo papà?- chiese la piccola con un filo di voce

 -sì, è vero. Mi chiamo Gray Fullbaster e sono un mago.- 

- e lei ha una cintura?- 

gli occhi rossi di Jude sembravano voler uscire dalle orbite quando la sorella porse la fatidica domanda ed anche la signorina Rote si spaventò lì per lì. 

-... non credo neanche di averne a casa. Come tuo fratello ha potuto notare ho un brutto tic quindi le cinture sono inutili per me.- la bambina sorrise a trentadue denti. 

-bene signora se tutto è risolto direi che possiamo andare.- 

-signorina, prego- il mago alzò gli occhi, desiderando di potersene andare il prima possibile.

Odiava quella donna.

Non sapeva perché, ma la odiava.

 - scusi signorina, ma vede avrei una certa fretta. Il treno parte tra poco e mia moglie ci aspetta per pranzo. Quindi se permette...- 

- oh si certo. Addio Celia, Jude. Fate i bravi mi raccomando e per quanto riguarda lei signor Fullbaster se volesse riportarli indietro ha tempo un anno e mezzo. Visto che sono bambini "problematici" mi sento di doverglielo dire- 

Gray strabuzzò gli occhi, come se avesse sentito dire da una Erza sobria che la sua torta faceva schifo

- come? Scusi non ho sentito bene...-  

- ho detto che se vuole riportarli indietro e annullare tutto può farlo entro...-

- ma lei è matta o cosa? Per primo stiamo parlando di bambini per l'amor del cielo, non di un frullatore per cui serve la ricevuta e la garanzia! E poi grazie ma se anche questi due fossero problematici sarebbe un problema che io e mia moglie dovremo risolvere da soli perché questo fanno  igenitori. E poi, onestamente, credo che io alla loro età fossi ben più problematico. Perciò addio. E stia tranquilla, se anche dovessi "riportarli" di certo non sceglierei manco per sbaglio di portarli di nuovo qui. Signorina – fece il corvino con tono sprezzante.

 Con quella risposta si guadagnò il completo rispetto di Jude, ma ammetterlo sarebbe stato fin troppo semplice. - bene bambini, ditemi quali sono i vostri bagagli così andiamo.- 

- ma signor Fullbaster ci pensiamo da soli- provò Celia. 

Anche se il "da soli" in realtà voleva dire litigare con Jude perché in realtà ci pensava lui da solo.

- sciocchezze, primo io sono l'adulto perciò è mio dovere. Secondo potete chiamarmi Gray per tutto il tempo che vorrete basta che non mi chiamate "signore" che mi fa sentire vecchio. Poi ci sono un paio di cose di cui vorrei parlarvi. Ma per quello c'è tutto il tempo in treno- in men che non si dica, arrivarono alla stazione e presero il treno per Magnolia.

La piccola Celia si era attaccata al finestrino mentre Jude stava un po' sulle sue.

Ma era solo scena, in realtà anche lui voleva imitare la sorellina ed appiccicare il naso al finestrino del treno che correva. Ma l'orgoglio non glielo permetteva. 

- ragazzi godetevi il viaggio perché sono tre ore in treno.- disse l'uomo aspettando pazientemente che anche Jude si lasciasse andare.

Il castano resistette altri tre minuti, poi raggiunse la sorella affascinato. 

Gray ridacchiò trovandoli molto teneri. 

Li lasciò tranquilli per circa metà del viaggio, poi riprese la loro attenzione. 

- dunque, l'altra volta non ci siamo presentati a dovere.  Come ho già detto io sono Gray Fullbaster e da oggi sarò il vostro nuovo padre. Non pretendo che mi chiamate "papà" o di sostituire completamente il vostro vero padre. Ma effettivamente spero riusciamo a diventare una famiglia. Devo dirvi un bel po' di cose, ma prima vorrei sapere di più su di voi.- 

-io sono Celia e lui è il mio fratellone Jude. Ed anch'io spero che possiamo diventare una famiglia.- sorrise la piccola, presentandosi.

 -piacere Celia- 

-perché noi?- chiese Jude, cercando di mantenere un minimo contegno 

– perché tu mi hai ricordato me stesso. Tra le cose che vi volevo dire c'era questa. Io e mia moglie, la vostra nuova mamma che ci aspetta alla stazione, avevamo già un figlio, Storm di poco più di un anno. Onestamente non pensavamo di adottare o di avere altri figli così presto. Ma quando il mese scorso vi ho visti, tu mi hai ricordato me stesso nelle fasi peggiori della mia vita. Quel desiderio di voler proteggere qualcosa di prezioso e sentirsi come se si avesse fallito, quella rabbia per non avere più le persone che ti giurano di proteggerti, quel dolore nella consapevolezza di aver toccato il fondo io le ho provate tutte in diverse fasi della mia vita. Io ho sempre avuto una famiglia su cui contare, che mi ha sempre fatto rendere conto che tutto ciò che pensavo o credevo fosse sbagliato o stupido.

Tu hai tua sorella ma devi anche prenderti cura di lei. Per questo ho chiesto a Juvia se potevamo adottarvi. Non so cosa sarei diventato se non avessi ricevuto affetto e amore in quei periodi così delicati...e affrontare da solo questo tipo di cose non è qualcosa che augurerei neanche al mio peggior nemico. Per questo siete qui. Voglio aiutarvi visto che per primo so cosa si prova. Non è pietà, bada bene, è solo consapevolezza- finì il moro, rispondendo alla domanda del castano.

 I due si guardarono negli occhi e poi Jude fece un timido sorriso. 

- per me resti un pedofilo. Ma sempre meglio di restare con la signorina Rote- 

- e ci credo che è rimasta signorina, sembra che abbia un bastone ficcato su per il cu...-

 -MA CHE BELLA QUELLA NUVOLA, CELIA GUARDIAMOLA INSIEME.... e poi tu saresti l'adulto responsabile? Non si dicono le parolacce davanti a mia sorella-

-aspetta di conoscere il resto della famiglia allora...- 

- parli di tua moglie?- - no parlo dei vostri nuovi zii. E prima che tu lo chieda, no in realtà sono figlio unico... ma siamo cresciuti come una grande famiglia perciò loro saranno tutti i vostri nuovi zii. E vi toccherà imparare a memoria i loro nomi. E poi ci sono tutti i loro figli che beh... conoscerete da soli- 

- signor... voglio dire Gray, ma com'è la nostra nuova mamma?- chiese timidamente la piccola.

 - o beh lei è particolare...-

 i tre si misero a parlare ed andarono avanti per quasi tutto il viaggio. 

Celia e Jude facevano un sacco di domande e Gray rispondeva tranquillamente a tutte. Quando finalmente il treno si fermò i tre scesero.

 Ad aspettarli c'era una donna con dei lunghi capelli turchesi ed un bimbo in braccio.

-GRAY-SAMA! JUVIA E STORM SONO QUI!- 

-ecco ve lo avevo detto che era particolare. -Celia infatti, leggermente spaventata dalle urla improvvise si nascose tra la schiena del fratello e la gamba del nuovo padre.

 - eccovi, è andato bene il viaggio?-

 -benissimo Juvia, loro sono Jude e Celia- Juvia fece un dolcissimo sorriso, che fece uscire Celia dal suo nascondiglio, e li salutò – ciao! Juvia è felicissima di conoscervi, ma dovrete essere stanchi perciò venite che vi si porta a casa. Juvia ha cucinato un sacco di roba, perché non sapeva i vostri gusti. Ma col tempo Juvia rimedierà!-

 -hem Gray-sussurrò Jude mentre Celia e la loro nuova madre camminavano mano nella mano pochi passi davanti a loro

 – si Jude?-

 - perché parla di se in terza persona?- 

-onestamente non lo so, e non lo voglio sapere.- 

- capito-

no, in realtà non aveva capito affatto. 

Ma non era il momento per porre domande stupide.

I cinque arrivarono in una casetta con su scritto "Fullbaster" 

- casa dolce casa. Bene Jude, Celia Gray-sama vi mostrerà la vostra stanza: in realtà avevamo pensato a farne due ma poi ci siamo resi conto che forse peri primi tempi forse preferivate dormire nella stessa stanza. Intanto Juvia andrà a finire di apparecchiare- spiegò la padrona di casa, lasciano il terzo figlio in compagnia dei nuovi fratelli e del padre. 

I quattro si diressero verso una stanza. 

Era grande e luminosa, tutto l'opposto di quelle dell'orfanotrofio. 

C'erano: un letto a castello, due scrivanie ed un armadio abbastanza grande per contenere i vestiti di tutti e due. 

La camera era azzurra come tuttala casa, ma questo andava bene ad entrami i bambini

 – wow, signor Gray è davvero tutta per noi questa cameretta?- 

- si certo! Storm è ancora piccolo quindi dorme nella nostra di stanza, perciò questa è tutta vostra, almeno fino a quando uno di voi due vorrà una stanza tutta per sé, è chiaro- per Jude era tutto troppo bello. 

Insomma ok, aveva dato al suo nuovo padre del pedofilo quando si erano incontrati, ed aveva ancora il brutto vizio di spogliarsi (era già successo due volte in treno ed un'altra mentre arrivavano a casa).

Però, a parte questo Gray Fullbaster era una brava persona e la moglie Juvia, anche se era un po' strana, era comunque molto gentile.

Ed il piccolo Storm, anche se non capiva moltissimo la situazione, sembrava essere contento dell'allargamento della famiglia.

Ad interrompere i pensieri del castano ci pensò proprio il piccolo, facendo partire dal suo pannolino una puzza tremenda.

Era cacca.

Ed ecco che Gray sembrò paralizzato. Nonostante avesse un figlio da poco più di un anno, non aveva la più pallida idea di come si cambiasse un pannolino.

E di questo Jude se n'era accorto. 

-se vuoi faccio io...Gray- 

- sai cambiare un pannolino Jude?- 

- certo, Celia lo portava fino a due anni fa  ed ero sempre io a metterglielo.- 

-JUDE NON E' VERO- disse imbarazzata la piccola facendo ridacchiare i due maschietti nella stanza

 – va bene allora, ti seguo.- acconsentì il mago. 

I tre, perché Celia era voluta scendere a dare una mano a Juvia, andarono in bagno ed il nuovo venuto in famiglia si ritrovò a fronteggiare un problema: il fasciatoio era troppo alto per lui. 

Il che era normale, visto che erano fatti a posta perché i bambini non ci salissero sopra. 

Osservò la stanza per per riuscire a trovare un buon modo per cambiare Storm senza essere aiutato da Gray.

 Nemmeno tre minuti dopo che aveva già trovato la soluzione. 

Prese tre asciugamani ripiegati e li appoggiò sul tappeto accanto al W.C, poi corse nel corridoio e prese diversi libri di svariata altezza.

E li posò sopra gli agli asciugamani, e continuò a prendere asciugamani e libri fino a raggiungere l'altezza del W.C. Fatto ciò, alterò asciugamani e libri davanti al fasciatoio. 

In pochi attimi raggiunse l'altezza desiderata e con i libri e gli asciugamani restanti fece una scala per salire sulla pila da lui creata. 

Una volta arrivato in alto si mise a guardare il "padre" e si spaventò a vederlo così sorpreso. 

Forse aveva sbagliato, doveva chiedere il permesso.

 Dopotutto era arrivato lì da nemmeno un ora, e già si stava comportando come se fosse a casa sua. 

Magari Gray avrebbe preso la cintura e... 

- scusi signor Gray, ora metto tutto apposto e ...- 

- eh, o no no, non ti preoccupare, stavo pensando che se avevi bisogno ti facevo una scala... ma andrà bene anche così, basta che non cadi e non ti fai male.- 

- o per quello non c'è problema. Gli asciugamani servono a distribuire meglio il mio peso ed ad evitare di farmi cadere. Quando i miei genitori erano ancora vivi viaggiavano molto ed io e Celia rimanevamo spesso da soli, quindi quando ce n'era bisogno usavo sempre questo trucchetto per arrivare in alto.-

 - capisco, allora complimenti Jude, sei un bambino molto intelligente- 

- quindi non sei arrabbiato?- 

-certo che no! L'arte di arrangiarsi è importantissima e nonostante fosse la prima volta che tu sia stato in questa casa sei riuscito in un tempo record ad analizzare la situazione ed a trovare una soluzione, sono molto molto colpito. Questa è una dote che nel mio lavoro è molto utile e tu ti sei dimostrato molto più coscienzioso di molti miei compagni-

- davvero?- 

- te lo assicuro, adesso forza, visto tutto l'ambaradam che hai tirato fuori, mettiamoci subito  a cambiare questo bambino sporco- 

- volevi dire che io, mi metto a cambiare questo bambino sporco.- 

- non volevo sembrare uno di quei padri adottivi che adottano solo per far fare le cose ai propri figli- e lì Jude si mise a ridere di gusto. 

Forse lui e Celia si sarebbero trovati bene in quella casa.

Una volta che Storm fu pulito e profumato Juvia li chiamò a tavola.

Il pranzo inizialmente era circondato da un silenzio imbarazzante, seguito dai complimenti sul cibo fatti da Jude e Celia perché erano quasi tre anni che non mangiavano così bene.

Però nessuno sapeva cosa dire fino a quando il piccolo Storm iniziò a fare i versi per mangiare e Celia chiese timidamente se potesse provare lei ad imboccare il piccolo.

Da lì in poi ci fu un tripudio di risate mentre il bimbo mangiava le pappine che la nuova sorella maggiore gli offriva. 

Alla fine i due adulti raccontarono alcune delle loro avventure ai due figli e questi li guardarono estasiati.

Passarono velocemente il pomeriggio così, tra chiacchiere, risate e battibecchi (tra Jude e Gray naturalmente) fino ad arrivare a cena.

Lì i due nuovi venuti si ritrovarono in mezzo al caos della gilda più scalmanata di tutta Fiore, più i Vastia passati appositamente per conoscere i nipoti.

All'inizio cercò di darsi un tono perché aveva capito che quelle persone che stavano per conoscere erano importanti per i genitori adottivi, quindi sia lui che Celia volevano fare buona impressione.

La bimba indossava un abitino turchese che la madre adottiva le aveva prestato. 

Non conoscendo la taglia che portava la bambina non era potuta andare a fare compere, e promise di portare entrambi i bambini il giorno dopo. 

Jude invece indossava una maglietta gialla e blu, perché i vestiti di Gray quando aveva la sua età si erano persi a suo tempo.

Inutile dirvi che Jude stava sperando che quella fosse una bugia, ma qualcosa in se gli diceva che purtroppo era la verità.

Quindi erano nervosi. - state tranquilli, loro sono più nervosi di conoscere voi.- 

- ma se poi non gli piacciamo ci riporterete indietro?- eccola, la fatidica domanda. 

Celia aveva ancora un po' di paura e per questo l'aveva posta. 

I coniugi si guardarono per poi scoppiare a ridere. 

Poi Juvia si inginocchiò e parlò con loro. - bambini nessuno vi riporterà indietro e la nostra famiglia vi adorerà, quanto vi adoriamo noi. Juvia è stata accettata ed accolta nonostante all'inizio fosse una nemica di una gilda rivale ed avessero combattuto. Quindi perché voi bambini innocenti non dovreste ricevere lo stesso trattamento? In più tutti lì dentro non vedono l'ora di conoscervi e già piacete a tutti anche se non vi abbiano ancora visti. Perciò siate voi stessi ed andrà tutto più che bene.- e sorrise facendo sorridere anche i due bambini, finalmente più tranquilli.

Una volta aperta la porta uno striscione con su scritto "BENVENUTI" attirò subito l'attenzione dei piccoli. 

Seguito dal coro che ripeteva la stessa parola.

-ok, ok TUTTI BUONI-fece un vecchio signore.

Era poco più alto di Jude, ma quando parlava tutti sembravano chetarsi.

Il vecchio signore si avvicinò alla famiglia – master- lo salutò Gray , il vecchio sorrise e poi guardò negli occhi il maggiore dei due bambini. 

Ed iniziò a parlare con voce più alta.- oggi siamo qui per dare il benvenuto a due nuovi membri della nostra famiglia, e visto che loro sono i bambini, comportatevi da adulti- mentre diceva queste parole guardava Gray e tutti gli altri adulti presenti in sala.

Questa cosa era strana per Jude visto che c'erano anche molti bambini della sua età, quindi l'avvertimento non doveva essere rivolto a loro?

 - bene bambini come vi chiamate?- chiese il vecchio signore con i baffi tornando a dare attenzione ai due bambini. 

-io sono Jude e lei è mia sorella Celia.- fece il castano. 

- bene Jude ora, scusa se te lo domando ma per caso Gray... ha avuto comportamenti indecenti?- il bambino dagli occhi rossi sembrava non capire mentre il nominato li guardava. 

-master!- 

-che vuoi? Chiedevo solo per sapere se questi poveri bambini avessero già avuto a che fare con il tuo tic di spogliarti- 

-ahhh quello, sì! Il fratellone lo ha anche chiamato "pedofilo"-

 - phaaaaaahahahah- due voci da dietro si misero a ridere sguaiatamente 

– ma brutti.... fiammella e ferraglia se avete qualcosa da dire ditela brutti stronzi.- a sentire l'ultima parola il piccolo Jude coprì le orecchi della sorellina mentre il master stava ridacchiando.

 - ecco appunto... GRAY QUANTE VOLTE TI HO DETTO DIPROVARE A TRATTENERTI! POI SCIOCCI I BAMBINI- peccato che l'uomo non lo stesse già più ascoltando perché era impegnato a fare a botte con i due uomini che avevano riso. 

- Gray-sama non avevi detto che non avresti fatto risse all'arrivo dei bambini?- 

-tranquilla Juvia, anche Natsu aveva promesso una cosa del genere... ma ti pare che quelli stiano buoni buoni per più di dieci minuti nella stessa stanza? Cioè ti ricordi il mio matrimonio?-

- oh Lucy, in effetti neanche Juvia ci sperava più di tanto ma almeno Gajeel poteva impegnarsi un po' a non fare a botte appena arrivati.- 

-ehm... Juvia non dovremmo aiutare Gray?- chiese Celia mentre Jude era ancora sconvolto per dire qualcosa 

– oh no Celia, sta tranquilla quei tre stanno giocando. Lo fanno sempre. Tra poco smetteranno da soli. Oppure arriverà Erza a fermarli.- 

- ma se si fanno male? Jude quando fa così con gli altri bambini finisce sempre a fasi male-  

-Celia...- 

- oh tesoro sta tranquilla, Gray-sama e Natsu fanno così da quando erano piccoli e non si faranno niente – la rassicurò Juvia 

– anzi per prima cosa mi scuso per quell'idiota dai capelli rosa che ha avuto la stupida idea di provocare Gray fin da subito. Comunque io sono Lucy, molto piacere di conoscervi.- si presentò la bionda arrivata da poco. 

-molto piacere signorina Lucy- 

- basta solo Lucy, state tranquilli- 

- Juvia!- la salutò un altra donna dai capelli rosa – Meredy!- 

- ciao piccoli, sono Meredy molto piacere-

da lì in poi tutti gli adulti si presentarono ed i tre erano ancora a prendersi a pugni. 

Ad un certo punto Jude prese coraggio e chiese al bambino che stava accanto a lui – ma fanno sempre così?- 

- che mio padre ed il tuo si prendano a cazzotti? Tutti i giorni almeno due volte al giorno. Ah sono Axel comunque- 

-Jude, ma credo che tu lo sappia. Dove diamine è finita Celia?- 

- oh credo sia con Victoria, Nelly, Sylvia e le altre. Come puoi vedere ci sono poche femmine e loro fanno fronte comune.- intervenne un altro bambino dai capelli rosa salmone e da una strana scarpa bianca al collo. 

Era seguito da uno albino di cui era la fotocopia 

– o grazie...- 

- Aiden, ma tutti mi chiamano Den che è più corto, e lui è Shanw- 

- capito, cercherò di ricordarmelo. Purtroppo sono una frana con i nomi - 

- va tranquillo, tutti sbagliano i nomi i primi tempi. Zia Wendy ha detto che le ci volle quasi un mese per ricordarsi come si chiamavano tutti i suoi compagni- intervenne un moro. 

- Jude senti ti piace il calcio?- chiese subito dopo 

– forse dovresti prima presentarti-fece Axel. 

- Oh, giusto. Sono Mark piacere. Allora ti piace il calcio?- 

- beh ci so giocare..- 

-fantastico ti va di andare a giocare allora? Tanto i grandi continueranno a fare a botte finché la zia Erza non li fermerà. E lei è a mangiare la torta, quindi ci metterà ancora un po'... non è vero Xavier?- 

- vero, mamma ha detto che avrebbe evitato di menare lo zio Gray oggi. Ma di questo passo ne ione papà siamo convinti della cosa. Quindi abbiamo tutto il tempo per fare una partita. Ma abbiamo un solo portiere.- intervenne un bambino dai capelli rossi 

- eh vabbè l'importante è divertirci, poi possiamo chiedere a Jason. Shanw potresti avvisare Victoria...oh e Nelly? Almeno se gli adulti si preoccupano ci pensa lei ad avvisarli. - fece il moro. 

-si certo Mark!- rispose Shanw, mentre lui ed il fratello andavano verso le bambine

- ottimo, vieni Jude, chiamo Nat e poi si va a giocare!-

in realtà il castano era titubante ma il moro aveva un qualcosa che lo attirava a sé.

Quindi i ragazzi andarono a giocare, divertendosi da matti.

Giocarono fino a quando gli adulti, preoccupati, non li raggiunsero.

Arrivati al campo li trovarono tutti sudati ed addormentati.

Il risultato della partita non l'ha mai saputo nessuno.

Ma Jude, Axel e Mark divennero presto un terzetto inseparabile. 



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