1 - Gli ultimi anni

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La battaglia di Hogwarts portò cambiamenti nelle vite di ognuno e in un modo o nell'altro le devastò. Dopo la battaglia in molti tornarono nelle loro case a leccarsi le ferite e ad affrontare le proprie perdite, tra questi ad esempio i Weasley che avevano deciso di ritrarsi per un po' alla Tana e tentare in qualche modo di superare la morte di Fred. Harry invece aveva scelto di andare a casa di Andromeda Tonks per accudire il piccolo Teddy, adesso orfano. Infine, Hermione era partita per l'Australia, senza salutare nessuno, nella speranza di ricongiungersi con i suoi genitori. In molti avevano deciso di trascorrere l'estate in famiglia, persino i Malfoy si relegarono al Manor e passarono del tempo insieme, come mai prima di allora, perché anche loro avevano vissuto la paura, anche solo per un momento, di non rivedersi più.

Tutti, in un modo o nell'altro, diedero un senso a quei mesi dopo la battaglia. Hermione era riuscita, dopo lunghe ricerche, a riabbracciare i suoi genitori e a tornare con loro a Londra, dove decisero d'iniziare una nuova vita in un nuovo quartiere. Hermione in quel periodo aveva ricevuto diverse lettere dai suoi amici che però continuava a ignorare: i ricordi della battaglia, del viaggio, le cicatrici che avrebbe portato per il resto della sua vita erano troppo dolorose e non aveva intenzione di ricadere in quei ricordi. Decise di tornare ad Hogwarts, nonostante tutto, sapendo che né Harry, né Ron sarebbero tornati perché intenzionati a frequentare il corso per diventare Auror. 

Quell'anno furono pochi gli studenti che decisero di tornare: Neville Paciock, Luna Lovegood, Blaise Zabini, Draco Malfoy e poche altre conoscenze. Non tutti avevano avuto il coraggio di vedere la nuova Hogwarts, di sentire effettivamente la perdita dei compagni di una vita o dei professori più amati e più odiati. Non era stato un anno facile per nessuno, benché meno per Hermione che lo aveva passato in solitudine a studiare: si palesava solo per le lezioni, a pranzo, a cena o in biblioteca, nulla di più.

L'unico scopo di Hermione era arrivare al diploma, ottenere quel pezzo di carta e prendere le distanze dal mondo magico e da tutto ciò che lo riguardava, aveva pensato diverse volte di obliviarsi e dimenticare ogni cosa ma sapeva che tutto quello che aveva passato era un insegnamento di vita. Di tanto in tanto aveva ricevuto qualche lettera dai suoi amici che la aggiornavano sul corso ma Hermione non rispose mai. Persino il giorno del diploma aveva deciso di non chiamare nessuno dei suoi amici, solo i suoi genitori. Inutile dire che si diplomò col massimo dei voti: Eccezionale.

Spesso la ragazza si poneva delle domande riguardo al suo comportamento. Perché cancellare questi otto anni e tutti i suoi amici così, di punto in bianco? Fece molte ricerche sul suo comportamento e capì di avere un problema abbastanza semplice: disturbo da stress postraumatico. Molti veterani di guerra ne soffrirono in passato, soprattutto quelli della guerra in Vietnam. Non le piaceva definirsi veterano di guerra ma considerato ciò che i suoi occhi avevano visto e che il suo corpo aveva subito era plausibile un simile disturbo.

Così Hermione, durante l'estate del '98 aveva deciso di abbandonare definitivamente il mondo magico e di riprendere in mano la sua vita babbana. I suoi genitori tentarono di dissuaderla ma senza nessun risultato.

Chiese alla McGranitt una versione babbana del diploma e fece ricerche sui College più rinomati d'Inghilterra. Alla fine aveva presentato domanda in tutti i college d'eccellenza come Cambridge e Oxford e, più per scaramanzia che per altro, anche in qualche università pubblica. Inutile dire che venne presa in tutte ed ebbe solo l'imbarazzo della scelta.

Alla fine, dopo aver fatto mille liste con pro e contro di ogni università, aveva optato per Oxford dove aveva intrapreso il corso in Letteratura Inglese. La vita a Oxford la tranquillizzò parecchio e le permise di studiare materie delle quali sentiva mancanza. Aveva cambiato anche il suo modo di vestire e soprattutto di acconciare i capelli: indossava solo abiti classici, molto eleganti, in pieno stile Oxford, e i capelli, in passato sempre arruffati, adesso erano lisci e voluminosi allo stesso tempo, nonché più corti.

Gli anni a Oxford passarono tranquillamente e Hermione iniziò una relazione con un ragazzo più grande, che frequentava il dottorato: Erik Johnson. Bello, alto, capelli castano ramati e occhi verdi magnetici. In tutti gli anni trascorsi a Hogwarts non aveva mai conosciuto qualcuno che la attirasse così tanto. 

La loro relazione andava a gonfie vele, così bene che dopo poco tempo decisero di andare a vivere insieme per dividere le spese. Al College li conoscevano tutti e spesso venivano definiti come la coppia più bella di Oxford: entrambi colti e affascinanti passavano intere giornate seduti l'uno vicino all'altra senza proferire parola, semplicemente leggendo o studiando. Questo non significa che non parlassero, al contrario! Parlavano di ogni tipo di argomento: dalla politica alla letteratura, dalla scienza alla filosofia, dalla musica al cinema senza annoiarsi e senza restare mai senza nulla da dire. I due erano la tipica coppia perfetta. Frequentavano diversi club del libro, cineforum e concerti e sulla strada di ritorno per casa continuavano a commentare fomentati la serata.

Negli anni la loro relazione diventò sempre più intima e tra i due si instaurò un legame così forte e così naturale che ben presto iniziarono a parlare del loro futuro. Vi era solo un piccolo problema: Erik non conosceva a pieno la natura di Hermione che non sapeva bene come far uscire l'argomento.

Una sera i due andarono a cena fuori per provare il nuovo ristorante-biblioteca del campus: volevano approfittarne per trovare qualche nuova lettura. Giunti al ristorante ordinarono il menù del giorno e iniziarono a sorseggiare i loro calici di vino rosso.

«Tra poco è il grande giorno, ti laurei» disse Erik raggiante.

«Si, conoscerai anche i miei genitori» rispose Hermione

«Hai già deciso cosa farai dopo? Ne parliamo troppo poco ma direi che è arrivato il momento. Vuoi continuare a studiare o preferisci cercare subito lavoro?»

«Una laurea in letteratura inglese non è così facile da sfruttare nel mondo del lavoro, soprattutto adesso, ma l'insegnamento al momento mi interessa poco. Manderò il mio curriculum a diversi giornali, poi si vedrà».

«Hai già in mente qualche giornale?».

«Non ho preferenze, all'inizio per fare esperienza va bene tutto».

«Hermione, io ho ancora un anno di dottorato quindi dovrò restare qui a Oxford, pensi di rimanere o di tornare a Londra?».

«Ne avevamo già parlato. Quest'estate vado a Londra dai miei per un po' e poi torno qui. Ne approfitterò per consegnare qualche curriculum sia lì che qua e poi vedremo».

«Perfetto. Lo chiedo solo perché nel caso mi trasferisco nel campus, per ridurre le spese e venirti a trovare più spesso».

«Direi che ancora è presto per decidere, se mai mi faranno un'offerta di lavoro sarai il primo a saperlo».

«Perfetto, amore» le disse stringendole la mano sul tavolo.

Nessuno aveva mai guardato Hermione in quel modo con quegli occhi pieni d'amore. Forse solo Ron ma con lui, dopo la morte di Fred, andò tutto in malora. La loro relazione era iniziata nel momento sbagliato, magari se si fossero baciati prima adesso sarebbe tutto diverso ma Hermione, col senno di poi - soprattutto dopo aver conosciuto Erik - non riusciva a immaginare la sua vita con Ron al suo fianco.

Iniziò a toccare spontaneamente il suo braccio sinistro.

«Ti fa male?».

«No, sto bene. Nei momenti di distrazione mi capita».

Hermione, nonostante i vari tentativi, non riuscì a nascondere la cicatrice, o  a dissimularla, per cui dovette inventare una storia da raccontare a Erik e ai suoi amici babbani.

"Si, alle superiori mi avevano preso di mira e con un coltello mi incisero questa frase sul braccio. Sanguesporco era il loro modo di chiamare i secchioni e io, ovviamente, ne facevo parte"

"Ma è terribile! Come possono dei ragazzini fare una cosa simile?"

Quella fu la risposta di quel bravo ragazzo di Erik, sconvolto all'idea che una ragazzina venisse bullizzata in quel modo.

Quella sera i due restarono in quel ristorante fino a tarda notte a sorseggiare tè e a leggere un bel libro: in quel modo loro si sentivano completi. Hermione, dentro di sé, sapeva di mentire a Erik e il suo senso di colpa si fece sempre più grande: molto presto gli avrebbe detto la verità.

Benvenuti in questo primo capitolo di Under Pressure

Abbiamo analizzato velocemente gli ultimi anni della vita di Hermione, i suoi scheletri nell'armadio e la sua nuova relazione. Come vi sembra il suo nuovo compagno di vita? E soprattutto che ne pensate della scelta di Hermione riguardo al mondo magico e ai suoi amici di vecchia data?

Nel caso in cui troviate errori di vario tipo non fatevi problemi a farmeli notare, scrivo per divertirmi e per imparare e delle critiche/correzioni costruttive mi fanno più che piacere!

Detto questo, spero di rivedervi anche nei prossimi capitoli!

A presto!

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