#in una notte buia e scura, splendeva qualcosa...

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#in una notte buia e scura, splendeva qualcosa di più caldo e luminoso della più luminosa delle stelle che sa di cambiamento...


tutto taceva, in una notte di febbraio.

Tutto taceva, e le stelle stavano a guardare.

Andromeda guardava il mondo umano, mentre sua madre le acconciava i capelli.

Era seduta comodamente su un cuscino di lana che sua madre le aveva fatto.

C'era molta calma, quella notte.

-è troppo calmo- disse una voce femminile, avvicinandosi al duo.

-ciao Zoe, mi dispiace...- la salutò Aries, guardando l'amica, ma senza smettere di intrecciare i capelli della figlia.

-ciao zia Zoe- la salutò Andromeda.

-Aries, Andromeda- salutò in risposta Zoe.

-via Zoe, ti va...ti va di...di unirti a noi?- chiese Andromeda.

Zoe ci rifletté: così poteva rimanere sveglia e se Lady Lucy l'avrebbe chiamata avrebbe potuto rispondere subito, e poi le piaceva la compagnia di Aries e Andromeda.

-volentieri-sorrise, avvicinandosi.

La ragazzina si spostò un poco, quel tanto che bastava per far accomodare anche la cacciatrice.

-Leo non c'è?- chiese Zoe, parlando del padre di Andromeda.

-oh, Leo sta cercando di confortare Capricorn...mi dispiace...- disse Aries.

-oh? Oggi è lui la vittima di Caprocorn? ogni volta che Lady Lucy è incinta deve mostrarsi agitato con qualcuno...- ribatté Zoe, ricordando come per la prima gravidanza della maga lo spirito del capricorno era andato dal re degli spiriti stellari a parlare di tutto quello che poteva succedere alla "signora Lucy".

Ogni tanto le sembrava incredibile che quella ragazza poco più che diciottenne che aveva incontrato anni prima fosse la stessa donna in attesa del terzo figlio.

L'aveva cambiata quella biondina.

Aveva appena iniziato a fidarsi degli uomini, grazie a Percy, ma Lady Lucy l'ha trascinata in una realtà completamente differente.

Le aveva preso la mano, non l'aveva messa a capo di un gruppo con la responsabilità del caso, non le aveva mai fatto notare degli anni che passavano, non era la sua signora (nonostante lei non volesse).

Era stata sua amica, in modo diverso da Talia Grace con cui aveva litigato tanto prima di passarle il posto...

Lucy le aveva presentato una famiglia simile a quella che aveva trovato nelle cacciatrici...

ma in quella di Lucy ci stavano uomini e donne, molto strani ma che non avevano esitato a cercare di farci amicizia nonostante la sua freddezza.

Non l'avevano giudicata, ma attesa con pazienza.

E quando era diventata "una di loro", aveva scoperto quanto avere a che fare con loro fosse facile.

Quella vita era il regalo più bello che Lady Artemide le avesse fatto...

nonostante fosse persa nei suoi pensieri, Zoe notò una figura correre verso casa Dragoneel.

A quell'ora della notte?

-signore scusate, ma credo che ci sarà da fare stanotte...- disse Zoe, alzandosi.

Doveva andare nel mondo degli umani, e doveva farlo alla svelta.

-ma...zia come farai a raggiungere il mondo umano se non vieni chiamata da zia Lucy?-chiese Andromeda, come se le avesse letto nel pensiero.

Ok, a quello non ci aveva pensato...

ma non poteva stare ad aspettare che Lady Lucy, Natsu, Axel e Julia fossero in pericolo.

Insomma Lady Lucy era anche incinta!

No, doveva evocarsi da sola.

Zoe sospirò e cercò di raggruppare tutta la sua energia.

Era stata la luogotenente della Dea Artemide, poteva assolutamente farcela.

Doveva farcela!

E poi Andromeda ci era riuscita alcuni mesi prima, in quella loro folle avventura...

-ma quello non è Romeo? scusate- disse all'improvviso Aries, indicando la figura dai capelli violetti.

Ed effettivamente era il mago del fuoco arcobaleno.

Inutile dire che Zoe si sentiva cadere, anzi stava per mettersi a ridere.

la sua signora Lucy l'aveva indubbiamente cambiata veramente.

Era diventata ansiosa quanto Capricorn anche per la famiglia della sua signora, non solo per la bionda. 

E se non era un enorme cambiamento quello, allora Zoe non sapeva cosa voleva dire cambiare.


Come gli spiriti stellari hanno avuto modo di annunciare, Romeo Conbolt stava correndo verso casa Dragoneel come un pazzo, nella scura notte.

Quando si mise a bussare a casa del Dragon Slayer, il primo che svegliò fu proprio l'uomo dai capelli rosa.

In barba a tutti coloro che dicevano che non si sarebbe svegliato neanche con una bomba!

-Romeo che ci fai qua?- domandò Natsu, coprendosi uno sbadiglio con la mano.

-wen....Wendy....lei...noi...Polyushika....-iniziò a blaterare il violetto, cercando di riprendere fiato.

Attirata dai rumori, si svegliò pure Lucy.

Sentendo il vuoto accanto a lei, decise di alzarsi.

-Natsu, tesoro....che succede?- chiese la donna, avvicinandosi al duo.

Natsu le sorrise dolcemente, poi scosse il capo.

-niente tesoro, torna a dormire...- la rassicurò il rosato, prima che Romeo interrompesse.

-Wendy sta partorendo!-

-COSAAAA?-improvvisamente entrambi i coniugi si fecero sveglissimi.

Wendy, la loro Wendy, la ragazzina che era inciampata al loro primo incontro, stava diventando mamma.

E il papà era proprio il bambino che avevano aiutato il primo giorno di Lucy a Fairy Tail.

Lo stesso mix di tenerezza, felicità e orgoglio si fece nuovamente sentire esattamente come il giorno del matrimonio dei due ormai non più ragazzini.

Lucy e Natsu avevano provato le stesse emozioni vedendo la loro Wendy con l'abito bianco.

Ed esattamente come allora, Lucy si mise a piangere con il più largo e più luminoso dei sorrisi.

-mamma...papà, che succede?- chiese Axel, con in braccio una Julia che si stropicciava gli occhi.

-la zia Wendy sta avendo il bambino. Ora...-

-COSA???- urlarono in coro il ragazzino e la bambina.

-esatto la zia sta mettendo al mondo il bambino ora tornate a letto e...- cercò di dire Lucy, mentre i due figli stavano già uscendo di casa.

-DOVE DIAVOLO STATE ANDANDO VOI DUE?!?!?!?- urlò di rimando la maga degli spieriti stellari, mentre affianco a lei, Natsu e Happy ghignavano scuotendo il capo sotto lo sguardo stupito di Romeo.

Tanti anni con loro, eppure si sorprendeva ancora delle piccole cose.

-ANDIAMO DAGLI ZII APRENDERE JUDE E CELIA, CI TROVIAMO TUTTI A CASA DI ZIO ROMEO E DELLAZIA WENDY!- urlò Axel, mentre lui e Julia correvano.

-ma che...TORNATE INDIETRO VOI DUE! È NOTTE FONDA SI PUÒ SAPERE DOVE PENSATE DI ESSERE? MI AVETE SENTITO? TORNATE INDIETRO!- urlò di rimando Lucy.

-stia tranquilla signora, l'ho sentita io...e visto che l'ho sentita, non potrebbe smetterla di urlare che sono le tre del mattino?- disse tranquillamente il loro vicino di casa affacciato alla finestra, come a rimproverali del fracasso.

Quel pover uomo era abituato al fatto che la famiglia Dragoneel era casinista e abituata a passare la notte esattamente come se fosse giorno, ma c'era un limite a tutto!

-ops...scusi.- fece imbarazzata Lucy.

Il signore dalla casa accanto scosse la testa e chiuse la finestra.

Meglio godersi le ultime notti di sana tranquillità, prima che nascesse il terzogenito della famiglia.

Anzi, forse doveva venderla quella casa, prima che quel bambino venisse al mondo.

Stava iniziando ad essere troppo vecchio per sopportare i Dragoneel e tutta la loro famiglia, sempre pronta a far baldoria nella loro gilda o a casa dei suoi vicini.


Era in uno stupendo campo di fiori,

quasi sentiva il vento farle volare via il cappello.

Poteva sentire le voci di tutti i suoi amici, ma soprattutto la sua.

Non sapeva da quando era iniziato quel sentimento.

Forse c'era sempre stato, forse non erano mai stati amici.

Forse era tutto qualcosa di troppo grande e confusionario che lei, era ancora troppo piccola per comprendere.

L'amore è una cosa da grandi, glielo avevano sempre detto.

E forse aveva tutto il tempo del mondo per imparare a conoscere quei sentimenti.

Dopotutto era veramente troppo piccola.

Ma voleva per sempre rimane immersa in quel prato, mentre gli uccellini cantavano, mentre era sempre tutto facile.

Mentre erano tutti insieme a ridere, lontani dal dolore, dalle lacrime, dalla morte e dalla partenza.

Erano semplicemente felici, come il giorno in cui avevano costruito i castelli di fango, o avevano giocato a nascondino.

Momenti banali, semplici, ma prigionieri del tempo.

Ed effimeri volavano via, nel preciso momento in cui il tepore del "sole" venne sostituito dalle coperte di lana, le palpebre finalmente si aprirono, dimostrandole che in realtà, quel ricordo passato era tutto un sogno.

Sylvia scosse il capo, infastidita per l'essersi svegliata troppo presto.

Guardò l'orologio le tre e un quarto del mattino.

La verde sentì la gola secca, per cui decise di prendere un bicchiere d'acqua prima di riprendere il sonno.

Nel buio della casa, Sylvia si muoveva a tantoni, almeno prima di trovare una figura davanti a se.

-papà?- fece la ragazzina, mentre il padre si voltava.

-Hey tesoro... come mai sveglia?- chiese Alzack guardando la figlia.

-....ho fatto un sogno e mi sono svegliata.-

il corvino annuì. -un incubo?-

-no, anzi....papà senti...- iniziò imbarazzata la ragazzina avvicinandosi al genitore.

poteva chiederlo?

Non era sciocca?

-dimmi tutto- fece rassicurante Alzack, appianando di molto i dubbi della figlia.

-papà, tu hai mai voluto fermare il tempo? Fare sì che niente cambiasse?- chiese la ragazzina.

Non era un egoista a chiederlo?

Alzack guardò Sylvia, rivedendo la bambina piccola che provava il cappello della sorella, il quale le stava enorme.

Quanto avrebbe voluto poter guardare in eterno quella bambina?

Oppure Asuka?

Quanto aveva voluto che le sue bambine rimanessero piccole per sempre, senza mai diventare grandi.

-si, l'ho voluto anche io. Ma non possiamo farlo. Tutti cresciamo, diventiamo grandi e le cose cambiano, nel bene e nel male. Niente resta per sempre uguale, diventare grandi vuol dire anche vedere del buono in ciò che cambia...perché lo sai? Il cambiamento spesso è solo una nuova avventura- disse l'uomo, piegandosi alla sua altezza.

-ma non spaventarti, va bene? Perché ci sono cose che non cambieranno mai. Tipo l'amore che io e tua madre proviamo per te, o i legami che abbiamo con la nostra famiglia.-

-anche quelli con Jason, vero?- chiese per conferma Sylvia.

Perché sì, non era un mistero che Nelly fosse quella più legata a Jason, ma non è che loro "altri" non fossero legatissimi al biondo.

Alla fine Jason era il fratello maggiore di tutti loro, il primo a cui andavano a confessare i loro misfatti o guai prima che i loro genitori lo venissero a sapere.

Era il primo, o comunque uno dei primi, a cui orgogliosi mostravano un qualsiasi loro successo, che fosse un disegno o una magia.

E, anche se Nelly era quella a cui il biondo mancava di più, tutti volevano di nuovo fra loro il Dragon Slayer dei fulmini.

Tutti avevano pianto la prima notte in cui lui se n'era andato, e tutti gli scrivevano quelle lettere.

E ciò spiegava tanto dell'affetto che veniva provato per Jason.

Alzack sorrise, sospettava quella domanda da un po'.

-ovviamente! Siamo Maghi di Fairy Tail, anche se distanti niente potrà mai cambiare ciò. I legami che ci uniscono sono molto più forti dell'acciaio e non possono essere semplicemente recisi. Anche se Jason dovesse...smarrire la via di casa, riuscirebbe a tornare seguendo inostri legami.-

-come il filo di Arianna?- chiese Sylvia, guardando speranzosa il padre.

-il filo di Arianna?- -sì, è una storia che ci ha raccontato zia Zoe. In quella storia un "eroe", per non perdersi in un labirinto ha usato un filo!- disse la ragazzina.

Alzack sorrise e scompigliò i capelli della figlia.

-allora sarà proprio il filo di Arianna.-

proprio in quel momento si sentì un bussare alla porta.

Padre e figlia guardarono nel medesimo punto.

-beh, alle volte il cambiamento bussa alla porta...- disse Bisca, avvicinandosi.

Vedendo il bel momento tra i due non aveva voluto interromperli, quindi era stata in silenzio ad ascoltare.

Alla porta ci stavano Celia, Cammy e Nelly.

Tutte e tre scalze ed in pigiama (anche se Cammy aveva pure una coperta viola, ma i piedi erano comunque privi di pantofole).

-ragazze, cosa ci fate qua?- chiese Bisca, la prima a riprendersi dallo shock.

-ZIA WENDY STA PARTORENDO!- fece entusiasta Celia.

A quanto pareva un cambiamento aveva veramente bussato alla porta.


Aveva fatto male.

Cavolo se aveva fatto male!

Aveva assistito la maggior parte delle donne della gilda, aiutato a far nascere più della metà dei bambini che aspettavano nella sala accanto, eppure neanche immaginava quanto dolore ci potesse mettere nel mettere al mondo una vita.

E, cavolo se ce ne voleva!

Eppure Wendy era felice.

Anzi felice era une ufemismo.

Non c'erano parole per descrivere quella minuscola creatura che adesso teneva in braccio.

Piangeva anche tanto, ma quella creaturina era il suo bambino.

Il suo bellissimo bambino.

Le veniva da piangere, ed anzi stava piangendo.

Ed anche Charlett!

E Romeo!

Era divertente di come la loro famiglia si fosse allargata e loro quattro stavano piangendo, e uno solo era quello che lo faceva perché non sapeva comunicare in altro modo.

-Wendy sei stata incredibile.- le sussurrò Romeo, mentre ancora aveva le lacrime agli occhi e un enorme sorriso in faccia.

-Wendy, èstupendo...ma come volete chiamarlo?- Chiese Charlett, guardando il trio.

-Shade- dissero incoro.

L'exceed bianco scosse il capo, trovando la risposta vagamente scontata.

Shade era stato il nome di battesimo del master della "gilda" dove lei e Wendy erano cresciute.

Che poi in realtà la gilda fosse un illusione e che il master fosse un fantasma era irrilevante per la bluetta.

Quella era stata la sua famiglia prima di Fairy Tail, e si meritava di non essere dimenticata.

-va a portarlo di là, che deve ancora conoscere il resto della sua pazza famiglia.- disse Wendy, stanca, ma ancora emozionata.

Voleva dormire un po', ma tutti erano lì, accorsi immediatamente nonostante fossero ormai le cinque del mattino, solo per dare il benvenuto al mondo al loro Shade.

Era giusto che lo conoscessero subito.

Quando la porta si aprì e i cinque del team Natsu (con Happy), spessissimo ancora inattività, si precipitarono da Wendy, lei seppe che stavolta Shade avrebbe ricevuto abbracci pieni di calore.


Talmente caldi che potevano essere più luminosi della più luminosa delle stelle nella notte più buia. 



Ma buon giorno! 

passato una buona settimana? 

spero di sì! io sono stata bombardata di compiti, ma finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo. 

ho dovuto tagliare un paio di mini pezzettini che arriveranno presto, ma spero vi piaccia. 

un bacione, 

Matilda.


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